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Autore: Cumberbatch    28/11/2014    0 recensioni
[Benedict Cumberbatch][Benedict Cumberbatch]
Gli uccelli volano in alto
Sai come mi sento
Il sole è nel cielo
Sai come mi sento
Le canne sono trasportate dalla corrente
Sai come mi sento
E'una nuova alba
E'un nuovo giorno
E'una nuova vita
Per me
E sto bene
Come un pesce nel mare
Sai come mi sento
Un fiume che scorre libero
Sai come mi sento
Come i fiori sugli alberi
Sai come mi sento
E'una nuova alba
E'un nuovo giorno
E'una nuova vita
Per me
E sto bene
Una libellula fuori al sole
Sai cosa intendo
Delle farfalle che si divertono,
Sai cosa intendo
Dormire in pace quando il giorno è terminato
E' un vecchio mondo
E' un nuovo mondo
E' un mondo impudente
Per me
Come le stelle quando risplendi
Sai come mi sento
Ho detto che starò bene
Sai come mi sento
Oh la libertà è mia
E so come mi sento
E'una nuova alba
E'un nuovo giorno
E'una nuova vita
Per me
E sto bene, sto bene
Questo é il testo della cover dei Muse della canzone Feeling good. È molto adatta per descivere come si senta Ginevra, la nostra protagonista, quando sale su un palco.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando scesi dal palco avevo ancora il fiatone. Non avevo mai recitato improvvisando, però in quel momento volevo dimostrare quanto valevo e quanto meritavo di essere entrata in quella scuola. In più sentirmi dire che ero stata un portento dal mio attore preferito è stata la ciliegina sulla torta, quelle parole me le ricorderò per sempre.
 
Il professore attirò la nostra attenzione salendo sul palco e schiarendosi la voce:
-Vorrei spiegarvi cosa faremo in questo anno di corso. Lavoreremo per mettere su uno spettacolo, grazie anche all’aiuto di Benedict. Da come prenderete a cuore il progetto, per come parteciperete e soprattutto se lo svolgerete bene e soppeserete ogni consiglio che vi daremo, dipende la vostra promozione a fine anno. L’opera che insceneremo lo saprete la prossima settimana, con già i ruoli assegnati.-
-Prof non faremo le audizioni per contenderci i ruoli?-  chiese un ragazzo.
-Mio caro ragazzo le avete già fatte, poco fa!-
-Sta scherzando?!- ok, eravamo tutti abbastanza sorpresi da quello che aveva appena rivelato il professore, ci aveva detto che quello che avevamo fatto prima era solo per conoscerci meglio.
-No, voglio dare i ruoli in base alla vostra bravura, molto alta per tutti devo dire. E poi non volevo mettervi l’ansia dei provini un’altra volta. Ah mi stavo scordando di dirvi che oltre a lavorare allo spettacolo, studieremo in generale come muoversi sul palco e miglioreremo la dizione. Per oggi è tutto ragazzi, potete andare a casa! A domani.- lui era molto tranquillo nel dirci queste cose, noi stavamo sclerando e ce la stavamo prendendo con i braccioli delle sedie, tra chi li graffiava e chi gli dava pugni. Da un momento all’altro le poltrone si sarebbero animate e picchiati tutti.
 
Tutti ancora molto sconvolti dalla notizia, uscimmo dal teatro. Volevo andare a bere qualcosa prima di andare a casa. Magari una birra. Si, era da tanto tempo che non bevevo una birra.
 
-Ehi Ginevra.- era Alanis che mi raggiunse correndo. –Ti andrebbe di andare a bere qualcosa?-
-Certo! Mi farebbe molto piacere. Avevo giusto voglia di una birra!-
-Bene allora ti porto in un pub qui vicino dove ha ogni tipo di birra esistente. Ti va bene?-
-Certo!-
 
Il pub non era molto distante, infatti in un baleno ci ritrovammo sedute al bancone a sorseggiare una birra rossa e parlare di tutto e di più.
 
-Oggi il prof mi ha lasciato di stucco, però è il miglior modo per assegnare le parti! Un modo alternativo senza metterti ansia.-
-Io ancora non riesco a crederci, è stato un po’ bastardo. Però la penso come te, perché tutti abbiamo recitato qualcosa che sapevamo già recitare quindi è come se eravamo già pronti ad un’audizione, solo non eravamo nervosi!-
-Ahahaha si forse questo è stato il lato positivo! Ehi guarda chi c’è là!-
 
Mi voltai dove stava indicando Alanis e vidi Benedict con un bicchiere di birra in mano che stava parlando con un altro uomo ma non sapevo chi fosse, molto alto e dalla vita sottile, con capelli rossicci e ricci.
 
