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Autore: 365feelings    28/11/2014    2 recensioni
Raccolta di vario genere e vari personaggi; molte percabeth e jasiper perché canon is the way. E anche tante solangelo. Headcanons come se non ci fosse un domani, non posso assicurare che siano sempre fluff. Qualche AU (ok, tante AU) e future!fic.
30. Non c'è fama più grande (Ares/Afrodite)
«Era una semidea» la corregge «Ha dimostrato la sua aretè e ora la sua timè è salva, è scesa nell’Ade serena. Ci saranno altri eroi e conosceranno la sua storia, non c’è fama più grande».
La dea svuota il suo calice. Sa che Ares ha ragione e sa anche di essere una madre distratta e poco presente, ma per Silena (per tutte le sue figlie) ha sempre desiderato di meglio che la morte in battaglia. Una vita lunga, per quanto lunga possa essere quella di un mortale, e felice, sicura. Non è quello che vogliono tutte le madri, che voleva anche Teti?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jason/Piper, Leo Valdez, Nico di Angelo, Percy/Annabeth, Will Solace
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Autrice: kuma_cla
Titolo: Dude, it’s Beacon Hills
Personaggi: Nico Di Angelo, Will Solace (Nico/Will)
Rating: verde
Genere: generale, commedia (?)
Avvertimenti: flash fic, AU, Teen Wolf!AU
Note: dovrei fare mille altre cose e invece
  • Questa storia è ambientata a poche ore di distanza dagli avvenimenti narrati in A light in the dark. È quindi sera.
  • Le note che seguono potrebbero contenere spoiler di Teen Wolf.
  • Riassunto per chi non ha voglia di leggere: Percy è come Scott (un true alpha), Annabeth è Allison (una cacciatrice), Jason e Talia sono come Kira (kitsune), Piper è Lydia (e quindi una Banshee), Leo è in parte Stiles e in parte Parrish, Frank è un altro werewolf. Gira una lista di nomi con delle taglie e a Beacon Hills le creature sovrannaturali iniziano a morire.
  • Nico è Derek, un werewolf per nascita e la sua famiglia è stata uccisa anni prima che Percy venisse morso; sono sopravvissuti solo lui e Bianca, ma in seguito anche lei muore. Scopre di avere un’altra sorella, Hazel (vd. Malia in Teen Wolf). All’inizio non fa parte del branco di Percy, preferisce stare da solo, ma con il tempo inizia ad integrarsi (circa).
  • Per Will mi sono ispirata a nessuno, perché in Teen Wolf non c’è qualcuno che gli assomigli anche solo lontanamente. Ok, forse a qualcuno mi sono ispirata: a Danny, ma solo per il Dude, it’s Beacon Hills, perché Danny è umano mentre Will non lo è. Will freddoloso è un mio headcanon, così come quello di farlo vestire giubbotti gialli.
  • Ovviamente ho dovuto modificare alcune cose rispetto al telefilm, quindi non c’è alcun Peter e nemmeno Isaac. Se volete saperne di più, il link alla storia è lì sopra; il succo comunque è questo. Infine altri pg random: Chirone > Veterinario Druido di cui dimentico sempre il nome e non ho voglia di cercarvelo, Coach > Coach (LOL), Luke > Jackson/Kanima.
  • Il paragrafetto prima del titolo è il pezzo iniziale di A light in the dark; un po’ inutile qui, in effetti, ma ormai è lì.
 
 
 
 
 
«Thalia Grace 9, Phoebe 3, Will Solace 3» inizia a leggere non appena la password viene accettata, ma si blocca quando riconosce un nome che non dovrebbe essere presente in quell'elenco.
«Perché ti sei fermata?» chiede Annabeth, sporgendosi verso lo schermo del laptop. 
«Leo Valdez» conclude allora «5».
 
