Serie TV > Un Medico In Famiglia
Segui la storia  |       
Autore: Cristin_94    29/11/2014    8 recensioni
La nona stagione di “Un medico in famiglia 9” è iniziata con il mancato matrimonio tra la sorella di Marco e Giuliano in un tranquillo pomeriggio di settembre. Da quel giorno è iniziata la storia d′amore tra la spensierata e dolce Sara Levi e il serio e integerrimo Lorenzo Martini. Puntata dopo puntata i giorni sono passati; le stagioni sono cambiate. Autunno, inverno, primavera… Ma cosa sarà accaduto a Natale, a Capodanno, a San Valentino⁇ Come avranno festeggiato Sara e Lorenzo i loro rispettivi compleanni: insieme o separati⁇ Scopriamolo insieme…
Nota bene : La storia non è inventata ex novo. Ho lasciato intatte le prime nove puntate! L’inizio della mia Fan-fiction corrisponde a una data speciale: 25 dicembre 2013! Il Natale in casa Martini è, appunto, posizionato tra la nona e la decima puntata, prima cioè che il Destino faccia incontrare Sara e Lorenzo al rifugio, subito dopo la fuga di Tommy, Giada e Daniele e gli splendidi sguardi sotto le stelle dei “Sarenzo”…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lorenzo Martini, Sara Levi, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

7 febbraio, ore 10.00 circa


- “Quindi..”
– “Oscar, ho capito! Non mi devo affaticare.. Non devo fare pazzie..” disse Sara, cercando di essere molto paziente.
– “Sara! Mi raccomando!” disse il dott. Feroci.
– “Sì! Ma siete addirittura più apprensivi di Lorenzo! Mi sembra quasi impossibile!”
– “Oscar.. Emilio! Non vi preoccupate! Ci penso io a tenerla a freno!” si intromise Lorenzo, sorridendo a Sara.
– “Va bene! Allora…” disse Oscar, guardando prima Lorenzo, poi Sara e poi Lorenzo un’altra volta. Non si fidava di quei due: né di Sara, che aveva già dato prova della sua incoscienza, né di Lorenzo. 
– “Ci vediamo presto per le visite!” concluse Emilio, salutando Sara. E poi, rivolgendosi a Lorenzo, disse: “E tu… goditi la tua famiglia.. Qui ci pensiamo noi! Una bella settimana di riposo anche  a te non fa male!”  
– “Ma!” disse Lorenzo guardando Oscar ed Emilio.  
– “Lorenzo! Sono 7 giorni che non torni a casa per stare con Sara! Adesso che Lei vi farà ritorno… rimanici pure un po’ tu!” lo bloccò Oscar.
– “Grazie mille… Sì.. Per quello che avete fatto per Sara.. e..”
- “Figurati! Piuttosto.. buon riposo.. a tutti e due!” concluse Emilio, dandogli una pacca sulla spalla.
Così Oscar e Emilio uscirono e Lorenzo si andò a sedere vicino a Sara.
– “Amore… mi sei mancata!” disse Lorenzo.  
– “Ma se siamo stati lontani solo qualche minuto…” rispose Sara, sorridendo.
- “Beh! Circa sette minuti!” precisò Lorenzo.
– “Sì! Infatti: : che ho detto?” lo prese in giro Sara.
– “Va beh! Ho capito: non sei romantica quanto me!” concluse Lorenzo, baciandola. “Allora: che vuoi fare?”
– “Andiamo al mare… a Ostia???”
– “Ostia???” ripeté Lorenzo. 
– “Ostia!!!” ridisse Sara.
– “Ostia??? Ma dico… hai appena detto a Oscar: E ora mi chiedi di portarti al mare?”
– “Beh! Se vuoi… posso chiederlo a qualcun altro!”  lo provocò Sara.
– “Non ci provare! Ormai… sei off-limites!”  
– “Dici?” gli domandò Lei, facendo finta di non credere alle parole del suo futuro marito.
– “Dico! Quindi…”
– “Quindi mi ci porti tu al mare!” disse Sara, facendogli gli occhi dolci.
– “E come faccio a dirti di no!”
– “E infatti non lo farai! Andiamo?” gli disse Lei, mettendogli le braccia al collo.
– “Sì! Ma a una condizione!” disse Lui.
– “Quale?”
– “Che tu non ti metta a correre con Destino!”
Dopo un’operazione come quella di Sara la prudenza non era mai troppa e questo Lorenzo lo sapeva bene!
– “Affare fatto! Voglio stare solo tutto il tempo abbracciata all’uomo che amo… Sai se viene?”
– “Mah! Non saprei!” le rispose Lorenzo, ridendo.
– “Va beh! Allora mi accontenterò di te!” scherzò Sara.
– “Ah grazie!” disse Lorenzo. “E comunque non diciamolo a nessuno della nostra di oggi… Sai com’è: prima ti salvo la vita con un intervento chirurgico molto delicato e poi…”
– “E poi… dopo avermi salvata, mi rendi la donna più felice del mondo!” concluse Lei, baciandolo.
- “Va bene! Su… Vado un attimo da Gloria ad informarla di affidare i miei pazienti alle cure di Oscar ed Emilio e torno!” disse Lorenzo che, dopo averle dato in bacio, aprì la porta e si avviò alla reception.
 


