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Autore: violaserena    01/12/2014    1 recensioni
Sei mesi prima dell'arrivo di re Robert Baratheon, la vita degli Stark scorre serenamente e tranquillamente. Tra banchetti, combattimenti, cacce si susseguono le loro giornate. Tuttavia, l'inverno sta arrivando e, con esso, anche un'oscura minaccia.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Arya Stark, Bran Stark, Eddard Stark, Jon Snow
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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EDDARD

 

Un corvo lo guardava con intensità.
Lui era solo su un campo di battaglia disseminato di cadaveri.
Poteva sentire un odore misto di terra e sangue. Poteva vedere il liquido rosso bagnare ogni cosa.
Cadaveri mutilati, sventrati, stuprati. Com’era potuta accadere una simile atrocità? Perché non era riuscito ad impedirla?
Un’ombra si fece avanti dall’oscurità: era un leone.
L’animale lo guardò e digrignò i denti.
Non aveva paura, non poteva averne dopo tutto quello che era successo.
Anche se era solo un uomo lo avrebbe sconfitto.
Solo allora si rese conto di non essere un uomo, ma un lupo.
Ebbene, avrebbe vinto lo stesso.
I lupi erano forti tanto quanto i leoni.
Non si sarebbe tirato indietro, doveva solo aspettare il momento giusto.
All’improvviso, un altro leone, più piccolo, sbucò da dietro le sue spalle e gli afferrò con i denti il collo.
Se non avesse fatto qualcosa gli avrebbe staccato la testa e lui sarebbe morto.
Cercò di liberarsi, ma non ci riuscì.
Sentì scorrere il suo sangue, sentì la vita abbandonarlo.
Vide, in lontananza, un branco di piccoli lupi.
Erano i suoi figli.
Avrebbe voluto gridare loro di andarsene, ma non ne ebbe la forza.
Il corvo si alzò in volo e si diresse verso i suoi figli.
«Salvali tu, ti prego» pensò prima che tutto si oscurasse.
Eddard si svegliò di soprassalto.
Si guardò attorno preoccupato, calmandosi solo quando si rese conto di essere in camera sua.
Accanto a lui, addormentata, c’era sua moglie.
Era felice di non averla svegliata.
L’avrebbe fatta preoccupare per niente, solo per uno stupido sogno.
«Odio i leoni» sussurrò prima di rimettersi a dormire.
Il mattino successivo, volendo sfogarsi, raccontò il suo incubo a maestro Luwin.
«Leoni e lupi. Entrambi animali fieri e forti».
«Dimentichi il corvo».
«Il corvo, certo».
«Cosa credi che significhi?».
«Molto spesso i sogni non hanno alcun significato, proprio per questo si chiamano sogni, mio lord».
«Si, ma io sento che questo ce l’ha un significato».
Lady Catelyn entrò proprio in quel momento.
«Non volevo interrompervi. Continuate pure a parlare. Sono venuta solo per prendere un po’ di latte di papavero per Robb. Il punto in cui quel fuorilegge l’ha colpito, gli fa ancora male».
Il maestro prese una boccetta e gliela diede.
La donna lo ringraziò e si diresse verso la porta.
Prima di uscire disse: «I leoni e i lupi sono i simboli, rispettivamente, dei Lannister e degli Stark».
Eddard sussultò. Come aveva fatto a non pensarci prima?
Certo, il simbolo della sua casata era un meta-lupo.
Il suo amico e ora re, Robert Baratheon, aveva sposato una Lannister, Cersei.
Il fratello della regina, Jaime, aveva ucciso il precedente sovrano, Aerys Targaryen.
Robert era forse in pericolo?
No, aveva sognato un lupo, non un cervo.
Allora, era forse la sua famiglia ad essere in pericolo?
I Lannister erano più di mille leghe lontani dal Nord, da Grande Inverno.
Perché avrebbero dovuto attaccarli?
E il corvo? Cosa centrava il corvo?
«Lord Eddard» lo chiamò maestro Luwin.
«Credo che tu abbia ragione. Il mio sogno non ha alcun significato» disse, facendogli un cenno di commiato.
Si, era stato solo un brutto sogno, niente di più.


