Capitolo
5
Vecchie e nuove
paure
-“è
giunta l’ora di entrare in azione.”- la strega del
mare
dai capelli bianco perla si agitava per la caverna alla ricerca degli
ingredienti per la pozione.
-“ormai
non hanno scampo, ho tutti gli ingredienti che mi
servivano;”-
prese un calderone e iniziò a inserire al suo interno chele
di granchio,
ampolle rosse, squame di pesce ed ingredienti tra i più
strani.
-“ma a
cosa serve questa pozione che stai preparando…?”-
Undertow si era avvicinato pericolosamente al pentolone scuro
sporgendosi per
scrutarne l’interno.
–“
Idiota! Va lontano da qui! Grande e sbadato come sei
potresti rovesciarlo!”-
Come fulminato
all’istante lo squalo si allontanò.
-“è
un potente sonnifero, li addormenterà per tutto il tempo
del tragitto, così che tu li possa riportare da
me.”- La strega del mare
sogghignò…
-“Domani
notte entrerai in azione, non esigo errori” – il
suo
tono di voce non ammetteva repliche, Undertow capì che non
avrebbe dovuto
commettere nemmeno il più minimo sbaglio, -“uccidi
chi si metterà sulla tua strada”.
****
La ragazza
nuotava di fianco al ragazzo, lui le stringeva la
mano in realtà non sapeva come iniziare il discorso.
-“Allora…”-
prese una grossa boccata d’aria cercando di
sembrare spiritoso –“questo
bambino…”-
Ariel che aveva
tenuto lo sguardo basso sino a quel momento
risollevò il viso e in quel momento il biondo
poté vedere quanto sua moglie
fosse preoccupata.
-“Com’è
successo?”- buttò fuori lui.
La ragazza
avvampò facendo diventare del medesimo colore dei
capelli, le sue gote.
Iniziò
a farfugliare imbarazzata –“Direi che
c’eri pure tu!
Che domanda imbarazzante…”- si portò la
mano libera a coprire la sua
espressione.
Arren la
guardò serio poco prima di scoppiare in una risata
cristallina. –“ma che stai dicendo ? Intendevo come
te ne sei accorta…”- si
allontanò per interpretare meglio la sua espressione, rossa
paonazza . –“oh.”-
disse quando capì a cosa si riferisse la ragazza
–“oh tu…credevi…”-
avvampò
anche lui, portandosi una mano alla testa scompigliandosi i capelli.
Ariel lo
guardò di sottecchi, era stato imbarazzante quando
lui gliel’aveva chiesto ma adesso era divertente vederlo
andare in confusione.
-“Sei
buffo!”- rise lei continuando a nuotare come se niente
fosse.
-“io
sarei buffo?”- finse di arrabbiarsi –“la
signorina qui
tasta certi argomenti, così
all’improvviso…”-
-“ma
quale all’improvviso! Tu avevi fatto una specifica
domanda ed io ti ho risposto!”-
-“Ma
io non intendevo mica quello, e poi si, c’ero anche
io quella notte”- la prese e la tirò a
se. –“e anche quella seguente, e per
tutte le notti che verranno” Quello scambio di battute era
servito a rompere il
ghiaccio e per scacciare quell’ombra di tensione che dopo
quel brutto litigio
c’era ancora sul volto della sua amata. La strinse alla vita,
ignorando tutti
gli altri tritoni pesci o sirenette che continuavano a sfrecciargli
accanto,
sentiva le sue mani sul suo petto e per un momento ebbe paura che lei
lo stesse
respingendo allontanandolo, tirò un sospiro di sollievo
quando, seguito dal suo
tocco delicato senti il tempore del suo viso, il leggero fluttuare dei
suoi
capelli che gli solleticava la spalla sinistra; a pochi centimetri da
lui Ariel
aveva nascosto il suo viso nell’incavo del suo collo.
-“perché?”-
le sussurrò soffiandole sulla fronte.
La rossa
alzò il viso, puntando i suoi occhi azzurrissimi
cielo in quelli verde foresta suoi. –“ancora con
queste domande equivoche
signor Versiv?”- disse con tono fin troppo serio.
-“Perché
sei triste?”- rettificò serio lui, era finito il
tempo degli scherzi, adesso era tempo della verità.
