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Autore: Katia R    30/11/2014    9 recensioni
Era bastato un attimo per annullare tutte le sue difese.
Un attimo soltanto in cui la ragione viene spazzata via dal fuoco del suo sguardo addosso.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Burning in the frost. Burning in the frost

Era bastato un attimo per annullare tutte le sue difese.
Un attimo soltanto in cui la ragione viene spazzata via dal fuoco del suo sguardo addosso.
Una pausa, un posto isolato dove poter provare tranquillamente.
Loro due da soli, come non lo erano da tempo. Da un'infinità.
Quel vestito bianco, scollato, troppo. Tanto da non riuscire a contenere tutto, dentro quel corsetto stretto.
Gli occhi dal copione si sono ritrovati a guardare i suoi, blu scuro, come un mare in tempesta, ipnotizzati a guardare in un punto preciso.
Rimane sorpresa dal calore che sente nel petto mentre lui la guarda in quel modo, famelico, stordito.
Il cuore batte talmente forte che sente il rimbombo nelle orecchie.
Abbassa lo sguardo, lentamente, e schiude la bocca vedendo il vero motivo di quello sguardo.
Il vestito alla fine non è riuscito a contenere tutto, un seno sta facendo capolino dalla stoffa bianca.
Deglutisce e rialza lo sguardo.
Non fa nulla
Non dice nulla.
Gli guarda le labbra, schiuse leggermente, il petto ansimante e gli occhi improvvisamente dentro i suoi, come a leggerle dentro l'anima.
In uno slancio le sue labbra toccano quelle di lui, fermo immobile, preso alla sprovvista da tutto quello che sta accadendo intorno a lui.
Ma è solo un attimo, l'attimo dopo schiude le labbra e e accoglie le sue, con bramosia.
Le mani di lei sono aggrappati alla sua camicia. Le dita stringono la stoffa, spiegazzandola tutta, mentre quelle di lui, sulla schiena, la tengono stretta a sé, e le accarezzano i capelli.
Si staccano, storditi, ansanti. Le labbra rosse e gonfie, lambite dalle loro lingue che bramose si sono cercate come un tempo. I respiri caldi e veloci che li accarezzano, così vicini da sembrare fusi in un unico pezzo.
Lei indietreggia fino al tavolo, alzando gli occhi per incontrare i suoi, blu come il cielo d'estate che ha sempre amato guardare.
La solleva, poggiandola su quella superficie in legno, toccando per l'ennesima volta la sua pelle calda.
La bocca lambisce ancora una volta le sue labbra, per poi scendere lungo il mento, lungo la gola, fino ad arrivare all'origine di tutto.
Quel piccolo seno invitante che gli aveva risvegliato un istinto sopresso per troppo tempo davanti a lei, che gli aveva fatto mettere da parte ogni singolo pensiero tranne quello di prenderla seduta stante e possederla, anche fosse l'ultima volta.
Prende il capezzolo in bocca, mentre lei butta la testa all'indietro ansimando e tenendolo stretto contro di sé.
Lambisce quel punto con la lingua, facendola gemere, cancellando fino all'ultimo brandello ogni senso e ragione.
Lei si lascia andare tra le sue braccia, diventando argilla tra le sue mani, completamente alla sua mercé.
Sente la mano di lui risalire per la coscia, lì dove lo spacco del vestito lascia poco all'immaginazione.
L'accarezza vicino al punto dove lo desidera di più, facendola deglutire e chiudere gli occhi.
Lui sorride intorno al suo seno, sentendola rabbrividire tra le sue braccia.
Ritorna ad impossessarsi delle sue labbra facendola sdraiare sul tavolo, coprendola con il suo peso.
Le allarga leggermente le gambe e solleva il vestito quel tanto che basta.
Quando sente il rumore della zip sa che è l'ultima chance per andare via. Sa che è l'ultima possibilità per tirarsi indietro.
Ma non fa nulla.
Chiude gli occhi e aspetta.
Aspetta di sentire le sue dita carezzarla intimamente.
Aspetta di sentirlo scivolare dentro di sé, unendosi in un unico corpo.
