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Autore: Clara_Oswin    29/11/2014    1 recensioni
AVVISO : La storia è il seguito di Another Ending
Dopo il matrimonio Arren e Ariel sono partiti alla volta dell'oceano Indiano per incontrare la famiglia dello sposo, l’avventura li perseguita e un perfido nemico ha in mente un piano che distruggerà la loro tranquillità, nasceranno improbabili alleanze, inimicizie e infine sboccerà nuovamente l'amore. La storia è collegata alle vicende del primo racconto.
SPOILER dal CAP 4
"Da quando quelle tre parole erano entrate nella sua vita quella mattina si era sentita morire. Non si sentiva pronta a diventare madre, c’erano ancora molte cose che voleva fare, un figlio non rientrava nelle sue priorità, era ancora troppo presto… si era cacciata in una situazione più grande di lei e questa volta non c’era via di scampo.
-“aspettiamo un bambino”- proferì infine aspettando una sua reazione. "
STORIA NUOVAMENTE ATTIVA
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ariel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5

Vecchie e nuove paure

 

-“è giunta l’ora di entrare in azione.”- la strega del mare dai capelli bianco perla si agitava per la caverna alla ricerca degli ingredienti per la pozione.

-“ormai non hanno scampo, ho tutti gli ingredienti che mi servivano;”- prese un calderone e iniziò a inserire al suo interno chele di granchio, ampolle rosse, squame di pesce ed ingredienti tra i più strani.

-“ma a cosa serve questa pozione che stai preparando…?”- Undertow si era avvicinato pericolosamente al pentolone scuro sporgendosi per scrutarne l’interno.

–“ Idiota! Va lontano da qui! Grande e sbadato come sei potresti rovesciarlo!”-

Come fulminato all’istante lo squalo si allontanò.

-“è un potente sonnifero, li addormenterà per tutto il tempo del tragitto, così che tu li possa riportare da me.”- La strega del mare sogghignò…

-“Domani notte entrerai in azione, non esigo errori” – il suo tono di voce non ammetteva repliche, Undertow capì che non avrebbe dovuto commettere nemmeno il più minimo sbaglio, -“uccidi chi si metterà sulla tua strada”.

****
La ragazza nuotava di fianco al ragazzo, lui le stringeva la mano in realtà non sapeva come iniziare il discorso.

-“Allora…”- prese una grossa boccata d’aria cercando di sembrare spiritoso –“questo bambino…”-

Ariel che aveva tenuto lo sguardo basso sino a quel momento risollevò il viso e in quel momento il biondo poté vedere quanto sua moglie fosse preoccupata.

-“Com’è successo?”- buttò fuori lui.

La ragazza avvampò facendo diventare del medesimo colore dei capelli, le sue gote.

Iniziò a farfugliare imbarazzata –“Direi che c’eri pure tu! Che domanda imbarazzante…”- si portò la mano libera a coprire la sua espressione.

Arren la guardò serio poco prima di scoppiare in una risata cristallina. –“ma che stai dicendo ? Intendevo come te ne sei accorta…”- si allontanò per interpretare meglio la sua espressione, rossa paonazza . –“oh.”- disse quando capì a cosa si riferisse la ragazza –“oh tu…credevi…”- avvampò anche lui, portandosi una mano alla testa scompigliandosi i capelli.

Ariel lo guardò di sottecchi, era stato imbarazzante quando lui gliel’aveva chiesto ma adesso era divertente vederlo andare in confusione.

-“Sei buffo!”- rise lei continuando a nuotare come se niente fosse.

-“io sarei buffo?”- finse di arrabbiarsi –“la signorina qui tasta certi argomenti, così all’improvviso…”-

-“ma quale all’improvviso! Tu avevi fatto una specifica domanda ed io ti ho risposto!”-

-“Ma io non intendevo mica quello, e poi si, c’ero anche io quella notte”- la prese e la tirò a se. –“e anche quella seguente, e per tutte le notti che verranno” Quello scambio di battute era servito a rompere il ghiaccio e per scacciare quell’ombra di tensione che dopo quel brutto litigio c’era ancora sul volto della sua amata. La strinse alla vita, ignorando tutti gli altri tritoni pesci o sirenette che continuavano a sfrecciargli accanto, sentiva le sue mani sul suo petto e per un momento ebbe paura che lei lo stesse respingendo allontanandolo, tirò un sospiro di sollievo quando, seguito dal suo tocco delicato senti il tempore del suo viso, il leggero fluttuare dei suoi capelli che gli solleticava la spalla sinistra; a pochi centimetri da lui Ariel aveva nascosto il suo viso nell’incavo del suo collo.