Ariel distolse
lo sguardo diventato insostenibile ritornando
a contatto con il suo petto –“ho paura…
non me l’aspettavo… non così presto
almeno. Avevamo parlato di avere figli più
avanti, volevo godermi spensierata senza problemi e bambini
la nostra nuova
vita insieme, solo io e te.”- fece una pausa, non voleva
apparire così
intimorita, ma la sua voce ancora una volta tradiva le sue emozioni;
quella fu
una delle poche volte che desiderò essere ancora muta.
–“non
fraintendermi
non voglio che tu pensi che sia un egoista e che non mi piacciano i
bambini…”-
-“Ariel
io non ho detto questo, so che dovrei essere forte e
incoraggiarti ma anche io non me l‘aspettavo”-
La ragazza
rimase sconvolta da quello che aveva appena
sentito, immaginava che adesso lui le avrebbe detto qualche scusa
collegata al
fatto di non poter gestire la situazione e per un po’ sarebbe
sparito, e forse
era quella la cosa che la spaventava di più, che lui potesse
andar via; senza
di lei.
-“ho
capito, non c’è bisogno che dici altro”-
lo interruppe,
non poteva sopportare di sentirselo dire in faccia.
-“ma
sono sicuro che ce la caveremo, io me la caverò ma tu
sarai una madre fantastica”. Le scoccò un bacio
sulla fronte e lei come una
bambina rimase a bocca aperta.
Arren le
sfoggiò uno dei suoi sorrisi speciali, uno che
faceva solo a lei, uno di quelli che avrebbero potuto rischiarare tutto
l’oceano ma che invece erano dedicati solo e unicamente a
quella ragazza che le
aveva rubato il cuore.
-
“stai dicendo che dovremmo accettare la
situazione?”- il
suo tono era incerto e dubbioso.
-“Situazione?
Ariel c’è il mio pargoletto lì
dentro!” la
scostò leggermente facendo scivolare le sue mani sul suo
pancino ancora piatto,
Ariel sussultò quando sentì le sue mani caldi
poggiate delicatamente sui suoi
fianchi,-“tuo pargoletto”-
rise ritrovando
il buonumore –“vuoi dire
la mia piccolina!
Perché sarà senza dubbio una femmina!”-
fece la sarcastica mentre posava le
mani su quelle di lui ancora ferme sulla sua vita
-“Direi
che da non volere figli a volere una figlia femmina
abbiamo fatto un gran passo eh signorinella?”-
-“ohh
non chiamarmi così! Lo faceva Sebastian e non lo
sopporto proprio, ci manca solo lui a rimproverarmi!”
Entrambi risero
al ricordo del caro vecchio amico granchio
compositore di corte.
Arrel le
posò una mano sulla guancia -“Non dovrai
preoccuparti, sarò sempre al tuo fianco”-
Ariel si
accarezzò il ventre malinconica. –“Si
… ma le nostre
avventure..?”-
Arren le si
avvicinò e le sollevò il mento per portare il suo
sguardo su di lui. –“Ehi, anche crescere un bambino
può essere una grande
avventura, ed io non vedo l’ora di poter farlo assieme a te.
È un esserino che
abbiamo fatto tu ed io insieme, non posso che amarlo almeno la
metà di quanto
ami te.”- le sussurrò a fior di labbra poco prima
di baciarla.
-“forse
hai ragione”- constatò lei abbassando lo sguardo –“dopotutto
prima o poi sarebbe comunque
successo. Promettimi solo che questo non cambierà le cose
tra di noi.”-
-“Pensi
che l’arrivo di un bambino mi terrorizzi tanto da
scappare?”- l’allontanò lievemente
cercando il suo sguardo, non poteva credere
che Ariel pensasse che lui l’abbandonasse sol
perché fosse incinta, lui non era
un codardo e mai si sarebbe sognato di lasciarla in una situazione
simile.
-“diventeremo
genitori e ho paura che questo cambi il nostro
rapporto…”- eluse il discorso lei.
-“oltre
a diventare un papà e una mamma noi siamo una
coppia” – Adesso capiva un po’
meglio quello di cui aveva paura sua moglie, -“Un figlio non
ci allontanerà
anzi ci unirà ancora di più”- le prese
la mano tra le sue stringendola forte,
illudendosi in con quel contatto di poterle trasmettere tutta la sua
forza.
