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Autore: ChrisAndreini    29/11/2014    2 recensioni
[Big Four][The Big Four][Le cinque leggende]Fanfiction sui Big Four: Hiccup, Merida, Rapunzel e Jack Frost si ritroveranno catapultati in un mondo tutto nuovo per loro, il nostro, senza avere ricordi sul loro passato e sulle loro avventure, mandati dall'uomo nero, ma dovranno intervenire per salvare tutti i mondi dalla paura.
***
"-Non parlarmi così, ragazzino platinato- dice Merida con rabbia al ragazzo dagli occhi di ghiaccio.
-Parla la ragazza con un nido di chiurli in testa, devo chiamare i pompieri per domare quella chioma?- risponde il ragazzo punzecchiandola.
-Calma, ragazzi, non prendetevi a botte nel museo!- li interrompe Hiccup, ricomparendo all’ingresso, in mano tiene una pesante ascia vichinga, e decidono di star zitti per non rischiare la vita.
-E poi, senza offesa, eh, ma Rapunzel vi batte tutti, avrà una chioma lunga venti metri- continua ammirando quella strana cosa.
-Lo prendo come un complimento- risponde la bionda."
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Spiegazioni e lampi di consapevolezze

 

Tornare al villaggio ora che c’è un po’ di gente è davvero molto strano, e Hiccup non può fare a meno di sentirsi sollevato che almeno qualcuno si sia salvato, e molto molto in colpa per non essere riuscito a portare Elsa viva dalla sorella che ora è convinto la stia aspettando trepidante.

Quando escono fuori dal portale, però, Anna è già in lacrime, come se fosse già a conoscenza della dipartita dell’amata sorella.

Appena li vede si alza in piedi, e si precipita immediatamente verso Hiccup, per poi abbracciare di scatto la sorella che il drago ha trasportato per tutto quel tempo.

Non dice niente, e Hiccup, che si era preparato un discorso per spiegare l’accaduto, non riesce a parlare.

Ha visto la sua intera città distrutta, suo padre morto, il suo migliore amico rapito e rinchiuso in cella, eppure il dolore di Anna sempre anche peggiore di quello che ha provato lui.

Forse perché lo sta affrontando in un modo completamente diverso da lui.

Tutto intorno a loro è silenzio, rotto solo da Astrid, che accortasi dell’arrivo di Hiccup, si precipita dal ragazzo con grande furia.

Lui se ne accorge solo quando lei gli tira un pugno sulla spalla.

Lui si riscuote e guarda Astrid confuso.

-DOVE DIAVOLO SEI STATO?!- gli chiede furente, lui la guarda storto.

-Astrid…- l’ammonisce sottovoce, dopotutto una persona lì ha appena perso la sorella.

-ZITTO! SEI SCOMPARSO PER DUE MESI, E QUEI MOSTRI SONO VENUTI E HANNO DISTRUTTO TUTTO! TI CREDEVAMO MORTO, NON SAI CHE COS ABBIAMO PASSATO!!! E CHI SONO QUESTI ESTRANEI?- urla con tutto il fiato che ha in corpo, facendo girare tutti i presenti dalla sua parte.

Merida, inutile dirlo, la prende immediatamente in antipatia, e vorrebbe sinceramente dirgliene quattro al doppio del volume che ha usato lei con Hiccup, ma per rispetto si limita a fissarla offesa.

-Astrid!- l’ammonisce nuovamente Hiccup, con più fermezza, facendo un cenno con il capo verso Anna.

Astrid però non le lancia nemmeno un’occhiata, esigendo spiegazioni immediate.

-Hiccup, sto aspettando risposte!- Astrid lo prende e lo posiziona davanti a se, fissandolo dritto negli occhi.

Lui, però, si scansa, e senza degnarla di una parola, si rivolge a Rapunzel.

-Grazie di essere venuta a riprenderci, puoi ridare il medaglione a Merida e andare a riposarti se ne hai bisogno, quando Anna si sarà calmata faremo un punto della situazione- le dice in tono rassicurante, lei annuisce e porgendo il portale di luce alla rossa, si avvia verso la casa di Hiccup, che essendo l’unica rimasta in piedi, è stata attrezzata come rifugio sicuro per i sopravvissuti.

Astrid guarda incredula il suo ragazzo, due mesi che non lo vede e l’ha ignorata bellamente?

-Merida, per quanto riguarda te, credi di poter controllare che non arrivi nessuno, perché vorrei valutare le condizioni di…- inizia a supplicarla. Lei, riallacciandosi il medaglione al collo, annuisce subito, e riattiva gli stivali per avere una vista dei dintorni.

Poi, dopo aver tirato un respiro profondo, Hiccup si avvicina ad Anna, passando accanto ad Astrid, che finalmente si accorge della ragazza in lacrime, ma non da cenno di sentirsi in colpa per il suo scatto, è troppo orgogliosa.

-Hey, Anna…- comincia il ragazzo, mettendola una mano sulla spalla.

La ragazza si volta verso di lui, sempre tenendo stretta la sorella.

-Hai tutto il tempo di cui hai bisogno per riprenderti, se hai bisogno di qualsiasi cosa chiedi, e sappi che qui siamo tutti con te. Appena ti sei ripresa vieni da me, abbiamo tanto di cui parlare- le ragazza annuisce, poi si fa forza e risponde.

-Grazie Hiccup, a me bastano dieci minuti- 

Il ragazzo resta di stucco.

