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Autore: Kiwini    01/12/2014    1 recensioni
E la storia di due uomini, due ragazzi che prima diventano amici e poi scoprono di amarsi. Ma le cose per loro non saranno tanto facili ... . (Jack ed Ennis hai tempi del liceo, ma non negli anni 60, ma bensì ai giorni nostri)
Tratto dalle prime righe del primo capitolo:
Ennis Del Mar ha accettato la tua richiesta d'amicizia.
"Finalmente! Ti ho fatto la richiesta una settimana fa'! E menomale che ci vediamo tutti i giorni a scuola" dissi, davanti allo schermo del mio pc portatile. Ebbene tutto iniziò da li, nell'estate dei miei sedici anni.
Genere: Commedia, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ennis Del Mar , Jack Twist, Quasi tutti
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Lui si avvicinava lentamente verso me, il rossore nelle sue guancia mostrava quanto fosse imbarazzato, ma ahimé non era l'unico. Non avevo mai sentito battere così tanto il mio cuore, e fu' ancora peggio quando con la sua mano mi carezzò la guancia, oddio ... Sembravo una ragazzina piuttosto che un ragazzino. I suoi occhi, i suoi splendidi occhi dalle iridi azzurro cielo mi fissavano senza indugio, osservai il mio riflesso, nessuno specchio mi aveva reso tanto bello in vita mia. Era tanto vicino da poter sentire il suo corpo premere contro il mio, continuando a guardarmi dritto negli occhi, Annis sfiorò le mie labbra con le proprie, ancora e ancora, poi insinuò dolcemente la lingua nella mia bocca . Vennì percosso da un brivido che coinvolse tutto il mio corpo, non ero certo che avrei saputo baciarlo, infondo quello era il mio primo bacio, ma lasciai che l'istinto prendesse il sopravvento. E feci bene, perché muovendo la lingua insieme alla sua, il bacio si fece sempre più intenso, e mi sentì avvolgere da un'irrefrenabile voglia di lui. Finché non ci ritrovammo distesi sul mio letto, intenti a baciarci ad occhi chiusi e a toglierci i vestiti di dosso, e poi ... Una musica chiassosa ci interruppe. Aprì lentamente le palpebre, Annis non c'era più, ma la musica si e non accennava a fermarsi, ben presto capii che si trattava del cellulare posto sul comodino accanto a me, prendendolo fermai quella che era la mia sveglia mattutina, alle sette in punto. Un sogno, ecco cos'era stato. Un sogno particolarmente ... Sentito. Ero tutto sudato, e non solo. Fra le mie gambe ehm, "qualcosa" era particolarmente visibile dalla pretuberanza che aveva preso la coperta .
"Okay Jack, calmati, stai rilassato, non è successo niente. Alzati, vai in bagno e ..."
Pensai, e beh potete immaginare il seguito. Meno male che avevo un bagno tutto per me, mi lavai subito le mani, dopodiché il viso. Era dannatamente vero, quello specchio in cui guardavo il mio riflesso non era niente al confronto dei suoi occhi. Ero affranto, continuavo a guardarmi e a ripetermi "Non posso essere gay" , mentre nel sogno ero felice e sorridente come non mai. Ma doveva rimanere tale, non dovevo e non POTEVO dare importanza ad una cosa fasulla, infondo in sedici anni di vita ero sempre stato eterosessuale, e di certo un sogno non avrebbe cambiato assolutamente nulla. Una volta che fui pronto per andare a scuola mi affrettai subito alla porta, ma per non beccarmi la ramanzina dalla mamma, passai in cucina per finta di aver mangiato. Buttai tutto ciò che aveva preparato per me nel wc, mi sentì un verme ma dovetti farlo, avevo lo stomaco chiuso. Per fortuna non la incontrai ed ebbi il tempo di "fuggire".
-BUONGIORNO AMORE!-
Non ebbi neanche il tempo di reagire o dire qualcosa che mi ritrovai una ragazza appesa al collo, intenta a baciarmi. Ricambiai il bacio di Lureen con tutto me stesso, mi piaceva, cazzo se mi piaceva. Ma ebbi un sussulto e mi bloccai, appena la scena del sogno apparve davanti ai miei occhi. Sperai che lei non se ne accorgesse.
-Buongiorno bellezza-
Lureen mi fissò con aria interrogativa, era uno strano sorriso quello che formò la linea della sua bocca.
-Cosa è successo? -
Io e lei non eravamo mai stati molto chiacchieroni, di solito ci limitavamo a metterci le mani ovunque,non provavo un vero sentimento, per me era solamente attrazione fisica. Allora cos'era quella domanda? Perché aveva capito il mio stato d'animo così in fretta?
