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Autore: Sami_    28/11/2014    6 recensioni
Scorci di vita Wolfstar, annegherete nel fluff... e nella cioccolata.
Ho scritto che è una raccolta di One-Shot ma potrebbe essere anche una mini-long intervallata, è in ordine cronologico.
That's the point:
Remus è gay, e non lo sa nessuno se non lui.
Sirius è gay e lo sanno tutti meno che lui e Remus, ma Remus è accecato dall'amore, capitelo.
James è alle prese con una Lily più-che-puntuta.
And now?! What's going on?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Slice of Wolfstar - What's going on?'
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Avevi detto che non sarebbe successo nulla.
 
La luce filtrava dalla finestra della stanza, fioca, poiché la Luna era solo uno spicchio e stava svanendo.
Remus e Sirius erano tornati umani.
A vederli sembravano una massa informe di pelle, ossa e sangue. Sangue, perché Remus quella sera aveva dato il meglio di se, e chi ci aveva rimesso, era stato Sirius.
Madama Pince aveva accompagnato Lupin alla Stamberga Strillante come di consuetudine e Sirius l’aveva raggiunto poco dopo, in perfetto orario pre-mutazione. Si erano guardati negli occhi, si erano avvicinati e il moro aveva passato le sue mani sulle spalle di lui, con fermezza.
 
  • Non succederà nulla, tranquillo. L’abbiamo fatto altri due milioni di volte.
  • Ma c’erano anche James e Peter.
  • Cos’è non ti basto, forse?
 
Remus lo guardò stupito, ma capì che non stava dicendo davvero, non aveva arricciato il labbro e quindi non era offeso.
Sirius stava dicendo e facendo tutte quelle cose solo ed unicamente per lui.
 
  • Sai di cosa parlo Sirius, se ti dovesse accadere qualcosa io..
 
‘ Non me lo perdonerei mai ‘.
Ma Remus non ebbe la forza di dirlo. Sirius inspirò ad occhi chiusi e fu quando li riaprì che Remus cominciò a tremare. Quello che successe poi, Remus non lo scoprì prima dell’alba del giorno dopo, quando il sole di quelle rare giornate in cui non avrebbe piovuto, aveva invaso con prepotenza la stanza e l’aveva svegliato.
La prima cosa che vide fu Sirius sopra di sé.
Per quale diavolo di motivo Sirius dormiva su di lui? Voglio dire non ricordava che la notte precedente.. insomma.. non saranno mica passati da nulla a.. no sarebbe stato impossibile. Il fatto che i due non erano diventati intimi da un momento all’altro implicava che appena Sirius si fosse svegliato, Remus si sarebbe trovato in una situazione imbarazzante.
Tentò di spostare Sirius, ma lui era debole e Sirius incredibilmente pesante.
Cioccolata, serviva della sanissima cioccolata!
Remus non seppe né come, né perché, ma Sirius si svegliò. C’erano giorni in cui avrebbe potuto inscenare un omicidio improvviso di una banda che suonava nella camera che condividevano e Sirius sarebbe rimasto tranquillo nel suo letto con la bocca spalancata. Ma proprio quando il sonno incorruttibile di Sirius sarebbe servito a qualcosa, lui si sveglia.
Ovvio.
Ma Sirius non avrebbe mai rinunciato al suo sonno di sua spontanea volontà, né era stata colpa del magico tocco delle dita magre di Remus, no, decisamente non quelle. Sirius si era svegliato per il dolore. Era svenuto per lo stesso e quando Remus l’aveva afferrato in corrispondenza delle costole per spostarlo, Sirius non sapeva come fosse riuscito a non vomitare tanto stava soffrendo. Aprì gli occhi in una smorfia di dolore e guardò un Remus più che nel panico. Rotolò di fianco e si stupì di non aver gridato. Remus spalancò gli occhi, le sue paure erano diventate realtà.
 
  • Rem..
  • Sirius. Sirius cosa ho fatto, cos’è successo?
 
All’inizio non guardò neanche: un conto era sapere, un altro conto vedere.  
 