Lungo il corridoio, mentre il dottor Martini controllava il cellulare, si sentì chiamare da qualcuno.
- “Lorenzo!”
- “Stefano!” disse Lui, voltandosi.
- “Ciao!” continuò il Valenti. “Ero venuto… Sì, insomma… Volevo salutare Sara! Gloria mi ha detto che sta per essere dimessa… Se è occupata però…”
- “No.. No! Va pure! Sono sicuro che Lei sarà contenta di vederti! Mi.. mi ha chiesto di te dopo l’operazione!” gli rispose Lorenzo.
- “Ah! Bene! Grazie! La camera è…”
- “In fondo a destra!” gli indicò Lorenzo.
- “Grazie!” concluse Stefano, dirigendosi verso la stanza di Sara.
Lorenzo rimase un secondo lì, fermo. Il suo istinto e il suo cuore gli fecero muovere qualche passo verso la camera di Sara. Poi si fermò. Lui si fidava di Sara. Si fidava del suo amore. Si fermò e si recò alla reception. Non c’era nulla di cui preoccuparsi!
 


Dopo circa mezz’ora, Lorenzo, dopo aver sistemato alcune cose nel suo ufficio, uscì per recarsi alla reception e vide Stefano avviarsi all’uscita di Villa Aurora.
- “Stefano! Stai andando via?” incominciò il dottor Martini, avvicinandosi all’imprenditore.
- “Beh sì! Vi ho già portato via abbastanza tempo… Ah.. Congratulazioni! Ho saputo del matrimonio! Sono contento per te e Sara!” aggiunse, guardando dritto negli occhi Lorenzo. “Davvero! Sono molto contento per voi due! Lo sono un po’ meno per me! Ma mi passerà! Ora va da Sara! Non farla aspettare! Era già pronta mezz’ora fa quando sono piombato in camera sua, figuriamoci adesso!”
- “Sì, sì! Adesso vado! Ci vediamo…” disse Lorenzo un po’ incerto.
- “Certo! Buona giornata, Lorenzo!” si congedò Stefano, dandogli la mano per poi uscire e avviarsi alla camera.
Lorenzo rimase lì a guardarlo andar via. Non si sentiva in colpa nell’amare Sara e nell’averla tolta a Stefano ma lo capiva e sapeva come si sentiva. Aveva provato la stessa cosa quando, tornato a casa da New York, aveva visto Sara a casa di Stefano. Si era sentito distrutto… solo… incompleto! Aveva avuto la sensazione che qualcuno gli avesse strappato il cuore dal petto! E Stefano in quel momento si doveva sentire esattamente così!
- “Lorenzo! Stai ancora qua?” gli chiese Oscar, incredulo.
- “Eh! Beh! È passato Stefano a salutare Sara ed è appena andato via…”
- “Sì, sì!”
- “Già! E Sara gli ha anche detto del matrimonio e…”
- “Veramente… Non è stata Sara a dirgli del matrimonio!” gli confessò l’amico.
- “In che senso?”
- “Nel senso che noi di villa Aurora credevamo che tu e Sara fosse insieme e volevamo farvi una sorpresa!”
- “E quindi?” chiese Lorenzo che aveva già capito cosa Oscar stava per confessargli.
- “Quindi siamo piombati in camera con festoni e spumante e…”
- “E avete trovato Stefano!”
- “Già! Mi dispiace! Gloria non lo aveva visto entrare altrimenti avremmo evitato!”
- “Tranquillo Oscar! Ma Sara?”
- “Era dispiaciuta ed imbarazzata!!”
- “Beh! Allora meglio che la raggiunga!”
Così Lorenzo scappò da Sara.
- “Amore!” disse aprendo la porta. Ma non continuò la frase. Sara non era in stanza. In un primo momento il dottor Martini rimase allibito. Ma in un secondo gli venne in mente il luogo dove trovare Sara. Così, chiusa la porta, volò dal suo Amore.
 

Mentre saliva gli scalini due a due, Lorenzo non poté non pensare all’ultima volta che Lui e Sara erano stati lì…

- “Uffa, Lorenzo! Io non ce la faccio più a stare chiusa in questa stanza!” sbottò Sara.
Erano passati quattro giorni dall’operazione.
- “Sara, fammi capire! Che cosa vorresti fare???” le chiese Lorenzo, cercando di nascondere un sorrisino.
- “Non lo so! Ma… la prima notte l’ho passata in terapia intensiva con te.. la seconda a parlare con te.. e ieri a vedere Casablanca con te!”
- “Non ho capito se ti stai annoiando della vita ospedaliera.. o di me! Perché in tal caso…. La sorpresa che avevo organizzato per te questa sera potrei anche riservarla per un’altra!”
- “Aaaaaa!!!” urlò Sara.
- “Cos’è? Stai male?” le chiese subito Lorenzo.
- “No! No! Non sono mai stata meglio! Allora… Qual è la sorpresa?”
- “Quale sorpresa?” disse Lorenzo, facendo finta di non capire.
- “E dai!” lo esortò Sara. “Mi vuoi dire che hai organizzato???”
- “Assolutamente no! lo vedrai con i tuoi occhi! Su… siediti e vieni con me!”
- “Assolutamente no! Io non mi siedo su quella sedia a rotelle! Vengo con te con le mie gambe!”
- “E va bene! Vorrà dire che ti porto in braccio io! Però tu devi tenere gli occhi chiusi!”
- “Ci sto!” disse Sara, mentre si infilava la vestaglia.
- “Prego Principessa!” disse Lui, prendendola in braccio.
- “Sicuro che poi non ti viene il mal di schiena e devi poi prendere un pasticcone??” lo prese in giro Sara.
- “Fa poco la spiritosa! Potrei sempre accidentalmente inciampare e poi farti cadere!”
- “No.. no!! Ti prego!” disse Sara, ridendo.
Così, tra una risata e l’altra, Lorenzo, senza farsi notare dal personale di Villa Aurora, sgattaiolò per le scale fino ad arrivare sul terrazzo di Villa Aurora.
- “Sono due giorni che mi continui a ripetere che vuoi uscire in giardino a fare una passeggiata perché la clinica ti opprime…” esordì Lorenzo.
- “Sì.. sì! Ho capito!” lo interruppe Sara. “Non posso uscire dalla clinica perché è ancora troppo presto!”
- “Ma la smetti di interrompermi! Stavo dicendo… Non puoi uscire dalla clinica, è vero.. perché è passato troppo poco dall’operazione! Ma…” le disse, posandola a terra e facendole aprire gli occhi “puoi vedere il cielo e prendere una boccata d’aria da qui! Sei tecnicamente dentro la clinica ma non tra quattro mura!” disse Lorenzo, molto soddisfatto per aver fatto comparire sul viso della donna che amava uno splendido sorriso.
- “Amore! Grazie!!!” disse Lei baciandolo.
E così, abbracciati l’uno a l’altra, aveva passato la notte a raccontarsi di tutto, a prendersi in giro, ma soprattutto a stringersi l’uno all’altra fino a quando Lorenzo, accortosi che la sua bella addormentata era crollata in un sonno profondo, l’aveva presa nuovamente in braccio per poi portarla a letto e vegliarla tutta la notte…