-Hey, non abbiamo fretta, puoi prenderti più tempo se…- comincia, ma lei scuote la testa.

-Non abbiamo abbastanza tempo… e ho tanto, tanto da dirvi- ribatte, e cerca di alzarsi, senza successo.

-Hey, sei molto provata, facciamo tra un’ora, ok?- Hiccup la tiene a terra, e lei, tentando di asciugarsi le lacrime, fa per ribattere.

-Hic…-

-Un’ora, non ti do di meno. Devi riprenderti- glielo impone, e lei cede. In effetti non ce la fa a reggere.

Si prende il volto tra le mani e annuisce.

-Bene- e finalmente si rivolge ad Astrid, che crede che ci siano delle risposte, ma si deve accontentare di un brusco.

-Riunione tra un’ora, puoi avvertire tutti?- le chiede.

-Certo, ma…- prova a ribattere, ma lui la interrompe.

-Bene, io vado a vedere le condizioni di Jack, Sdentato, vieni con me?- chiede al drago, che annuisce e affianca il padrone.

Poco dopo essere scomparso dalla visuale, seguito da Astrid che borbotta epiteti irripetibili rivolta a Odino, Thor e compagnia bella, Anna sobbalza.

-Oh, no!- illuminata dal lampo di un’improvvisa consapevolezza, stringe più a se la sorella, come se temesse che le venisse portata via da un momento all’altro.

-No no no no, ti prego, non farlo, Pitch!- sussurra a se stessa.

 

Pitch, tramite un portale di oscurità, è appena arrivato nel mondo reale, e si guarda intorno, senza sapere bene dove cercare le informazioni necessarie per attuare il suo nuovo piano malvagio.

-Sinceramente non capisco perché tu voglia perdere tempo con questo- commenta Ade, che è venuto con lui, divertito dal suo piano e curioso di cosa ne possa venir fuori.

-Ade, se sei venuto fin qui per criticare, te ne torni nel film!- lo minaccia Pitch.

-Non sono come uno dei tipi che hai riportato in vita, ti devo ricordare che se io non resto dalla tua parte sei finito?- Pitch sbuffa, Ade è suo socio, più che suo tirapiedi, e non puoi dargli ordini come farebbe con gli altri. Però sa di potersi fidare di lui nel suo piano, non capisce appieno il perché, ma Ade è completamente dalla sua parte, pur non volendo prendere il potere del mondo.

Il suo film risale al 1997, e dopo aver perso e aver notato di non riuscire a prendere il potere in nessun modo, ha capito di essere controllato come un burattino, e si è arreso alla cosa.

Ha capito, dopo una chiacchierata con il fratello Zeus, di essere in un film, e di avere il destino di vivere la vita eterna da eterno perdente.

E, nonostante tutti gli scatti di ira ai danni di Pena e Panico, e centinaia di tentativi di cambiare il fato, dopo diciassette anni si è arreso all’evidenza, e ha iniziato a farsene una ragione.

Insomma, ci ha provato durante il suo film, ci ha provato dopo il suo film, ora basta, meglio vivere la vita eterna rilassandosi nel suo posto tetro, buio e pieno di gente morta, ha pensato.

Poi è arrivato Pitch, con un piano ingegnoso e obiettivi ambiziosi, e nonostante lo scetticismo, Ade ha deciso di aiutarlo, perché ammira molto il suo obiettivo.

anche lui vorrebbe cambiare le carte in tavola, anche se la conquista del mondo ha perso il suo fascino dopo tutti gli anni in cui non è riuscito a compierla. Non avendola a portata di mano si è convinto che non è una roba per lui, ma chissà, magari Pitch riuscirà a farcela.

Per questo lo aiuta, anche se teme non riuscirà a raggiungere i suoi scopi.

I cattivi perdono, è sempre così e sempre sarà così, a meno che l’autore non sia davvero sadico da morire.

-Allora, Pitch, vuoi mettere a repentaglio il tuo super piano per un’alleata?- chiede Ade all’uomo nero, che sta cercando un modo per trovare le informazioni che gli servono.

Per mimetizzarsi con gli esseri umani Ade si è messo un cappello rubato in un negozio per bambini, e dei vestiti oltremodo buffi.

Pitch è rimasto praticamente identico, ma al posto della tunica nera indossa giacca e cravatta neri.

I passanti lanciano occhiate oblique al duo, passando oltre con grande velocità, come se temessero per la loro incolumità.

-Guarda, non ci conoscono e ci evitano ugualmente, alla faccia dei pregiudizi!- commenta rilassato Ade osservandoli, Pitch continua a guardarsi intorno, poi, a corto di idee, decide di rischiare, e ferma due ragazze che stanno facendo un giro di shopping.

-Ecco qua, ora verremo arrestati per molestie- sussurra tra se Ade, mentre Pitch pone la sua richiesta.

-Ditemi, giovani, dove posso trovare informazioni sul film Frozen, specialmente immagini sulla regina Elsa?- ordina elle ragazze, che lo guardano spaventate.

Una di loro mette una mano in tasca, per avere il cellulare alla sua portata.

-Frozen? Ma che ne posso sapere io, è un cartone per bambini, vedi su internet- risponde una, guardandolo come se fosse pazzo.

-Internet?- chiedono i due oscuri confusi.

-C’è un internet café dietro l’angolo- risponde l’altra, indicando un punto all’orizzonte.

