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Autore: supersara    30/11/2014    4 recensioni
Questa storia partecipa all'OC contest [MULTIFANDOM INEDITE].
Questa era la nuova generazione InoShikaChou come me l'ero immaginata io, ovvero diversa da quella nel capitolo 700.
(InoXSai->Inomaru / ShikamaruXTemari->Shikari / ChoujiXKarui->Chou)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ino Yamanaka, Karui, Konohamaru, Nuovo Personaggio | Coppie: Sai/Ino, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Inomaru tirò su la cerniera dal suo gilet da jonin. Non aveva ancora ottenuto quel rango, era appena un chunin, ma si divertiva a indossare quei vestiti.
Si ordinò alla meglio i capelli corti e biondi e uscì di casa.

Le sue compagne lo stavano aspettando già da qualche minuto.

“Come sempre sei l’ultimo! Eppure sono le donne che dovrebbero farsi aspettare!” Shikari Nara era un ragazza estremamente pigra e femminista, non perdeva occasione per rimproverarlo.

Chou Akimichi era molto più tranquilla: se ne stava buona buona a ingurgitare tutti i viveri che si portava dietro, era impressionante vederla mangiare.
Il ragazzo non poté fare a meno di ricordare il momento in cui erano stati messi in squadra insieme.

FLASH BACK

“Io sono Konohamaru Sarutobi. I miei allievi sono Inomaru Yamanaka…”

Il biondo si alzò e raggiunse il suo sensei senza tradire l’emozione che stava provando in quel momento. Gli occhi azzurri e i lineamenti delicati, più simili a quelli di suo padre Sai che di sua madre, gli conferivano molta popolarità fra le ragazzine.

“Shikari Nara…” la mora si destò dal pisolino che stava tranquillamente schiacciando sul banco e raggiunse il maestro accennando un inchino. Tutti dicevano che era la degna figlia di suo padre, in lei non c’era quasi traccia di qualcosa che ricordasse Sabaku No Temari.

“E Chou Akimichi.” Concluse Konohamaru, che si guardava intorno alla ricerca della ragazzina mancante.

“Chou Akimichi?” Ripeté di nuovo non vedendo nessuno rispondere all’appello.

“Sono qui!” La voce squillante della ragazzina lo invitò a guardare in basso: Chou era più piccola delle altre ed estremamente gracile, i capelli erano rossi e su una guancia aveva disegnato un segno nero che partiva da sotto l’occhio, un grosso lecca lecca pendeva dalle sue mani.

“…Akimichi… sei sicura?” Chiese Konohamaru incredulo, si aspettava di trovarsi davanti un piccolo colosso.

Chou abbassò la testa delusa dalla reazione del suo sensei: era sempre stata troppo piccola per essere un’Akimichi e se ne vergognava.

Il Sarutobi, resosi conto di aver ferito la piccola, si portò una mano alla testa e rise nervosamente dicendo: “ma certo! Scherzavo eh eh eh!”

FINE FLASH BACK

A distanza di anni non erano cambiati quasi per niente.

Come al solito si allenarono con il loro maestro e poi andarono tutti insieme a mangiare nel loro locale preferito.

Si erano allenati moltissimo per riuscire ad eguagliare in tecnica e forza i loro genitori, anche se il loro obbiettivo poteva essere ritenuto abbastanza arduo. Inomaru in particolare, non apprezzava molto il fatto a doversi limitare a restare nelle retrovie: con le sue abilità poteva controllare il nemico, ma erano le sue compagne che dovevano fare la maggior parte del lavoro. Non si erano mai trovati in difficoltà, Shikari era infallibile nel controllo delle ombre e Chou poteva diventare gigantesca e utilizzare la sua forza, ma lui? Improvvisamente gli venne un dubbio.

“Konohamaru-sensei, per quanto tempo può durare la tecnica del capovolgimento spirituale?”

Il maestro sembrò pensarci su un attimo.

“Beh, che io sappia non più di un’ora… in realtà non credo che qualcuno abbia mai sperimentato una cosa simile.”

Inomaru non riusciva a crederci: una tecnica del genere che non aveva ancora ricevuto quel tipo di sperimentazione? Una grandissima gioia lo invase improvvisamente, doveva stabilire un record e distinguersi da tutti gli Yamanaka che lo avevano preceduto!

Una volta usciti dal locale, dopo aver salutato Konohamaru, si rivolse a Shikari.

“Voglio sperimentare la durata del capovolgimento spirituale! Prestami il tuo corpo!”

