CAP 4
Ringrazio vivamente chi ha inserito questa ff tra i preferiti:
1 - hikari92
2 - HPalessandra
3 - katspichan
4 - kyoasakura
5 - lelith
6 - MatyXV
7 - retsu89
8 - Roy4ever
9 - SoRifan
10 - YUMIKO
11 - _FaLLeD_aNGeL
Ma
soprattutto Roy4ever
per aver commentato da
sempre ! ti capisco, riku è anche il mio
pers. Preferito! Puff avevo paura che axel nn sarebbe stato riconosciuto
nonostante la descrizione!!! L’hai finito tutto tu kingdom hearts, io si, ma è
da tanto che nn c gioco! Causa università… secondo me la scena più bella è
quando sora reincontra riku e lo riconosce! Peccato che io nn riesca proprio a
trovarla né su emule né su youtube…SOLITA SFIGA NERA!!!! Ora ti lascio al
chappy, grazie dei commenti!
Il_Trio_Infernale…oddio, che dire, ormai disperavo che qualcuno
recensisse questa ff, ed è anche il
motivo dei miei ritardi. Se penso che una mia storia sia indifferente ai
lettori lascio perdere e continuo le altre…mi scuso del ritardo! Per quanto
riguarda il nome, credo che ormai ci si possa fare un dibattito sopra, nemmeno
io sono sicura! Cmq si capisce chi è il pers, quindi credo che nn andrò a
togliermi la vita per questo particolare! Spero continuerai a leggere questa
ff! cmq sn troppo contenta che i whitin abbiano una nuova fan! Anche se a dirti
la verità preferisco gli evanescence.
SoRifan ciao! Onorata che tu segua questa ff. per quanto riguarda il ritardo, vedi
un poco è per mancanza di idee, poi per il fatto che nn sn molto che m lasciano
una rece, quindi questa ff è l’ultima nella mia lista tra quelle che sto
scrivendo.inoltre ora che è iniziata l’università tra viaggi e spostamenti vari
nn ho avuto molto tempo. Sorry! Spero cmq che leggerai! Cmq troppo forte il
“porca paletta sama!!!” troppo fortaccio!!!
Bittersweet
If I tell you
Will you listen?
Will you stay?
Will you be here forever?
Never go away?
Never thought things would change, hold me tight
Please don't say again that you have to go
A bitter thought
I had it all
But I just let it go
Hold your silence
It's so violence since you're gone
All my thoughts are with you forever
'Till the day we'll be back together
I will be waiting for you
If I had told you
You would've listened
You had stayed
You would be here forever
Never went away
It would never have been all the same
All our time what have been in vain
Cause you had to go
The sweetest thought
Had it all
Cause I did let you go
All our moments keep me warm
When you're gone
All my thoughts are with you forever
'Till the day we'll be back together
I will be waiting for you
Agrodolce
Se ti parlo
mi ascolterai?
Resterai?
Starai qui per sempre?
Non andrai via mai?
Non ho mai pensato che le cose sarebbero cambiate, stringimi forte,
per favore non dire di nuovo che devi andare.
Un pensiero amaro,
l'ho avuto tutto
ma l'ho appena lasciato andare.
Stringo il tuo silenzio,
è così violento da quando sei andato via.
Tutti i miei pensieri sono con te per sempre,
sino al giorno in cui saremo di nuovo insieme
ti aspetterò.
Se ti ti avessi parlato,
mi avresti ascoltato,
saresti restato,
saresti stato qui per sempre,
non saresti mai andato via.
Non sarebbe mai dovuto essere così,
tutto il nostro tempo è stato inutile
perchè sei dovuto andare via.
Il pensiero più dolce
l'ho avuto tutto
perchè ti ho lasciato andare.
Tutti i momenti insieme mi scaldano
quando non ci sei.
Tutti i miei pensieri sono con te per sempre,
sino al giorno in cui saremo di nuovo insieme
ti aspetterò
http://www.youtube.com/watch?v=oS_KmxanzTY&feature=related
-Chi
sei ?
Il
ragazzo dalla pelle nivea non rispose, ma lo strinse di più a sé, con una forza
che avrebbe definito “disperazione”.
-Non
sei solo un sogno… vero?
Sora
tremò leggermente quando un sorriso rilassato piegò le sue labbra, mentre
quegli occhi di ghiaccio continuavano a studiarlo , soffermandosi sui minimi
particolari del suo viso.
Il
giovane gli prese una mano tra le sue, accostandolala lentamente alle labbra,
posandovi un piccolo bacio sul palmo, prima di premersela sulla guancia.
Il
più piccolo mosse timidamente le dita, accennando una piccola carezza che fece sospirare
l’altro.
Intanto
qualcuno lo chiamava…
-Piccolo…piccolo,
apri gli occhi!
Sora seguì quella
voce melodica, così vicina al suo orecchio, ed aprì piano le palpebre.
All’inizio la
luce gli diede talmente fastidio che dovette sbatterle velocemente per
allontanare i puntini bianchi che gli appannavano la vista, ma poi la figura
che gli aveva avvolto le braccia intorno alle spalle, gli si era parato
davanti, proteggendolo dai raggi solari.
-C-cosa…
-Finalmente ti
sei ripreso.
