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Autore: Cassie78    01/12/2014    3 recensioni
Dopo la battaglia con Slade tutto è tornato alla normalitá, tranne che per Felicity. Quando il mondo sta per crollarle addosso qualcuno torna dal suo passato con una proposta a cui lei non può dire di no. La sua voglia di riscattarsi di tutto il dolore provato prevarrà sull'amore per Oliver? É davvero l'amore l'emozione più forte di tutte? O è la rabbia?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Roy Harper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Allora pentito di avermi sfidato- chiesi divertita a Damian mentre mi rialzavo dal tappeto di allenamento dopo averlo atterrato per la decima volta.
-non mi pento mai- disse lui alzandosi con difficoltà, una volta in piedi sentii la sua schiena scrocchiare- ...tranne che con te- disse lui lamentandosi e portandosi una mano sulla fronte.
Io sorridevo soddisfatta e dispiaciuta allo stesso tempo. Lo avevo distrutto! 
-ragazzi andiamo è ora- dissi guardando l'orologio
-andare dove?- chiese Dimitri perplesso.
-nel covo di Arrow- dissi io facendogli l'occhiolino e fuggendo in bagno.
Avevo bisogno di una doccia. 
Era bello riavere con me i miei compagni ma pensai: e quando tutta questa storia sará finita?
Che farò? Dove andrò? Chi sarò? Chi sceglierò? 
Erano tutte domande collegate ma senza risposta. Russia o Starling City? 
Starling City voleva dire Oliver, l'uomo che amavo, Russia voleva dire Papà famiglia e responsabilità che ormai avevo sulle mie spalle. 
La scelta sembrava alquanto facile e ovvia ma in realtà non era ne facile e ne tantomeno ovvia.
Sentii bussare alla porta e mi ridestai dai miei pensieri.
-Alex hai fatto?! É tardi!- disse Austin in tono spazientito.
-Sisi ho fatto!- dissi per poi chiudere l'acqua e rivestirmi.
Scendemmo giù in garage, l'atmosfera si era fatta stranamente tesa.
Avevamo solo due moto e Austin insistette per riguirdare la mia. 
Pessima idea. Come sempre...
Credo di aver visto la morte in faccia per almeno 5 volte, il che é davvero strano detto da una come me, vuol dire che la sua guida era proprio da omicidio.
Appena si ferma davanti al Verdant scendo subito dalla moto e togliendomi il casco mi butto a terra in ginocchio
-terra! Benedetta terra!- dissi teatralmente
-e falla finita sono un pilota con la P maiuscola- disse lui guardandosi le unghie con aria snob mentre era poggiato alla moto.
-si col cavolo, ma si può sapere chi ti ha dato la patente?- chiesi alzandomi.
-nessuno- rispose lui con disinvoltura. Io lo guardai sconvolta.
-ah.. Ecco perché- poi gli puntai il dito contro- tu la mia bimba non la toccherai più.- mi girai e me ne andai via.
Davanti a me all'ingresso del locale c'era Oliver che mi fissava.
Gli andai incontro sorridendogli. Lui mi sorrise di rimando.
-ehi- dissi con molto entusiasmo, davvero troppo entusiasmo.
-ehi- lui fece per avvicinarsi mai gli misi una mano sul petto e lo allontanai.
-no non ora Oliver- dissi. Lui inarcò un sopracciglio, probabilmente non aveva capito perché ma non volevo che Austin ci vedesse.
Lui doveva aver capito perché lo vidi serrare la mascella infastidito.
-tu immagino sia il famoso arrow!- sentii dire a Damian alle mie spalle.
-immagini bene- disse Oliver serio- e voi due dovete essere gli altri della lega
-in carne ed ossa- disse Dimitri usando lo stesso tono freddo. 
La famosa freddezza russa pensai tra me. L'atmosfera era glaciale.
-Bhe entriamo- dissi prendendo Oliver per il polso e portandolo via prima che qualcuno ci rimettesse e ci avviammo verso il covo. 
Presi subito posto ai computer e controllai le mail.
-SI! Sisisisisi- gridai felicissima.
-che succede?- chiesero in coro i presenti.
-hanno creato la cura, è pronta, ma dobbiamo andare a prenderla noi di persona, sapete dopo l'ultima volta non vogliono rischiare, insomma l'ultimo che ce lo ha portata ci ha rimesso la pelle- dissi.
