Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ladradilucciole    28/11/2014    3 recensioni
[INCOMPLETA]
I Grandi Sei si ritrovano catapultati nel mondo di Hogwarts per imparare a gestire i propri poteri. Già dalla cerimonia dello smistamento però, si respira aria di tensione. Che dire dei segni di bruciature sui muri del bagno delle ragazze? E le misteriose assenze dei professori?
Quando le cose iniziano a farsi complicate, i sei amici capiscono che è loro compito risolvere la situazione.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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~La cena era passata in fretta, dopo tutto: Merida aveva monopolizzato la conversazione per tutta la sera, lasciando a stento il tempo alle altre di rispondere alle sue affermazioni, aiutando talvolta Anna ad integrarsi nel discorso; Hiccup aveva passato metà del pasto cercando di parlare col preside, riuscendoci solo dopo l'arrivo del dolce; Rapunzel era riuscita a conoscere meglio le nuove compagne, sorprendendosi poi nel notare che, ad una sua battuta, Gwen aveva sollevato gli angoli della bocca in quello che sembrava un sorriso; Elsa era riuscita ad evitare i continui battibecchi di Dana e Sam, sedendosi in un angolino del tavolo accanto a Courtney. La ragazza le assomigliava molto: seria, sempre composta, e anche abbastanza riservata, per la prima volta, alla regina sembrò di essere riuscita a trovare un'amica al di fuori del loro solito gruppo; Jack, infine, era stato indaffarato per tutta la cena a parlare con Duncan, ignorando palesemente il rosso scorbutico e massaggiandosi il punto in cui Elsa lo aveva colpito. Doveva ammettere che quella ragazza non era da sottovalutare.
Le dieci arrivarono troppo presto, e i ragazzi furono costretti a separarsi.
-Ci vediamo domani prima di colazione, okay?- propose Anna.
Cinque teste annuirono all'unisono, per poi dividersi, ognuno in direzione del proprio dormitorio.

I ragazzi furono costretti a riversarsi in corridoio, motivati dal forte rumore che, dieci minuti prima, li aveva malamente svegliati. Molti di loro erano ancora in pigiama, mentre alcuni erano riusciti ad infilarsi in fretta e furia chi un paio di jeans, chi una maglietta stropicciata.
-Diamine no!- sbuffò Jack, rendendosi conto di aver messo il piede destro nella converse sinistra e viceversa.
-Ahahah, sapevo che non eri un tipo mattiniero, Frost, ma almeno le scarpe- rise Hiccup
-Ah ah. Dai un'occhiata ai tuoi capelli, poi ne riparliamo- sibilò l'albino.
Anna, passandogli accanto, riuscì a stento a soffocare una risata: in effetti i ciuffi castani del vichingo erano sparati in tutte le direzioni, quasi a formare una raggiera.
Elsa e Rapunzel, al contrario, erano perfettamente in ordine: capelli ben acconciati, vestiti in ordine, piede nella scarpa giusta.
-Ma come cavolo...?!?- Merida aveva la bocca spalancata mentre fissava le due ragazze -No, ora voi mi spiegate come fate ad essere così perfette alle 7 di mattina, e lo fate subito-
Stavolta furono le due cugine a cercare di non ridere: i capelli della rossa occupavano il doppio del loro solito, e già abbondante, volume, per non parlare del pigiamino verde con su stampati degli orsetti, che l'arciera tentava in tutti i modi di nascondere.
-Ehm ehm- un paio di colpi di tosse costrinsero gli studenti a voltarsi verso la McGranitt -Perdonate la sveglia un po'...rude, ma era necessario che foste presenti tutti-
-Quindi questa non è un'esercitazione o che so io?- ghignò Scott -Bhe, allora io me ne torno a letto-
Fece per voltarsi, quando sentì la professoressa pronunciare un paio di parole incomprensibili, per poi ritrovarsi a mezzo metro da terra.
-Credo proprio di no- rispose pacata la donna, rimettendolo giù -Ho degli avvisi importanti per voi. Primo punto: tra un'ora e mezza ci troveremo puntuali davanti all'entrata della scuola, per andare a Diagon Alley, dove acquisterete il materiale che vi manca. Non sono ammessi ritardi.
Secondo punto: domani pomeriggio, al termine delle lezioni, vi verranno consegnati gli orari definitivi dei corsi, state quindi ben attenti a non perderli.
Terzo punto: durante la settimana ogni classe avrà due ore di “materia facoltativa”, durante le quali ciascuno di voi sarà invitato a scegliere una materia extra curricolare da svolgere nel corso dell'anno. Siete pregati di scegliere questa materia con molta attenzione, poiché, anche se facoltativa, contribuirà alla vostra valutazione finale e all'assegnazione dei punti Casa.