 

- “Sara!” disse Lorenzo, entrando sul terrazzo, catapultandosi di nuovo nel mondo reale.
- “Amore! Stavo prendendo una boccata d’aria! Ma sarei scesa subito!” gli rispose Lei, quasi a volersi giustificare.
- “Ho incontrato Stefano! E Oscar!” le disse Lorenzo.
- “Quindi saprai cosa è successo!”
- “Più o meno! Me lo vuoi raccontare tu?”
E così Sara incominciò a raccontargli cosa era successo poco prima tra Lei e il giovane imprenditore…


“Toc toc!”
- “Oh! Hai già fatto?? Pensavo che avresti impiegato un secolo per avvisare Gloria che avrebbe dovuto affidare i tuoi pazienti alle cure di Oscar ed Emilio e invece…” disse la giovane Levi, voltandosi finalmente verso la porta che si era appena aperta.
- “E invece sono io!” le disse Stefano, con un debole sorriso.
- “Stefano! Scusa… pensavo fosse Lorenzo….”
- “Sì! L’avevo capito!  Tranquilla… in effetti la mia è una visita  a sorpresa! L’ho già detto a Lorenzo… se disturbo, passo un’altra volta!”
- “No, no! Anzi.. mi fa piacere vederti!”
Così Stefano le si avvicinò e l’abbracciò. - “Sono felice che tu stia bene! L’ultima volta che ti ho vista non avevi un bell’aspetto!”
- “Devo ammettere che scappare in riva al mare, l’altro giorno, non è stata una bella idea!”
Stefano rise. - “No! Fortunatamente Francesca ci ha chiamati e poi Emilio e Lorenzo hanno fatto un miracolo!”
- “Già! Sono stata fortunata! Sia con Emilio e Lorenzo.. Sia con te! Senza il tuo aiuto, il tuo sostegno… non so se ce l’avrei fatta in questi mesi! Grazie Stefano! Grazie di tutto!”
- “Ma figurati!” le rispose Lui, distogliendo lo sguardo. Lui l’amava e Lei no! Ma non la detestava per questo.. Voleva solo che fosse felice e Stefano non poté non ammettere che la sua Sara lo era… Molto! Peccato che lo fosse con un altro uomo!
- “Ho portato le tue cose a casa Martini questa mattina!” continuò poi Stefano, dopo alcuni secondi di silenzio. “Però sappi che in caso di fuga, la mia macchina è sempre pronta!”
Sara rise. - “Grazie! Ma non voglio più scappare! Ho impiegato ventisette anni per arrivare dove sono.. E adesso non vorrei essere in nessun altro posto se non qui!!”Poi fece una pausa e tirò un respiro profondo e continuò: “Devo dirti una cosa.. importante!”
- “Mi devo preoccupare?” chiese Stefano.
- “No! E’ una cosa bella.. almeno per me!” disse Sara, molto ma molto impacciata.
- “Evviva gli sposi!!” urlarono Gloria, Tea, Oscar, Emilio, Davide e tutto lo staff di Villa Aurora, entrando nella stanza di Sara, con uno striscione con su scritto
Sara rimase paralizzata. Lo stesso fu per Stefano. Lo staff della clinica rimase inerme: tutti in quel momento volevano solo una cosa: sparire!
- “Ah!” disse Stefano. “Tu e Lorenzo vi sposate! Era questa la cosa che volevi dirmi! Beh… congratulazioni!” le disse, abbracciandola. “Sono felice per voi! Sai.. all’inizio pensavo che uno come Lui non meritasse una come Te! Ma ho visto come ha lottato per te! E… e mi fa molto piacere che, dopo tutto quello che avete dovuto affrontare, siate riusciti a coronare il vostro sogno! Davvero… Tantissimi auguri!”
- “Grazie!" disse Sara.
- “Noi… beh… andiamo!” disse Oscar, mentre tutti gli altri uscivano di corsa per lasciarli da soli.
- “Scusa! Avrei voluto dirtelo io!”
- “Tranquilla! Beh… se non incontro lo sposo, mi raccomando: fa le congratulazioni anche a Lui!”
- “Certo!”
- “Adesso vado! Ti vengo a trovare qualche volta.. al bar!” le disse aprendo la porta. Ma, in cuor suo, Stefano sapeva bene che stava mentendo: non la sarebbe andata a trovare… Ne avrebbe sofferto troppo!
- “Ci conto!” gli rispose Sara, sorridendogli. Ma anche Lei sapeva che Stefano non la sarebbe andata a salutare.. E non poteva far altro che capirlo!
Così, rimasta sola, ebbe la sensazione di venire schiacciata da quelle quattro mura. Fu per questo che infilò la giacca e, chiusa la porta della sua stanza alle sue spalle, salì in terrazza.
 