“No!” L’entusiasmo del biondo venne freddato completamente da quella risposta secca.

“Sei una grandissima egoista, Shikari! Potresti entrare nella storia per questo! E poi siamo liberi fino a domani, cos’hai di meglio da fare?”

“Dormire.”

“Beh, dormiresti tantissimo in questo modo!” Fece il ragazzo speranzoso.

“Dormo da sola, grazie!”

Inomaru spostò lo sguardo in basso sconfitto.

“Posso prestartelo io se vuoi.” Si propose improvvisamente Chou.

Gli occhi del ragazzo brillarono di una luce speranzosa.

“Lo faresti davvero?”

La rossa annuì mentre Shikari sbuffava annoiata.

Pochi istanti dopo Chou e Inomaru erano a casa Yamanaka, in camera del biondo.

“Sei pronta?”

“Sì… mi raccomando, non combinare guai mentre sei nel mio corpo!”

Lui annuì e dopo aver posizionato le mani, attivò la tecnica.

Il suo corpo cadde sul letto, mentre il corpo di Chou si alzava e si ammirava le mani.

Ce l’aveva fatta senza problemi, ora doveva soltanto perdere tempo. Il suo stomaco brontolò prepotentemente facendogli capire che era il momento di nutrirsi.

La trovò una cosa stranissima, considerando che avevano finito di pranzare da poco. Chou mangiava tantissimo, ma Inomaru pensava che fosse solo un capriccio e non vera fame.

Scese in cucina e aprì il frigorifero. C’erano ancora gli avanzi della cena della sera prima, così senza pensarci troppo trangugiò tutto.

“Hei Chou, hai una gran fame eh?” La voce di Ino raggiunse le orecchie del ragazzo.

“S… Sì zia Ino!” A quel punto dopo aver tirato fuori un pacchetto di grissini dalla dispensa, salutò sua madre fingendosi la sua compagna di squadra e uscì.

Girò per la città per circa un’ora, si sentiva stanco ma ancora poteva andare avanti. Il problema più grave era che aveva mangiato tutti i grissini, ma continuava ad avare fame. Si comprò un gelato, poi un panino, ma non riusciva a placare il suo stomaco. Alla fine si iscrisse a una gara per mangiatori di Ramen.

Erano in quindici, tutti omaccioni di stazze enormi, più lui nel corpo di una ragazzina magrolina. Si sentiva decisamente fuori luogo.

Quando cominciarono ad arrivare i piatti, capì di essere vorace come non lo era mai stato, alla quinta ciotola sentiva ancora un certo languorino. Si guardò il ventre perfettamente piatto chiedendosi quale stregoneria fosse mai quella. Alla ventesima scodella poté finalmente definirsi sazio.

“E la vincitrice è Chou Akimichi!” L’arbitro prese la sua mano e la alzò in segno di vittoria mentre tutti lo osservavano con occhi sbarrati.

Pensava che dopo aver messo a tacere lo stomaco senza fondo di Chou, non avrebbe avuto più problemi, invece il brutto doveva ancora venire…

Corse a casa Akimichi e sbarrò la porta con l’espressione disperata.

“Chou, tutto ok?” Karui osservò sua figlia stupita.

“Mi serve il bagno!!!” E corse a razzo verso le scale.

“…Il bagno e di sotto…” La avvertì la donna.

Inomaru scese le scale a cinque gradini alla volta ed entrò nel bagno, ma quando finalmente vide la tavoletta si rese conto di una realtà estremamente scomoda: lui era un maschio, non poteva spogliare Chou.

Il colore del suo volto divenne viola mentre una nuova fitta lo attraversava.

“Giuro che non guardo niente!” Piagnucolò rivolto a chissà chi mentre si abbassava il pantaloncino nero.

Ci mise un’ora e mazza precisa e fu uno dei momenti più brutti della sua vita. L’unica consolazione era che finalmente si era spiegato il segreto dello stomaco senza fondo di Chou!

Pochi minuti dopo, accorgendosi di avere ancora fame, corse a casa sua e interruppe la tecnica per l’esasperazione. La ragazza, ripreso possesso del suo corpo, tirò fuori uno snack dallo zaino e si mise a mangiarlo mentre Inomaru stava seriamente rischiando di rimettere.

“Allora, sei entrato nella storia?”

“Oh sì…” rispose esasperato.

Per la cacata più colossale del secolo! Aggiunse fra sé.

 
  
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