-Bene- e l’uomo nero si avvia senza neanche ringraziare in quella direzione.

-Grazie infinite, ragazze, godetevi gli ultimi giorni di felicità prima della fine del mondo- fa per andarsene anche Ade, quando la prima delle due, quella più antipatica, ribatte.

-Come, prego?- chiede, guardandolo storto.

-Melissa!- la riprende l’amica, preoccupata, Ade si gira, mentre Pitch è già fuori portata d’orecchio.

-Perché, Elsa uscirà dal film e conquisterà il mondo con i suoi poteri di ghiaccio?- chiede sarcastica Melissa, ignorando l’amica, che inizia a trascinarla via, spaventata dal quel tipo vestito in maniera buffa.

-Potrebbe essere una possibilità, ma Pitch conta più su invadere il mondo con incubi. si sa, le vecchie abitudini sono dure a morire- alza le spalle Ade, e prima che Melissa possa ribattere, si alza il cappello e fa un inchino.

-I miei ossequi- 

E alle ragazze si congela il sangue nelle vene, e restano ghiacciate sul posto, a bocca aperta, perché al posto dei capelli, ha delle fiamme.

-Ops- rimettendosi il cappello, con finta desolazione, segue il socio nell’internet café.

-Credo di averle terrorizzate parecchio, chiameranno senz’altro qualcuno, ma ne è valsa la pena, questo mondo è troppo divertente- commenta raggiungendo l’amico, che sta cercando in tutti i modi di accedere alle informazioni su Frozen.

-Sta zitto, devo concentrarmi- è molto irritato.

-Questa cosa, Google, mi dovrebbe dare le informazioni su Elsa, ma non riesco a trovare ciò di cui ho bisogno- si lamenta.

“Elsa cattiva” digita con la tastiera, ma rimane così, senza dare risposte.

-Forse devi premere il tasto cerca per vedere i risultati- prova a suggerire Ade, che però, venendo dall’altica Grecia, non è più esperto di Pitch.

Lui clicca con il dito sullo schermo, ma non accade niente.

-Qualcuno mi dia una mano!- ordina ai presenti, il commesso del negozio si avvicina un po’ divertito.

-Serve aiuto?- chiede, avvicinandosi ai due uomini.

-Tu che dici?- chiede sarcastico e irritato Pitch.

-Elsa cattiva?- chiede il commesso leggendo ciò che Pitch ha digitato, confuso.

-Si, problemi? Devo portarla dalla mia parte, e ho bisogno di almeno un concept art!- Ade ridacchia, il commesso guarda Pitch come se fosse pazzo.

-Ok, premi invio- e preme il tasto giusto sulla tastiera.

-Per vedere le immagini premi sull’apposito pulsante, e non restare deluso se, ecco, scopri che non esiste- tra le risate generali dei curiosi che hanno iniziato a sentire al conversazione, il commesso torna al bancone, e Pitch alza gli occhi al cielo.

-Ma certo che esiste, l’ho uccisa poco fa- sbuffa, e naviga tra i risultati, per trovare un sacco di concept art interessanti.

-Pensi bastino queste informazioni?- chiede poco dopo ad Ade, che scuote la testa.

-Non è poi molto su cui basarsi per renderla…- ma viene interrotto dalla porta dell’internet café che si apre, e che mostra le due ragazze di prima, in compagnia di un agente di polizia.

-Ecco, è lui, il matto con la testa in fiamme- Melissa li indica.

-Sai che ti dico, bastano, prendile e apri il portale- cambia idea Ade, Pitch guarda l’agente che viene verso di lui, lancia un’occhiataccia ad Ade, e infila la mano nello schermo per tirare fuori il concept art di cui ha bisogno.

Questo lascia l’agente scioccato il tempo necessario a Pitch per aprire un portale di oscurità e scomparire.

-Ade, pronto a riportarla in vita, e non sbagliare!- gli porge il concept art, e Ade lo osserva e si concentra per riportare in vita l’Elsa che vuole Pitch.

-Ho bisogno del corpo, però- obietta, Pitch schiocca le dita, e scompare.

-Secondo me faceva prima a chiamare la regina delle nevi del film russo- commenta poi, studiando il concept art.

 

Jack è sdraiato sul letto, e dorme.

Appena Hiccup lo vede per poco non caccia un urlo, con il rischio di svegliarlo, ma si trattiene, e si avvicina, per constatare le sue condizioni, che purtroppo sono davvero gravi.

-Cavolo, che ti hanno fatto…- sussurra tra se, cercando di non svegliarlo, Sdentato sta aspettando fuori, perciò non crede di essere ascoltato da nessuno.

-Eh, già, è ridotto proprio male- una voce spezzata lo fa voltare.

-Rapunzel, ti avevo detto di andare a riposarti- la ragazza ha le lacrime agli occhi, ed è molto pallida.

-Non ce la faccio, sento che se mi dovessi addormentare potrei non svegliarmi più- confessa al ragazzo, che la guarda in cerca di spiegazioni, che lei però non gli fornisce.

-Inoltre mi sento così in colpa- continua invece, portandosi una ciocca degli ormai corti e castani capelli dietro l’orecchio.

-Se una persona cattiva ci ha fatto questo non è tua la colpa, Rapunzel. Pensa a riposare, tra una quarantina di minuti faremo una riunione per capire meglio la situazione, e avremo modo di dirci tutto.

