Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Shiver414    29/11/2014    1 recensioni
Yuri è una strega, una strega potente che cerca di evitare che la sua vita da semplice proprietaria di un negozio di fiori e quella da cacciatrice di demoni non collidano tra loro. Ci stava riuscendo fino al momento in cui non conosce Kian, un demone dall'aspetto sublime, il carattere forte e un'indole apparentemente egoista. Da quel preciso istante tutta la sua vita precipita in un baratro fatto di morte, sangue e terrore, governato da un demone spietato, il Burattinaio. CHi si nasconderà dietro questo misterioso nome? Yuri e Kian sopravviveranno alla sua furia?
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 15.
 
Kian mi guardava senza alcuna espressione. Volevo che mi credesse davvero.
«Kian, ascoltami.» Aggiunsi un per favore sommessamente. Justin sbuffò. Avevo una voglia matta di colpirlo. «Quando sono nata mia madre e mio padre decisero di abbandonare la magia, volevano vivere come tutte le famiglie normali.  Avevo poco meno di un mese quando riuscirono a trovare una strega abbastanza potente da sigillare i miei poteri. Ci mettemmo in viaggio tutti e tre, ma…» Presi un respiro profondo. «Eravamo quasi arrivati, ma…» Perché non riuscivo a controllarmi. «Un incidente.» Dissi solamente. «L’unica a salvarsi miracolosamente fui io. Suo padre,» Indicai Justin dietro di me. «Era uno dei pompieri che mi soccorse. Lui e sua moglie decisero di adottarmi e lasciarono che io e mia nonna divenissimo parte della loro famiglia.» Sorrisi. «Justin è sempre stato e sarà sempre mio fratello.» Dissi più rivolta a lui che a Kian.
«Lo sai benissimo che non ci sono vincoli di sangue tra noi.» Ancora con quella storia?
«Basta. Sono anni che continui con questa maledetta storia.» Justin si accigliò.
«Eppure mi hai amato.» Se mi avesse colpita con uno schiaffo, mi sarei sentita meno frustrata e ferita. Barcollante ed incerta troncai la conversazione recuperando le mie valige e chiudendomi in bagno. Avevo bisogno di una doccia calda e rigenerante. Il bagno era piccolo e spoglio. Un lavandino, un water, un bidet e una vasca. Era molto pulito e accurato. Tipico di Justin. Riempii la vasca e mi immersi. Che sensazione fantastica. Rilassai tutti i muscoli e mi lasciai cullare dalla delicata essenza dei frutti rossi. Le lacrime pungevano gli occhi. Justin ricordava ancora il mio bagnoschiuma preferito? Eppure, quando Kian erra tornato da casa aveva con sé una busta con una bottiglia rossa dento. Guardai bene il bagnoschiuma. La confezione era totalmente rossa, c’era ancora il prezzo attaccato. Sorrisi. Justin non sarebbe mai stato capace di una piccolezza del genere.
Nell’altra stanza regnava il silenzio. Forse era ora di uscire e andare a controllare. Provai più volte a tirarmi su ma le gambe erano ancora intorpidite. Mi aggrappai con le braccia ai bordi della vasca e mi sollevai con tutta la forza che avevo e riuscii a sollevare prima una gamba poi l’altra. Mi asciugai e vestii in fretta sempre attenta a non cadere e con i capelli ancora bagnati tornai nell’altra stanza. Kian guardava fuori dalla finestra e Justin non c’era.
«Ehi.» Disse distratto. «Asciugati i capelli.» Mi venne da ridere. «Justin è andato a comprare qualcosa per farti mangiare. Quello che aveva comprato ieri è già finito.» Rimasi ferma a guardarlo. Cercavo le parole giuste per spiegargli tutto.
Andò a recuperare il phon e mi costrinse a stare buona ed in silenzio mentre mi asciugava i capelli ancora zuppi. Sentivo la sua mano che si insinuava tra le ciocche. Perché lo stava facendo? Le dita sfiorarono la pelle del collo facendomi rabbrividire appena per il solletico.
«Sono stata innamorata di lui, è vero. È successo sei anni fa, non ha funzionato e io me ne sono andata di casa. Mi aveva giurato che sarebbe diventato un potente stregone e che sarebbe venuto a prendermi.» Dissi poco prima che spegnesse l’asciugacapelli.
