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Autore: Atlantide08    30/11/2014    1 recensioni
Storia prettamente DELENA. Attraversa i diversi step del rapporto tra Damon ed Elena, raccontando piccoli attimi di vita quotidiana. Ambientazione: New York. Spero vi piacciano e vi emozionino almeno un po’. Punto di vista: Elena. Nota:sono tutti umani.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La sua voce determinata ed asciutta mi ha raggiunta e colpita nuovamente.
“Smettila di fare la ragazzina capricciosa”.

Si è allontanato da me andando verso la porta, si è infilato le scarpe e la sua giacca di pelle nera, ha aperto la porta e se n’è andato senza più dirmi niente, né voltarsi indietro
.




Da quel momento in poi non ci siamo più parlati fino a stasera, alla cena di compleanno di Caroline.
Una settimana intera di silenzio tra noi, nonostante abbiamo dimorato sotto lo stesso tetto, condiviso lo stesso bagno, la stessa cucina e… adesso che ci penso bene, abbiamo trascorso molto più tempo insieme questa ultima settimana, pur non rivolgendoci la parola, che nei precedenti mesi.

Damon questa settimana è sempre stato presente nel nostro spazio domestico; è rientrato tardi una sola sera, quando si è visto con Alaric (so che era con lui poichè mentre stavamo andando a scegliere il regalo di Caroline, cadendo involontariamente sull’argomento Stefan me l’ha detto), al mattino si è sempre alzato presto permettendomi di “godere” della sua presenza a colazione (questo potrebbe essere strano, considerando che solitamente la sua sveglia suona almeno venti minuti dopo che io sono già uscita di casa) e nonostante lui abbia mantenuto un certo distacco nei miei confronti, abbiamo cenato nello stesso momento allo stesso tavolo quasi tutte le sere (fatto strano perché di solito lui mangia mentre io faccio la doccia e viceversa, è raro che ci troviamo a mangiare insieme, sarà capitato forse una ventina di volte non di più, a pensarci bene tutte concentrate in queste ultime due settimane) anche se ognuno ha provveduto da sé a prepararsi il cibo. 

Forse e sottolineo forse, Damon pur essendo arrabbiato con me per come mi sono comportata e per tutte le cattiverie che gli ho detto, ha cercato volontariamente di trascorrere più tempo in mia compagnia, forse si aspettava io gli facessi le mie scuse o comunque cercassi di chiarire con lui il perché della mia stupidissima scenata.

Forse Caroline ha indovinato nell’arrivare alla conclusione che per lui io sono diventata di più di una semplice coinquilina, anche se ancora nemmeno lui sa bene come definirmi, così come succede a me quando cerco di definire lui.

Forse Caroline ha anche ragione nel dire che Damon stasera con quella mora mi sta provocando per vedere fino a che punto io lo consideri come il mio semplice coinquilino (quanto tempo era che Damon non porta a casa una sua conquista-a parte la “causa” involontaria della tua disastrosa scenata-? Due settimane? Tre? Un mese? Se ci pensi bene Elenuccia è davvero un bel po’ di tempo che non vedi Damon insieme ad una ragazza –la vocina della mia coscienza sottolinea un fatto non poco rilevante).  

Sospiro rumorosamente indecisa sul da farsi. La vocina della mia coscienza ha ragione, è veramente tanto tempo che non becco Damon in dolce compagnia, Domenica potrebbe veramente essersi preso una bella sbronza ed essersi ritrovato avvinghiato ad una ragazza senza davvero averla cercata (non sarebbe la prima volta) e poi averne approfittato, in fondo lui è un ragazzo single e io, se anche fosse realmente interessato a me, non gli ho mai comunque fatto capire che… … … mi piace.
Vorrei condividere con lui una parte di me e vorrei lui facesse altrettanto nei miei confronti tanto per cominciare e poi … … … vorrei trovare insieme a lui la mia strada, poter condividere con lui il mio futuro (Perdindirindina Elenuccia, ti rendi conto del significato delle parole che hai appena pensato?!?  La mia vocina rimarca il mio pensiero, creandomi un po’ di disagio interiore che decido di ignorare per quello che mi è consentito farlo, perché diamine se ha ragione la mia vocina! So davvero il significato di ciò che sto pensando?!?). 