Bene, a più tardi-
La donna si scostò il mantello dietro le spalle per poi dirigersi verso la Sala Grande.

Alle 8:30, dopo un'abbondante colazione e qualche chiacchiera, gli studenti del primo anno si erano disposti in piccoli gruppetti davanti al portone principale, attendendo l'arrivo dell'insegnante di Trasfigurazione.
La strega sopraggiunse corricchiando, per poi fermarsi di colpo e aggiustarsi il cappello che pendeva verso il lato destro del volto.
-Bene, visto che ci siamo tutti, seguitemi- disse tossicchiando, le gote leggermente rosse.
-Bella roba- mugugnò Sam al fianco di Elsa, rivolta probabilmente ad una brunetta che, a quanto aveva capito, doveva chiamarsi Carly -Prima dice a noi di essere puntuali e poi è lei che ritarda-
La mora si limitò ad un'alzata di spalle.
-Hei, ciao- un paio di colpetti alla spalla costrinsero Merida a voltarsi.
Di fronte a lei, un ragazzo biondo, mingherlino e non troppo alto, le stava sorridendo timidamente; guardandolo meglio, notò che aveva dei tratti somatici molto delicati, quasi femminili, o comunque ancora infantili, e che indossava una cravatta a righe rosse e oro.
-Ehm, ciao....tu sei..?- domandò l'arciera alzando un sopracciglio.
-Arthur. Arthur Pendragon- si presentò tendendo una mano
-Merida- fece lei di rimando, senza però ricambiare la stretta e riprendendo a camminare.
-Quindi, siamo nella stessa Casa!- riprese lui accelerando il passo per raggiungerla. Il tentativo quasi disperato del ragazzo di fare conversazione la fece sorridere.
-A quanto pare...- la rossa si scostò una ciocca dal viso.
-Ehm...senti- provò l'altro, leggermente imbarazzato -Io, bhe, sono nuovo qui e...-
-Tutti lo sono- lo interruppe la ragazza -Se non l'hai notato siamo tutti al primo anno-
-Sì ma, molti ragazzi sono venuti qui insieme a gente che conoscevano, mentre io...bhe... i miei amici sono a casa e quindi, insomma...sono da solo, perciò, pensavo che magari, forse...- stava iniziando a gesticolare, nonostante cercasse di mantenere la calma -forse, dato che siamo nella stessa Casa...potremmo fare i compiti assieme. Sono bravo a scuola e...-
-C-cioè, tu vuoi davvero fare i compiti con me?- Merida sembrava sorpresa: non era il genere di ragazza che di solito faceva colpo, anzi, a causa del suo atteggiamento apparentemente rude, molti le stavano alla larga o la catalogavano comunque in modo sbagliato. Invece quel tipo era andato proprio da lei, tra tutte le ragazze aveva chiesto la sua amicizia.
-Oh, scusami, se ti dà fastidio non fa niente, era solo per avere un po' di compagnia- si rabbuiò Arthur, percependo la domanda della rossa come un rifiuto.
-No, no, non intendevo questo- si spiegò l'arciera -è solo che non succede spesso che qualcuno voglia assere mio amico-
-Quindi è un sì?- chiese speranzoso il biondo.
L'altra si limitò a sorridere, annuendo impercettibilmente. Era bello sapere che qualcuno, in un certo senso, l'avesse scelta. E poi, doveva ammettere che in fondo quel ragazzo era carino: capelli biondi leggermente lunghi, occhi verdi, tratti delicati e fisico asciutto. Male non era. E sembrava anche simpatico, il che, pensò Merida, non guasta mai.
Solo quando Arthur abbassò lo sguardo si accorse di essersi soffermata un po' troppo a guardarlo, e arrossì di botto.
-I-io vado dai miei amici, ci si vede- e si dileguò in fretta.

Diagon Alley era un andirivieni unico di maghi e streghe che, indaffarati, camminavano a passo spedito per l'ampia via acciottolata, passando da un emporio all'altro ad una velocità disarmante.
-D'accordo ragazzi- la professoressa battè le mani un paio di volte -avete due ore di tempo per sbrigare le vostre commissioni. Dopo di che, ci ritroveremo davanti al Ghirigoro-
Indicò il grande negozio alla sua destra, una libreria probabilmente, subito prima di scomparire tra la folla salutando gli studenti con un cenno del capo.
-Duuunque- fece Jack con tono cantilenante -Qualcuno ha idea di dove vendano gli animali o dobbiamo passare in rassegna tutti i negozi?-
-Mmm...- Rapunzel si portò pensierosa un indice al mento -Se non ricordo male, Bridgette mi aveva parlato di un certo “Emporio dei gufi” o una cosa simile-
-è qui!- urlò Anna, che nel frattempo si era allontanata dal gruppo, spinta come al solito dalla sua curiosità -”Emporio del Gufo e Serraglio Stregato”- lesse ad alta voce le lettere incise sull'ampia insegna di legno che penzolava sopra la porta.