«Potrebbe aiutarci a sconfiggere il Burattinaio.» Staccò la spina e lo ripose in bagno. Quando tornò nella stanza mi passò davanti e si rimise davanti alla finestra.  
«Kian.» Allungai una mano verso di lui mentre mi avvicinavo, ma inciampai e caddi in avanti. Venne subito in mio soccorso. Mi aiutò a tornare in piedi e notai la camicia sbottonata che lasciava in mostra il petto. Volevo baciarlo e dirgli che era mio e non doveva più essere solo. Mi aggrappai a lui. Speravo non mi allontanasse. «Credimi quando dico che non c’è nulla tra me e lui. Non provo più nulla per Justin.» Sbuffò e provò ad allontanarmi.
«Non c’è bisogno che ti giustifichi. Non m’importa.» La porta si chiuse. Justin era tornato e non accennava ad avvicinarsi.
«Ma io ti amo.» Quella frase uscì così. Da sola. Che avevo combinato? Che avevo detto? Volevo tagliarmi la lingua.
«Smettila.» Disse quasi triste, allontanandomi del tutto. «Io sono un demone, tu sei una strega. Tra noi non potrà mai esserci nulla.» Ridacchiò. Perché era così crudele? «Siamo nemici.»  
«Perché hai voluto fare questo patto con me? Qual era il tuo scopo?» Chiesi tenendo i pugni stretti. Justin era ancora lì sulla porta fermo. «Volevi solo fuggire dal Baratro?» Mi guardò confuso. «So che sei un Condannato.» Sorrise.
«Quindi eri sveglia.» Ridacchiò passandosi una mano tra i capelli.
«Rispondimi.» Non aprì bocca. «Quali sono i vantaggi che avresti ricavato stando con me?» Perché restava in silenzio? «Rispondi.» Urlai rilasciando incidentalmente un’onda di energia che investì tutta la stanza facendo cadere tutto ciò che era appeso alle pareti. Kian rimase senza respiro per pochi secondi.
«Vuoi proprio saperlo, eh?!» Era senza fiato.
«Smettila di scherzare.» Lo fulminai con lo sguardo. Mi lanciò un’occhiata fredda accompagnata da un sorriso sghembo.
«Se vuoi proprio la verità.» Si poggiò con la schiena contro il muro e incrociò le braccia al petto. «Sto cercando una persona.» Una strana fitta mi attanagliò il cuore. Perché d’un tratto non volevo più sapere? «La stessa persona che mi condannò al Baratro un secolo fa.» Un secolo fa?
«Solo le streghe possono condannare i demoni.»
«Non ho mai detto che non lo fosse.» Rispose semplicemente.
«Cerchi vendetta?» Intervenne Justin improvvisamente curioso. Kian scosse la testa.
«Lei ha qualcosa che mi appartiene.» Era una lei dunque. La fitta si acuì.
«Provi qualcosa per lei?» Scoppiò a ridere.
«Io non provo nulla. Sono un demone della lussuria. Non provo amore, provo solo desiderio.» Disse quasi fosse una risposta ovvia.
«L’hai amata.» Risposi con un risolino triste. «Non provi più amore perché tu vuoi solo lei.» Kian abbassò lo sguardo continuando a sorridere. «Non negare i tuoi sentimenti, stupido.»
«Sto solo cercando di recuperare una cosa importante. La donna che ho amato per me è morta nel preciso istante in cui mi sono ritrovato avvolto nelle catene del Baratro. Quella donna non esiste più da molto tempo.»
«Cosa ti ha fatto?» Kian non voleva più continuare il discorso.
«Ero uno sciocco a quel tempo. Basta rivangare un passato ormai lontano.» Si piazzò davanti ai fornelli senza dire più nulla. L’aria era opprimente. Yuri mi manchi, ho bisogno di qualcuno con cui parlare. 


Quanti segreti ancora nasconde il nostro bellissimo incubus? Yuri ha confessato il suo amore, cosa ne penserà realmente Kian? Davvero il suo scopo è solo recuperare quel "qualcosa" che gli appartiene? Justin si arrenderà o cercherà ancora l'amore di Yuri? 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Shiver414