Finalmente ammetto (a me stessa almeno) che il non poter ottenere ciò che “vorrei”  è il centro, la causa del mio malessere, del mio sentirmi completamente fuori luogo, del mio essere insoddisfatta e terribilmente triste. E’ la reale causa della mia arrabbiatura (e conseguentemente dell’incredibile scenata di cui sono stata protagonista).
Sono gelosa. Io voglio Damon (in tutti i sensi… mi fa eco la vocina nella mia testa, ma prontamente la metto a tacere. Non sono ancora pronta per affrontare anche questo particolare).
Questo pensiero arrivato alla fine di un lungo e complicato ragionamento mi blocca il respiro un attimo. Per un istante tutto intorno a me sparisce e rimaniamo solo io e la mia consapevolezza che non posso stare senza Damon, non riesco ad immaginare me stessa in un futuro dove lui non c’è, dove lui non sia il co-protagonista della mia vita. 
Adesso sì che sono veramente spacciata. Soprattutto se Caroline ha sbagliato ed io mi sono lasciata “abbagliare” trasportata dalle sue considerazioni.

La mora accanto a Damon, approfittando della distrazione del mio coinquilino che sta ordinando qualcosa al barista (bourbon probabilmente), si guarda tutt’intorno e fulmina ogni ragazza che si trova a meno di dieci passi di distanza da loro, quasi a voler rimarcare a tutte le persone di sesso femminile che quel meraviglioso ragazzo dagli occhi di ghiaccio magnetici e dal fisico mozzafiato accanto a lei è “roba sua”. 

Questo suo gesto è la goccia che fa traboccare il vaso, è l’input che mi fa alzare dal divanetto ed andare dritta a passo deciso e spedito verso di lei, verso lei e il mio coinquilino, che non è affatto “roba sua”, a me il compito di farglielo capire, con le buone o se preferisce sono disposta anche ad usare metodi “alternativi”.
Mi sento piena di una rinnovata energia (cosa non riesce a farti fare la gelosia, eh Elenuccia?!? – la vocina nella mia testa è partita all’attacco e questa volta scelgo di dargliela vinta: quella sottospecie di vertebrato ancheggiante dai capelli lunghi neri non avrà nemmeno il tempo di dire “A”).

La mora mi scorge avanzare tra la folla e procede a fulminarmi con lo sguardo come previsto, ma non mi scalfisce. Reggo la sua occhiataccia sicura di me, sfidandola praticamente, poi punto lo sguardo sul mio coinquilino e vedo con la coda dell’occhio che lei è rimasta alquanto scioccata e scocciata dalla sfrontatezza che le ho appena mostrato. Mi fermo ad una spanna dalla schiena di Damon (che non si è accorto della piccola scenetta appena conclusasi).

La mora assottiglia lo sguardo, ma non le do’ il tempo di aprire bocca, mi rivolgo a Damon con un tono di voce volutamente caldo e provocante, circondandogli la vita con il mio braccio destro, annullando così la poca distanza che ancora rimane tra me e lui.
“Caroline si offenderà se non verrai ad assaggiare la sua torta di compleanno. E’ buona… fragole, pan di spagna e panna”.

Damon, colto di sorpresa sia dal mio gesto sia dal mio tono di voce si volta quel tanto che basta per puntare i suoi occhi indagatori nei miei, che in questo momento esprimono fierezza e sicurezza ed ignorano volutamente la mora al suo fianco (mora che con i suoi di occhi mi ha già bruciato almeno una decina di volte).

Damon è’ indeciso su come rispondermi ed anch’io non so bene che tipo di risposta vorrei avere (essere sbeffeggiata da lui davanti alla mora? In fondo nemmeno io ho un qualche “diritto” su di lui e il mio abbraccio invece urla decisamente il contrario. Oppure avere da lui una conferma sul “nostro” rapporto e quindi proseguire nella farsa… fino a che punto sarò in grado di spingermi?); che il mio comportamento sia stato dettato dalla voglia impulsiva di strozzare quell’essere vertebrato indegnamente seduto al  fianco del mio coinquilino è palese sia a me che a lui (normalmente non l’avrei mai fatto, avrei abbassato la testa e me ne sarei stata nel mio angolino solitario ad aspettare la mossa successiva di Damon).

Il mio braccio intorno alla sua vita è la prova tangibile della mia gelosia. Sono solo pochi secondi, ma a me sembrano un’infinità quelli in cui Damon riflette e finalmente sembra aver capito in che modo rispondere a questa mia presa di posizione.

