Capitolo 1.  Wizard Magic Messenger.
Ecco l' ennesima genialata dei prof. O meglio, di quel vecchio di Silente. Non fraintendete, io non ho niente contro di lui, anzi lo stimo molto, ma quando ci si mette riesce davvero a sorprenderti con l' ennesima cavolata di turno. Questa volta ha voluto "introdurre a tempo indeterminato un' usanza babbana usata per comunicare istantaneamente attraverso un marchingegno elettronico chiamato computer". Usanze babbane in questa scuola, tsk, questa è proprio bella.
Tendo le orecchie cercando di ascoltare ciò che sta dicendo il nostro preside, quell' intelligentone.
- Allora, questo dispositivo si chiama Wizard Magic Messenger e... -
Questa è nuova. Non era Windows Life Messenger? Tra un po' finirà che la posta elettronica si chiamerà Gufo-mail. Va bè, sentiamo un po' cos' altro dice.
- ... è un dispositivo tenoclogico... - sta dicendo, ma una ragazza di Tassorosso lo interrompe:
- Si dice "tecnologico", professore. -
- Oh, grazie Linda. Come stavo dicendo è un dispositivo tecnologico per comunicare a distanza attraverso i computer, altri dispositivi tecnologici che troverete nelle vostre stanze. Ognuno ha il suo computer e il suo messenger, inoltre ci terrei ad aggiungere che anche noi insegnanti ne faremo utilizzo, quindi tenete a freno la lingua se dovete scrivere qualcosa di poco carino sul corpo docenti. -
- Tsk. Vecchie cianfrusaglie babbane. Che me ne faccio? - sbotta Draco Malfoy dal tavolo dei Serpeverde, trovando consenso in molti dei suoi compagni. Certo, mi piacerebbe vedercelo quello alle prese con un computer. Quel bastardo, viziato, bifolco, con due occhi magnetici e bellissimi... Herm! Calma! Cosa vai a pensare? Bhè, è vero che è un topazzo! Ma è pur sempre Malfoy! Ma è pur sempre topazzo! Malfoy! Figo! Insomma, Herm, frena gli ormoni! E' Malfoy, punto e basta.
- E' una figata! - sta dicendo Ron a Harry - Però devo pensare a un Nick-name... -
- Che ne dici di barbone? O poveraccio? - suggerisce Malfoy, ironico, facendo arrossire violentemente Ron.
- Io per te suggerisco viscido verme. - dico io, con un sorrisino.
- E per te sudicia mezzosangue zannuta. - reclama lui.
Che bastardo. Bastardo. Bello. Bastardo.
- Stai zitto o diventerai un furetto imbalsamato. - molti ridono alla mia battuta, ma lui ghigna e risponde:
- E tu ti ritroverai vergine e zitella, oltre che brutta. -
Stronzo. Insensibile. Cretino. Faccio per rispondergli, ma Harry e Ron intervengono in mio aiuto.
- Stai zitto! Hermione vale molto più di te e dei tuoi amichetti tutti messi insieme! - esclama Harry.
- E poi lei non è una puttana, come tutte le serpeverdi che ti sei fatto! - reincara la dose Ron. Grande!!! Qualcosa di giusto la dice ogni tanto!!
- Bhè, Weasley, almeno io qualche donna me la faccio! E non conta tua madre, che è l' unica donna che si lascia toccare da te! -
- Almeno mio padre non si trova ad Azkaban! -
Toh, beccati questa, furetto!
- Già, lui deve mantenere lo schifo di famiglia che ti ritrovi! -
Ron sta per alzarsi, la bacchetta nella mano, ma io, Harry, Neville e Dean lo tratteniamo lanciando sguardi di fuoco ai Serpeverde, che intanto se la ridono. Stupide biscie.
- Ora ridono, ma in realtà sono tutti un mucchio di perdenti che non sanno con chi prendersela se i loro genitori sono dei fottutissimi Mangiamorte! Che vigliacchi! Hanno solo paura e se la prendono con chi ha molto più buon senso di loro! Stupide biscie. - Ooopsss.... mi accorgo di aver pensato a voce alta, troppo alta, anzi, altissima. Nella Sala Grande scende un silenzio di tomba e tutti si voltano a guardarmi. Io guardo Silente, che è intento, chissà perchè mai, a guardare il "meraviglioso" piatto in ceramica che ha sotto gli occhi. Fa il finto tonto, ma tanto lo sanno tutti che ha sentito e che non vuole intervenire per vedere come si metteranno le cose. Piton mi guarda a bocca aperta, come pure la McGranitt, Hagrid e tutto il resto dei professori. Bhè, che ho detto di male? Dopotutto questo è ciò che pensano tutti gli studenti, io l' ho solo detto. In qualità di studente migliore della scuola e di caposcuola di Grifondoro ho il diritto di far valere le ragioni degli studenti. Ok, va bene, forse ho fatto una grande cazzata, ma ormai il danno è fatto, quindi...
Mi volto verso i miei amici, tutti a bocca aperta, e verso i Serpeverde, altrettanto sgomenti. Draco riesce a stento a controllare la rabbia, si vede che vorrebbe avadakevrizzarmi subito. Scruto i volti presenti in Sala Grande, poi, dal tavolo dei Corvonero, vedo Luna alzarsi in piedi e cominciare a battere le mani. Dio solo sa cosa si scola quella la mattina! Senza offesa, è logico, a me sta simpatica, solo che è un po'.... Luna. Sono stranita dal suo comportamento e sto per parlare di nuovo, quando vedo i miei amici imitarla e salire sulle panche, intenti ad applaudire, seguiti a ruota dal resto dei presenti. Subito arrossisco. Sono fatta così, non mi piace stare al centro dell' attenzione.
- Brava Hermione! - sento gridare.
- Sei tutti noi! - esclama qualcun altro.
I Serpeverde sono sempre immobili, zitti e ricolmi di rabbia, il volto imbronciato e le bacchette alla mano. L' ho fatta grossa. Vedo Malfoy che muove lentamente le labbra e mi sta sillabando in silenzio la frase "Sei morta, stupida mezzosangue". Io però faccio finta di niente e mi volto verso i miei compagni, che continuano ad applaudire, entusiasti.
Ad un certo punto però si alzano anche i professori. Loro però non applaudono. Si limitano a restare fermi, mentre la McGranitt recita un incantesimo per ampliare il suono della propria voce.
- ATTENZIONE!!! - grida. Quella donna è una vera strega.
Nella Sala Grande torna il silenzio e la McGranitt ripristina la sua voce originale.
- Grazie, signorina Granger, per questo suo illuminante commento che, a quanto pare, è stato appoggiato da quasi tutti gli studenti. Adesso, però, penso che sia giunto il momento che voi ve ne torniate nelle vostre Sale Comuni. A domani. E, mi raccomando, fate buon uso dei cumpiut... punci... comp... -
- Computer, signorina McGranitt. - interviene un' altra Tassorosso.
- Certo. Bene, allora buona notte. -
Piano piano la Sala Grande comincia a svuotarsi, mentre ragazzi di ogni casa mi si avvicinano e mi battono il cinque o mi stringono la mano. Io Harry, Ron e Ginny siamo tra gli ultimi ad uscire, tra gli sguardi amichevoli dei Corvonero e Tassorosso e quelli odiosi dei Serpeverde, che non ci risparmiano gli insulti. Appena arrivati in Sala Comune decidiamo di andare nei dormitori a vedere i nostri computer. Il mio è grigio-azzurro metallizzato, come la pioggia... e due paia di occhi sorprendentemente magnetici.