 
Dude, it’s Beacon Hills
 
 
Non credeva si sarebbe mai servito del numero di Solace, ma d’altronde non credeva nemmeno avrebbe mai avuto un telefono. Quando si era unito al branco di Percy, ormai un anno prima, Annabeth gli aveva messo in mano un cellulare con in rubrica tutti i loro numeri. Come se in caso di pericolo avrebbe davvero avuto il tempo di chiamarli.
La risposta di Will non tarda ad arrivare: davanti la scuola tra un quarto d’ora?
, scrive e invia, riponendo il telefono nella tasca del giubbotto da aviatore che ama portare e avviandosi.
Arriva per primo, ma non deve aspettare molto. Poco dopo, infatti, il faro di una bicicletta gialla fende la notte. Sopra, Will Solace pedala di gran lena infagottato in una giacca a vento dello stesso colore su cui spicca un gilet catarifrangente arancione.
Nico sorride a quella vista, ma si affretta a recuperare il proprio contegno. Nel frattempo Will parcheggia il proprio mezzo e lo raggiunge sui gradini. Indossa addirittura i guanti, nota, e novembre è appena iniziato; è la persona più freddolosa che abbia mai conosciuto.
«Allora, per quale motivo siamo qui?» gli chiede, strofinando tra loro le mani per riscaldarle «Ti avevo detto, comunque, che avresti usato il mio numero».
Nico rotea gli occhi: si aspettava una simile affermazione, tuttavia scopre che in realtà gli dà meno fastidio di quanto pensasse.
«Si tratta di te» inizia, cercando le parole adatte, ma realizza che non ci sono parole adatte per dire a un adolescente che un folle, chiamato Benefattore, ha messo una taglia sulla sua testa.
Will osserva ora lui ora il piazzale della scuola aspettando che continui e per la prima volta da quando quella storia è iniziata Nico avverte una morsa allo stomaco. Non è tristezza e nemmeno preoccupazione, non solo almeno. Gli dispiace. Gli dispiace che Will Solace sia strato trascinato in tutto ciò, che non sia umano. Lui ci è dentro da quando è nato, la licantropia è un suo diritto di sangue e lo stesso vale per Hazel. I loro nomi, quelli di Percy, Jason, Piper e Frank, era solo questione di tempo prima che uscissero. Ma Will non ha niente a che fare con il suo mondo, Will non sarebbe dovuto comparire nella lista.
Non è giusto, pensa, ma non è nemmeno giusto che la sua casa e la sua famiglia siano bruciati, che Bianca sia sopravvissuta solo per morire un paio di anni dopo, che Hazel abbia vagato da sola nei boschi in forma di coyote per tutto quel tempo. O che Percy sia stato morso o che anche Leo abbia una taglia sulla sua testa. Molte cose non sono giuste, ma questo non le rende meno reali, meno dolorose.
Prende un respiro profondo e gli racconta del totomorte, del Benefattore e dei sicari che da mesi giungono a Beacon Hills per intascare le taglie, del suo nome nella lista.
«Quindi adesso sono uno dei vostri?» chiede con un mezzo sorriso.
Nico si irrigidisce, non è questa la reazione che si aspettava.
«Mi hai ascoltato?» domanda con filo di incredulità e impazienza nella voce «Ti ho appena detto che –».
«Qualcuno ha messo una taglia sulla mia testa» conclude per lui «Sì, ti ho sentito. Ma cosa vuoi che ti dica?»
Ottima domanda. Inoltre, si ricorda, di Will Solace non dovrebbe importargliene nulla. In fondo è un estraneo, un compagno di scuola di Jason e Percy, un ragazzo con cui ha scambiato due parole; non è nessuno. Una voce però gli ricorda che ha il suo numero salvato in rubrica, avrebbe potuto cancellarlo e invece lo ha tenuto. Sempre la stessa voce gli ricorda anche che ora è lì ad avvisarlo, quando invece avrebbe potuto lasciare il posto ad Annabeth o a qualcun altro – si è offerto.
«Stai attento» gli dice alla fine «Anche Valdez è comparso nel totomorte e un’ora fa è tornato dicendo che lo avevano rapito».
«Oh. E adesso come sta?»
«Gli hanno dato fuoco» risponde «Ma è sopravvissuto».
Will annuisce, assimilando l’informazione. Se è spaventato (e lo è di sicuro, non può non esserlo), sconvolto o incredulo è bravo a non mostrarlo. La cosa in realtà non dovrebbe stupirlo molto, Will Solace è lo stesso che neanche un mese prima gli ha detto «Sei un licantropo» così, come se fosse la cosa più naturale del mondo, e ha continuato con «Nico, siamo a Beacon Hills». Quella è stata la prima volta che Will lo ha lasciato senza parole.
«Quindi adesso che si fa?» gli chiede, guardandolo dritto negli occhi.
Bella domanda.
«Si tiene alta la guardia».
Will annuisce ancora, quindi si alza.
«C’è altro che devi dirmi?» domanda «Tipo chi altri è come te. Percy, non è vero? Lo sapevo, è Percy! E poi chi altri?»
Nico scuote il capo, intenzionato a non fornirgli alcuna informazione. La segretezza è fondamentale per quelli come lui, non occorre che si diffonda la voce. Non che tema che Will possa tradirlo e anche se lo facesse chi è che crederebbe davvero ad un adolescente che parla di licantropi? A parte il Benefattore e i suoi sicari, ovvio. Gli scappa un sorriso, il secondo da quando Will lo ha raggiunto: la sua ostinazione è quasi divertente, lui è quasi divertente.
«Oppure cosa sono io» aggiunge e le labbra di Nico tornano a formare una linea dritta e dura.
«Non lo so» ammette ed ecco nuovamente quella sensazione: gli dispiace.
«Tranquillo» lo rassicura (che abbia intuito?) e il tono torna scherzoso «Non perderò il sonno per questo».
«Almeno dieci ore a notte» cita scuotendo il capo «Lo so».
Lo osserva riprendersi la bicicletta. È un peccato che viva in una città come Beacon Hills, che tutti loro vivano lì. Forse in un altro posto le loro esistenze sarebbero più serene, non rischierebbero di morire un giorno sì e l’altro pure.
«Ci si vede in giro?»
Lo sguardo azzurro di Will sembra speranzoso: decide di annuire e il volto del ragazzo si illumina. Ha un bel sorriso, nota e il pensiero lo infastidisce. Non sono da lui certe riflessioni, l’ultima volta che si è soffermato su una cosa simile (gli occhi Percy) si è distratto e non accadono mai cose belle quando abbassa la guardia.
«Stai attento» gli ricorda, il tono forse un po’ brusco, ma il sorriso dell’altro non si incrina. È luminoso, è caldo.
«Certo» replica «Non do retta a nessuno e non accetto da bere dagli sconosciuti».
Nico scuote il capo, cercando inutilmente di trattenere il terzo sorriso. Will lo saluta con la mano e in sella alla sua bicicletta inizia a percorrere la strada di casa. Lo osserva pedalare fino a quando l’oscurità non lo inghiotte.
Stai attento, pensa, stai attento.
   
 
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