-“tu
devi avere fiducia in me”-
Ariel dopo aver
trascorso qualche minuto in silenzio parve
ridestarsi dal suo malinconico letargo. –“Sono una
stupida! Mi sto creando un sacco di
problemi quando l’unica cosa che mi
dovrebbe davvero preoccupare è
un'altra…”-
La ragazza dalla
chioma rossa fluente sorrise, si sentiva un
po’ meglio dopo essersi aperta con lui, aveva ancora qualche
dubbio o timore,
ma adesso sapeva che poteva contare su di lui; lui l’avrebbe
sostenuta, le
avrebbe dato il coraggio necessario per andare avanti.
-“Quale
problema?”-
-“come
lo diciamo ai tuoi genitori?”
****
Quella pomeriggio dopo essere tornati a casa, Arren aveva chiesto ai
suoi
genitori di organizzare un party a casa loro, dovevano festeggiare un
bellissimo evento ed i suoi genitori pensarono si riferisse al fresco
matrimonio e contenti di poter ricreare la festa nuziale a cui non
avevano
potuto partecipare invitarono tutti gli amici e conoscenti a
festeggiare loro
figlio e la sua fresca moglie.
Il tutto, seppur
all’improvviso fu organizzato per la sera
seguente, Arren aveva intenzione di dare l’annuncio durante
la festa, voleva
che tutti gioissero della notizia, e a parte Ariel e Core non vedeva
l’ora di
comunicarlo ai suoi genitori.
Il Party fu
allestito per l’occasione nel giardino, decorato
con splendidi striscioni di seta bianchi e palloncini e fiori del
medesimo
colore. Non sapendo il sesso del nascituro lui e Ariel avevano deciso
di usare
come tema il colore bianco che sarebbe andato bene sia per un maschio
che per
una femmina.
Vi erano più di una cinquantina di persone, erano tutte
lì per loro due, non
passava un istante senza che nessuno si avvicinasse a loro per fargli
le
congratulazioni.
Arren si
avvicinò al tavolo con il rinfresco e prese due
bicchieri pieni, poi tornò da Ariel che stava chiacchierando
amabilmente con
degli amici di Core.
-“tieni
cara, ti ho preso da bere”- le porse il bicchiere
pieno di un liquido trasparente. Ariel bevve tutto d’un fiato
e in un primo
istante si stupì di come l’alcool non le bruciasse
la gola, poi capì.
-“Ma
questa è acqua!!”- si lamentò guardando
il bicchiere del
marito pieno di un liquido ambrato con le bollicine che salivano verso
l’alto.
-“Ariel
non puoi berlo, non in questo periodo.”- le
ricordò
lui tentando di non destare sospetti negli amici prima del tempo.
-“daii!!
Non è giusto! Tu lo puoi bere ed io
no…”- si
lamentò.
-“ e
va bene, puoi berne un sorso dal mio bicchiere, ma solo
un sorso non di più!”- Il biondo
assecondò quel capriccio, la vedeva dura, se
già non riusciva a negargli le cose più semplici
per i successivi otto mesi le
avrebbe passato qualunque capriccio; del resto però gli
piaceva poterla viziare.
-“credo
sia ora di dare l’annuncio”- asserì lui.
-“bene,
andiamo… però parli tu!”-
l’idea di parlare davanti
tutta quella gente che non conosceva l’imbarazzava, non che a
palazzo non
avesse dovuto tenere qualche discorso, ma questo era diverso…
Arren e Ariel si
avvicinarono quindi al centro del giardino
lastricato da un’ovale circolare in pietra, lei teneva con la
mano sinistra il
bicchiere mentre con la destra teneva per mano il biondo. Quando il
ragazzo
iniziò a richiamare l’attenzione su di se con il
classico suono del bicchiere,
la gente iniziò ad acquietarsi e a radunarvisi intorno.
-“Grazie
a tutti per essere qui”- esordì Arren
–“amici,
parenti, oggi siete qui per festeggiare assieme a noi un lieto
evento,”- tutti
annuirono e si scambiarono sorrisi d’approvazione
–“ non si tratta però del
nostro recente matrimonio, vi abbiamo invitati qui per comunicarvi
un’altra
lieta notizia che da qualche giorno ha cambiato le nostre
vite.”- iniziò a
sentirsi un brusio di curiosità, Core li guardava da lontano
tenendo stretto il
suo calice, avrebbe voluto che una persona fosse lì con
loro, con lui; ma a
quanto pare le cose erano andate diversamente.
