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Autore: MrRaider    01/12/2014    1 recensioni
La storia di questa fanfiction si colloca tra l'allontananza di Taiga da Ryuuji e il suo ritorno alla fine dell'anno scolastico. Durante questo lasso di tempo la storia sarà principalmente incentrata sul fratello della Tigre, tennista professionista che decide di prendersi una pausa dal suo lavoro per circa un paio di mesi, con lo scopo di finire gli studi. Perciò si trasferirà nella città di Taiga, dove farà conoscenza con gli amici della sorella, tra cui Ryuuji.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minori Kushieda, Nuovo personaggio, Ryuji Takasu, Taiga Aisaka, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11
 

Erano passati quattro giorni dalla partita contro Kei. Sui social, sui siti di tennis e persino sui giornali sportivi non si parlava d’altro che di quella partita. Diverse foto, e diversi video erano stravisti su Internet.

“Te l’avevo detto” gli disse Eddy quando lesse gli articoli.

Ovviamente tutto ciò rese felice e soddisfatto Roku. Ma quel giorno, quel giovedì, era diverso.
Era il suo compleanno. Finalmente sarebbe diventato maggiorenne e finalmente poteva decidere completamente da solo sulla sua vita. Non che lo facesse prima, ma allora doveva necessariamente avere la guida di un genitore o tutore, in questo caso Tom.
Per il suo compleanno decise di invitare tutti i suoi compagni di classe nel suo appartamento. Dato che (colpo di fortuna) il giorno dopo la scuola era chiusa non c’erano problemi di orario. Quel giorno, verso il pomeriggio, aiutato da Ryuuji addobbò completamente l’appartamento. Misero tutto il cibo in un tavolo vicino al soggiorno, tra patatine, dolci, bibite gasate, per non dimenticare della birra e dello champagne.  Dopo tanto lavoro riuscirono nell’impresa e ormai tutto era pronto per il compleanno. Mancavano solo le pizze.

“Devo ordinare le pizze! Ryuuji, aiutami a chiamare gli altri, fra poco devo ordinarle”

“Subito!”

I due muniti di cellulare chiamarono il resto della loro classe. Finito di chiamare gli altri, Roku chiamò la pizzeria per l’ordine.

“Bene abbiamo finito! Ora dobbiamo solo aspettare gli altri. Ti va una birra?”

“Certo!”

Presero dal frigo due birre e si sedettero nel divano, in attesa dei compagni.

“Ne bevi spesso?” chiese Ryuuji all’amico.

“Nahh, solo in casi speciali”

“Io pure”

“Ahhh, finalmente maggiorenne!” disse Roku stappando il tappo dalla bottiglia.
“Ora sono completamente indipendente”

“Beh, almeno non avrai problemi di soldi, sei un tennista professionista dopotutto.”

“Grazie Ryuuji. E tu, dopo quest’anno scolastico, cosa vorrai fare?”

“Mh… Non lo so ancora, potrei andare all’università, oppure cercare un lavoro, devo ancora pensarci”

“Ti consiglierei di provare a lavorare in un ristorante, i tuoi piatti sono fantastici e li ritengo alcuni dei migliori che abbia mai provato, e fidati, ne ho provati un sacco.”

“Grazie Roku” disse lui, facendo un sorriso leggermente forzato.

Ovviamente Roku si accorse dell’espressione dell’amico. Insomma, non era solo il suo compleanno, ma era anche quello di sua sorella. E sapeva che Ryuuji avrebbe voluto passarlo con lei.
Quello stesso giorno infatti Roku aveva chiamato la sorella per gli auguri…

“Pronto?”

“Ciao Taiga, sono io! Ti chiamo per farti gli auguri! Buon compleanno sorellina!”

“Grazie Roku, anche a te!”

“Dimmi, come sta andando da te, e che mi dici di Aki?”

“Aki sta benissimo, per quanto riguarda me… Uuuf, potrebbe andare meglio”

“Capisco, ti manca Ryuuji vero?”

“… Sì”

“Taiga, quando hai intenzione di tornare?”

“…”

“Non sai cosa sta passando lui, ha bisogno di te, e tu hai bisogno di lui.”