I cinque la raggiunsero, aprendo poi l'uscio e facendo tintinnare alcuni campanelli posti al di sopra di esso.
-Benvenuti- dall'altra parte del bancone, c'era un ragazzo sulla ventina, alto e magro, dai corti capelli corvini.
Per qualche istante, alle due Grifondoro parve di conoscere già il suo volto
-Io sono Spencer, cosa vi serve?- riprese quello
-MA TU SEI IL FRATELLO DI CARLY!- urlarono all'unisono Anna e Merida, riconoscendone il nome e associandolo ai tratti tanto simili a quelli della loro compagna di stanza.
-Sì, esatto. È anche lei una Grifondoro?- sorrise mentre le due annuivano -Oh, meno male, non so cosa avrei fatto se fosse stata smistata come Serpev...-
il ragazzo si morse la lingua troppo tardi, accorgendosi che due dei presenti appartenevano alla Casa da lui tanto odiata
-Cioè, non che ci sia niente di male- tentò di rimediare, mentre le guance gli si arrossavano -Come posso aiutarvi?-
Cercò rapidamente di cambiare discorso, prendendo a lucidare nervosamente la superficie di legno scuro del bancone.
-Avremmo bisogno di un animale- si fece avanti Hiccup
-Benissimo. Volatile o quadrupede?-
Il vichingo si fermò a riflettere: aveva promesso ad Astrid che le avrebbe scritto, ma inviare le lettere era praticamente impossibile senza un messaggiero volante; Sdentato era da escludere, il guardiacaccia aveva accettato di prendersene cura, ma dubitava che glielo avrebbe restituito per farlo uscire dai confini di Hogwarts. L'unica era prendere...
-Un volatile- fece risoluto.
-Allora è meglio spostarsi di là- Il moro lo guidò attraverso una porticina di legno, per poi condurlo di fronte ad una parete totalmente ricoperta da gabbie piena di rapaci starnazzanti, mentre dava il permesso agli altri ragazzi di curiosare per i negozi comunicanti.
Lo sguardo del ragazzo fu catturato da una creatura piuttosto minuta, dal piumaggio chiaro
-Quello è un gufo da granaio- spiegò Spencer -è una varietà piuttosto comune, ma credo che venga troppo spesso sottovalutato-
“Sottovalutato” quante volte Hic aveva sentito quella parola, quante volte si era sentito così: troppo debole e mingherlino rispetto agli altri per essere anche solo preso in considerazione.
-è perfetto- rispose in fretta al commesso, lasciandolo leggermente interdetto.
-Bene, andiamo a vedere cosa hanno preso i tuoi amici allora-
Tornarono nell'edificio adibito ai quadrupedi, reggendo la gabbia del volatile che intanto aveva preso a dimenarsi.
Gli altri nel frattempo, erano persi ad ammirare ciascuno la gabbia del proprio prescelto.
Dopo aver appoggiato il gufo sul bancone, il commesso si avvicinò ad ogni ragazzo, in modo da poter prelevare l'animale selezionato.
Jack stava fissando insistentemente un grosso rospo a striature nere e gialle
-Ah, un rospo arlecchino- fece il moro prelevando il terrario dalla parete -Ottima scelta- si interruppe un attimo per poi avvicinarsi alle due sorelle -E voi, signorine?-
Elsa era intenta a giocherellare attraverso la grata con un gatto siamese dallo sguardo fiero, mentre Anna tentava di grattare la pancia ad un soriano -Ricevuto-
Spencer spostò le gabbie accanto alle altre due sul bancone
-Ma, dov'è andata Mer?- domandò con voce leggermente acuta Punzie, notando l'assenza dell'amica.
-Sono qui- un cespuglio rosso sbucò dalla porticina del Serraglio -Vorrei questo-
oltrepassò la porta reggendo una gabbia contenente un gufo color cioccolato
-Uhm...un gufo selvatico, molto bene- il commesso stava prendendo la gabbia, quando questa gli scivolò dalle mani, rovinando a terra per poi aprirsi, liberando l'animale.
-O-okay, tranquilli, non c'è nessun problema- tentò di rassicurarli, sbracciandosi per afferrare l'animale che aveva preso a volare per la stanza -Devo solo afferraaaa-
il ragazzo inciampò sui suoi stessi piedi, cadendo sul bancone e facendo rotolare a terra le restanti quattro gabbie.
Delle risate riempirono la stanza, poco prima che gli animali iniziassero a correre per il negozio, saltando sugli scaffali o volando rasente alle teste degli adolescenti.