-“perché?”- le sussurrò soffiandole sulla fronte.

La rossa alzò il viso, puntando i suoi occhi azzurrissimi cielo in quelli verde foresta suoi. –“ancora con queste domande equivoche signor Versiv?”- disse con tono fin troppo serio.

-“Perché sei triste?”- rettificò serio lui, era finito il tempo degli scherzi, adesso era tempo della verità.

Ariel distolse lo sguardo diventato insostenibile ritornando a contatto con il suo petto –“ho paura… non me l’aspettavo… non così presto almeno. Avevamo parlato di avere figli più avanti, volevo godermi spensierata senza problemi e bambini la nostra nuova vita insieme, solo io e te.”- fece una pausa, non voleva apparire così intimorita, ma la sua voce ancora una volta tradiva le sue emozioni; quella fu una delle poche volte che desiderò essere ancora muta.

 –“non fraintendermi non voglio che tu pensi che sia un egoista e che non mi piacciano i bambini…”-

-“Ariel io non ho detto questo, so che dovrei essere forte e incoraggiarti ma anche io non me l‘aspettavo”-

La ragazza rimase sconvolta da quello che aveva appena sentito, immaginava che adesso lui le avrebbe detto qualche scusa collegata al fatto di non poter gestire la situazione e per un po’ sarebbe sparito, e forse era quella la cosa che la spaventava di più, che lui potesse andar via; senza di lei.

-“ho capito, non c’è bisogno che dici altro”- lo interruppe, non poteva sopportare di sentirselo dire in faccia.

-“ma sono sicuro che ce la caveremo, io me la caverò ma tu sarai una madre fantastica”. Le scoccò un bacio sulla fronte e lei come una bambina rimase a bocca aperta.

Arren le sfoggiò uno dei suoi sorrisi speciali, uno che faceva solo a lei, uno di quelli che avrebbero potuto rischiarare tutto l’oceano ma che invece erano dedicati solo e unicamente a quella ragazza che le aveva rubato il cuore.

- “stai dicendo che dovremmo accettare la situazione?”- il suo tono era incerto e dubbioso.

-“Situazione? Ariel c’è il mio pargoletto lì dentro!” la scostò leggermente facendo scivolare le sue mani sul suo pancino ancora piatto, Ariel sussultò quando sentì le sue mani caldi poggiate delicatamente sui suoi fianchi,-“tuo pargoletto”- rise ritrovando il buonumore –“vuoi dire la mia piccolina! Perché sarà senza dubbio una femmina!”- fece la sarcastica mentre posava le mani su quelle di lui ancora ferme sulla sua vita

-“Direi che da non volere figli a volere una figlia femmina abbiamo fatto un gran passo eh signorinella?”-

-“ohh non chiamarmi così! Lo faceva Sebastian e non lo sopporto proprio, ci manca solo lui a rimproverarmi!”

Entrambi risero al ricordo del caro vecchio amico granchio compositore di corte.

Arrel le posò una mano sulla guancia -“Non dovrai preoccuparti, sarò sempre al tuo fianco”-

Ariel si accarezzò il ventre malinconica. –“Si … ma le nostre avventure..?”-

Arren le si avvicinò e le sollevò il mento per portare il suo sguardo su di lui. –“Ehi, anche crescere un bambino può essere una grande avventura, ed io non vedo l’ora di poter farlo assieme a te. È un esserino che abbiamo fatto tu ed io insieme, non posso che amarlo almeno la metà di quanto ami te.”- le sussurrò a fior di labbra poco prima di baciarla.

-“forse hai ragione”- constatò lei abbassando lo sguardo  –“dopotutto prima o poi sarebbe comunque successo. Promettimi solo che questo non cambierà le cose tra di noi.”-

-“Pensi che l’arrivo di un bambino mi terrorizzi tanto da scappare?”- l’allontanò lievemente cercando il suo sguardo, non poteva credere che Ariel pensasse che lui l’abbandonasse sol perché fosse incinta, lui non era un codardo e mai si sarebbe sognato di lasciarla in una situazione simile.