La ragazza annuisce, ma non sembra voler andare a riposare, anzi, si siede ai piedi del letto di Jack e resta a guardarlo con sguardo desolato, come se non avesse la minima intenzione di perdonarsi.

Hiccup se ne accorge, e insiste.

-Rapunzel, guardami- la ragazza alza lentamente lo sguardo verso di lui. -Qualsiasi cosa tu credi di aver fatto, non è stata colpa tua- cerca di essere incisivo, esclude totalmente l’idea che Rapunzel abbia fatto qualcosa di sbagliato.

-Sarei dovuta restare qui, ascoltarti- alla ragazza vengono le lacrime agli occhi.

-No, non dovevi ascoltarmi, non ero me stesso e se non avessi perso le staffe in quel modo probabilmente…- adesso è il turno di Hiccup ad avere i sensi di colpa, e Rapunzel ribatte.

-Avevi tutto il diritto di essere devastato, avrei dovuto lasciarti sfogare e starti accanto, dovevo capire che lui non avrebbe mai resuscitato tutti- i toni si stanno alzando, e Jack si muove nel sonno, come sul punto di svegliarsi, e Hiccup, lanciandogli un’occhiata, abbassa la voce, che diventa un sussurro, e si avvicina di più a Rapunzel per fare in modo che lo senta.

-Hey, Punzie, siamo qui, adesso, al sicuro, e, per il momento, siamo vivi…- prova a dirle, per rassicurarla.

-Si, ma Jack…- ribatte, mentre alcune lacrime iniziano a scorrere, senza che la ragazza riesca a controllarle.

-…è qui, al sicuro, e faremo del nostro meglio affinché si rimetta, e si rimetterà, te lo prometto!- le fa un sorriso incoraggiante, nonostante sia molto provato anche lui.

Rapunzel non ha niente da ribattere, pensa a sua madre, ai ricordi che le sono tornati dopo che ha tagliato i capelli, e che sono così pochi e tristi che avrebbe assolutamente preferito non averli, sopratutto perché non ha più niente dove tornare.

Cerca di trattenere le lacrime, la tristezza, il senso di colpa che le attanaglia lo stomaco e lo smarrimento, ma non ci riesce, e getta le braccia al collo di Hiccup, singhiozzando.

Il ragazzo non se lo aspettava, e rimane un attimo indeciso sul da farsi, per poi stingerla.

-Rapunzel, andrà tutto bene- ma non ci crede neanche lui.

-Quando? Non abbiamo sofferto abbastanza, perché tutto questo, perché a noi? Cosa abbiamo fatto di male?- chiede tra i singhiozzi la ragazza.

-Probabilmente non è qualcosa che abbiamo fatto, ma che avremmo potuto fare- riflette il ragazzo, pentendosi di quello che ha detto, perché proprio non serve un commento così in un momento del genere.

-Ma non capisco perché noi? Cosa avremmo potuto fare noi, siamo solo quattro ragazzi contro un signore delle ombre e il suo temibile esercito, come possiamo vincere?- chiede ancora lei, e Hiccup non ha idea di cosa rispondere.

-Hem, hem- si schiarisce la voce una persona alla porta, in maniera irritata.

-Astrid!- Hiccup usa un tono colpevole e leggermente isterico, come se fosse stato beccato in qualcosa che non doveva fare, e non capisce neanche lui perché lo usa, dato che non stava facendo niente di male.

-Perdonami se ti disturbo, grande capo, ma la tua altra amichetta ti cerca disperata- la bionda è parecchio irritata, e lancia a Rapunzel uno sguardo di puro odio.

-Santo cielo, che cosa è successo!- esclama Hiccup, correndo a vedere, e lasciando sole le due ragazze.

Rapunzel fa per seguirlo, ma Astrid la blocca.

-Per tua informazione, è impegnato, moretta- le sussurra all’orecchio, e poi la spinge bruscamente da un lato ed esce dalla stanza.

Rapunzel dopo la spinta cade a terra, rimasta di sasso alle parole della bionda.

Si rialza con un po’ di difficoltà, appoggiandosi al letto di Jack, e prima che possa uscire per andare a vedere cosa sta succedendo ad Anna, una flebile voce la chiama.

-Punzie?- la ragazza si gira verso Jack, trattenendo il fiato per quello che potrebbe dirle.

-Ciao Jack- lo saluta titubante.

-Tu stai bene?- chiede lui alla ragazza, che rimane ammutolita.

Restano alcuni secondi in silenzio.

-Io sto…?- comincia a ripetere, non sa che rispondergli.

-…bene?- conclude lui per lei, sperando in una risposta affermativa.

-Si, io si, sei tu che…- non sa come continuare, e si siede accanto a lui, sentendosi cattivissima.

-Meno male che stai bene- commenta lui, accennando un piccolo sorriso.

-Dovrei stare malissimo, dovrei esserci io al tuo posto, come puoi essere così sollevato dopo tutto quello che ti ho fatto- la ragazza si alza di scatto, iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza.

Jack assume un’espressione confusa.

-Di che stai parlando? Non è stata colpa tua- ribatte, con il poco fiato che ha in corpo.

-Quante persone con capelli magici conosci?- chiede Rapunzel di rimando, sarcastica, i sensi di colpa la stanno uccidendo, vorrebbe tanto che Jack la odiasse, perché se lo merita.

-Hai cantato tu quella canzone?- chiede lui, tranquillo.

