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Autore: JuniaTheWitch    01/11/2008    2 recensioni
Odiavo il giorno del mio compleanno. Una parte di me ha sempre saputo che non avrei mai cambiato opinione a riguardo, specialmente quando si è consapevoli che, nel giorno in cui tutto dovrebbe essere perfetto e tutti dovrebbero mostrarsi più premurosi, il dolore per la perdita di persone importanti a causa di Voldemort si ripresenta sempre più forte, pronto a colpire dove l’anno precedente non era ancora arrivato.
[Victoire/Teddy]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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safe in my arms

Disclaimer: Victoire Weasley, Teddy Lupin e gli altri personaggi di Harry Potter appartengono a JK Rowling che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

Note: Da Harry Potter Wiki (in inglese) si legge che Victoire was given her name, which means "victory" in French, because she was born on May 2, the anniversary of the Battle of Hogwarts”.

Ho voluto quindi - in un certo senso - esagerare, pensando che non fosse facile per lei “avere sulla coscienza” un evento così importante.

Presenti accenni a una Victoire/Teddy. Il titolo è la traduzione in inglese di una battuta finale pronunciata da quest'ultimo.

Ah, mi accorgo solo ora di essere una pessima EFPniana. Ringrazio quindi ( a buon’ora, uahah) _ale23_ ( che ha messo la storia anche tra i preferiti!) , Shattered e SusyE per aver recensito “Driving Lessons”; un grazie anche a ninny che ha recensito e messo tra i preferiti “~ Eight, nine, ten I love you” e Novalee per aver inserito tra i preferiti “ Little corner of the world ~ ”  <3

Buona lettura.

               

 

 

                                          The best is always yet to come

 

 

 

 

Odiavo il giorno del mio compleanno. Una parte di me ha sempre saputo che non avrei mai cambiato opinione a riguardo, specialmente quando si è consapevoli che, nel giorno in cui tutto dovrebbe essere perfetto e tutti dovrebbero mostrarsi più premurosi, il dolore per la perdita di persone importanti a causa di Voldemort si ripresenta sempre più forte, pronto a colpire dove l’anno precedente non era ancora arrivato.

Sapevo da anni che la mia famiglia lo avrebbe negato all’infinito, ma non ho dimenticato i momenti in cui, nascosta dietro la porta della cucina, ho visto i Weasley e i Potter piangere segretamente di fronte a una torta che presto avrebbero dovuto consegnare alla festeggiata. 

Non riuscivo a liberarmi dalla sensazione che mi faceva sentire quasi colpevole per essere viva mentre lo zio Fred, i genitori di Teddy e tanti altri ancora non potevano più vedere la luce, seppure morti con onore. Ma ciò non basta per riportarli in dietro e alleviare il dolore dei familiari.

Odiavo profondamente il giorno del mio compleanno.

 

 

                                                                                     *

 

 

Osservavo silenziosa il moto vorticoso del caffè che lentamente si mischiava al latte nella tazza della colazione. Guardavo seria il fenomeno come se fosse l’unica cosa importante da fare in quel momento, anche se in realtà non ci stavo neanche prestando attenzione.

Quella mattina i miei genitori e i miei fratelli mi avevano sussurrato gli auguri così distrattamente che arrivai a pensare che me lo fossi addirittura immaginato.

Sbuffai, inzuppando nel latte quanti più biscotti potevo. Mia madre avrebbe disapprovato, ma per una volta non sarebbe morto nessuno.

Era il mio giorno, dopotutto.

« Juaiè anivèrsèr!»

Teddy si Smaterializzò d’un tratto davanti ai miei occhi con le braccia spalancate facendo cadere un paio di sedie che avevo di fronte. Restai a guardarlo preoccupata mentre, imbarazzato , cercava di porre rimedio al danno. Mi chiese scusa almeno quattro volte, era troppo buffo. Mi abbandonai quindi a una sana risata.

« Si dice joyeux anniversaire, Ted! »

Si strinse nelle spalle accasciandosi su una delle sedie rimesse in ordine. Notai che quel giorno i suoi capelli erano passati da un azzurro tenue a un blu più intenso.

« Cosa ci fai qui? »

Mi accorsi di aver appena formulato una domanda sciocca. Era logico che Teddy fosse qui oggi, poiché  insieme a tutti gli altri avrebbe portato un mazzo di fiori sulla tomba dei suoi genitori.

« Sono venuto per festeggiare il compleanno della mia Weasley preferita »

Non aspettando una risposta del genere arrossii immediatamente, cercando di concentrarmi sui biscotti che ormai si erano sciolti irrimediabilmente nel latte.

« Vic? Tutto bene? »

Feci segno di sì con la testa timidamente. Ted si allungò sul tavolo per alzarmi il volto delicatamente con la sua mano, e il contatto con la sua pelle calda mi provocò un tuffo al cuore.

« Io so a cosa stai pensando » continuò Ted serio, « ma non devi addossarti la colpa per qualcosa che non hai commesso! E credimi, non ce l’ho con te perché sono orfano praticamente da sempre »

Le sue ultime parole mi arrivarono dritte al cuore come una pugnalata così forte che pensai di essere diventata troppo patetica per tutte le volte che mi ritrovai a rimuginare sulla mia sfortunata data di nascita.

Ted parve leggermi nel pensiero mentre continuava a scuotere la testa contrariato. Sbuffai ancora, in mancanza di qualcosa da aggiungere.

Frugò nella tasca dei suoi pantaloni per tirare fuori poi una scatolina di velluto blu adornata da un fiocco minuscolo.

« Questo è per te, Vic »

« Cosa… »

« Lo chiamano regalo »

« Lo so, scemo! » ridacchiai.

« Su, apri »

Ted appariva nervoso, come se si aspettasse che avrei gettato il suo regalo – qualunque cosa fosse – nel cestino con una smorfia.

La scatolina conteneva un ciondolo d’argento. Era un mezzo cuore, e non mi servirono altre parole per capire chi mai avesse l’altra metà.

« Un po’ scontato » rise, « So che tra i Babbani va di moda, e se non ti piace posso camb- »

Non gli feci terminare la frase, perché immediatamente mi buttai tra le sue braccia stringendolo forte come per non farlo andar via.

Ted era arrossito violentemente, e i suoi capelli erano diventati di un rosso intenso, quasi come un peperone. Mi regalò un bacio sulla fronte e, con un gesto automatico, unimmo i due ciondoli per formare di nuovo un cuore.

Sapevo che quello vero – quello che batteva forte ogni minuto, quello che reagiva istantaneamente ogni volta che Teddy era vicino – non si sarebbe mai spezzato.

« Andiamo? » mi chiese poi Ted, sorridendo.

« Dove? »

« C’è una festa a sorpresa per te alla Tana » mi rispose. Poi, come se avesse appena pronunciato qualcosa di terribile senza rendersene conto, si affrettò ad aggiungere « m-ma tu fingi di non sapere nulla, ok? »

Mi sentivo decisamente troppo stupida. Non meritavo tutte quelle attenzioni.

Una figlia non dovrebbe dubitare mai dei propri genitori, non dovrebbe essere amareggiata da nulla.

Fin’ora nessuno mi aveva organizzato una festa a sorpresa e mi vergognai di tutto quello che avevo pensato in questi anni.

« Avanti Vic, non c’è tempo! Il meglio deve ancora arrivare!»

Ted mi trascinò a sé, e insieme ci Smaterializzammo.

Sì, probabilmente aveva ragione.

  
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