-“diventeremo genitori e ho paura che questo cambi il nostro rapporto…”- eluse il discorso lei.

-“oltre a diventare un papà e una mamma noi siamo una coppia” – Adesso capiva un po’ meglio quello di cui aveva paura sua moglie, -“Un figlio non ci allontanerà anzi ci unirà ancora di più”- le prese la mano tra le sue stringendola forte, illudendosi in con quel contatto di poterle trasmettere tutta la sua forza.

-“tu devi avere fiducia in me”-

Ariel dopo aver trascorso qualche minuto in silenzio parve ridestarsi dal suo malinconico letargo. –“Sono una stupida! Mi sto creando un sacco di problemi quando l’unica cosa che mi dovrebbe davvero preoccupare è un'altra…”-

La ragazza dalla chioma rossa fluente sorrise, si sentiva un po’ meglio dopo essersi aperta con lui, aveva ancora qualche dubbio o timore, ma adesso sapeva che poteva contare su di lui; lui l’avrebbe sostenuta, le avrebbe dato il coraggio necessario per andare avanti.

-“Quale problema?”-

-“come lo diciamo ai tuoi genitori?”

****
Quella pomeriggio dopo essere tornati a casa, Arren aveva chiesto ai suoi genitori di organizzare un party a casa loro, dovevano festeggiare un bellissimo evento ed i suoi genitori pensarono si riferisse al fresco matrimonio e contenti di poter ricreare la festa nuziale a cui non avevano potuto partecipare invitarono tutti gli amici e conoscenti a festeggiare loro figlio e la sua fresca moglie.

Il tutto, seppur all’improvviso fu organizzato per la sera seguente, Arren aveva intenzione di dare l’annuncio durante la festa, voleva che tutti gioissero della notizia, e a parte Ariel e Core non vedeva l’ora di comunicarlo ai suoi genitori.

Il Party fu allestito per l’occasione nel giardino, decorato con splendidi striscioni di seta bianchi e palloncini e fiori del medesimo colore. Non sapendo il sesso del nascituro lui e Ariel avevano deciso di usare come tema il colore bianco che sarebbe andato bene sia per un maschio che per una femmina.
Vi erano più di una cinquantina di persone, erano tutte lì per loro due, non passava un istante senza che nessuno si avvicinasse a loro per fargli le congratulazioni.

Arren si avvicinò al tavolo con il rinfresco e prese due bicchieri pieni, poi tornò da Ariel che stava chiacchierando amabilmente con degli amici di Core.

-“tieni cara, ti ho preso da bere”- le porse il bicchiere pieno di un liquido trasparente. Ariel bevve tutto d’un fiato e in un primo istante si stupì di come l’alcool non le bruciasse la gola, poi capì.

-“Ma questa è acqua!!”- si lamentò guardando il bicchiere del marito pieno di un liquido ambrato con le bollicine che salivano verso l’alto.

-“Ariel non puoi berlo, non in questo periodo.”- le ricordò lui tentando di non destare sospetti negli amici prima del tempo.

-“daii!! Non è giusto! Tu lo puoi bere ed io no…”- si lamentò.

-“ e va bene, puoi berne un sorso dal mio bicchiere, ma solo un sorso non di più!”- Il biondo assecondò quel capriccio, la vedeva dura, se già non riusciva a negargli le cose più semplici per i successivi otto mesi le avrebbe passato qualunque capriccio; del resto però gli piaceva poterla viziare.

-“credo sia ora di dare l’annuncio”- asserì lui.

-“bene, andiamo… però parli tu!”- l’idea di parlare davanti tutta quella gente che non conosceva l’imbarazzava, non che a palazzo non avesse dovuto tenere qualche discorso, ma questo era diverso…

Arren e Ariel si avvicinarono quindi al centro del giardino lastricato da un’ovale circolare in pietra, lei teneva con la mano sinistra il bicchiere mentre con la destra teneva per mano il biondo. Quando il ragazzo iniziò a richiamare l’attenzione su di se con il classico suono del bicchiere, la gente iniziò ad acquietarsi e a radunarvisi intorno.