 

*



Stava facendo colazione insieme ai suoi figli e a sua moglie, quando giunse, tutto trafelato, Jory Cassel.
«Mio lord! Due uomini sono stati uccisi, spogliati dei loro averi e gettati in un canale!».
«Chi ha osato compiere una simile atrocità?».
«I testimoni concordano nell’affermare che c’erano sei o sette uomini sospetti che si aggiravano furtivamente e…».
«Chi sono questi uomini?».
«Temo fuorilegge, mio lord».
I suoi figli si guardarono preoccupati.
«Potrebbero essere i compagni dell’uomo che ci ha attaccati. Jory raduna gli altri e aspettami in cortile».
«Agli ordini, mio lord».
Il figlio di ser Rodrik uscì correndo.
«Padre, posso venire anch’io?» lo supplicò Robb.
«No, è meglio se resti qui».
«Ma posso aiutarti e…».
«Non so chi siano, che cosa vogliano. Potrebbero non essere fuorilegge. Non voglio metterti in pericolo».
Robb annuì.
Eddard uscì e, insieme ai suoi uomini, si diresse nel punto in cui erano stati trovati i due corpi esanimi.
Non c’erano tracce intorno, ma i cani di Farlen riuscirono a fiutare una pista.
Arrivarono al limitare del bosco. Ned fece cenno di avanzare lentamente e di fare il meno rumore possibile.
Dalla cima di un albero si avventarono su di loro tre uomini.
Eddard estrasse Ghiaccio e parò i colpi dei nemici.
Fu abbastanza semplice batterli: lui era a cavallo mentre i suoi avversari erano a piedi e poi non erano molto abili nell’uso della spada.
Fu in quel momento che notò un particolare che prima non aveva notato: erano bruti!
Ma che ci facevano dei bruti al di là della Barriera?
Com’era possibile che fossero riusciti a superarla?
Ormai non poteva più rivolgere loro quelle domande: erano morti.
Mentre pensava ciò altri uomini si avventarono su di loro.
Questa volta, però, non erano bruti, ma normali fuorilegge.
Un uomo grande e grosso con in mano una mazza colpì Tommard alla schiena.
Alyn e Cayn cercarono di metterlo fuori combattimento, ma non ci riuscirono.
Desmond ed Heward erano impegnati a contrastare gli attacchi di altri due nemici.
Eddard si fece avanti.
L’uomo grande e grosso lo guardò con rabbia e si lanciò contro di lui.
Roteò la mazza e menò un colpo secco.
Ned riuscì a spostarsi in tempo, altrimenti avrebbe avuto il cranio spappolato.
L’uomo urlò di rabbia e cominciò a mulinare mazzate a caso.
Eddard gli diede un pugno in faccia che lo fece traballare.
Ne approfittò per colpirlo alla mano e fargli perdere la sua arma.
«Chi siete? Perché c’erano dei bruti con voi?» domandò il lord di Grande Inverno.
L’altro non rispose.
«Perché siete qui? Vi manda qualcuno?».
Ancora nessuna risposta.
All’improvviso l’uomo tirò fuori un coltello e scattò contro Ned.
Quest’ultimo, abilmente, gli afferrò il braccio e glielo torse.
Poi gli piantò la spada nello stomaco, squarciandoglielo.
L’uomo sputò sangue ed esalò il suo ultimo respiro.
Quella stessa sera Ned si era riunito con i suoi soldati per discutere riguardo all’accaduto.
C’era anche Tom il Grasso che, nonostante il colpo ricevuto durante lo scontro, non aveva riportato grandi ferite.
«Ho deciso di mandare un messaggio ai guardiani della notte. Devono essere informati che dei bruti hanno superato la Barriera».
«Mi sembra giusto, mio lord» affermò Desmond.
«Vorrei proprio sapere che ci facevano qui insieme a dei fuorilegge» borbottò Cayn.
«La feccia sta con la feccia» rispose Jory.
Heward si schiarì la voce e, rivolgendosi a Ned, disse: «Ho trovato questo nelle tasche di uno dei fuorilegge, mio lord».
Eddard lo guardò come se stesse tenendo in mano una testa mozzata.
Era solo un sogno.
Solo un sogno si ripeté, guardando l’oggetto nella mano di Heward.
Era un ciondolo a forma di leone.




Angolo Autrice.
Ehilà!
In questo capitolo Eddard fa un sogno strano che lui pensa abbia un qualche significato.
Sarà così o, come ritiene maestro Luwin, si tratta solo di un semplice sogno?
E poi, che ci fanno i bruti oltre la Barriera?
Perché uno dei fuorilegge ha un ciondolo a forma di leone?
Mistero! xD
Alla prossima!
Violaserena.

P.S. Il prossimo sarà l’ultimo capitolo.

  
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