E poi succede.
I suoi gemiti riempiono l'aria circostante, mentre lui l'accarezza dove ne ha più bisogno.
Le sue dita grandi e spesse le regalano ancora una volta quel piacere che da tempo si era assopito nei suoi confronti.
E poi le dita vengono sostituite da lui.
Lei inarca la schiena gemendo mentre lui scivola dentro lasciando andare un gemito strozzato.
La sua biancheria intima ancora addosso, e quell'attrito che li fa bruciare ancora più in fretta.
La pelle di lei è ardente sotto ogni suo tocco.
Il respiro di lui sulla sua bocca che socchiusa cerca un contatto.
Lui la copre con la sua, ingoiando i suoi gemiti e i propri, lasciando scorrere le mani sopra ogni lembo di pelle che trova libero.
Spinge dentro di lei che lo accoglie senza problemi.
Si staccano e si guardano negli occhi e lei riconosce quel sentimento impronunciabile dentro i suoi zaffiri. Quel sentimento che non deve avere un nome.
Lei sussurra il suo, su quelle labbra gonfie e rosse, e per un attimo si sta lasciando andare e rivelando quel sentimento.
Ma non succede.
Lui le poggia due dita sulle labbra - “Shhh. N-non dire niente” - sussurra - “Per favore, non dire niente” - e lei sente la supplica interna.
Sente il dolore che ogni spinta adesso provoca dentro di lei.
Non possono.
Non possono lasciarsi andare del tutto.
Non possono stare insieme.
È per questo che appena tutto finirà ognuno andrà per la sua strada.
E tutto questo non sarà mai successo.
Lei lo bacia di nuovo e lo stringe.
Sono vicini all'apice.
Sono vicini a quel bordo da cui da lì a poco si lanceranno.
L'ultimo gemito e poi...
E poi si stringono e cadono insieme, dentro quel vortice di emozioni.
Quell'emozione a cui non daranno mai un nome.
Quella sensazione di benessere che svuota il cervello, che scioglie i muscoli e ti completa.
Ma poi apre gli occhi e vede lui rialzarsi.
Il calore subito sostituito dal freddo, dal gelo che spesso li contraddistingue.
Il suo sguardo la punge come cristalli di ghiaccio che graffiano la pelle.
Chiude gli occhi e aspetta che vada via.
Che esca da quella porta e che tutto verrà buttato nel dimenticatoio.
Sente una leggera carezza sullo zigomo, come il sussurro di un addio in un silenzio assordante.
Sente i passi allontanarsi e il fantasma di quella carezza ancora sulla pelle che brucia così come sono bruciati loro.
I passi si fanno sempre più lontani fino a quando non ci sono più.
E lei rimane lì.
Riprende fiato.
Loro non ne parleranno mai.
Si lasceranno bruciare da quel sentimento di cui non parleranno mai.
Si lasceranno bruciare nel gelo che loro stessi si sono creati.
Ora è tempo di andare avanti.
Ognuno per la sua strada.
E forse un giorno si incontreranno ancora e bruceranno ancora.
Ma fino ad all'ora non accadrà nulla.
Fino ad allora faranno ognuno la propria vita.
Poi... scriveranno un'altra storia.



Nota:

è un po' strana come storia, ma ho avuto l'ispirazione e l'ho scritta di getto qualche giorno fa.
L'ho fatta leggere in privato e mi hanno consigliato di postarla. E alla fine mi sono decisa...
Spero non arrivino moralisti a fare la "predica". So che lei è fidanzata e so che non sta insieme a Nathan. Ma la vita è un giro sulle montagne russe al buio. Non sai cosa possa succedere da un momento all'altro. Quindi ho solo descritto qualcosa che nella vita di tutti i giorni può succedere. A prescindere dalle persone.
Fatemi sapere, che sia un complimento o una critica la accetto :) l'importante è che sia costruttiva. Nessuno è perfetto. Figuriamoci io... : )

Ah: idea immaginata mentre Arbina era qui con me e con l'aiuto di Vale pensando alla 7x07. La foto di Stana su instagram è stata la "ciliegina sulla torta" finale.

PS: il rating è "arancione", ma ditemi voi se dovrei cambiarlo.
   
 
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