-Magari così riesco a prenderli- fece Elsa togliendosi i guanti con un unico gesto
-No ferma!- gridò la sorella afferrandola per un braccio -Ricordi? “niente magia al di fuori di Hogwarts”-
La regina fu costretta a rimettersi i guanti con un moto di frustrazione.
-Quiiii, micio micio- Anna si accovacciò battendosi le mani sulle ginocchia, cercando di attirare l'attenzione del proprio gatto
-Vieni micio- le fece eco Elsa roteando gli occhi.
-Vieni qui, tu!- urlò Jack, poco prima di lanciarsi sul rospo e chiuderlo fra le mani.
-Spencer, hai del mangime?- domandò Hiccup speranzoso
-Sì, e-eccolo- rispose in fretta il commesso, porgendogli un sacchetto sgualcito. Il ragazzo porse una manciata del contenuto a Merida, imitando poi a sua volta Anna
-Qui, gufetto, vieni qui!-
I rapaci, attirati dal cibo, planarono velocemente in direzione dei due che, agilmente, serrarono le zampe dei volatili tra le mani, rimettendoli al proprio posto.
-Bene- sospirò il moro asciugandosi la fronte imperlata di sudore -Sono 49 galeoni, ma...visto il nostro ehm, piccolo incidente, ve li sconto a 40-
Dopo aver pagato e prelevato gli animali, i sei guadagnarono in fretta l'uscita, salutando Spencer con un gesto della mano.
-Ahahah- rise nervosa Merida -Chi l'avrebbe detto che comprare delle bestioline sarebbe stato così pericoloso?-
-Ahah, già. Dunque, come li chiamerete?- fece Rapunzel cambiando discorso, per poi ribattere allo sguardo storto degli amici -Andiamo, Pascal ha un nome, anche i vostri animaletti devono averne uno-
-Crystal- rispose atona Elsa senza pensarci troppo.
-Freccia!- ribattè risoluta come al solito Merida
-Devo proprio? Uff, facciamo Skate- sbuffò contrariato Jack
-Gna- propose Hiccup, per poi riprendere notando le occhiate perplesse dei compagni -è la messaggera degli dei nella credenza vichinga-
-E io direi....mmm....Sisko- concluse Anna, lanciando un'occhiata divertita alla sorella -E ora che si fa?-
Domandò, notando che avevano impiegato venti minuti scarsi delle due ore che gli erano state date.
-E ora andiamo a farci un giro- rispose radiosa come sempre Rapunzel, prendendo gli amici a braccetto e saltellando per le vie del borgo.

NOTE DELL'AUTRICE RITARDATARIA:
Ciao a tuttiiii! Vi prego, vi imploro *si mette in ginocchio * di perdonarmi il terribile ritardo, ma questo mese è stato davvero un inferno, tra mancanza di tempo e di ispirazione. Ma finalmente ce l'ho fattaaaa, anche se il risultato non mi convince molto.
Parliamo della storia:
come avrete potuto notare, in questo capitolo non c'è poi chissà che, mi serviva solo come passaggio dal prologo alla storia vera e propria, e mi serviva soprattutto per presentare un nuovo personaggio: Artie!
Ebbene sì, direttamente da Shrek 3, ecco a voi Arthur Pendragon. Da quando ho visto alcune fanart di lui e Merida mi sono innamorata di questa nuova (anche se poco conosciuta) coppia, e ho DOVUTO inserirlo, perciò spero appreziate il gesto :)
Parlando invece dei nostri cari animaletti, i loro nomi non sono dati a caso: Crystal è ispirato ad una strofa di Let It Go; Freccia perchè, bhe, Merida è un'arciera, duuunque...; Skate significa “pattino”, visto che Jack è diventato un guardiano cadendo nel lago quando andava a pattinare, mi sembrava appropriato; Gna (non chiedetemi come si pronuncia perchè non ne ho idea xD) è, come detto sopra, la divinità normanna corrispondente a Mercurio (versione femminile); Sisko, infine, è la traduzione finlandese di “sorella” (so che solitamente Elsa e Anna vengono associate alla Norvegia, ma la traduzione in norvegese era Soster con la O barrata, ma mi sembrava troppo...bho, privo di personalità)
Tutto qua, spero vivamente che la storia vi piaccia, e vi prego con tutto il cuore di recensire <3
Un bacio (soprattutto alla mia Falltopieces)
Ladradilucciole
P.S.: è molto probabile che i prossimi capitoli verranno pubblicati a distanza di un mese l'uno dall'altro (cercate di capirmi).
Ah e, fate attenzione, perchè il ritardo della McGranitt davanti al portone non era casuale...si accettano scommesse! ;)

   
 
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