Il suo sguardo si riempie di malizia e sfida (è evidente che lui ha optato per il proseguire la farsa.. e adesso fin dove ti spingi, eh? Sono proprio curiosa.. la vocina nella mia testa mi provoca, ma in questo momento non mi interessa. Mi importa solo di far capire a lui che “non sono l’ultima arrivata”, che mi piacerebbe essere inserita nella sua personale lista delle “ragazze appetibili” per poi diventare la sua prima scelta). 
Sento le gambe tremarmi un pochino, tanta sicurezza nel mostrare i miei sentimenti è raro che io la mostri, soprattutto al diretto interessato, ma ormai ho cominciato e andrò fino in fondo, qualsiasi risultato otterrò.

“Al momento sono in compagnia della qui presente signorina” Damon indica con lo sguardo la mora, il suo tono è estremamente provocante, capisco che vuole una mia reazione forte e la ottiene senza indugio.

Sposto lo sguardo sulla mora, il cui viso si è trasformato in un ghigno di soddisfazione visto che Damon l’ha indicata come sua accompagnatrice. Povera illusa! Sono perfettamente d’accordo con la vocina. Le sorrido falsamente amichevole per un secondo senza però sciogliere l’abbraccio col mio coinquilino.
Torno a far fondere i miei occhi cioccolato con quelli di Damon, che con le luci del locale sono blu e profondi come il mare, curiosi sull’evolversi della faccenda, alzo la mia mano libera e avvicinandomi un po’ di più a lui gli accarezzo una guancia col dorso.

“Come preferisci… però là, oltre alla torta di Caroline, c’è dell’ottimo champagne e… la mia compagnia” il mio tono di voce è cado e morbido, pongo bene l’accento sulla parola “mia”,  gli poso molto lentamente un leggero bacio sulla guancia, lì dove pochi istanti prima ho lasciato la mia carezza, lasciando che il mio profumo di vaniglia lo raggiunga e lo “riempia” della mia essenza, stringendo leggermente la stretta del mio abbraccio intorno alla sua vita.

Lo sento irrigidirsi per una frazione di secondo e poi rilassarsi al contatto delle mie labbra con la sua guancia. Non se l’aspettava proprio questo mio bacio provocatorio. Mi allontano da lui, sempre con movimenti lenti e calcolati, senza mai staccare il mio sguardo dal suo; le sue pupille si dilatano e una nota di sorpresa lo attraversa. Posso ritenermi soddisfatta.

Gli sorrido maliziosamente, mi volto e mi allontano nella stessa direzione dalla quale mi sono avvicinata, con la stessa sicurezza e determinazione, volutamente ondeggiando più del dovuto con i fianchi, tornando a sedermi sul divanetto accanto al tavolino con le fette avanzate della torta di Caroline.

Afferro un piattino ed infilzo un boccone di torta in maniera falsamente noncurante e torno ad incrociare lo sguardo del mio coinquilino che invece non mi ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un attimo; con la coda dell’occhio vedo la mora accanto a  Damon rimanere letteralmente allibita e con la bocca spalancata per il saparietto che si è appena svolto davanti a lei, al quale però non le è stato concesso di partecipare.  

Damon assottiglia lo sguardo, beve d’un fiato il bicchiere di bourbon che il barista gli ha servito mentre era “impegnato” con la sottoscritta, mantenendo incatenati i nostri sguardi. Come al solito mi è impossibile decifrare il suo pensiero. Improvvisamente sorride, appoggia il bicchiere ormai vuoto sul bancone con un gesto secco, si alza in piedi, lascia cinque dollari sul bancone e dice qualcosa alla mora che rimane pietrificata sul posto.

Senza nemmeno ascoltare quello che la mora gli sta praticamente urlando contro viene verso di me e solo quando è esattamente a meno di cinque centimetri dalle mie gambe  elegantemente accavallate si ferma e con tono  ancora provocatorio, ma ironico questa volta, afferma
“La scenetta che hai messo in atto poco fa è stata davvero convincente. Mi è sembrato quasi che tu fossi realmente gelosa.

