Una, due, tre.
Tre lacrime cadono a terra.
Si schiantano, precipitano.
Tre lacrime di chi non sa più provare emozioni.
Tre lacrime di una persona che non sa più cosa è bene o cosa è male.
Tre lacrime di una persona che non riesce più ad arrabbiarsi o a gioire.
L’unica emozione che prova è la tristezza, il rimpianto e la solitudine.
Ma soprattutto la preoccupazione della vita di tutti i giorni.
Tre lacrime di una persona che non sa più cosa fare.
Che non riesce trovare un senso.
Tre lacrime di una persona che, regalando le emozioni alle sue storie, le perde.
Di una persona che non sa più provare l’amore.
Di una persona che prova a ascoltare le canzoni al piano emozionanti e tristi, cercando di provare di nuovo quelle emozioni.
Tre lacrime di una persona che sta rinchiusa in quello che è il suo mondo.
Tre lacrime di una persona che non sa più cosa ha o cosa non ha.
Che ha paura di dire quello che pensa.
Che odia le parolacce.
Che ha paura di quello che pensa la gente.
Che non riesce più a piangere.
Infatti quelle tre lacrime sono preziose per lei.
Rimane a guardarle sulla tastiera, mentre tenta di scrivere un testo, anche se sa che  nessuno importerà.
Eppure lei scrive.
Scrive storie dei suoi idoli che ama e inutili sfoghi, tipo questo, che sto scrivendo.
Queste tre lacrime vorrei tanto versarle…
Anche se so che per me è impossibile.