-Un’altra sorpresa che ci ha fatto il prof per quest’anno!- mi disse lei, con degli occhioni grandi e la saliva che quasi gli scendeva dalla bocca. –Sai lui per me è l’attore più sexy che ci sia.-
 -Hai ragione!- mi scappò quasi involontariamente. La visione di Ben con un completo blu e una camicia che gli stava perfetta, quel sorriso che lo rendeva più bello, in un bar tipicamente inglese è qualcosa di letale per me.
-Piace anche a te?-
-Diciamo che ho visto tutti i progetti a cui ha partecipato. Mi piace molto come recita.- volevo rimanere più calma possibile e non far capire che io stravedevo per lui e che ne ero innamorata. Follemente.
 
Forse si è sentito osservato perché si è girato nella nostra direzione e ci ha salutato con la mano. Alanis sembra una foca in calore, stava agitando la mano più del dovuto, sembrava un ventaglio quella mano. Io mi limito a sorridergli per non sembrare troppo elettrizzata nel vederlo.
Ritorno a bere quel poco di birra che mi rimane più in fretta possibile perché voglio andare a casa per farmi un bel bagno caldo e telefonare ad Angelica e alla mia famiglia. Ho bisogno di sentire quelle voci, ho bisogno che mi raccontino la loro giornata e che mi domandino come era stata la mia. Voglio sentire la voce rotta di mia madre che ancora non si è abituata alla mia lontananza. Voglio sentire mio padre insistere sul fatto di mandarmi ancora dei soldi nonostante io ho trovato lavoro e voglio mantenermi da sola. E poi voglio sentire la voce di Angelica che mi racconta cosa ha fatto all’università.
 
-Alanis io vado, stasera devo chiamare i miei! Mi ha fatto molto piacere bere una birra con te.-
-Anche a me ha fatto piacere, dovremmo farlo più spesso.- non replicò sul fatto che volessi andare via, sapeva che mi mancava casa e non mi avrebbe mai impedito di andare via.
-Ovvio. Ci vediamo domani a lezione! Ciao Alanis.-
-Ciao Ginevra!-
 
Esco dal pub e mi sento chiamare. Decisamente non era Alanis, era una voce maschile.
 
-Ginevra!?-
Mi girai molto lentamente pensando a chi poteva essere.
-Stai già andando via?-
E mi ritrovai a pochi passi da me quel bellissimo uomo che era Ben che mi sorrideva beatamente.
-Ehm si, volevo chiamare la mia famiglia!-
-Ah allora non ti trattengo di più. Ciao!-
-Ciao.-
-Scusa un’altra cosa: quanti anni hai?-
-Ehm venti!- non capì molto bene del perché di quella domanda o del perché era corso fuori dal pub per parlare con me.
-Ah!- mi sembrava un po’ deluso della mia risposta. –Ci vediamo domani a lezione.-
-Si ciao.-
 
Non capii molto bene del perché fosse uscito dal locale per dirmi quelle poche parole, anzi penso che abbia immaginato ciò che era appena accaduto.
Rientrai a casa e mi preparai la vasca piena di acqua calda con tanta schiuma che emanava un odore di rosa. Mi immersi completamente nell’acqua e presi il telefono per chiamare casa.
Questa volta mamma fu molto più tranquilla del solito, perché appena gli raccontai dello spettacolo che avremmo dovuto fare a fine anno, lei già stava facendo tutti i preparativi per venire a Londra a vederlo, anche se né lei né papà sapevano una parola di inglese.
Papà, come immaginavo, mi parlò dei soldi. Fui molto ferma nel ripetergli che non doveva più mandarmeli perché pochi giorni dopo avrei iniziato a lavorare.
 
Finito di parlare con i miei ero stanchissima e mi addormentai sul letto senza mettermi pigiama o asciugarmi i capelli (cosa molto poco saggia per me) e soprattutto non avevo chiamato Angelica. Solo a pensarci mi piangeva il cuore, volevo parlare con lei delle cose straordinarie che mi erano accadute quel giorno e volevo sentire come stava.
  