-Ma cero che no- Rapunzel smette di camminare e resta a guardarlo, chiedendosi dove vuole andare a parare.

-Mi vuoi morto?- chiede ancora.

-Non dirlo neanche per scherzo, Jack!- risponde lei, avvicinandosi.

-Hai dato tu l’idea di usare i tuoi capelli come strumento di tortura?- 

-Non è questo il punto, avrei dovuto tagliarli prima, impedire che tu soffrissi- si lamenta la ragazza, dandogli le spalle e prendendosi la testa tra le mani.

-Ma li hai tagliati, mi hai salvato la vita, altrimenti sarei morto prima. Non ho ancora ricordi, ma questo lo so, e ti sono grato per avermi salvato la vita.-

-Ma se non fossi andata per salvare…- prova a ribattere la ragazza, girandosi verso di lui.

-Ti avrebbero rapita, o avrebbero trovato un altro modo, magari anche peggiore- Lui solleva la mano, e stringe quella dalla neo-mora, sorridendo grato.

Lei sorride a sua volta.

-Rapunzel! Vieni, è successa una cosa terribile, la riunione è anticipata-

 

Anna ci mette una decina di minuti ad alzarsi, a farsi forza.

Un conto è congelare la corte, rovinarle la vita, sciogliere Olaf, possedere la sorella e ucciderla; un conto è farla diventare, psicologicamente e caratterialmente una cattiva, cambiarla radicalmente per averla dalla sua parte, e Anna non può permetterlo, non ha la minima intenzione di perderla definitivamente, perché se Elsa resuscita cattiva, Anna non potrà mai più fare niente per farla tornare come prima.

No, non ha la minima intenzione di permetterlo, non vuole, non può sopportarlo.

Si alza stringendo la sorella così forte che se fosse ancora viva si riempirebbe di lividi, e si avvia verso il centro del villaggio, in cerca di Hiccup.

Non hanno cinquanta minuti, deve subito dirgli tutto, e devono proteggere il corpo di Elsa, non può averlo Pitch, o Ade, o chicchessia.

-Hiccup!- chiama, cercando in giro.

-La riunione è tra cinquanta minuti- Astrid la sente e glielo ricorda, guardandola male e parlandole come se fosse stupida.

-Non abbiamo tempo! Dov’è?- le chiede Anna, sperando in una veloce risposta.

-Non chiederlo a me, non è che sia stato di molte parole, dopotutto non lo vedo solo da un paio di mesi!- si lamenta Astrid, più tra se che rivolta ad Anna, che però si arrabbia un po’.

-So che può essere brutto non vedere una persona per mesi e poi essere ignorata bellamente, ma questa è una questione molto importante, quindi se lo sai dimmelo subito!- le ordina, quella lì si lamenta davvero per poco, lei non ha visto la sorella per anni e anni, quando l’ha vista lei l’ha allontanata, ghiacciata e ora che tutto poteva andare meglio è morta. Insomma, Astrid non può lamentarsi!

-Ma chi ti credi di essere?- si offende la bionda, incrociando le braccia. -Credi di poter venie a dettar legge nel mio villaggio?- Astrid non è sempre così seccante, ma è molto provata, fragile e arrabbiata con chiunque abbia fatto tutto questo, perciò l’educazione non sa dove sta di casa.

-Va bene, lo trovo io!- Anna, per non perdere tempo, decide di ignorarla e basta, anche se un piccolo commento non riesce a trattenerlo -E comunque, sono più grande di te- di quasi due anni, a dirla tutta.

-Hiccup!- lasciandosi alle spalle la fidanzata rompiscatole, Anna continua a cercare, per ritrovarsi coinvolta in una litigata tra gemelli.

-Quest’ascia è mia!- si sta lamentando Testabruta, mentre con il fratello di contende un’ascia spezzata sopravvissuta alla distruzione della città.

-No, è la mia, non vedi che è spezzata da questo lato, io l’ho spezzata da questo lato, la tua è stata carbonizzata- ribatte il fratello.

-Ma vallo a raccontare a qualcun altro, tu sei stato così stupido da lanciare la tua contro il muro invece che contro il gigantesco mostro- lo prende in giro la sorella.

-Se tu non avessi spostato Vomito facendo spostare anche Rutto, non avrei sbagliato mira- insiste il fratello, cercando di prendere l’ascia.

-Non dare la colpa a Vomito!- esclama furente Testabruta.

Anna decide di passare oltre, non sembrano molto collaborativi, e ha in piccolo incontro-scontro con Gambedipesce.

-Ops, scusami, stavo portando questi materiali a Skaracchio- si scusa il ragazzo.

Anna, ci mette un po’ a rispondere, perché prima si accerta delle condizioni della sorella dopo lo scontro.

-Non fa niente, hai visto Hiccup?- chiede, convinta che lui potrebbe darle una risposta più gentile, sembra un ragazzo tranquillo.

-Cosa, Hiccup?! Perché, è tornato? Cavolo, devo andare a dirlo a Skaracchio, è mancato per quasi due mesi!- senza neanche salutare Anna, il ragazzo recupera i materiali e corre dal fabbro, lasciando Anna senza risposte.

-Oh, diamine!- non ha tempo da perdere.

-Anna, tutto bene, dall’alto scende Merida, che si sta davvero abituando agli stivali di Sindrome.

-Hai visto Hiccup?- chiede Anna, disperata.