Distolgo il mio sguardo dal suo e lo sposto su un punto non ben definito davanti a me, ancora con finta indifferenza metto in bocca il pezzetto di torta e lo mando giù prima di rispondergli.
“Già, sono stata brava. Ma non ti illudere. Volevo solo farti capire che tu hai diritto di stare a questo tavolo a mangiare questa torta di compleanno tanto quanto ne ho io e… volevo farti capire che mi dispiace. Mi dispiace averti aggredito e averti tenuto il broncio per ben una settimana! E’ stato sciocco e da “ragazzina capricciosa”, come hai detto tu. E’ solo che…” le parole mi muoiono in gola, va bene espormi, ma non proprio del tutto! Cerco di proteggermi almeno un po’, mi schiarisco la voce.
“… ci tengo a Jer, per me è davvero un ospite speciale e ci tengo veramente a far bella figura con lui, sì… insomma… non che lui poi non sappia come sto realmente, ma… sono fatta così, ok? E’ complicato, non so se mi sono spiegata…”.

In effetti mi rendo conto che le mie scuse sono alquanto singolari e poco logiche (“poco credibili” dove lo lasci? Mi fa eco la vocina nella mia testa), ma non so come spiegarmi diversamente perché non voglio mentirgli, ma non voglio neanche mettermi a cuore aperto davanti a lui. Lui comunque sembra capire per mia fortuna. Annuisce.  

“E’ stato un tuo modo alternativo per chiedermi scusa…” si siede accanto a me, mi sfila la forchetta di mano e ruba un boccone di torta dal mio piattino, mentre io lo guardo senza opporre resistenza. Mi ha perdonata, tra di noi è tornato il sereno, questo è ciò che conta.

Sorrido e tutta la tensione provata fino a questo momento svanisce, lasciandomi però con la soddisfazione di essere riuscita a “fregare” il ragazzo da sotto il naso ad un’altra ragazza e che ragazzo. In cuor mio so di aver agito così sfrontatamente perché si è trattato di Damon per l’appunto e non di un semplice “bel ragazzo sexy ed irresistibile”; non avrei mai agito in questa maniera se si fosse trattato di un semplice bel ragazzo. Ma stiamo parlando di Damon, non di un ragazzo qualsiasi con un bel fisico e niente sostanza.

Damon prende un altro boccone di torta dal mio piattino e se lo mangia, beccandosi un’occhiata torva dalla sottoscritta. Ok, abbiamo fatto pace, ma è la mia fetta di torta! Damon capisce a cosa la mia occhiataccia è dovuta e prova a ribattere.
“Non mi hai appena invitato a mangiare la torta di Caroline in tua compagnia?” mi domanda sornione agitando la forchetta a mezz’aria.

Alzo gli occhi al cielo esasperata.
“L’ho fatto, ma questa è la mia fetta di torta (la seconda per la verità Elena… rimarca la vocina che prontamente ignoro). Ce ne sono altre dieci su questo tavolino e la torta è sempre la stessa” rimarco bene il possesso di quel pezzetto di torta che Damon continua a mangiare (per la verità ormai l’ha già quasi finito!).

Il mio coinquilino a questa mia affermazione, mi sfida con lo sguardo ed infilza l’ultimo boccone della mia torta, portandolo a metà altezza tra la mia e la sua bocca.
“Stasera sei particolarmente brava a marcare ciò che è tuo” il suo tono di voce è contemporaneamente deciso e sensuale. Il riferimento al mio bacio sulla sua guancia di poco prima è lampante. Arrossisco d’un colpo e ringrazio le luci colorate e la penombra del locale che mascherano il rossore sulle mie guance. 

Certo, quando sono andata dritta verso di lui ero assolutamente decisa nel mio proposito di allontanare la mora da lui visto il modo di quest’ultima di atteggiarsi (come se lui fosse il suo trofeo da esibire), ma è anche vero che il mio è stato un gesto molto egoistico, in fondo lui non è nemmeno mio. Ovviamente io non lo considero un trofeo, ma effettivamente mi sono comportata alla stregua di quella mora, marcando un “territorio” che in realtà non è di mia proprietà.

In parte ho agito in questa maniera perché in effetti dovevo far capire a Damon che ci tengo a lui, in parte perché spinta da un forte sentimento di gelosia. A Damon non è sfuggita né l’una né l’altra motivazione, a dispetto del mio non volergli mostrare i miei sentimenti (ovviamente. Non è stupido ed evidentemente ti conosce molto più di quanto tu pensi. La vocina nella mia testa risalta questa possibilità che io non ho mai considerato. Può Damon davvero conoscermi più di quanto dia a vedere? In fin dei conti abitiamo sotto lo stesso tetto da un po’ e lui è bravissimo nel mascherare e confondere i suoi reali pensieri e farti credere l’esatto opposto di quello che è in realtà..).