  • No Rem, tranquillo, è tutto ok. Guarda.
 
Gli tolse lentamente le dita dagli occhi e Remus vide la maglietta a brandelli e  la carne incisa, lacerata. Aveva colpito lo stomaco e tre lunghi tagli aprivano la pancia e lasciavano scorrere il sangue che stava per uscire.
Gli veniva da vomitare, Sirius lo voleva far sentire in colpa? Gli aveva detto di guardare per quel motivo?
Serrò gli occhi, dietro le palpebre scorrevano le immagini degli incubi di Remus.
Remus che azzannava Sirius, Sirius che lo implorava di non fargli del male mentre Remus incosciente si fiondava su di lui, Remus che sentiva l’odore di Sirius,il suo sangue che sembrava inebriarlo più del dovuto, Remus che non aveva fatto diventare Sirius come lui l’aveva solo sbranato e di lui non erano rimaste che le ossa.
E adesso? Cosa sarebbe successo? Che avrebbero fatto? Sarebbe dovuto sparire per sempre? Si sarebbero dovuti dividere?
 
  • Remus, non mi hai morso. Non diventerò.. non diventerò..
  • Un mostro?
  • Non diventerò un lupo mannaro.
  • E’ quello che ho detto io.
  • Remus, scusa se te lo dico, ma non ce la faccio a litigare in questo momento.
  • Per colpa mia.
  • Remus.
 
Il tono supplicante di Sirius lo convinse a desistere.
 
  • La ferita va cauterizzata.. Farà male.
 
Sirius fece la faccia più seria e sicura che riuscisse a fare.
 
  • No, però così non ce la faccio! Non puoi fare quella faccia!
  • Quale faccia?
  • Quella che fai quando fai finta che stai bene e che ce la fai. Non posso cauterizzarti se hai paura.
 
Ok, forse il fatto che Remus sapesse così tanto di Sirius e sapeva riconoscere i suoi stati d’animo aveva i suoi lati negativi.
 
  • Non mi psicanalizzare e fai quello che devi fare.
 
Remus fece quanto richiesto, strappò la metà della maglietta sbrindellata gli fece un incanto di pulizia e premette la stoffa nella bocca di Sirius.
 
  • Quando senti dolore, urla.
 
Dovette bruciare e cucire le ferite, fasciare il busto di Sirius che zitto lo guardava armeggiare con disinfettanti e quanto avevano portato nella Stamberga per prevenzione. Quanta cura che aveva di lui. Era diligente in tutto ma quando si trattava di Sirius era incomparabile, e Sirius lo sapeva, il loro rapporto era speciale, era diverso da quello che Sirius aveva con James. James era suo fratello, ma Remus? Cosa ci può essere di ancora più vicino, o vicino allo stesso modo ma in maniera diversa? Sirius non lo sapeva, ancora una volta non si soffermava che sulle apparenze.
Quello che aveva realizzato però è che c’era una differenza essenziale e che forse, il cuore che sentiva battere nelle tempie mentre Remus era chino su di lui a medicarlo, non era dovuto solo al dolore lancinante; che forse se si era sentito così esaltato e spaventato quando aveva saputo che sarebbero stati da soli per una serata non era dovuto solo al fatto che Moony era un lupo mannaro; che forse c’era un altro motivo qualunque per il quale Remus non era un fratello come  James e mai lo sarebbe stato.
Mentre Sirius era sdraiato, pulito, disinfettato, ricucito e dormiva, Remus lo osservava, controllando che non avesse incubi. Lui era incosciente da lupo mannaro, ma Padfoot era più che conscio e chissà cosa gli aveva fatto passare.
 
  • Avevi detto che non sarebbe successo nulla.
 
Sirius non parlò, non si preoccupò nemmeno di continuare a far finta di dormire, poggiò la sua mano su quella di Remus e chiuse le dita intorno al palmo.
Dopotutto, quello sarebbe stato il primo giorno di assenza non giustificata di Remus J. Lupin.
Dopotutto, ne sarebbe valsa la pena.
  
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