-Si, è andato a salutare Jack, o almeno credo, l’ho visto fare un sacco di cose durante la strada verso la sua capanna, ma credo che se vai lì lo trovi- le indica all’incirca la strada da seguire, e Anna accenna a un piccolo sorrisino speranzoso.

-Grazie infinite, Merida.- e si avvia in quella direzione.

La rossa risale in aria, da dove ha una vista accurata di tutto il villaggio, o almeno di quel poco che ne resta e dove si sono concentrati tutti i superstiti.

Poi, mentre sposta lo sguardo per notare qualsiasi movimento insolito, vede un’ombra uscire dall’oscurità, un’ombra tremendamente familiare.

-Per tutti i fuochi fatui!- esclama, Pitch si sta dirigendo con grande decisione verso Anna, o almeno così crede Merida, che non ha la minima idea che l’obiettivo dell’uomo nero è la ragazza che ha ucciso.

Si avvia volando verso la rossa, proprio mentre, avvertito da Astrid, Hiccup si avvia verso la ragazza a sua volta.

-Anna, cosa c’è?- chiede il ragazzo, in tono rilassante.

-Pitch vuole prendere Elsa, per farla rinascere come sua adepta- spiega velocemente Anna.

-Un momento, cosa?- Hiccup non capisce.

-Vuole riportarla in vita come cattiva, alterando la sua personalità e rendendola come nei concept art che la vedevano come cattiva- spiega più dettagliatamente, Hiccup ancora non capisce.

-Riportarla in vita come cattiva?- chiede, come se si fosse perso qualcosa.

-Si, e gli serve il corpo per farlo, perciò dobbiamo proteggerlo- lo stringe più a se.

-Aspetta, ma come può riportarla…?- chiede, si è perso alcune cose in quest’avventura, ma prima di finire la frase viene interrotto da Merida, che plana accanto a lui.

-Arriva Pitch, si dirige qui, verso di te- annuncia, rivolta ad Anna -Devi nasconderti- le intima, ma Anna scuote la testa, sgranando gli occhi.

-No, vuole Elsa, dobbiamo proteggerla, impedire che la prenda- la stringe così forte che se Elsa fosse viva morirebbe soffocata, ma non ci fa caso, perché il desiderio che la sua personalità rimanga intatta è più forte di quello di riaverla con se.

Perché un’altra cosa che sa è che può sperare di rivederla viva, alla fine dell’avventura, se i suoi amici faranno esattamente ciò che devono fare.

-Perché?- chiede Merida.

-Non ho tempo di spiegare!- esclama Anna, che ama parlare, ma non in una situazione così disperata.

-Infatti, non avete affatto tempo!- una voce alle loro spalle li fa sobbalzare, e istintivamente Hiccup e Merida si parano davanti all’uomo nero, per proteggere la fulva.

-Sta lontano da Anna… e da Elsa!- gli intima Merida, ma lui, con un gesto delle mani, le lancia contro un incubo, che la immobilizza a terra, ma non le fa niente di male.

Hiccup prende il coltellino che tiene nella tasca destra, ma con della sabbia nera Pitch gli colpisce la mano, e glielo fa gettare via e lo scansa con uno spintone a terra.

Poi, mentre la riccia combatte inutilmente contro l’incubo e Hiccup non sa bene come reagire, Sdentato piomba tra l’uomo nero e la ragazza, ringhiando minaccioso.

Per un attimo Pitch sembra un po’ indeciso su come agire, poi crea un’altro incubo, delle stesse dimensioni di Sdentato, che inizia a combattere contro il drago.

-Non prenderai Elsa!- Anna la stringe fortissimo, non lascerà che lui gliela tolga dalle mani!

-Beh, vorrà dire che prenderò entrambe, devi ancora darmi le risposte che ti ho chiesto- Pitch la prende per un braccio, pronto ad aprire un portale, ma accade una cosa davvero incredibile.

-No!- esclama Hiccup, alzandosi in piedi, e Pitch lascia immediatamente la presa da Anna, come se si fosse scottato, e non riesca a riprenderla, perché una misteriosa forza lo tiene lontano da lei.

Riesce però, mentre Hiccup si precipita di fronte ad Anna per tornare a proteggerla, più convinto di prima, a strappare la regina dei ghiacci dalle mani della sorella, usando un’energia oscura potentissima, a prenderla con se e a creare un portale.

-Avrai pure la benedizione dei prescelti, ma tua sorella no!- ad Anna viene un lampo di comprensione, e supera Hiccup per gettarsi contro Pitch e la sorella rapita che stanno attraversando il portale, ma viene fermata da Hiccup che la tira a se, ed evita di farla finire dentro.

-No! Elsa!!- scoppiando in lacrime Anna si abbandona in ginocchio.

-La riunione è anticipata, dobbiamo decidere il da farsi!- Hiccup non perde tempo, se vogliono salvare Elsa devono prima avere informazioni, e se vogliono informazioni devono fare questa benedetta riunione.

Con la scomparsa i Pitch i suoi incubi si sono dissolti, e Merida e Sdentato sono salvi, senza ferite o robe del genere.

-Vado ad avvertire tutti. Merida, occupati di Anna- e si avvia verso la casa dove ha lasciato Rapunzel, convinto di trovarla ancora lì.

-Rapunzel! Vieni, è successa una cosa terribile, la riunione è anticipata!- esclama entrando, poi nota il compagno di avventure sveglio e con il sorriso sulle labbra.