Mi mordo il labbro inferiore, tipico gesto di quando sono nervosa e distolgo gli occhi dai suoi incapace di reggere ancora il suo sguardo scrutatore, confermandogli di conseguenza tutto il sottinteso. Cerco comunque in qualche maniera di riprendere in mano la situazione e faccio finta di non aver capito a cosa realmente lui abbia fatto riferimento, continuando il discorso della torta (in fondo stiamo parlando della proprietà della fetta di torta che ho in mano, no? NO! Stupida ragazzina paurosa! Perché diamine continui a tirarla per le lunghe? Buttagli le braccia intorno al collo e bacialo fino allo sfinimento! Che razza di consiglio mi sta dando la vocina!!).

“Sarò brava a marcare ciò che è mio come dici tu, ma resta il fatto inconfutabile che la mia torta sia finita più nel tuo stomaco che nel mio!” uso un tono di voce scherzoso, poi afferro la forchetta ancora sospesa tra me e lui e la tiro leggermente verso di me, mangiando l’ultimo boccone del dolce.

Senza battere ciglio e con un tono di voce morbido ma sicuro, Damon non mi permette però, come speravo, il cambio d’argomento.
“Avrai perso la torta, ma hai ottenuto la mia compagnia. Mi sembra che possiamo ritenere chiusa in parità la partita”.

Le sue parole sono per me come ricevere una carezza ed uno schiaffo in contemporanea. Prendo un lungo respiro e faccio la prima cosa che mi passa per la testa pur di non annegare irrimediabilmente nelle sue due pozze di ghiaccio, ora completamente liquefatto a causa della tensione attraente che si è venuta di nuovo a creare tra me e lui, rivelandogli così quanto lui sia in grado di sconvolgermi solamente con le parole (Figurati cosa succederebbe “a fatti”!!! Rimarca la mia vocina e non me la sento di dargli torto). 
Mi sporgo in avanti per afferrare dal tavolino un altro bicchiere di champagne.

“Vuoi anche un po’ del mio champagne?” glielo offro consapevole che in questa maniera gli sto offrendo la mia compagnia a mia volta di nuovo. Sì Damon, la partita ora è davvero finita in parità. (Ma perché gli parli per via indiretta?!? Santa ragazza sii diretta! Mi sgrida la vocina…).
Damon sorride sincero, afferra il calice che ho in mano e portandoselo alla bocca mormora
“Sì grazie!”.

E’ in questo momento che Caroline ci raggiunge, mettendo una pausa al nostro svelarci l’uno all’altra.
“Bene! Vedo che avete fatto pace! Cosa non fa un buon champagne, eh?!?” 

Caroline mi strizza l’occhio e si siede accanto a me, adoro quando capisce che deve venire in mio soccorso come in questo momento. Un solo altro minuto da soli e Damon sarebbe riuscito a farmi ammettere apertamente i sentimenti contrastanti e forti che provo nei suoi confronti, sarei stata completamente in sua balìa. 

Damon scuote la testa. 
“Barbie… non smentisci mai il tuo perfetto tempismo!” la sua voce è carica di divertimento, questa volta l’intrusione della mia migliore amica sembra essere gradita anche da lui, stranamente. Si alza e raggiunge Stefan al limitare della pista da ballo.

Forse non era pronto nemmeno lui per un confronto così diretto con me, un confronto che avrebbe letteralmente cambiato le carte in tavola. Forse invece è sollevato dal non dover affrontarmi direttamente adesso ed infliggermi così un colpo pesante quale sarebbe un suo dovermi apertamente dire che non c’è posto per me nel suo cuore.  
(Sai che il confronto è solo posticipato, vero? Alla prima occasione che resterete soli lui introdurrà l’argomento ed andrà fino in fondo… quindi ad occhio e croce è una questione di sole poche ore, fin quando non vi ritroverete nell’appartamento che condividete…) non posso che concordare in pieno con la vocina.




Angolo dell'Autore
Buonasera! Eccovi la sconda parte del momento precedente... che ve ne pare?!? Sembrerebbe che qualcosa si sta finalmente smuovendo fra questi due, che ne pensate? Lasciatemi le vostre impressioni, anche brevi brevi! Alla prossima! Atlantide08


 
  
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