Pensai un attimo alle alternative. Quello che stavo per dire avrebbe scatenato una discussione con una certa persona...
 -andiamo noi della lega, il trasporto non potrebbe essere più sicuro.- dissi sicura.
-no non se ne parla vengo anche io- disse Oliver.... Come non detto... Assolutamente prevedibile!
-Oliver tu sarebbe meglio che rimanessi qui in caso di attacco- disse Dig. 
Menomale che esisteva il saggio Jhon
-é vero non ti preoccupare ce la facciamo da soli- dissi fulminando Oliver con lo sguardo.
-non se ne parla tu non vai, é escluso!- disse lui risoluto. Ora stava gridando.
-ehi bello lei fa quello che le pare, non sei nessuno per dirle cosa fare!- disse Austin avvicinandosi. 
Vidi Oliver diventare sempre più furioso per poi girarsi verso Austin e fulminarlo con lo sguardo. 
O no....sfuriata tra tre, due, uno...
-tu è meglio che stai zitto, ho desiderato farti fuori sin dal primo momento che ti ho visto e avevi le mani sopra la MIA ragazza- disse sottolineando mi- non costringermi a farlo davvero perché sei vicino a farmi perdere davvero la pazienza!- continuò gridando. Io lo guardavo a bocca aperta.
-provaci biondino!- disse Austin avvicinandosi con aria di sfida.
I miei riflessi erano veloci ma non così veloci da poter evitare l'inevitabile. 
Il pugno di Oliver arrivò con forza sulla faccia di Austin che stava per riattaccare ma io gli bloccai il polso.
-BASTA!- gridai- siete due bambini!- ero furiosa con entrambi.
-ma ha cominciato lui!- dissero in coro indicandosi a vicenda.
-non mi interessa!- tuonai nuovamente- tu sta fermo!- dissi girandomi e puntando il dito verso Austin.-e tu vieni con me!- dissi prendendo il polso di Oliver e trascinarlo verso un angolo del covo.
-che diavolo ti é preso?- chiesi furiosa. Lui distolse lo sguardo e guardò in aria spazientito. Come fanno i bambini quando vengono rimproverati.
-mi ha provocato!- disse lui.
-Bhe e tu non rispondere alle sue provocazioni!- dissi ormai sull'orlo di un esaurimento.
-io lo odio!- disse in un sussurro duro e minaccioso.
-ma lo conosci a mala pena, non ti ha fatto niente!- 
-oh si invece, ha messo le sue manacce addosso a te e ti ha quasi portata a letto! Questo basta a farsi odiare da me!- disse lui pieno di rabbia. Io ero a bocca aperta.
-tu...tu sei geloso?!- dissi compiaciuta avvicinandomi a lui.
- si è allora?! Non dovrei?- disse lui serrando la mascella. Gli misi una mano sulla guancia.
-non dovresti perché voglio solo te- dissi sfiorandogli le labbra con le mie. Lo sentii rilassarsi e mettermi le mani sui fianchi per stringermi a se.
-Lasciami andare in missione- dissi tra un bacio e l'altro. Lui si ritrasse di scatto.
-no- disse risoluto. Io gli baciai il mento e poi la mandibola. Lo so stavo giocando sporco ma dovevo.
-e va bene- disse alla fine.
-grazie- dissi entusiasta e tornai dilla.
- Bhe andiamo!- poi mi girai verso Austin- guido io!
Lui alzò le mani in segno di resa. 
Si avviarono tutti verso l'uscita ma sentii la mano di Oliver trattenermi e scendere fino alla mia mano ed intrecciare le nostre dita. 
Il suo sguardo era intenso e preoccupatissimo.
-stai attenta ti prego- disse supplicandomi
-te lo prometto- dissi accarezzandogli la guancia e sorridendogli dolcemente. 
Poi mi girai ed andai via.
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Andavo avanti e indietro per il covo nervoso.
-Oliver calmati- disse Dig
-Come faccio a stare calmo?!- gridai lanciando un pugno sul tavolo- doveva già essere qui, sono due ore che sono via.
Il panico mi colse subito, e se le fosse successo qualcosa? 
Sarei morto...perderla di nuovo era impensabile.
Avevo provato quella sensazione una volta e quel dolore non lo avrei mai voluto riprovare.
Non l'avrei augurata a nessuno.