-Jack, come stai?- chiede, sollevato di vederlo così.

-Un po’ acciaccato, di che riunione si tratta?- il ragazzo fa per alzarsi, ma Rapunzel lo trattiene a letto.

-Non puoi alzarti dopo tutto quello che hai passato- gli ordina.

-Ma merita di sapere come vanno le cose- aggiunge poi, rivolta a Hiccup, che annuisce.

-Si, concordo, vado ad avvertire gli altri che la riunione si svolgerà qui. Va bene per te?- chiede a Jack, che annuisce, poi esce correndo per andare ad avvertire tutti.

 

-Allora, ci siamo tutti?- chiede Hiccup, cinque minuti dopo, di fronte alla folla di persone riunite nella sala riunioni.

La camera di Jack era troppo piccola per tutti, e hanno spostato semplicemente il suo letto.

-Si, dovremmo esserci, purtroppo non siamo poi molti- commenta Astrid, ancora seccata per tutto ciò che è accaduto.

-Bene- Hiccup sposta lo sguardo su tutta la folla, e nota con grande stupore che Skaracchio è tra loro.

-Un momento, Skaracchio?!- esclama incredulo, ha visto il suo cadavere dopo l’arrivo al villaggio, com’è possibile?

-Pitch l’ha riportato in vita per dimostrarmi che poteva farlo- gli sussurra Rapunzel.

-Quindi può riportare in vita le persone?- chiede Hiccup, che credeva fosse impossibile.

Anna annuisce, apatica.

Sembra aver perso la gioia di vivere.

-Comunque, ho indetto questa riunione di emergenza per discutere di tutto ciò che è accaduto, e fare un punto della situazione risalendo alla mia… scomparsa- non sa bene come definirla, se rapimento, trasporto in un’altra dimensione o altro, perciò opta per il termine più facile da capire.

E alla fine della riunione inizia ad avere un quadro completo di tutto ciò che è accaduto, e comincia a capirci qualcosa.

Quando è scomparso l’hanno cercato tutti per settimane, Sdentato era caduto in uno stato di tremenda agitazione mista a depressione. Poi, una notte, dopo un mese e una settimana circa, si era comportato in maniera strana, ringhiando contro il nulla, e si era poi avviato di gran carriera verso le montagne.

Jack ha aggiunto che era lui ad averlo inconsciamente guidato alle montagne, ma non aveva spiegato come era riuscito a farsi vedere da lui, perché non ne aveva idea.

Poi, la città era stata invasa, all’inizio da un cavaliere dei draghi, che però era scomparso subito dopo aver attaccato e al suo posto erano subentrati degli strani animali mutanti e una specie di strano pesce con il busto e la testa da donna che aveva lanciato maledizioni contro tutta la città.

I ragazzi e i rispettivi draghi erano stati rapiti e tutta la città distrutta davanti ai loro occhi impotenti e spaventati.

Erano stati chiusi in una prigione oscura per quelli che erano parsi anni, poi Hiccup era venuto a liberarli quando stavano perdendo le speranze.

Hiccup, Merida, Jack e Rapunzel raccontarono la loro storia, di come si erano ritrovati nell’orfanotrofio senza ricordi, di come Hiccup li aveva recuperati, del rocambolesco viaggio verso il villaggio mentre Merida e Jack arrivavano a Dumbroch e di come Jack e Rapunzel erano stati rapiti da Pitch.

Il racconto viene raccontato con dovizia di particolari, e alla fine l’ultima a parlare è Anna.

-Tocca a te raccontare le informazioni che hai, Anna- la incoraggia Hiccup con più delicatezza possibile.

-Ok, ma non interrompetemi, ok?- chiede -E le domande alla fine- ha un tono di voce inespressivo.

-Va bene- acconsente Hiccup.

-Quando siamo andati nel mondo di Roz, il primo dei mostri, lei ha perso una carta di platino, e io l’ho raccolta.

Dato che ero sola nella stanza ho deciso di usarla e ho digitato il primo codice che mi è venuto in mente: 0000- 

-Cavolo, che originalità!- commenta sarcastica Astrid.

Anna la ignora

-Quando sono entrata non c’era niente, ad eccezione di un leggio e di un libro posato sopra di esso…-

-…il libro del sapere- la interrompe l’anziana del villaggio, scuotendo la testa -Non avresti dovuto avere a che fare con esso- la riprende, Anna però continua il suo discorso, come se non l’avesse sentita, ma iniziando ad irritarsi.

-Si, il libro del sapere, non sapevo cosa fosse, non sapevo fosse proibito e l’ho sfogliato, ma le pagine erano tutte bianche.

Così sono andata alla prima, e ho letto “Chiedi ciò che vuoi sapere”.

E io ho chiesto informazioni su Arendelle, e ho scoperto che Pitch entrava regolarmente nei sogni di mia sorella, chiedendole di portare Jack, che poi l’aveva posseduta per farle credere fosse Jack il cattivo e aizzarla contro di loro, e che poi, ripresasi aveva lasciato Rapunzel, l’altra Rapunzel, in carica mentre mi cercava. 

Dopo ho chiesto informazioni su Pitch e il suo piano, e ho letto una profezia, o una regola, sui prescelti dell’animazione, non ho capito bene cosa fosse, ma era più o meno così.