-Niente di niente, sono solamente un po' stanco-
Dissi, evidentemente si era accorta del mio impercettibile distacco ... Ecco cosa.
-Ma, ma di solito non sei così, così ... Pensieroso. -
Le presi la mano, e cercai di sembrare il più naturale possibile. "Basta, da adesso in poi non darò più importanza a quel maledetto sogno!" mi urlai mentalmente.
-Pensavo a te ... Dai andiamo a scuola o faremo tardi.-
Ridacchiai e feci il finto timido, sembrò funzionare, poiché mi sorrise e cominciammo a camminare. Forse anche lei fece finta, forse non volle insistere ... "Basta pensare" mi rimproverai ancora . Il resto della camminata fu come al solito, ma stavolta chiacchierammo un po' di più, capì che lei ci teneva a me, voleva distrarmi . Riuscì a rilassarmi, ma fu per poco . Lui era lì, davanti a me, ed io provai un tuffo al cuore nel vederlo. Com'era potuto succedere? Era stata semplicemente quella chat fatta la sera prima? No ... Era da tempo che volevo essergli amico, da quando lo guardavo in silenzio, da quando notavo ogni suo gesto, no quella non era amicizia, quella era una scusa. Feci finta di nulla ma non potevo evitarlo, era proprio davanti all'ingresso della scuola, istintivamente strinsi di più la mano di Lureen, e lei sembrò capire, e strinse la mia a sua volta.
-Ciao-
Mi fece, con il solito imbarazzo, che avevo anche io, ma al contrario suo non era da me.
-Ehilà!-
Cercavo di essere me stesso, accennandogli un sorriso, ma non riuscivo a sostenere il suo sguardo. Fortunatamente venni travolto dal solito gruppo di amici che mi trascinò via ... Mentre mi allontanavano, lo guardavo, e pensavo di non volerlo perdere almeno come amico. La giornata a scuola si svolse tranquillamente, i miei amici mi fecero dimenticare del sogno, anche se "l'incubo" ritornava ogni volta che guardavo Annis. Ebbi i miei momenti piccanti nel bagno, con una ragazza che non era Lureen, ma non importava ero sempre stato infedele con tutte le ragazze con cui ero uscito. E poi finalmente suonò la campanella, che alle mie orecchie sembrava il suono più bello al mondo. Salutai tutti, Lureen compresa, che si ostinava a voler venire con me, ma io le dissi di no. Volevo vederlo, fino a ieri ero deciso a diventare suo amico, e così avrei fatto, quel sogno era stato un caso, avevo associato Lureen che avevo visto quel pomeriggio e la chat avuta con lui la sera, tutto qui. Mi affrettai per potergli parlare prima che se ne andasse, difatti era già fuori sul marciapiede intento a camminare .
-Annis!-
Lo chiamai, quando fui abbastanza vicino. - Oh ciao Jack- Era così naturale, spontaneo ... Quasi ingenuo.
-Visto che oggi non abbiamo avuto modo di parlare ... Che ne dici di fare un po' di strada insieme?-
Suonavo semplicemente come un ragazzo che desiderava fare amicizia, niente di più, era quello che in effetti volevo fare.
-Ma certo, anche io vado di qua-
Cominciammo a camminare l'uno accanto all'altro, c'era silenzio, ma quel tipo di silenzio in cui si stava bene, entrambi eravamo a nostro agio, eccetto alcuni momenti in cui lui mi guardava ed io guardavo altrove.
-Ieri dopo aver chattato con me, cosa hai fatto? -
Decisi di rompere il ghiaccio.
-Ho cenato, ho guardato la tv, ho parlato al telefono con la mia ragazza ... Tu?-
Ogni volta che parlava della sua Alma assumeva un'espressione molto dolce, doveva esserle molto affezionato.
-In pratica le stesse cose, in più ho giocato alla play. -
Sorrise, aveva davvero un bel aspetto, più me lo dicevo, più mi davo mentalmente della "checca" da solo.
-Ah io sono più all'antica, nel tempo libero preferisco leggere-
Sorrisi a mia volta, a quanto pare era più strano di quanto credessi, ma in senso buono. Avevamo solo da poco cominciato a parlare, ed eravamo già al bivio che ci separava, lui a destra io a sinistra.
-E qui si separano le nostre strade, -
Feci teatralmente, il che fece ridere entrambi.
-Purtroppo si ... Ma se stasera se ci sei dopo le 22, chattiamo .-
... E' inutile scrivere ciò che già starete immaginando, ma lo farò lo stesso, ero al settimo cielo.
- Certamente! Allora a dopo. -
Ci salutammo con un cenno della mano. Stava nascendo una bellissima amicizia ... Almeno così mi costrinsi a pensare,sapevo solamente che non vedevo l'ora di parlare con lui.
  
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