Sora mosse piano
le dita delle mani, sentendole formicolare fastidiosamente.
Il fazzoletto
umido posato sulla sua fronte gli dava un sollievo incredibile, se non l’avesse
tolto si sarebbe sopito nuovamente.
Dunque se lo fece
scivolare in mano, strizzandolo leggermente.
-Dove sono?
-Ti ho disteso
sulla panchina di un parco, poco lontano da dove ti ho trovato. Riesci ad
alzarti piano se ti aiuto?
Il giovane ebbe
un brivido quando gli circondò la vita con le braccia e, nonostante il rossore,
si decise ad alzare lo sguardo.
I suoi occhi ne
incontrarono un paio color acquamarina mentre posava le mani sul suo petto,
lasciandosi sfuggire un sospiro strozzato.
-Non può essere…
-Mmmhm?
Sora guardò con
meraviglia i tratti fanciulleschi del ragazzo, leggermente marcati eppure così armoniosi
nel loro insieme, incorniciato dai lunghi capelli argentei, che sembravano così
lisci al tocco.
Lasciò che la sua
presa gentile lo aiutasse a sollevarsi, ma rimase comunque poggiato a lui
mentre si ricordava come stare in piedi.
L’altro corrucciò
le sopracciglia mentre gli scostava la frangia dalla fronte.
-Ci conosciamo?
Il più piccolo si
impose di restare calmo…MA COME DIAVOLO FACEVA?
Il ragazzo del
quadro, lo stesso che popolava i suoi sogni, era lì davanti a lui!
-…no…non ci
conosciamo…
Gli uscì
flebilmente dalle labbra, eppure strinse più forte la sua maglia, come se
sperasse che quella sua confessione non bastasse ad allontanarlo da lui, a cui
invece sfuggì un sorriso felino.
-Io invece credo
di si.
Sora spalancò gli
occhi, mentre l’albino avvicinava il viso al suo, alitandogli sulle labbra che,
a quella muta richiesta, si socchiusero, restando in attesa.
Ottennero una
dolce carezza, simile a un petalo di rosa sulla sua pelle, ma che fu
sufficiente a fargli sciogliere i muscoli.
Quelle labbra rosee
assaggiarono le sue con tenerezza e passione, con timore reverenziale e
aspettativa, con passione, quasi fuori controllo.
Sensazioni così
diverse in una volta sola penetrano nella sua anima, lottano come stanno
facendo le loro lingue e alla fine si dividono.
Il più grande
accosta la bocca al suo orecchio.
-Sora…tu stai
sognando.
Sora aprì
lentamente gli occhi, strusciando il viso contro il cuscino.
Si sentiva
stranamente caldo, aveva il respiro affannato e uno strano bruciore al petto.
Aveva la testa
vuota e le orecchie gli ronzavano fastidiosamente.
Con un piccolo
sforzo, si mise a sedere, osservando il suo riflesso nello specchio a lato del
letto.
“O mio Dio…che
faccia!”
Aveva gli occhi
così lucidi da sembrare sull’orlo del pianto, un colorito pallido al posto del
suo vibrante colore leggermente abbronzato, mentre le guance sembravano di aver
deciso di prendere fuoco senza nemmeno avvisarlo!
Facendo leva sul
materasso, si alzò barcollando leggermente.
Come era suo
solito fare, andò subito in bagno a lavarsi la faccia.
L’acqua fresca
ebbe il potere di svegliarlo leggermente, dandogli sollievo.
Sobbalzò leggermente
quando avvertì un leggero miagolio e uno strusciarsi beato sulla sua gamba e,
abbassati gli occhi, si lasciò sfuggire un sorriso.
-‘Giorno
Riku-chan!
Diede una
fuggevole carezza al piccolo gattino dal pelo niveo, che gli fece le fusa.
-Ora devo sbrigarmi
o farò tardi.
Il gatto lo seguì
con eleganza in cucina, pronto a gustarsi la sua solita scodella di latte
fresco, prima che il suo padrone mettesse sotto sopra la casa alla ricerca
della sua uniforme.
Solita routinne!
Sora si spiaccisò
letteralmente sul banco.
Ma chi gliel’aveva
fatto fare a venire a scuola in quelle condizioni? Si sentiva letteralmente uno
schifo!
Poi aveva la
sensazione di aver dimenticato qualcosa d’importante… ma cosa?
Ricordava che c’entrava
qualcosa Kairi, ricordava ricerche su…qualcosa.
“Uffa uffa uffa
uffa!”
Si alzò di scatto
quando la voce altera del professore riempì la classe.
Il professor Leon
guardò i suoi alunni uno per uno.
Il suo sguardo
aveva sempre avuto il potere di far calare il silenzio in meno di due secondi.
-Seduti!
Gli studenti
obbedirono, sbrigandosi a prendere il libro di testo.
-Bene, prima di
conminciare vi annuncio che da adesso in poi un nuovo alunno farà parte di
questa classe. Mi auguro farete di tutto per aiutarlo ad integrarsi con la
classe, nonostante l’anno sia già iniziato da un po’ di tempo.
Un leggero
bisbigliare si diffuse, mentre tutti guardavano con aria impaziente la porta.
-Puoi entrare!