-“Grazie a tutti per essere qui”- esordì Arren –“amici, parenti, oggi siete qui per festeggiare assieme a noi un lieto evento,”- tutti annuirono e si scambiarono sorrisi d’approvazione –“ non si tratta però del nostro recente matrimonio, vi abbiamo invitati qui per comunicarvi un’altra lieta notizia che da qualche giorno ha cambiato le nostre vite.”- iniziò a sentirsi un brusio di curiosità, Core li guardava da lontano tenendo stretto il suo calice, avrebbe voluto che una persona fosse lì con loro, con lui; ma a quanto pare le cose erano andate diversamente.

-“Ariel ed io, abbiamo scoperto di aspettare un bambino”- la bomba era stata sganciata, adesso anche gli altri lo sapevano.

Urla e applausi di incoraggiamento poco a poco si levarono da tutti i presenti, e come un’onda si fecero sempre più forti.

-“Ariel ma è una splendida notizia!!”- la madre di Arren le si era avvicinata e l’aveva abbracciata forte. –“diventerò nonna ! Potrò viziare il mio o la mia nipotina!”- le diede un bacio caloroso sulla guancia, poi rivolse il suo sguardo sul bicchiere che teneva in mano. –“da oggi solo acqua per te mia cara!”- fece per prenderglielo quando si accorse che effettivamente era solo acqua. –“ha già provveduto suo figlio”- rise lei.

-“Arren, congratulazioni, sono davvero felice per te e Ariel”-

-“grazie papà, non ci aspettavamo un pargolo così presto ma faremo del nostro meglio per essere preparati quando arriverà.”- scherzò Arren contraccambiando l’abbraccio appena ricevuto.

Di li a qualche minuto furono sommersi di persone che si congratulavano e li abbracciavano affettuosi, persino Core si avvicinò a rinnovare i suoi auguri.

-“spero non ce l’abbia ancora con me , fratellino”-

-“è acqua passata, Ariel mi ha spiegato tutto”.- fece spallucce lui.

-“è davvero una sirena in gamba, ce ne sono poche come lei, sei stato fortunato.”- disse Core guardando Ariel che si avvicinava a loro.

-“di che stavate parlando?”- Sorrise lei trangugiando il secondo bicchiere d’acqua.

-“Oh nulla, stavo solo dicendo a tuo marito quanto fosse fortunato ad avere una moglie come te.”-  disse scherzando Core.

Ariel scoccò uno sguardo d’intesa ad Arren. –“sono io ad essere fortunata ad aver incontrato una persona che mi ama e che amo così tanto.”-

-“sdolcinerie in arrivo!”- Esclamò il fratello ridendo.

-“tu hai cambiato la mia vita in meglio,”- Arren le cinse la vita tirandola piano a se.

-“tu invece hai salvato la mia”- Ariel s’aggrappò alle sue spalle dandosi lo slancio per scoccargli un bacio sfuggente a fior di labbra.

-“mi hai salvato da una vita grigia e noiosa, quando sono con te sono davvero me stessa, quindi direi che chi ha vinto sono io”- fece l’occhiolino complice al fratello maggiore di Arren.

-“Arren… vorrei parlarti di una questione”- esordì Core.

-“proprio questa sera?”- sbuffò lui

-“ho bisogno di un consiglio… ti rubo solo due minuti promesso”-

-“dai su, è sempre tuo fratello,”- sorrise Ariel spingendo il biondo lontano da se. – “prometto che starò lontano dagli alcolici”- rise lei –“sopravvivrò due minuti senza di te”- con la sua risata cristallina si allontanò da loro.

Ariel si dirigeva tranquillamente verso il tavolo del buffet, si voltò un momento per guardarli, il suo Arren era bello come il sole, buono e dolce come nessuno, un brivido freddo le salì su per tutta la schiena, una strana sensazione le attanagliò le membra. Non avrebbe mai potuto immaginare che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui avrebbe visto suo marito.

 

 

SAlveee a tutti, sono consapevole dell’ampio ritardo ma purtroppo i capitoli che avevo scritto sono andati distrutti assieme ad altri file sul mio pc L, volevo fare un’appunto… Ariel è incita e vi starete chiedendo tutti “come” sia successo… beh non sono una ginecologa, però studiando in giro su internet mi sono ispirata alla riproduzione dei delfini, quindi beh… se avete dei dubbi cercate quello XD la gravidanza durerà 8 mesi. Per il resto spero che vi sia piaciuto, aggiornerò quanto prima! Scusate ancora!

  
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