- “Capisci?” terminò il racconto Sara. “Gli ho già spezzato il cuore una volta… E oggi gli ho dato il colpo di grazia!”
- “Beh.. Tu dovresti sapere più di altri che un cuore malato si può curare… E sono sicuro che Stefano troverà la persona che si prenderà cura di lui!” la consolò Lorenzo. “Succede sempre così!”
- “Ne sei sicuro?”
- “Assolutamente! E sai perché? Perché a me è capitato! Quando sono arrivato a Roma aveva il cuore a pezzi! La donna che volevo aveva un altro uomo e questo mi faceva molto, ma molto male… Ma poi sei arrivata tu che mi hai curato.. che ti sei presa cura di me.. e grazie a te il mio cuore ha iniziato di nuovo a battere! È la vita! sei la mia vita!” concluse dandole un bacio.
- “Ah sì?”
- “Sì!” le rispose Lui, non smettendo di baciarla. “E infatti…” e Lorenzo fece per prendere una cosa nella tasca.. ma quel piccolo pacchettino non c’era! L’aveva dimenticato a casa Martini!
- “ cosa?” gli chiese Sara.
- “E infatti… Non ho nessuna voglia di smettere di baciarti!”
- “Ah sì!” gli rispose Sara. “In effetti si sta bene anche qui… Perché andare al mare?” chiese ironicamente.
Ma Lui non le rispose. Era troppo impegnato a baciarla.  



7 febbraio, ore 12.30 circa

- “Allora? È pronto?” disse Libero.
– “Certo! Libero stai calmo! È la quarta volta che lo chiedi!” gli disse Enrica.
– “Eh! Signor Libero! Stia calmo!” disse Ave.
– “Sto calmo! Sto calmo! Ma perché Sara e Lorenzo non arrivano! Ha detto Oscar che i ragazzi sono usciti dalla clinica già da un po’!”
– “Libero.. I ragazzi se ne vorranno stare un po’ per conto loro…”  gli fece notare la moglie.
- “Già! Forse Lorenzo voleva farle una sorpresa!” sussurrò Maria  a Marco.
- “In che senso?” chiese il giornalista.
- “Guarda un po’!” lo incitò Maria, facendogli vedere la scatolina che Lorenzo invano aveva cercato nella sua tasca!
- “Ah!” esclamò il Levi. “Amore.. menomale che non l’ha trovata Libero!”
- “Infatti! Ma adesso che facciamo?” chiese Maria.
– “Eccoli!” disse Tommy, affacciandosi alla finestra.  
- “Mettila dove l’hai trovata e… e aspettiamo!” concluse Marco.
– “Allora tutti ai propri posti!” ordinò Libero.
Intanto Sara e Lorenzo entrarono in salotto.  
– “Ah! Finalmente a casa! Non sai quanto mi è mancata!” esclamò Sara.
– “Lo immagino! Ma.. non c’è nessuno!” disse Lorenzo, guardandosi intorno. Di questo era molto contento!
– “Beh! I ragazzi dovrebbero essere ancora a scuola e i nonni saranno in giro…” disse Sara.
– “Bene! Perché devo fare una cosa…” disse Lorenzo, prendendo dalla mensola l’anello che Maria aveva appena posato. “Menomale che nessuno l’ha preso e nascosto chissà dove!” pensò Lorenzo.
– “Cosa?” chiese Sara curiosa,
Lorenzo le si avvicinò e le sorrise.
– “Hai presente quando sono tornato da New York? Tu eri da Stefano ma io non lo sapevo. Prima che Libero ed Enrica me lo dicessero io.. beh… ero andato in gioielleria! Avevo deciso di portarti sulla spiaggia, a Ostia, al tramonto e… Chiederti di sposarti! Poi però c’è stato un piccolo imprevisto… E anche se in cuor mio non riuscivo a credere neanche a una parola di quello che mi avevi detto, dopo essere stato da Stefano… ho dato l’anello di fidanzamento, il tuo, a un violinista che suonava all’angolo della strada!” confessò Lorenzo.
– “Ah eri tu?” gli domandò Sara, incredula.
– “Scusa?”
– “Sì! Mattia, il violinista, il giorno dopo la nostra discussione mi ha detto che un  ragazzo gli aveva dato un anello e io… io beh… ho pensato che la donna che gli stava spezzando il cuore doveva essere una deficiente! E la deficiente ero io!”
- “Sì! Ma poi ho capito tutto: tu mi avevi lasciato perché non volevi che io soffrissi! Come Deborah Keer fa con Cary Grant, giusto?” le sorrise Lorenzo.
– “Giusto!” acconsentì Sara.
– “Per fortuna, però, ho scoperto tutto.. in tempo! E ora.. Ora siamo qui insieme!”
– “Ed è questo tutto ciò che conta!”  
– “Beh, no!”
– “No?” domandò Sara, perplessa.
– “No! Ciò che conta è ciò che dirai tu… adesso! Anche se, in effetti, Tu la risposta me l’hai già data!” E, dicendo ciò, Lorenzo si inginocchiò.  “Dopo l’operazione, Oscar mi ha detto di andare a riposare un po’. Dopo essere stato a  vedere il tuo filmato ho capito che…”
– “Che?”
– “Che a te non avrei rinunciato per nulla al mondo! C’ho messo quattro mesi per capirlo.. Sai: pensavo avessimo tutta la vita davanti, come ti dissi in spiaggia. Ma poi, quando ho saputo del tuo cuore, ho avuto una paura tremenda di perderti e..”
– “E..”
– “E ho giurato a me stesso che non avrei sprecato più nemmeno un minuto! Dunque!” disse Lorenzo, aprendo la scatolina. “Dunque… Uno: fatti piacere l’anello perché una terza volta in quella gioielleria non ci torno!”
 Sara scoppiò a ridere. – “Due..” disse Lei.
– “Sara Levi, vuoi farmi l’onore di diventare mia moglie?”
- “Ma.. me l’avevi già chiesto!” gli chiese Lei con le lacrime agli occhi.
- “Sì! Ma in ospedale non avevo l’anello… Adesso sì! Quindi.. è questa la mia proposta ufficiale! E tu? Qual è la tua risposta ufficiale?”
– “Certo che sì!” gli rispose Sara.
Lorenzo le infilò l’anello al dito e poi la baciò.
– “Bravi!” gridarono i Martini. Erano stati in silenzio tutto il tempo. Avevano capito in tempo le intenzioni di Lorenzo e quindi non li avevano disturbati fino a quel momento.
– “Ma voi?” chiesero i promessi sposi.
– “Noi volevamo farti una sorpresa…” disse Marco a Sara.  
- “…ma la sorpresa l’avete fatta voi a noi!” concluse Tommy.
- “Tu.. tu sei d’accordo?” chiese Sara nuovamente a Tommy. L’aveva già fatto in ospedale ma la giovane Levi voleva essere sicura.
– “A una condizione! Che da adesso in poi, dato che sei la mia “matrigna”, mi lascerai un po’ di gelato a cioccolato quando staremo tutti e tre in camera o sul tetto!”
– “Certo!” rispose Sara. “Anzi! Che ne dici se stasera andiamo a vedere quante stelle ci sono?”
– “Sì!” rispose Tommy.
– “Ma anche no!” fece Lorenzo.
– “E dai papà!” lo pregò Tommy.
– “Amore! Sono giorni che fisso il soffitto di una stanza!”
- “Ah, davvero?” chiese Lorenzo che sapeva benissimo che la giovane Levi in quel momento stava leggermente mentendo.
- “Dai… Saremo prudenti! Anzi: perché non vieni con noi?” lo implorò Sara.
– “O soffri di vertigini?” chiese Tommy, prendendolo palesemente in giro.
– “Bene! Ora è ufficiale!” esclamò Lorenzo.
– “Cosa?” chiese Maria.
– “Non ne avrò vinta una! Due contro uno è matematicamente impossibile!”
Scoppiarono tutti a ridere.
– “Ma no! Qualche volta faremo finta di darti ragione!” disse Sara.
– “Già te lo faremo credere!” concluse Tommy, che si avvicinò ai due e li abbracciò.
 Erano già una famiglia.
 

