Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: sallythecountess    28/11/2014    0 recensioni
Avete presente quella strana sensazione che invade polmoni, stomaco ed esofago quando tutto ci crolla addosso e niente sembra più essere al suo posto? Quella simpatica sensazione che ci fa dire “Dio, non sono mai stato/a così male!”? Quel simpatico momento in cui siamo completamente con le spalle al muro e il culo per terra, e non facciamo che dirci “cazzo, devi reagire” ma non ci riusciamo? Beh… è da qui che cominceremo. Bell’inizio del cavolo, starete pensando, e non avete torto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1: in cerca di una stella cadente.
“…stavo guardando fuori in giardino e mi sei venuta in mente tu. Quei tuoi meravigliosi occhi scuri come il cielo privo di stelle, che mi hanno fatto stare male e sorridere migliaia di volte. Quei tuoi meravigliosi capelli scuri, così morbidi, sottili e lunghi, che sembravano intrappolarmi e impedirmi anche solo di guardare un’altra persona. E così, pensando a tutto questo ho deciso di chiamarti, solo per dirti che sei una maledetta puttana, e per ricordarti che, dopo tutto quello che abbiamo passato, dopo tutto quello che mi hai fatto, ti odio come non ho mai odiato nessuno. Anzi, per essere onesti, ti odio come non credevo si potesse odiare. Mi hai fatto battere un record, guarda!”
Chiuse la chiamata con fare abbastanza soddisfatto. Sì, le aveva detto quello che voleva dire, ed era anche stato dolce, infondo. Lei si lamentava sempre, diceva sempre che “non era mai romantico” e…beh lo era stato. Per circa dieci secondi, ma lo era stato.  Era un uomo molto carino: lunghi capelli scuri costantemente in disordine, occhi di un verde quasi innaturale, corporatura media e quell’aria da clown-poeta maledetto che lo aveva sempre contraddistinto.
Non è una cosa semplice da spiegare quel suo atteggiamento speciale. Insomma…avete presente quando incontrate qualcuno e dall’esterno vi sembra immensamente triste e poi lo conoscete e in realtà è un pazzo divertente? Beh…sarà per i suoi enormi occhi verdi e acquosi un po’ da cucciolo bastonato, o per quella sua meravigliosa espressione sempre un po’ rannuvolata, ma Denny dava sempre l’impressione di essere immerso in meditazioni molto importanti, che però venivano quasi sempre spazzate via da una battuta e un sorriso.
Quella sera, però, non aveva motivo di sorridere. Gli era successo di tutto, in due settimane, e così aveva mollato tutto e tutti, preso il suo caro Sparky, ed era scappato. Era tornato a Saint John’s per ritrovare se stesso e quel passato che ormai non gli apparteneva più, nella speranza di poter ricominciare da zero, eppure le cose non erano andate come voleva.
Non che si aspettasse di essere accolto da Dany e dagli altri a braccia aperte, intendiamoci! Sapeva di aver fatto tanti sbagli, si ricordava perfettamente di tutte le volte in cui lei o Robert erano andati a cercarlo beccandosi solo porte in faccia, eppure una parte di lui sperava che potessero recuperare il tempo perduto.
Non ci era riuscito, però. Non era riuscito neanche a parlare al telefono con lei. Era stato persino al bar gestito da sua madre, nella speranza di vederla, e lì si era svolta una scena niente male. La madre di Danielle era da sempre un personaggio bizzarro: lesbica convinta, amante di moto e auto di grossa cilindrata, ex meccanico ora proprietaria del bar più assurdo e “alternativo” che ci fosse in città. Beh considerate le dimensioni della cittadina canadese, era anche l’unico bar alternativo.
Cindy l’aveva letteralmente squadrato per trenta secondi, con quell’espressione da drago incattivito che aveva sempre anche sua figlia quando la faceva arrabbiare, e poi aveva sentenziato “allora, ci hai messo un po’, eh? Che diavolo ti è successo? Sembri uno scheletro depresso. Sei orrendo!”
Aveva parlato con Cindy per ore, ma solo del più e del meno. Non aveva voluto svelarle i migliori dettagli della sua vita, Dany non lo avrebbe mai perdonato, altrimenti. Vedete, lui non aveva solo voglia di rivederla e di rimettere insieme il loro rapporto d’amicizia, Denny aveva un triste messaggio da consegnarle e poteva darlo solo a lei.
