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Autore: alexisriversong    01/12/2014    0 recensioni
Questa è una storia d'amore tra due fratelli e l'impossibilità di stare insieme
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'We are Johnlocked '
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WARNING!!! - In questa storia Sherlock e Mycroft sono innamorati anche se sono fratelli se non vi piace non leggete u.u

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Sherlock sapeva che al mondo non c'era nessuno per lui, che nessuno avrebbe mai potuto amarlo, era troppo asociale, il suo genio spaventava la gente comune, era diverso da tutti. Per questo si era rinchiuso in se stesso, per questo era cascato nella droga ed era fuggito dalla vita sociale a cui volevano costringerlo i suoi genitori.

Dopo la seconda overdose, si risvegliò in ospedale, Mycroft era li, che lo guardava con quei suoi occhi intelligenti quanto i suoi. Come un suo pari. Erano entrambi uguali anche se fisicamente diversi.

"Fratellino... perchè ti vuoi fare del male in questo modo?" chiese con una voce più gentile del normale. Era chiaramente triste e preoccupato per lui.

"Che senso ha..." cercò di rispondere Sherlock ma la gola era secca e non riuscì a continuare fino a che Mycroft non gli diede un cubetto di ghiaccio "Che senso ha vivere se sono solo in un mondo di idioti?" Riuscì finalmente a dire.

Mycroft scosse la testa. "Fratellino, non lo capisci? Non sei solo... Ci sono io... noi siamo uguali... la gente è come pesci rossi uguali e monotoni, noi siamo le meduse, quelli diversi. La gente può chiamarci con milioni di appellativi diversi ma noi avremmo sempre qualcosa in più di loro che non saranno in grado di comprendere..."

Sherlock guardò per la prima volta suo fratello e lo dedusse, era ovvio il suo stress, le occhiaie marcate sotto il viso, la perdita importante di peso, suo fratello non era mai stato così magro, quasi debole, si sentì in colpa per la prima volta in vita sua, non pensava che suo fratello tenesse così tanto a lui. L'idea dei pesci rossi e le meduse l'aveva compresa gia da tempo, sapeva che l'unica persona come lui era suo fratello ma non poteva farci nulla, non potevano mica essere una coppia, non potevano amarsi, o forse si?

"Ma tu non ci sei mai per me"

"Tu scappi"

"Tu non mi insegui"

"Lo sai che ti tengo d'occhio costantemente"

"Ma non sei li con me"

Rimasero in silenzio per un po' senza sapere che altro aggiungere. Fu Mycroft a interrompere il silenzio.

"Che cosa dovrei fare fratellino? Io ti vorrei con me ogni istante, ogni giorno, ogni notte... Ti vorrei in modi che per un fratello sono inappropriati, non posso fare a meno che pensare che siamo unici, destinati a stare insieme, ma la legge lo proibisce, non possiamo..."

"Ma se io volessi stare con te in quel modo?"

"Non sarebbe comunque legale Sherlock"

"E da quando a noi importa la legge? Noi siamo diversi dagli altri, perchè dovremmo rispettare le loro regole?"

Mycroft chiuse gli occhi e appoggiò la fronte sulle mani. "Mycroft perchè non sono in ospedale? Perchè sono a casa tua?"

"Non era un overdose grave, ti ho portato qui, era più vicino..."

"Siamo soli..."

"E allora?"

"Nessuno lo saprà mai che ci amiamo se lo teniamo nascosto"

Il maggiore degli Holmes guardò il minore con gli occhi spalancati.

"Ci amiamo?"

"Sono sempre stato convinto che per me non ci fosse nessuno Mycroft, ma credo di aver sempre sbagliato a reprimere i miei sentimenti per l'unica persona che possa mai essere adatta a me. Non siamo bravi con le emozioni, non lo siamo mai stati, ma non dubitare mai del mio amore, anche se ti tratterò male, dirò che sei il mio arcinemico, quando saremo fuori da questa stanza. In questa casa saremo noi stessi che ne dici?"

Si sorrisero, Mycroft allungò il braccio e toccò la mano del fratello per la prima volta da anni. Entrambi avevano bisogno di contatto umano. Sherlock si spostò un po' nel letto facendo posto al fratello. Mycroft esitò un attimo prima di togliersi i vestiti (non poteva mica sgualcirli) appoggiarli accanto a quelli del fratello (l'aveva spogliato prima di metterlo a letto) e infilarsi nello spazio che questi gli aveva lasciato.

Sherlock si accoccolò contro il petto nudo dell'altro come aveva sempre desiderato di fare. Per una volta Mycroft non si trattenne e lo abbracciò forte contro di se, entrambi felici del loro nuovo contatto. Esitando, Sherlock alzò il volto e premette le labbra contro il collo dell'altro. Mycroft tremò sotto di lui, gli infilò le mani tra i capelli e lo incoraggiò a baciare più in alto, sulla mascella ed infine sulle labbra. Si baciarono a lungo quella notte.

Sherlock sapeva che finalmente, non sarebbe più stato da solo.
   
 
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