Così, dopo aver abbracciato gli sposi, i Martini si sedettero a tavola e lì trascorsero quasi l’intero pomeriggio. Erano scoccate le cinque quando Ave ed Enrica incominciarono a sparecchiare! Ma era normale: i Martini avevano tanto da raccontarsi!
Però poi ognuno dovette ritornare alla vita normale. I piccoli andarono a fare i compiti.. Ave, Enrica e Libero si adoperarono per sistemare la cucina… Marco e  Maria andarono a fare shopping per i piccoli in arrivo insieme a Palù e Jonny… Sara e Lorenzo, ritiratisi in mansarda, si stesero sul lette e, sebbene scossi per gli ultimi avvenimenti, si addormentarono. A svegliarli fu proprio Tommy che, verso le nove, era salito per chiedere loro se volevano qualcosa per cena.
- “Posso?”
– “Certo! Entra pure, Tommy!” disse Lorenzo, che ancora sbadigliava. Durante quella settimana aveva dormito davvero poco!
- “Volete che vi porti la cena qui? I nonni hanno ordinato una pizza!”
- “No, no! Grazie… ma ho mangiato così tanto a pranzo che non ho fame!” gli rispose Sara.
- “Già! Neanche io voglio nulla! Grazie, comunque!” aggiunse Lorenzo.
- “Però siediti un po’ qui con noi! Ti va??” propose Sara.
– “Certo! Allora? Come ti senti?” le chiese il giovane Martini.
– “Bene! Solo un po’ stanca… ma è normale!!”
– “Già! È ancora molto debole ma presto tornerà la Sara sciroccata di sempre!”
– “Ma la finisci? È la seconda volta che dici che sono sciroccata!” disse Sara mettendo il muso. 
– “Ma se è la verità!”  le fece notare Lorenzo.
– “Sara… a dire il vero… devo dare ragione a papà!” si intromise Tommy.
– “Come ?” chiese l’ex atleta, incredula.
– “Ma ti ricordi quella che avevo fatto filone e io ed Elena siamo andati a Ostia? Beh: una persona non si sarebbe messa a nuotare con un cane!” si giustificò Tommy.
– “Vedi? Non sono l’unico a pensare che quella volta ti sei comportata da…” aveva asserito Lorenzo, ma Sara l’aveva palesemente interrotto.
– “E no! No! Io non sono sciroccata! Sono vitale, allegra, simpatica!!! E poi quella volta tra voi due c′era una tensione evidente! Elena non sapeva cosa fare e io… beh: io ho stemperato un po′ l′atmosfera! E questo è il vostro ringraziamento! Buono a sapersi!” disse Sara, mettendosi a sedere con le mani conserte.  
Lorenzo e Tommy si guardarono.
– “No.. Dai Sara! Non te la prendere! Lo sai che ti amo per come sei!” disse Lorenzo, mettendosi a sedere vicino a Lei.
– “Sì, Sara! Non te la prendere! Stavo dando ragione a papà solo per.. beh per ammorbidirlo!”
– “In che senso?” chiese Lorenzo.
– “Nel senso.. Andiamo sul tetto?”
– “Sì!” fece Sara, ritornando a mostrare il suo sorriso.
– “Ma Sara… hai appena subito un operazione a cuore aperto… Oscar ed Emilio ti hanno detto di non strapazzarti e tu, per oggi, hai già fatto tanto..” le suggerì Lorenzo.
– “Papà però così non vale! Tu le puoi chiederle di sposarti e io non posso chiederle, anzi chiedervi, di andare sul tetto?” Lorenzo e Sara si guardarono. “Dai! Così stiamo un po’ da soli, finalmente, noi tre!”
A quelle parole Lorenzo si lasciò convincere. – “E va bene! Ma, tra massimo un quarto d’ora, dentro!”
– “Mezz’ora?” dissero contemporaneamente Sara e Tommy.
– “E mezz’ora sia!”
E così si avviarono sul tetto. Uscì prima Tommy; poi toccò a Lorenzo che non perse d’occhio Sara nemmeno un secondo.
– “Guarda che tra i due sei tu che soffri di vertigini!” bisbigliò Sara.