BENEDICT POV
Non riuscivo a smettere di pensare alla sua interpretazione, era stata qualcosa di fantastico, mai visto. Non mi accorsi che il Signor Williams stava mandando a casa tutti. E mi era anche venuta voglia di una bella birra. Chissà se Ginevra vuole venire con me? Ma che vado a pensare. Quella ragazza mi rovinerà. Sono solo due giorni che l’ho conosciuta e non riesco a togliermela dalla testa. Eppure non è la prima volta che incontro una ragazza bella e con grande talento. Comunque il mio invito per una birra è assolutamente da bocciare. Anche qualche relazione con lei era assolutamente da bocciare, quanti anni può avere? Venti? Troppo piccola per me. Meglio che cacci via questi pensieri e vada a bere una birra con un amico.
Andai in un pub vicino all’accademia e li incontrai il mio amico Tom, sempre pronto per una birra e due chiacchiere.
 
-Allora come è andato questo tuo primo giorno da “professore”?- mise molta enfasi sul quell’ultima parola, per prendermi in giro visto che non mi ritenevo molto bravo ad insegnare e forse non lo ero veramente.
-Ahahah molto bene, quei ragazzi sono molto bravi. Soprattutto una ragazza è a dir poco fantastica!-
-È carina?- che faccia da schiaffi che aveva in quel momento.
-Oh si Tom, molto carina!-
-La ragazza ha fatto colpo! Ehehehehe.-
 
Ignorai quest’ultima cosa che disse Tom e mi girai di scatto verso il bancone del pub perché mi sentivo osservato. Quello che vidi non mi dispiacque affatto. Parli del diavolo e spuntano le corna. Salutai Ginevra e l’altra ragazza, se non sbaglio si chiama Alanis, con un gesto della mano. Lei mi sorrise solamente, l’altra stava agitando la sua mano molto velocemente, ero seriamente preoccupato che da un momento all’altro gli si staccasse.
 
-Tom è quella ragazza la giù, quella con i capelli lunghi neri!- mi girai verso Tom e gli indicai Ginevra.
-Uh carina! Anche l’amica non è male. Vagli a chiedere se vogliono bere qualcosa con noi.-
 
Ma si al diavolo tutto quello che mi ero proposto. Mi rivoltai verso il bancone dove era seduta ma vidi solamente la sua amica. Forse era uscita.
 
-Tom non c’è più!-
-Sarà uscita. Raggiungila e chiediglielo.-
 
 Corsi fuori e la vidi poco lontano.
 
-Ginevra!?- urlai.
Si girò molto lentamente. Sembrava terrorizzata da chi poteva vedere alle sue spalle.
-Stai già andando via?- io vorrei tanto sapere che razza di domande mi scappano quando la vedo, sembra che il mio cervello non riesca a elaborare qualcosa di più geniale da dire. Era logico che stava andando da qualche altra parte. Magari dal suo ragazzo. Meglio che mi calmi.
Mi avvicinai di pochi passi a lei per non dover urlare in quella via che al momento era trafficata.
-Ehm si, volevo chiamare la mia famiglia!- non potevo chiedergli di restare con me per bere un’altra birra.
-Ah allora non ti trattengo di più. Ciao!-
-Ciao.-
Mi avviai verso il pub però mi venne in mente un’ultima cosa che volevo sapere. Ormai era un pallino fisso che avevo in testa, quindi era meglio togliersi il dente e domandarglielo.
-Scusa un’altra cosa: quanti anni hai?- forse c’era qualche possibilità che ne dimostrasse molti di meno di quanti ne aveva!
-Ehm venti!-
-Ah!-. niente da fare, avevo azzeccato l’età.  –Ci vediamo domani a lezione.-
-Si ciao.-
 
Rientrai nel pub un po’ deluso.
 
-Insomma non ha accettato?-
-No doveva chiamare la famiglia, non potevo impedirglielo. Sai si è trasferita dall’Italia probabilmente per studiare recitazione.-
-Come sai queste cose?-
-Me le ha dette ieri mattina.- Tom mi stava guardando con un’aria molto spaesata. –Si ti spiegherò un altro giorno. Ora vorrei andare a casa.-
-Si tranquillo anch’io volevo andare.-
-Ci sentiamo.-
-Si!-
 
***
 
La mattina seguente, , la prima cosa che feci era chiamare Angelica. Non badai all’ora, magari stava dormendo ancora o si stava preparando per andare all’università. Queste supposizioni vennero troppo tardi perché aveva già risposto.
 
