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Autore: Corinne_Tizy    01/11/2008    1 recensioni
La storia inizia esattamente da dove terminava la settima serie di Buffy. Unica variante, Anya non è morta. All'improvviso accade un evento particolare, l'amuleto che Spike indossava nella bocca dell'inferno, spunta fuori dal centro del cratere, e Buffy si ritrova a tenere fra le braccia un bel bimbo biondo che sembra essere uscito proprio dallo stesso amuleto. Il bimbo è avvolto nello spolverino di Spike, dunque potrebbe essere lui. Lo è? Se leggerete questa storia lo scoprirete, e scoprirete le avventure che il piccolino dovrà affrontare.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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baby 23

Capitolo ventitre: Il  male.

 

 

Nella cripta diroccata, si erano levate varie grida.

 

Urla, confusione, spavento.

 

Rumori frenetici di piedi che calpestavano il pavimento coperto di calcinacci.

 

Buffy si sentiva il cuore in gola e stringeva spasmodicamente a sé il corpicino inanimato di baby Spike.

 

Tutta la sua sicurezza di cacciatrice era scomparsa.

 

Non era più una guerriera, ma solo una donna.

 

Una donna sola e spaventata.

 

<< Non possiamo combattere qui! Questo posto potrebbe crollarci addosso da un momento all’altro! >>

 

Buffy si riscosse udendo il grido imperioso. Chi era stato a parlare? Non riusciva più a capire niente. La sola cosa che sentiva e che riusciva ancora a farle mantenere un minimo di controllo, era il respiro affannoso di Spiky sul collo. Appoggiando le labbra alla sua fronte, ne avvertì la gelidità e il sudore che la permeava.

 

Un braccio che le si posava sulle spalle, le fece fare un balzo di spavento, per poi calmarla un istante dopo con il suo calore. Xander.

 

La stava tirando indietro verso l’interno della cripta. Una mano si posò sul suo braccio, anche questa umana. Giles. Le si erano messi ai lati come a proteggerla, come a proteggere anche la piccola vita che lei teneva fra le braccia. Un singulto le salì alla gola, che le si restrinse dolorosamente. Dietro di sé percepiva la presenza di sua sorella , di Cordelia e di Anya, che sembravano guardarle le spalle.

 

Rumori di lotta e calcinacci che cadevano dal soffitto, ricoprendo tutto con una fine pioggia di polvere. Che stava succedendo? Spike?

 

<< Spike? >> sussurrò, come se pronunciare quel nome fosse un grido di aiuto, una flebile speranza, che lui l’avrebbe aiutata ancora una volta. Ma come poteva? Era solo un bambino e stava pure male. Era lei la più forte adesso, a lei spettava il compito di proteggere, non di essere protetta. Eppure quella speranza non voleva morire.

 

Il corpo di baby Spike si tese, come in risposta a quel grido d’aiuto. La manina che ancora teneva stretta la catenina con l’anello si contrasse.

 

E l’anello brillò di nuovo.

 

Un lampo abbagliante di luce verde si propagò nella buia cripta, mostrando cosa stava accadendo.

 

Fu solo un istante e tutto sembrò bloccarsi.

 

Una delle ragazze era a terra ferita e Lorne stava cercando di soccorrerla. Le altre avevano circondato l’umbervamp e cercavano di tenerlo a bada, girandogli intorno. In un angolo vicino alla porta divelta, vi erano Fred, Wesley, Gunn,  e Robin Wood. Faith ed Angel  si davano man forte contro il vampiro preistorico, mentre Willow si era parata davanti a Buffy e gli altri erigendo una specie di barriera magica.

 

Buffy si guardò attorno confusa. Il tempo sembrava essersi come fermato. Persino la polvere aveva smesso di cadere e rimaneva sospesa in aria. Quasi le venne da ridere, vedendo la buffa posa in cui era rimasto Angel, con una gamba alzata mentre stava cercando di colpire il vampiro, sembrava un cane intento a fare i suoi bisogni.

 

L’istante dopo, fu di nuovo tutto buio e Buffy si accasciò a terra con un leggero lamento.

 

********************

 

Nausea.

 

Tutto le turbinava attorno, come in una giostra impazzita, facendole rivoltare lo stomaco.

 

Dove era?

 

Cosa le stava accadendo?

 

Aveva la sensazione di precipitare in un abisso senza fondo.

 

<< Spike. >> gridò con tutte le sue forze, ma non un suono le uscì dalle labbra, mentre il grido le allagava la mente.

 

Stava precipitando.

 

Stava precipitando, in una fossa senza fondo, senza luce, senza tempo.

 

E poi la sentì.

 

Una mano, grande, forte, che afferrava la sua, frenando la caduta.

 

La mano di un uomo.

 

Del suo uomo.

 

Lottando per tenere gli occhi aperti, che le lacrimavano a causa del vento, girò la testa e cercò di fissare quella mano che la tratteneva.