– “Ma che vertigini! Dopo quella cosa di 70 metri…” disse Lorenzo, comunque sempre in tensione. 
– “Papà..” li interruppe Tommy, “…ma domani tu devi lavorare, vero?”
– “No! Oscar e Feroci mi hanno dato una settimana di ferie! Hanno avuto un bel pensiero, no?” 
– “Che tempismo!” disse Tommy.
– “In che senso?” gli chiese Sara, che intanto se ne stava accoccolata a Lorenzo.  
– “No! Niente!”
– “Tommy! Hai presente quando mi hai detto che capivi al volo quando ti stavo mentendo? Bene! Anch’io lo capisco quando dici una bugia! Quindi, dato che non posso affaticarmi e neanche agitarmi, me lo dici cos’hai?”  gli chiese Sara. 
– “Domani, a scuola, ci sono i colloqui e… e consegnano le pagelle! E io non sono un pozzo di scienza… Rasento la sufficienza in tutto! Ho solo ottimi voti in inglese ed educazione fisica…”
– “Quando dici che vuol dire che almeno hai la sufficienza, vero?” disse Lorenzo con molto timore per la risposta che stava per sentire.
– “Più o meno!”
– “Tommy più o meno?”
– “Direi meno!” ammise, alla fine, Tommy.
– “Ah! Andiamo bene!” esclamò Lorenzo.
– “E va beh! Dai: tanto è solo il primo quadrimestre! Avrai tempo per recuperare!” disse Sara, affidandosi al suo immancabile ottimismo.   
- “Sara.. ma tu domani ci vuoi accompagnare a scuola? A ritirare la pagella, intendo!” le propose Tommy.
– “Certo! Casomai dopo ci andiamo a mangiare una fetta di torta! Che ne dici?”
– “Che se la situazione è così tragica come sembra non ci andremo a mangiare una fetta di torta! Torneremo a casa a studiare!” rispose Lorenzo.
– “In che senso?” chiese Tommy.
– “Nel senso che ti aiuterò io a fare i compiti da oggi in poi! Io e te in camera tua e nessuna distrazione!”
 Tommy guardò Sara con un’espressione disperata.
– “Facciamo che vi mettete al bar, in un angolino. Ve ne state tranquilli! Però, se casomai volesse un caffè, una cioccolata calda, o qualcos’altro, ve lo potrei portare!” offrì Sara.
– “Forse non hai capito: tu e il lavoro vi incontrerete non prima di qualche mese!” disse Lorenzo. 
– “E va beh! Motivo in più per venire al bar! Vi potrei dare una mano anch’io! Andavo forte in italiano e… in religione!”
Padre e figlio scoppiarono a ridere.
– “Io la voglio Sara con noi!” disse Tommy.                        
– “E va bene! Vada per le ripetizioni a tre! Però, se avete finito con le brutte sorprese e i progetti futuri, ora rientriamo!”
– “E va bene!”  acconsentirono gli altri due.  
Così, tutti e tre insieme tornarono dentro.  
– “Allora.. siamo d’accordo!” disse Tommy. “Domani, a ritirare la pagella, andiamo insieme! Tutti e tre!”
– “Sì Tommy! Tranquillo! Il tuo avvocato difensore domani non ti lascia!” disse Lorenzo, spostando il suo sguardo da Tommy a Sara.
– “Bene! Allora: dato che non devo affaticare Sara, io vado a letto!”
– “Va bene! Buona notte!” disse Sara.
– “Notte Sara!” disse Tommy, dandole un bacio.
- “Buona notte, Pà!” e diede un bacio anche a Lui.
– “Notte!” disse Lorenzo a Tommy. E poi, quando il figlio fu uscito, disse a Sara: “Se, appena tornato a Roma, mi avessero detto che mio figlio, dopo quattro mesi, mi avrebbe dato il bacio della buona notte… beh: non ci avrei creduto!”
– “Eppure è così!" disse Sara.  
- “E sai di chi è il merito?” disse Lorenzo. “E’ tuo!”
– “Già! Ti ho cambiato la vita!”
– “No! Me l’hai migliorata!” le disse baciandola. “Però adesso a nanna!”  
– “Ma tu rimani con me?”
– “E dove dovrei andare?”  