-Pronto.- avevo azzeccato, stava ancora dormendo.
-Angelica ti ho svegliata?-
-No tranquilla, tanto dovevo alzarmi! E poi lo sai che tu puoi disturbarmi quando vuoi. Allora come sono andati questi due giorni di corso?-
-Benissimo, soprattutto perché ci hanno fatto molte sorprese! Da rimanere stecchiti.-
-Uuuu sono curiosa!- già me la immaginavo con gli occhi che gli brillavano dalla curiosità.
-Innanzitutto il professore ha fatto delle audizioni a tradimento, senza avvertirci.-
-Che malvagio che è! E poi?-
-Beh poi…. Il professore avrà un assistente che lo aiuterà con lo spettacolo che faremo a fine anno!-
-Farete uno spettacolo? Allora devo organizzarmi per venire a vederti!-
-Come mai tutta questa gioia nel venire a vedere uno spettacolo interamente in inglese!?!?-
-Per vedere te! Molto semplicemente. Comunque tornando all’assistente: almeno è carino?-
-Beh direi proprio di si, cioè per me lo è, o forse anche per tante altre donne, riviste e giornali! Si penso che molto lo considerino “carino”!-
-Non mi dire è famoso?-
-Beh si, molto famoso.-
-Chi è? Aspetta voglio indovinare! Sicuramente è inglese… Orlando Bloom… no no aspetta… Jude Law… no no aspetta se c’è il mio attore preferito mi trasferisco subito, Michael Fassbender!-
-Per quanto io vorrei mentirti per farti venire qui con me, ti devo dire no.-
-Non è giusto però. Adesso dimmi chi è!-
-Ti sembrerà una bugia ma è Benedict Cumberbatch!-
Non sentii più nessun rumore, silenzio assoluto. Avevo attaccato per sbaglio? Vidi il display del telefono ma era ancora in linea Angelica.
-Angelica sei ancora li?-
-Si si ci sono ancora. Ma lo è lo stesso Benedict che fa Sherlock, lo stesso Benedict tuo attore preferito e lo stesso che hai incontrato in quel bar?-
-Penso proprio di si Angelica, a mano che non sia un sosia particolarmente uguale sia di aspetto sia di nome.-
-Ahahahahah perché non stai sclerando come lo sto facendo io?-
-Perché a me sembra ancora tutto un sogno! Ah ma non ti ho detto che ho trovato anche un lavoro.- volevo cambiare assolutamente argomento, perché potrei iniziare a fare una dichiarazione d’amore per quell’uomo.  -L’ho trovato in un pub qui vicino a casa, inizio lunedì!-
-Sono contenta per te. Senti sono in mega ritardo, devo iniziarmi a vestire e correre a lezione, stasera ti chiamo io, perché anch’io ho qualcosa da dirti.-
-Oh si scusa ti ho assillato con le mie cose, scusa. Aspetto la tua telefonata.-
-Ciao amore.-
-Ciao!-
 
Già mi mancava la sua voce. Quella sua allegria di prima mattina mi accompagnò per tutta la giornata, mi ci voleva perché quel giorno avrei fatto un’ora di tecniche di combattimento. Che bello avrei dovuto picchiare qualcuno, anche se per finta.




Beh gente sono tornata (non ve ne frega nulla lo so) e ho ripreso a scrivere. Ultimamente è l’unica cosa che mi rilassa oltre a leggere. Ho voluto riprendere la storia in mano e continuarla dopo tantissimo tempo, infatti ho dovuto rileggerla da capo e mi sono fatta un idea più o meno di come sta andando. Mi sono accorta che è molto lenta come la racconto, per voi è così? Comunque  ero anche indecisa se continuarla, a dire la verità, perché Ben si sta per sposare e mi fa un certo effetto scrivere una storia su di lui. Cerco di continuarla scansando questo pensiero, d’altronde è come se scrivessi una storia con personaggi che non esistono, no? Non so se mi avete capito. In questo capitolo ho inserito una special guest, si proprio Tom Hiddleston, giusto per far felice una mia amica. Spero di aver azzeccato le cose da far dire  sia a Ben che a Tom. Ogni capitolo che scrivo ci sto mettendo anima e corpo, soprattutto corpo visto che per colpa dell’ansia mi sono mangiata quasi un polpastrello. Non ho molto altro da dire. Volevo solo domandarvi se vi piacciono i BENEDICT POV! Io mi diverto molto a scriverli, perché devo fare un grandissimo sforzo per immedesimarmi in Ben. 
Bene smetto di parlare a vanvera e vi saluto. Spero vi piaccia questo capito e spero di trovare recensioni su cosa ne pensate, con critiche e consigli (che sono sempre accetti). Spero che anche questo capitolo vi piaccia. Alla prossima e buona lettura. x

  
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