Free! - Iwatobi Swim Club, 'But even if we’re apart, we’re all connected' di Princess Kurenai (Cap 10) su EFP Fanfiction

Titolo: But even if we’re apart, we’re all connected
Titolo del Capitolo: 10. Halloween
Fandom: Free!
Personaggi: Makoto Tachibana, Rin Matsuoka
Pairing: MakoRin
Genere: Introspettivo, Comico
Rating: SAFE
Avvertimenti: OneShot, Fluff, Shonen-ai
Conteggio Parole: 615
Prompt: 10 - With animal ears
Note: 1. Per chi non lo conoscesse, la sfida dei 30 giorni è stata presa da QUI e consiste nello scrivere per un mese una fic al giorno sulla propria OTP seguendo i prompt. Visto che mi piacciono più coppie… beh, in ogni capitolo ci sarà un pairing diverso!
2. Il titolo della raccolta è preso dalla canzone Clear Blue Departure
3. Sono tornata con la raccolta in ritardo di una settimana ç_ç perdonatemi ç_ç ma da domani gli aggiornamenti saranno di nuovo puntuali è3é/ Allora allora… che dire di questo capitolo? Ovviamente è ispirato all’immagine ufficiale di Halloween… ed ho dato la mia personale interprerazione XD
4. Non betata ç____ç

Quando Nagisa aveva gli piazzato davanti al naso quel completino per la festa di Halloween, Rin era stato tentato dal mandare tutto all’aria… e lo avrebbe fatto se quel piccolo demonio non avesse usato la carta del: « A Mako-chan piacciono tanto i gatti».

Matsuoka ne era pienamente consapevole - aveva usato la scusa dei gatti un sacco di volte prima di riuscire a confessare i suoi sentimenti all’altro -, e l’idea di rendere felice il proprio compagno riuscì ad impedirgli di mollare tutto e di tornare alla Samezuka.

Ma… ma quei maledetti leggins grigi erano davvero scomodi - per non parlare della cucitura della coda che gli pizzicava le natiche -, i guanti a forma di zampa gli stavano facendo sudare le mani e la coroncina con le orecchie da gatto era troppo stretta. Odiava quel costume, ma soprattutto detestava se stesso per aver ceduto così facilmente alle trovate di Nagisa.

Ed anche se non era poi così male l'idea di una festa in maschera, era tutto il resto a non andargli a genio... ma ormai era vestito 'da gatto' - anche se sembrava più un completino dalla dubbia provenienza - e non poteva andare via, almeno non prima di aver incontrato Makoto.

« Rin!»

Matsuoka sussultò quando sentì proprio la voce del suo compagno, e cercando di assumere un'espressione annoiata e seccata - tutto pur di nascondere l'imbarazzo -, si voltò verso di lui... rimanendo imbambolato davanti a quella che sembrava una versione ben poco paurosa del mostro di Frankenstein - difficilmente Makoto sarebbe riuscito a sembrare spaventoso.

« Ehi», lo salutò, non riuscendo però a trattenersi dal piegare le labbra in un broncio, soprattutto quando Makoto fece scorrere lo sguardo sulla sua figura.

« Sei vestito da... lupo?», domandò con un sorriso, facendo boccheggiare Rin per la confusione.

« N-no! Dovrei essere... un gatto!», rispose guardandosi le zampe prima di sentire una vocina suggerirgli che, probabilmente, quello era per davvero il costume di un lupo che quel piccolo demonio di Nagisa aveva spacciato per un gatto. Era decisamente più credibile quella versione che quella felina.

Makoto ridacchiò, allungando la mano per sfioragli i guanti ed i morbidi cuscinetti rosa con fare curioso.

« Dovevo essere un gatto», si lamentò Matsuoka, sentendosi incredibilmente ridicolo - perché un lupo si sarebbe dovuto mettere quei leggins così stretti ed osceni?! Era quasi certo al cento per cento che Nagisa avesse svaligiato un sexy shop a quel punto.

« Sei... carino anche come lupo», rispose Makoto con quel suo solito sorriso disarmante che fece borbottare a Rin un imbarazzato e basso: " Non è la stessa cosa".

Aveva fatto tutto quello solo per il suo compagno, in quale altro mondo si sarebbe azzardato ad indossare una cosa del genere?

Incrociò le braccia al petto - con un po' di difficoltà visti quei guanti così ingombranti -, ritrovandosi poi a sospirare quando Makoto, con le guance leggermente più rosse per l'imbarazzo, si piegò su di lui per potergli sfiorare le labbra con un bacio. Rin rispose lentamente a quel gesto, mugugnando quando alle sue orecchie giunse lo strano rumore di un campanellino.

Solo quando Tachibana si allontanò, con un piccolo sorriso soddisfatto, Mastuoka riuscì a capire da dove proveniva quel suono.

« Così puoi sembrare un gatto mannaro», ridacchiò infatti Makoto, carezzando delicatamente il campanellino, legato con un fiocchetto rosso, che aveva messo al collo del suo compagno.

Rin si sentì arrossire fino alla punta delle orecchie - sia quelle vere che quelle finte -, riprendendo poi a borbottare contrariato ed imbarazzato. Neanche per sbaglio sarebbe riuscito a sembrare un 'gatto mannaro' conciato in quel modo - ammesso e concesso che esistessero -, ma almeno Makoto sembrava felice e lui, in fondo, si era ridotto in quello stato solo ed esclusivamente per lui.