8 febbraio, ore 16.00 circa

La mattinata del giorno seguente era volata: sia per Tommy, che aveva molta paura per l′imminente consegna della pagella, sia per Sara e Lorenzo. I due, calendario alla mano, avevano cercato disperatamente una probabile data per le loro nozze, ma il risultato era stato vano. Per la fine avevano desistito: si erano seduti a tavola con i Martini per poi andarsi a preparare. Intorno alle quattro Tommy, Sara e Lorenzo uscirono di casa: i nonni li avrebbero raggiunti dopo, per ritirare le pagelle di Elena e Bobò. 
- “Tommy che dici: radio?” propose Sara, nel tentativo di stemperare la tensione.
– “Va bene!” rispose lui moggio.
– “Tommy… c’è, per caso, qualche altra cosa che dovrei sapere?” chiese Lorenzo.
– “No, papà! È che mi dispiace… per la pagella! So quanto ci tieni che io vada bene a scuola! È che, nelle ultime due settimane, quando c’erano le interrogazioni e i compiti, io non ho fatto nulla! Sapevo che saremmo dovuti partire per New York, quindi ho pensato che fosse inutile… Poi,  quando tu ed io abbiamo deciso di rimanere a Roma, beh.. Ho provato a rimediare ma i prof mi hanno detto che ormai il primo quadrimestre era finito e che mi sarei dovuto concentrare sul secondo…”
– “E va beh! In effetti durante questo primo quadrimestre ne sono successe di tutti i colori… Prima l’espulsione dalla tua scuola, poi Giada, la fuga con Daniele… New York.. Poi mi ci sono messa pure io.. Dai: hanno ragione i prof: hai tempo per recuperare!” lo rassicurò Sara.
– “Sì, Tommy! Sara ha ragione! È inutile pensare al passato! Ora andiamo a ritirare la pagella… “ disse Lorenzo.
Dopo pochi minuti, arrivati a scuola, parcheggiarono ed entrarono.
I colloqui iniziavano alle quattro e mezza, quindi quando la famiglia Martini-Levi arrivò non c’era ancora nessuno a fare la fila. Erano i primi e questo non piaceva affatto a Tommy.
Il giovane Martini era agitatissimo; Lorenzo anche. E Sara, la più tranquilla ed ottimista, non sapeva come calmarli. Si sedettero ed aspettarono il loro turno. E, incredibilmente, a tutti e tre, venne in mente quella volta che si erano ritrovati seduti in commissariato per Giada…

– “Secondo voi cosa le faranno?” aveva chiesto Tommy.
– “Nulla! Cosa vuoi che le succeda?” gli aveva risposto Sara, rassicurandolo.
– “Senti! È bella questa cosa che ci tieni tanto a lei! Lo sai?” aveva detto Lorenzo. Sara lo aveva guardato cercando di consigliargli con lo sguardo di cambiare argomento. 
– “Voi dite che tornerà a casa con noi?” aveva chiesto Tommy, cercando di non far caso alle parole del padre.
– “Ma certo! Giada non ha fatto niente!” rispose Sara.
– “Sì! Però, forse, potrei andare a testimoniare anch’io!”
Al che, Lorenzo disse: – “No! È meglio di no! Oh: stai tranquillo! Hai già fatto tanto! Senti ma tu e Giada siete parecchio…”
– “Io e Giada ?”
– “Niente! Così! Chiedevo!” esclamò Lorenzo che poi vide Tommy allontanarsi per bere un po’ d’acqua.
– “Un fine psicologo, eh?” lo aveva preso in giro Sara.
– “Sai cos’è? È che.. è cotto marcio! E uno, quando è innamorato così tanto, fa solo stupidaggini!” 
– “Tipo mollare tutto e trasferirsi da New York a Roma?”
– “Non è la stessa cosa!”
– “Sì, invece! Tuo figlio ti somiglia tantissimo! E sai cosa penso? Penso che sia un dono speciale amare in questo modo!”

