Mentre Jack era andato a trovare Eugine per parlare con lui da Camerata a Camerata; quando arrivò alla porta si trovò davanti Rapunzel la ragazza di Eugine.
RAPUNZEL: Hei, ciao Jack!
JACK: Ciao. C’è Eugine? Devo parlargli.
RAPUNZEL: Si è dentro.
Dopo di questo Jack entrò per trovare il suo amico.
EUGINE: Ciao Jack! Non ti aspettavo.
JACK: Si, scusa ma dovevo parlarti.
EUGINE: Va bene, ma cosa cazzo hai fatto hai capelli?
JACK: Niente, li ho semplicemente tagliati.
EUGINE: Cosa volevi dirmi?
JACK: E’ una questione un po’ complicata…stò cercado di fare le cose giuste, ma non riesco a trovare il punto della situazione. Appena esco fuori da un guaio me ne rinfilo subito in un altro.
EUGINE: Ascolta Jack. Io non sono uno psicologo, ma sei in un bel pasticcio del cazzo. So anche quello che è successo con la tua Elsa. L’unico consiglio che ti posso dare è di non fare cazzate.
Poco dopo Jack tornò a casa sua e si ritrovò di nuovo Elsa.
JACK: Perché sei qui?
ELSA: Perché ho qualcuno nella pancia che è di tua proprietà. E tu non ti rendi conto della gravità della situazione.
JACK: Non dovevo rendermi nemmono dei tuoi sentimenti.
ELSA: Cosa intendi?
JACK: Che tu non mi ami! Non mi hai mai amato! Mi hai solo voluto riempire la testa di cagate.
Elsa ormai aveva gli occhi bagnati dalle lacrime. Era questo che Jack pensava di lei?
ELSA: Jack non dire così. Io ti amo, lo sai.
JACK: Non non mi ami.
ELSA: Jack io ti amo, lo vuoi capire!?! Se non ti avessi amato allora non avremmo mai fatto l’amore. Io provo dei sentimenti veri ed è per questo che voglio che tu molli questa strada.
JACK: Elsa io non ti credo. Io non sono cresciuto con niente tra le mani, tu e quella stronza di Anna invece siete cresciuti in mezzo a soldi, macchine sportive, tablet e csa lussuose. Ora ti permetti anche di prlarmi di strade? Io ho fatto delle scelte in vita mia, scelte dove bisognava giurare fedeltà ad un ideale e non mi farò mai mettere i piedi in testa da una rincretinita. Io ho sbagliato solo ad immaginarti nei miei pensieri, la gente come te dovrebbe tornare a casa a contare il denaro perché è quello il tuo unico ideale.
ELSA: Jack…perché mi…mi tratti così?
JACK: Perché sei Ebrea! Non te ne accorgi ma sei più Ebrea degli Ebrei stessi.
Elsa rimase a bocca aperta con le lacrime a fiordi, non riusciva a credere a quello che gli stava dicendo la persona che amava più di tutti al mondo, la persona che si immaginava tutte le notti nei suoi sogni, la persona che la faceva sentire speciale quando facevano l’amore. Quando Jack se ne andò gli gridò ancora in faccia.
JACK: Juden raus. JUDEN RAUS! RAUS!!! RAUS!!!
NOTE: Scusate per i fan di Jelsa e per la gente che non ama i contenuti forti ma sono gli unici modi per seguire la storia.