“In ogni universo sono quattro, 

protagonisti delle proprie storie

e sono scelti dopo aver messo in atto

il cambiamento e le loro vittorie

Solo loro il portale di luce

controlleranno con grande potere

solo loro il male più truce

distruggeranno, è il loro dovere.

Il cambiamento del proprio destino

con grande forza e animo ribelle

un bisogno di libertà genuino

che cambierà la vita di dolci donzelle

il cambiamento del proprio pensiero

con grande pazienza e anima aperta

troverà nel nemico un affetto sincero

che condurrà a una grande scoperta

il cambiamento della propria prigionia

con grandi sogni e determinazione

la liberazione da grande agonia 

che porterà tanta nuova emozione

il cambiamento del proprio essere

con la ricerca del proprio centro

portatore di grande benessere

che scoprirà ciò che ha dentro”-

Sebbene sia stata Anna ad iniziare, l’anziana del villaggio conclude con lei, sospirando.

Anna la ignora, e continua.

-Ho cercato altre informazioni su di voi, ma il libro mi ha avvertito che con questa domanda avrei cercato troppo, e che dovevo fermarmi altrimenti avrei attivato un legame mentale con il libro, che mi avrebbe avvertito in ogni eventuale cambiamento nei settori che avevo consultato: Frozen, I Grandi Quattro e qualsiasi altra cosa avessi cercato.

E io… ho accettato l’idea, e ho scoperto che i Grandi Quattro sono personaggi di alcuni film d’animazione che, in accordo alle caratteristiche della filastrocca, hanno la capacità, insieme, di essere la salvezza se un cattivo un po’ troppo ambizioso prova a governare su tutti i mondi dell’animazione. E l’unico modo che hanno è un meccanismo di replay che resetta tutti i mondi, e può essere attivato solo da loro nel mondo del cattivo ambizioso e con delle azioni che il libro non ha voluto dirmi.

Questo meccanismo eliminerà il cattivo distruggendo ogni suo potere e gettandolo nella parte più oscura dell’inferno, dalla quale non potrà mai più uscire, nemmeno per un possibile sequel.

In ogni universo ci sono i Grandi Quattro, e non sono sempre gli stessi, infatti prima dell’uscita dei vostri film i Grandi Quattro erano protagonisti di altri, che poi sono stati cambiati a vostro favore- si rivolge a Rapunzel, Jack, Merida e Hiccup, che si guardano stupiti.

-Precisamente erano Mulan, Sulley, Quasimodo e Z la formica, poi Sulley ha dato il suo posto a Lilo un anno dopo- specifica l’anziana.

-Non è importante adesso- si lamenta Anna -E ho chiesto niente interruzioni.

Comunque, dopo aver scoperto questo ho cercato informazioni sul cattivo e ho scoperto che il suo intento è quello di cambiare tutte le storie per far vincere i cattivi, e di spingersi nel mondo umano per conquistarlo e distruggere tutte le copie “sbagliate” del proprio film e di molti altri.

Il problema è che così facendo non sa che i vari mondi scompariranno nel nulla, come non fossero mai esistiti, e dobbiamo fermarlo il prima possibile.

Lui vorrebbe prima di tutto mettervi fuori gioco: il mondo di Rapunzel sta scomparendo lentamente, la tua te del futuro è quasi scomparsa del tutto, e credo abbiamo una settimana al massimo prima che il tuo mondo scompaia per sempre, il mondo di Jack è completamente sottomesso al suo volere, e gli manca solo Jack per sconfiggere tutti i guardiani, anche se vorrebbe proprio ucciderlo, inoltre…- si blocca, e le viene un lampo di improvvisa consapevolezza -… Elsa è stata appena riportata in vita come cattiva- afferma, portando una mano alla bocca.

Un altro lampo di improvvisa consapevolezza.

-Abbiamo meno di ventiquattrore, manderà Elsa ad uccidere Jack e a rapirmi per vedere se è davvero dalla sua parte- lo dice scioccata e disperata -Altrimenti la ucciderà nuovamente, per sempre- 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Non mi sono dimenticata di questa storia, anche se il ritardo è davvero mostruoso, chiedo venia.

Non ho avuto davvero tempo, la scuola è terribile e oggi ci è voluta tutta la mia forza di volontà per scrivere qualcosa, con il mal di testa che mi sono ritrovata, e so che questo non è il capitolo migliore che ho scritto.

Ho cercato di dare informazioni, e spero davvero che nonostante sia molto di passaggio sia comunque abbastanza accettabile, è stato molto complesso da scrivere, e l’ispirazione mi ha un po’ abbandonata.

Spero davvero che vi farete sentire per qualsiasi domanda o consiglio sulla storia.

Per farmi perdonare vi anticipo già il titolo del prossimo capitolo: “Evil Elsa”

Ok, non dice praticamente niente, ma è già qualcosa, no?

Comunque dovrei finire tra circa quattro o cinque capitoli, perciò questa storia sta arrivando alla propria fine, ma niente le impedisce di avere un seguito (ho già qualche idea)

Che altro dire se non “RECENSITE!!!”

No, dai, scherzavo.

Grazie a tutti quelli che seguono, recensiscono o anche solo leggono questa storia, un bacione gigantesco perché siamo arrivati al ventunesimo capitolo, ed è tanto, davvero tanto. 

Grazie davvero da morire :-* :-*

Alla prossima 

P.s. perdonate gli errori, ma ho mal di testa e mi sono sicuramente sfuggiti -_-

   
 
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