E poi, mentre fissava il cielo invernale, sorseggiando la Tequila, accaddero due cose che cambiarono la sua vita: iniziò a nevicare, e la bottiglia misteriosamente si svuotò. Così il caro Denny prese la decisione più stupida della sua vita: uscire, cercare un posto dove prendere qualche altra cosa da bere e…beh sì perché no, anche delle patatine. Si strinse forte nel suo cappotto di lana da grande manager, tirò su il cappuccio della felpa per non bagnarsi i capelli, e salì in macchina. Per un attimo pensò di portare con sé anche Sparky, ma poi fortunatamente lo lasciò a casa.
Certo faceva freddo in quella cavolo di cittadina, però era un posto quieto e tranquillo, in cui la gente vive una vita apparentemente serena e semplice. Quel pensiero, più di tutti, lo rendeva triste e furioso perché lui aveva un piano: doveva restare a Saint John’s , lavorare nella scuola elementare, sposare una brava ragazza qualsiasi ( in mancanza di Danielle) ed essere felice, portare i figli a pattinare nel parco, comprargli la cioccolata calda e berla insieme, in giro. E invece non lo aveva fatto. Era scappato a New York per vivere la vita che gli avevano imposto e si era perso la parte migliore della sua vita.
E poi fu tutta questione di attimi: la strada ghiacciata, il telefono che squilla improvvisamente, l’alcool nelle vene, la tempesta di neve e il nostro povero Denny, senza sapere come, fece un gran bel volo dal cavalcavia, e si ritrovò privo di sensi.
“Andiamo, vieni dentro, sta nevicando e ti beccherai una polmonite così. E poi smettila di fumare Dany…” sussurrò Katy preoccupata. Lei era l’unica che sapeva della storia tra Danielle e Jack, e non aveva neanche avuto bisogno di farle domande per capire che cosa era successo. Era passata nella hall, lo aveva visto flirtare con un infermiera di pediatria e aveva capito.  Si era accorta da settimane di quel nuovo flirt, si era accorta che lui non faceva che trascorrere tutto il tempo con la giovane infermiera, ma non aveva voluto dirlo a Dany perché sembrava così incredibilmente felice e le voleva troppo bene per farle del male.
Katy era un’infermiera e aveva iniziato a lavorare in ospedale durante il tirocinio di Danielle. Erano diventate subito amiche e la storia tra Jack e Danielle, le aveva unite. Lei sentiva di poter parlare solo con Katy, perché ormai non aveva più molti amici, e questo aveva creato un legame quasi simbiotico tra le due.
“No, sto bene qui, grazie. Chiamami solo se succede qualcosa al Signor Pierce in stanza 55.” Sussurrò la dottoressa con sguardo afflitto, mentre espirava nuvole di fumo grigio. Sapevano entrambe perché si era nascosta fuori, ma nessuna delle due voleva parlarne. Katy, da buona amica, si sedette accanto a lei sulla panchina all’esterno dell’ospedale e le prese la mano. Fu solo un attimo: Danielle si sentì nuovamente morire, le venne da piangere tanto da soffocare. Ma fu solo per un attimo. Proprio mentre una lacrima stava per scapparle, infatti, sentì in lontananza il rumore dell’ambulanza e questo la riportò alla realtà. Anche se stava male, anche se voleva solo restare a fissare quel cielo nero in cerca di stelle, era lei il chirurgo responsabile del pronto soccorso quella sera. Era lei il chirurgo di turno per medicina d’urgenza, e così si scosse ed entrò per indossare gli indumenti adeguati, senza sapere che il mondo aveva in serbo per lei una delle sorprese peggiori che potesse immaginare.
Nota:
Salve a tutti. Devo ammettere che questa è la prima storia "originale" che scrivo dopo tanti mesi. Fino ad oggi mi ero limitata a sistemare vecchie storie. Soffro del blocco dello scrittore e ho un po' di casini sentimentali, ma spero davvero che questa storia possa piacervi. Grazie per averla letta.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: sallythecountess