 

No, non si era sbagliata. Era la sua mano.

 

Risalendo con lo sguardo dalla mano, osservò il polso, l’avambraccio ed il braccio e la spalla forte e muscolosa, che sapeva essere nascosta sotto lo spolverino nero. Il collo, il mento, le labbra, ed infine risalì per vedere i suoi occhi. La gola le si serrò ancora in un doloroso groppo, incontrando quei due pezzi di cielo. Con un singulto si gettò fra le sue braccia, che l’accolsero frementi.

 

E tutto riprese a girare.

 

Solo che adesso non c’era più paura, né dolore, solo pace.

 

Ed il suono di un cuore che batteva, il cuore di lui.

 

Poi tutto sembrò sbiadirsi, come avvolto da una nebbia, ma non ebbe paura.

 

Non era più da sola.

 

*********************

 

Nella cripta intanto la tensione si era fatta ancora più forte.

 

Giles e Xander, sentendo Buffy che si stava afflosciando sul pavimento, cercarono di sorreggerla. Che diavolo stava succedendo? Un istante prima vi era stato un nuovo lampo di luce verde, ed un secondo dopo anche Buffy si era accasciata senza forze come era accaduto prima con baby Spike.

 

<< Dobbiamo portarli fuori di qui! Hanno bisogno di respirare! >> gridò frustrato Giles, tastando il polso di Buffy e tirando un momentaneo sospiro di sollievo sentendo che se pur accelerato, era chiaro e forte.

 

Xander, annuì e cercò di prendere dalle braccia di Buffy, baby Spike. Sarebbe stato più facile portarli fuori separatamente. Solo che non gli riuscì. Le braccia di Buffy erano come artigliate al piccolo, che stringeva sul seno. Comprese che se avesse cercato di liberarlo a forza, avrebbe potuto fargli del male. Sospirando disperato, si decise a prendere in braccio sia la cacciatrice che il piccolo in un unico blocco.

 

<< Qua c’è una crepa, è abbastanza larga da passarci. >> gridò Anya, indicando frenetica l’angolo destro della cripta, accorgendosi del fortunato passaggio che aveva trovato, mentre perlustrava spaventata i dintorni.

 

<< Presto usciamo di qua! Le ragazze ed Angel possono cavarsela da soli. >> esclamò velocemente Giles, sospingendo Cordelia e Dawn, che era scoppiata a piangere vedendo la sorella priva di conoscenza.

 

Messe in salvo le ragazze, Giles lanciò un richiamo verso Willow, che fatto cadere la barriera, corse anche lei verso quella inaspettata salvezza. Poi fu il turno di Giles di passare, ed una volta all’esterno si girò per prendere il corpo svenuto di Buffy dalle braccia di Xander, dato che i tre insieme non riuscivano a passare.

 

Una volta messi al sicuro Buffy e Spike, anche Xander si lasciò scivolare nella spaccatura del muro, girandosi un attimo, per dare uno sguardo alla lotta ancora in corso. Angel, sembrò avvertire quello sguardo e si girò un istante, facendo un cenno con la mano come per dire che andava tutto bene e di andare via.

 

Vedendo Xander lasciare la cripta, Angel, tirò un sospiro di sollievo. Almeno loro adesso erano al sicuro. Maledizione, quel coso che aveva davanti era forte come cento vampiri. Come diavolo avevano fatto Buffy e i suoi amici a decimarne un esercito?

 

Quando aveva visto Spike accasciarsi fra le braccia di Buffy, aveva avvertito una stretta dolorosa al petto. Era corso verso di lei, per accertarsi di cosa stava succedendo, quando quel forte ringhio gli aveva gelato il sangue nelle vene.

 

Sospingendo Xander, verso Buffy si era girato per affrontare quel essere infernale. Gli erano bastati un paio di colpi per capire che non sarebbe stata una lotta facile. La preoccupazione si era elevata a livelli altissimi, quando aveva visto anche Buffy accasciarsi a terra.

 

Adesso però per fortuna erano al sicuro. << Ok, amico. Vediamo quanto sei duro! >> esclamò riportando tutta la sua concentrazione sul nemico, ed assumendo il volto del demone. Sentì le ragazze attorno a sé fremere, come se avessero avvertito il cambiamento. In fondo non c’era da stupirsene, erano cacciatrici, inesperte forse, ma cacciatrici.

 

Un paio di ordini secchi, bastarono per farle scattare in posizione di attacco. Bene, le ragazze si erano riprese dallo shock iniziale ed ora stavano velocemente recuperando le nozioni imparate.  Con la coda dell’occhio, Angel vide con sollievo che anche gli altri si erano messi in salvo, riuscendo a raggiungere la porta scardinata.

 

Ora iniziavano le danze.

 

********************

 

Buffy sbatté lentamente le palpebre, aprendo gli occhi.