-Oliver fermati che mi fai innervosire- mi urlò contro Roy.
Mi girai verso di lui pronto ad urlargli contro ma la porta del covo si spalancò con violenza. Alzai subito lo sguardo vidi Fel scendere le scale di corsa con una valigetta, il sollievo mi pervase, e dietro di lei i suoi compagni. 
Poi notai che Austin veniva sorretto. E solo allora vidi che Felicity piangeva.
-sdraiatelo li- disse lei prendendo la valigetta del pronto soccorso. 
Si tolse la maschera e la parrucca. Aveva un taglio in testa e sanguinava. 
Si avvicinò velocemente al suo amico 
-ehi va tutto bene, Austin guardami resta con me ti prego.- disse lei accarezzandogli la fronte.
-Che diavolo è successo- chiese Dig. 
Intanto Fel era già all'opera per estrarre il proiettile dalla sua scapola. Lui urlava.
-Ci hanno attaccato mentre ritiravamo la cura alle industrie S.T.A.R. É stato difficile venirne fuori. Siamo tutti un po' messi male ma lui è quello ridotto peggio.- disse il ragazzo russo.
Austin continuava a gridare. Fel gli accarezzò la guancia. 
So che non dovevo, ma anche in quel momento non riuscivo a non essere geloso del loro rapporto.
-shhhh non ti preoccupare stai calmo ho quasi fatto- e così dicendo gli tolse il secondo proiettile dalla coscia.
-e come avete fatto a venirne fuori?- chiesi riprendendo l'uso della parola.
-li abbiamo uccisi, tutti. Un colpo in testa- disse l'altro ragazzo freddamente.
-li avete uccisi?- chiese Roy. Non rispose nessuno di loro -oh qualcuno non sembra d'accordo...- continuò indicandomi.
-non è questo il nostro metodo- dissi serio e freddo.
-Bhe è il nostro- disse Felicity mentre si puliva le mani dal sangue- perché mai dovremmo farci degli scrupoli per delle persone che non avrebbero esitato un attimo ad ucciderci- disse lei alzando la voce e indicando Austin privo di sensi sul lettino -uccidi o vieni ucciso, é la regola per noi.
Sentirle dire quelle parole mi fece male, non mi aspettavo di sentire quelle parole da lei, soprattutto cariche di tutta quella rabbia. Non riuscivo a dire nulla.
-vieni ti medico quella ferita in testa- dissi infine prendendola per mano. Si sedette sul tavolo e io iniziai a tamponarle la tempia con un batuffolo di cotone.
-sei silenzioso- disse lei. Mi fermai per guardarla negli occhi.
-sai quanto ero preoccupato?- dissi infine guardandola negli occhi.
-lo so- disse lei accarezzandomi la guancia -ma è andato tutto bene- disse. Ci fu un lungo silenzio.
-un tempo non avresti detto quelle cose, non ragionavi così, quello ero io.- dissi abbassando lo sguardo. Le presi la mano -la mia Felicity era quella che mi ha insegnato che c'era un altro modo, che si faceva mille scrupoli quando mi aiutava a depennare i nomi dalla lista e che mi ha reso l'uomo che sono oggi- dissi rialzando lo sguardo. I suoi occhi erano lucidi.
-quella Felicity non c'é più Oliver,  sono cambiata. O mi accetti così oppure mi dispiace non posso darti quello che cerchi...- disse lei scendendo dal tavolo e dirigendosi verso le scale per poi uscire....
No...non l'avrei persa di nuovo!
Uscii correndo e la raggiunsi, la presi per la vita e la voltai facendo aderire il mio corpo al suo e poi la baciai con tutta la disperazione e l'amore che provavo per lei.


Ciao a tutti :)) che ne dite di questo capitolo?!
Allora rivediamo cosa é successo in questo capitolo... Oliver e Austin si sono scontrati e Oliver ha ammesso di essere geloso *-* ma lo abbiamo visto anche molto preoccupato e ansioso...
Ma come mai Felicity piangeva così tanto mentre medicava Austin, qualcuno ha notato questa stranezza? Nel prossimo capitolo scopriremo il perché di questo comportamento che  sará collegato alla tanto attesa storia sulla cicatrice di Felicity/Alex che verrà svelata sempre nel prossimo capitolo ;)
Ciao baci alla prossima!!



   
 
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