Così Tommy scoppiò a ridere.
– “Che c’è?” chiese Lorenzo, ritornando alla realtà.
– “Vi ricordate quella volta in commissariato? Papà, scusa, ma devo dirtelo: eri proprio un imbranato!”
– “Come un ?”  
– “Beh sì! Volevi sapere di me e Giada ma ci giravi intorno. Mentre Sara, pur non sapendo niente, aveva già capito tutto! Vero?”
– “Eh! Cosa? Non vi stavo seguendo!” disse Sara.
– “Cos’è? Non stai bene?” chiesero padre e figlio.
– “No! Pensavo a quella volta in commissariato! Eravate agitati tutti e due proprio come lo siete ora!! E io, ora come allora, non so come rassicurarvi.”
Tommy e Lorenzo le sorrisero.
- “Wao!!” disse Tommy. “Stavamo pensando tutti e tre alla stessa cosa!”
- “Destino!” esclamarono Sara e Lorenzo, sorridendo.
– “Signor Martini. Lei e suo figlio potete entrare!”
– “Prof però entra anche Sara! È… la mia mamma !” disse Tommy.
– “Ah! Va bene! Allora prego signora Martini! Piacere di conoscerla!”
 Sara si alzò e seguì Lorenzo e Tommy.
– “Bene! Allora la pagella di Tommy non è proprio… una soddisfazione!” iniziò la professoressa di italiano. “Tutti noi” continuò, guardando gli altri insegnanti, “siamo convinti che possa raggiungere ottimi traguardi se solo si impegnasse. Impegno che non c’è stato soprattutto nell’ultimo mese di scuola. Nonostante ciò, come lei stesso può vedere, abbiamo deciso di dargli fiducia!” concluse la professoressa, porgendo la pagella alla futura famiglia Martini. “Ma sia chiaro: tutti questi sei, se non supportati da uno studio continuo e un impegno costante, a fine anno, possono anche diventare tutte insufficienze. E poi la promozione te la scordi!” disse la professoressa, rivolgendosi al giovane Martini.
- “No prof! Mi impegnerò e saprò ripagare la vostra fiducia!” rispose Tommy, ancora incredulo alla vista della pagella.
– “Lo spero! Tommy sei un ragazzo intelligente: non buttare il tuo futuro!” lo ammonì la professoressa di filosofia.
– “Non lo farò! Allora… ci vediamo domani in classe!”
– “A domani, Tommy! Arrivederci signori Martini!” fece la professoressa, porgendo la mano a Sara e Lorenzo, rimasti in silenzio tant’erano sbalorditi.
– “Arrivederci e grazie!” risposero i due.
Appena usciti dall’aula, Tommy abbracciò Sara e Lorenzo.  
– “Non ci posso credere: ho tutti sei e un solo cinque in matematica!” iniziò Tommy.
– “Ah! Ti capisco: anch’io odio la matematica!” disse Sara. 
– “Ma la si studia comunque, anche se non piace!” fece Lorenzo.  
– “Sì, sì papà! Con te studierò pure educazione fisica!”
 Sara rise.
– “Guarda che se fai l’impertinente ti scordi la sorpresa!” lo minacciò Lorenzo.
– “Sorpresa? Quale?” chiesero in coro Tommy e Sara. 
– “Come ? Non volevate una fetta di torta voi due?” gli ricordò Lorenzo.
– “Sì!” disse Sara.
– “Ma non dovremmo andare a studiare?” chiese Tommy. 
– “Una mezz’oretta di relax dopo tutto questo stress ce lo siamo meritati! Su: salite in macchina!”
- “Ma… non aspettiamo i nonni? Vorrei sapere come è andata a Elena…” e, quando vide Lorenzo lanciargli uno sguardo inquisitorio, Tommy aggiunse “.. e a Bobò, naturalmente!”
- “Naturalmente!” disse Lorenzo, guardando prima il figlio e poi la donna che amava. Il primo non lo guardava negli occhi; la seconda sorrideva dinanzi l’imbarazzo di quello che ormai era suo figlio acquisito. “Dovrei per caso sapere qualcosa?” aggiunse poi.
- “No!” rispose subito Tommy. “Che cosa dovresti sapere!”
- “Non saprei… Forse è successo qualcosa tra te e..”
- “No! Tra me ed Elena non è successo niente! Cosa ti salta in mente!”
- “Tommy! Io non ho detto niente!” gli fece notare Lorenzo, con fare malizioso.
- “Ah! Sì… Va beh! Comunque.. No! Non devo dirti niente! Allora… andiamo a mangiare questa fetta di torta?”
- “Ed Elena e Bobò non vuoi più aspettarli?” gli domandò Lorenzo.
- “No! Gli manderò un messaggino… Meglio che le stia alla larga!” aggiunse pronunciando queste parole a  bassa voce. Purtroppo, però, Lorenzo le sentì. 
- “Da chi?” domandò Lorenzo che godeva nel vedere suo figlio imbarazzato.
- “Chi? Cosa?” domandò Tommy, esasperato.
- “Hai detto: Da chi?” domandò Lorenzo, che a stento riusciva a nascondere un sorriso.
- “Dalla scuola… Dalla scuola, naturalmente! Meglio che le stia alla larga prima che i professori cambino idea sui voti!” si intromise Sara, guardando Lorenzo come a volergli dire di smetterla con quel gioco.
- “Dalla scuola, eh? E va bene! Andiamo a mangiarci questa fetta di torta!” concluse Lorenzo, salendo in macchina.
– “Papà.. vicino al cinema, quello nella zona dove abitava il ragazzo che convinsi a operarsi…  Filippo, ti ricordi no? C’è una pasticceria buonissima? Vi va se andiamo lì?”
Sara e Lorenzo scoppiarono a ridere.
- “Vi giuro che è buona? Ma perché ridete?”  chiese Tommy, non comprendendo il comportamento dei due.
– “Perché la conosciamo!” risposero in coro Sara e Lorenzo.
– “Ah.. E come?”
– “E’ una lunga storia! Se sali te la racconto!” disse Lorenzo.
– “No dai! Gliela racconto io!” si offrì Sara.  
– “E allora armati di santa pazienza, Tommy! Ti racconterà anche i dettagli!” la prese in giro Lorenzo.
– “No problem, Sara! Sono tutt’orecchi!” 
Così salirono in macchina e si prepararono a vivere un meraviglioso pomeriggio.
Il primo di una lunga serie.




In questo episodio, i riferimenti sono ai seguenti episodi:
- 9x06 Procurato allarme
- 9x11 Tommy in love
– 9x18 I fuggitivi   
- 9x22 Il destino a quattro zampe
- 9x23 Misterioso omicidio a Poggiofiorito
                       

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Un Medico In Famiglia / Vai alla pagina dell'autore: Cristin_94