-“Ariel
ed io, abbiamo scoperto di aspettare un bambino”- la
bomba era stata sganciata, adesso anche gli altri lo sapevano.
Urla e applausi
di incoraggiamento poco a poco si levarono da
tutti i presenti, e come un’onda si fecero sempre
più forti.
-“Ariel
ma è una splendida notizia!!”- la madre di Arren
le
si era avvicinata e l’aveva abbracciata forte.
–“diventerò nonna ! Potrò
viziare il mio o la mia nipotina!”- le diede un bacio
caloroso sulla guancia,
poi rivolse il suo sguardo sul bicchiere che teneva in mano.
–“da oggi solo
acqua per te mia cara!”- fece per prenderglielo quando si
accorse che
effettivamente era solo acqua. –“ha già
provveduto suo figlio”- rise lei.
-“Arren,
congratulazioni, sono davvero felice per te e
Ariel”-
-“grazie
papà, non ci aspettavamo un pargolo così presto
ma
faremo del nostro meglio per essere preparati quando
arriverà.”- scherzò Arren
contraccambiando l’abbraccio appena ricevuto.
Di li a qualche
minuto furono sommersi di persone che si
congratulavano e li abbracciavano affettuosi, persino Core si
avvicinò a
rinnovare i suoi auguri.
-“spero
non ce l’abbia ancora con me , fratellino”-
-“è
acqua passata, Ariel mi ha spiegato tutto”.- fece
spallucce lui.
-“è
davvero una sirena in gamba, ce ne sono poche come lei,
sei stato fortunato.”- disse Core guardando Ariel che si
avvicinava a loro.
-“di
che stavate parlando?”- Sorrise lei trangugiando il
secondo bicchiere d’acqua.
-“Oh
nulla, stavo solo dicendo a tuo marito quanto fosse
fortunato ad avere una moglie come te.”-
disse scherzando Core.
Ariel
scoccò uno sguardo d’intesa ad Arren.
–“sono io ad
essere fortunata ad aver incontrato una persona che mi ama e che amo
così
tanto.”-
-“sdolcinerie
in arrivo!”- Esclamò il fratello ridendo.
-“tu
hai cambiato la mia vita in meglio,”- Arren le cinse la
vita tirandola piano a se.
-“tu
invece hai salvato la mia”- Ariel
s’aggrappò alle sue
spalle dandosi lo slancio per scoccargli un bacio sfuggente a fior di
labbra.
-“mi
hai salvato da una vita grigia e noiosa, quando sono con
te sono davvero me stessa, quindi direi che chi ha vinto sono
io”- fece
l’occhiolino complice al fratello maggiore di Arren.
-“Arren…
vorrei parlarti di una questione”- esordì Core.
-“proprio
questa sera?”- sbuffò lui
-“ho
bisogno di un consiglio… ti rubo solo due minuti
promesso”-
-“dai
su, è sempre tuo fratello,”- sorrise Ariel
spingendo il
biondo lontano da se. – “prometto che
starò lontano dagli alcolici”- rise lei
–“sopravvivrò due minuti senza di
te”- con la sua risata cristallina si
allontanò da loro.
Ariel si
dirigeva tranquillamente verso il tavolo del buffet,
si voltò un momento per guardarli, il suo Arren era bello
come il sole, buono e
dolce come nessuno, un brivido freddo le salì su per tutta
la schiena, una
strana sensazione le attanagliò le membra. Non avrebbe mai
potuto immaginare
che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui avrebbe visto
suo marito.
SAlveee a tutti,
sono consapevole dell’ampio ritardo ma
purtroppo i capitoli che avevo scritto sono andati distrutti assieme ad
altri
file sul mio pc L,
volevo fare un’appunto… Ariel è incita
e vi starete chiedendo tutti “come” sia
successo… beh non sono una ginecologa, però
studiando in giro su internet mi
sono ispirata alla riproduzione dei delfini, quindi beh… se
avete dei dubbi
cercate quello XD la gravidanza durerà 8 mesi. Per il resto
spero che vi sia
piaciuto, aggiornerò quanto prima! Scusate ancora!