 

Dove si trovava?

 

La luce era fioca e strane ombre sembravano muoversi inquietanti attorno a lei. L’aria era pregna di odori rivoltanti, fumo, letame, che le irritavano la gola. Un gemito strozzato le uscì dalle labbra, sentendosi di nuovo spaventata.

 

Poi lo udì.

 

Il suono lento, ma solido, di un battito cardiaco. E non era il suo.

 

Ed un odore conosciuto le raggiunse i sensi.

 

Spike.

 

Muovendosi con cautela, si rese conto di essere ancora avvolta nel suo abbraccio e di posare la testa sul suo torace.

 

Alzandola lentamente, cercò di focalizzare la sua immagine, che per il momento gli era ancora annebbiata. Lentamente, i suoi lineamenti gli apparvero con maggiore nitidezza. Sentì il groppo alla gola scenderle nello stomaco e gli occhi riempirsi di lacrime.

 

Quello che aveva davanti non era il bambino che aveva cullato negli ultimi giorni, ma proprio l’uomo che aveva imparato ad amare. Ed era vivo.

 

<< Spike? >> bisbigliò piano, alzando una mano per sfiorargli quelle labbra che da troppo tempo non toccava. Dio, era così bello immerso nel sonno, si, sembrava proprio un angelo.

 

Spike sospirò lentamente, e mosse le labbra in un sorriso spontaneo, sentendosele toccare. Era inebriato. Il profumo di lei gli era tutto attorno e lo avvolgeva in un caldo abbraccio. Neppure la puzza che regnava in quel posto poteva annullare il dolcissimo profumo che sentiva. Buffy.

 

<< Buffy? >> sussurrò aprendo lentamente gli occhi, per rispecchiarsi in quelli di lei. Dio, era così bella, la cosa più bella che avesse mai visto in vita sua.

 

<< Sei vero? >> chiese Buffy, guardandolo con fare sognante.

 

<< Uh…spero di si. Tu lo sei? >> rispose Spike, fissando quelle labbra rosee e leccandosi senza rendersene conto le sue.

 

<< Che ne dici di scoprirlo? >> bisbigliò Buffy, mentre un caldo languore le si irradiava per il corpo, vedendo la sua lingua muoversi lenta.

 

<< Hai sempre delle ottime idee, cacciatrice. >> disse con voce roca, Spike, prima di stringerla più forte a sé e darle un bacio mozzafiato.

 

Finalmente.

 

Nessuno dei due seppe quanto durò il loro bacio, ma quando si ritrassero entrambi ansanti, sembrò passato un secolo.

 

<< Ti amo. >> disse piano Buffy, forgiandogli a coppa la guancia con la mano.

 

<< Anch’io ti amo. >> sussurrò Spike, prendendo e portandosi il palmo della sua mano sulla bocca, per baciarlo.

 

<< Hai idea di dove ci troviamo? >> chiese Buffy, riscuotendosi dalla malia in cui era caduta e facendo fare una risatina a Spike, che riconosceva il tono della cacciatrice. Adorava quando faceva così, un istante prima miele puro e un istante dopo, freddo acciaio. L’amava anche per questo.

 

Guardandosi attorno, Spike cercò di rispondere alla sua domanda. << Si direbbe una stalla. >> disse, rendendosi conto delle balle di fieno su cui erano coricati, sopra a un soppalco. Quel posto gli era stranamente familiare. Un istante dopo si tese, mentre un brivido di gelo gli correva lungo la schiena.

 

<< Una stalla? E che ci facciamo in una stalla? >> stava chiedendo Buffy che si stava guardando a sua volta attorno, mentre si alzava in piedi e si scuoteva la paglia di dosso. Rialzando la testa e fissando di nuovo Spike, si rese però conto che c’era qualcosa che non andava. << Spike? >> gli chiese preoccupata.

 

Lui rimase in silenzio per qualche istante, la fronte aggrottata e gli occhi che saettavano attorno.

 

<< E’ qui che sono morto. >> disse poi con voce grave.

 

<< Cosa? >> esclamò confusa Buffy. Stava per chiedergli cosa intendesse dire, quando, in basso, la porta della stalla venne spalancata.

 

Sotto i suoi occhi allargati dallo stupore, vide entrare un uomo, vestito in una foggia antica. Sembrò non accorgersi di loro, sembrava sconvolto. Non riusciva a vederlo chiaramente nella poca luce, lui singhiozzando si sedette su di una balla del piano inferiore, per poi prendere a strappare con rabbia dei fogli di carta.

 

Buffy non capiva, istintivamente fece per scendere e avvicinarsi al nuovo arrivato, quando udì giungere dalla porta una voce, una voce di donna.

 

Una voce di donna che conosceva.

 

Solo che non era una donna.

 

Era un vampiro.

 

Drusilla.

  
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