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Autore: DelilahAndTheUnderdogs    01/12/2014    1 recensioni
La vita a Storybrooke cambia vistosamente con un nuovo arrivo.
Pippi Calzelunghe riuscirà a integrarsi?
01. Storybrooke {Anche per me, Pippi Calzelunghe, anche per me.}
02. Apocalisse {In principio non avevo nome ma tutti ormai mi chiamano Mercoledì.}
Genere: Introspettivo, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Emma Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Di mantelli e spade.'
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02.
Apocalisse

Guardavano tutti concentrati e sbalorditi Pippi organizzare lucidamente un attacco alla Regina delle Nevi (ovviamente lei era solo un mero aiuto al compimento che sarebbe stato attuato da Emma). Robin Hood le aveva detto che era pressoché impossibile pianificare un piano offensivo contro la donna di ghiaccio: per tutta risposta la ragazzina contestò che se lei era riuscita a cavarsela contro Baba Yaga, l’offensiva era una bazzecola.
Si appostò la sera stessa su un albero della Foresta col suo fido cannocchiale appuntando scarabocchi di quando in quando sul taccuino. 
Poteva lei con l’ingegno battere la spietata Regina delle Nevi? 
Scacciò in fretta il pensiero rimproverando il signor Nilsson che si dimenava senza contegno. La povera scimmietta non gradiva i luoghi cupi, per niente ad essere sinceri. Pippi rimbeccò stizzita il quadrupede rivolgendogli un tono poco lusinghiero: “Non siate fifone, signor Nilsson, la prego di sedersi in modo adeguato.” 
“È strano dare del lei ad una scimmia, lo sai?” la voce di Will Scarlet suonava un po’ sbronza un po’ sardonica. La mascella era contratta e la mente era – quasi sicuramente – annebbiata dal alcool prepotentemente.
“Sì e se non ti comoda puoi anche smammare”sussurrò continuando imperterrita a guardare l’orizzonte col cannocchiale.
In un certo senso, pensò Will, assomiglia ad Anastasia: leggermente, soprattutto per il carattere impaziente, testardo e tendente all’ira.
“Voglio esserti solo d’aiuto, sweetheart” 
“Non ho cibo a disposizione” rispose a mo’ di scusa sperando che girasse i tacchi e la lasciasse lavorare in santa pace.
“Appunto ho portato qualcosina, sweetie
“Non mi chiamare così. Non sono io la tua sødme, non io” fece una pausa balzando giù dalla sequoia con un volo quasi mortale – almeno per gli esseri umani “cos’hai in quella borsa?” chiese con curiosità malcelata.
“Ti piacerebbe saperlo.”
“Fante di Cuori, non sei tu quello che mi vuole aiutare? Sputa il rospo.”
L’uomo aprì la sacca rivelando un ammasso di dolci e altre vivande.
“Ma … ma … tu hai portato per un esercito, Fante di Cuori!” l’urlo sorpreso di Pippi rimbombò per tutta la foresta.
Will non celò minimamente il sorriso divertito e al contempo arrogante: “Oh, ma noi siamo un esercito, Pippi.”

***



La cena si svolgeva in assoluto silenzio totalmente assorti nelle loro pietanze succulente.
“I compagni di Robin Hood domani all’alba si uniranno a noi, d’accordo?” disse Will come a passare un’informazione di servizio.
“Sì” rispose la rossa sbadigliando.
“L’hai sentito?”
“Cosa?” la bambina si allarmò guardandosi in giro, poi sentì il lieve fruscio provenire dai cespugli. Si alzò brandendo la spada in modo esperto e senza ascoltare Will s’addentrò nella foresta. Vide una sagoma  correre veloce fra le tenebre degli alberi che cercava invano di nascondersi.
Le puntò l’arma sul petto, coperto da un pesante mantello nero di grezza lana: il volto era coperto da un cappuccio calato profondamente sugli occhi.
“Chi sei?” chiese di scatto Pippi.
“Te l’hanno insegnata l’educazione, bifolca?”
“Scopri il viso codarda!”
Di malavoglia una pallida mano tolse quell’ingombrante indumento dal viso: una faccia pallida quanto il palmo fece capolino insieme a un paio di trecce ben curate e statiche di un colore così scuro da far contrasto con la pelle diafana. Doveva avere poco più di sei anni.
“Si può avere cortesemente una tazza di cianuro, il viaggio è stato a dir poco spossante.”
“Chi sei?” ripeté l’altra ragazzina con tono insicuro e dubbioso.
“In principio non avevo nome ma tutti ormai mi chiamano Mercoledì.”
E Pippi la portò con sé all’accampamento come se nulla fosse accaduto.

   
 
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