“Lo so…”

“Non puoi continuare così per sempre, sei uno straccio senza di lui. Cavolo, ora devo andare. Ciao Taiga, e salutami gli altri!”

“Oh, sì… ciao”

Era stata una conversazione breve, ma gli aveva detto come stavano i fatti: sia lei che Ryuuji erano uno strazio, non potevano certo rimanere così, e Roku non voleva continuare a vedere l’amico in quello stato. Quanto avrebbe voluto fare qualcosa.
Suonò il campanello e il ragazzo fece entrare  i suoi compagni: Noto, Haruta, Kitamura, Kawashima, Kashii, Khiara e tutti gli altri. O meglio, quasi tutti.

“Hey, dov’è Minori?” chiese lui agli altri.

“Ha detto che ha avuto un problema, ma sta arrivando”

“Ok”

La festa iniziò: i compagni iniziarono a mangiare, a bere e a divertirsi. Passarono dieci minuti ed ecco risuonare il campanello.

“Scusate… il… ritardo” disse Minori col fiatone. Evidentemente doveva aver corso.

“Nessun problema, entra! Aspettavamo solo te”

Mentre fece entrare la ragazza notò che teneva qualcosa sulla sua mano sinistra. Appena la ragazza entrò gli porse l’oggetto:  un piccolo pacchetto incartato con della plastica rossa.

“E’ da parte di tutti! Forza, aprilo!” lo incitò lei.

Il ragazzo scartò il regalo e vide davanti a se una coppia di completi bianchi da tennis. I pantaloncini erano di un colore bianco come la neve, così come le magliette ma avevano una piccola linea grigia nelle maniche e il simbolo della Head nella zona del cuore.

“Vedi, abbiamo chiesto a Kushieda quale fosse l’azienda che ti sponsorizzava dato che lei ne è più esperta, così abbiamo preso una coppia dell’ultimo modello. Ti piace?” disse Kawashima.

Se gli piaceva? Cavolo, li adorava! Non gli interessava quanto costassero quei completi, anche perché costano abbastanza, la cosa che gli fece piacere fu che i suoi compagni avessero contribuito tutti insieme per fargli un regalo.

“Li adoro, ragazzi. Li userò sicuramente per Wimbledon. Grazie!” disse Roku. E non stava mentendo, li avrebbe davvero utilizzati durante il torneo.
La festa continuò, tra parlate di gruppo, risate, bevute e così via. Verso tardi arrivarono le pizze e tutti insieme si riunirono nel grande tavolo che era stato messo da Roku e Ryuuji precedentemente. Verso le 23.30 tutto finì. Gli unici rimasti un po’ sobri erano Roku, Ryuuji, Kitamura e qualche altro compagno.

“Ormai è tardi, sarebbe meglio accompagnare gli altri a casa” propose Roku.

Lui e gli altri rimasti sobri quindi accompagnarono il resto dei loro compagni alle loro rispettive case. Il ragazzo accompagnò Haruta e Noto assieme a Kitamura, Ryuuji invece si occupò di Ami e Minori. Dopo aver accompagnato la modella fu il turno di Minori.

“Ohh Takasu, che fai?”

“T’accompagno a casa, no?”

“Gra… Grazie Takasu. Lo sai, prima che Taiga se ne andasse, io dichiarai il mio amore verso di te, ricordi?”


“Sì ricordo, cosa vorresti dirmi a riguardo?”

“Dico… Dico che ormai non provo più quello che provavo prima” disse lei presa dalla sbornia.

Una volta Ryuuji era innamorato di Minori. A parte Taiga, non lo sapeva nessun altro, ma da quando si è affezionato alla tigre, smise di pensare alla rossa. Anche se non era più innamorato di lei era curioso di quello che stava per dirgli.

“Vedi… quando Taiga se ne era andata, io… io pensavo solo a te, e non ho mai cercato di riprovarci, perché Taiga è la mia migliore amica, e se avessi fatto qualcosa del genere, l’avrei tradita... poi… incontrai… lui…”

“Mh?”

“Non lo sai eh? Ahahaha, che ingenuo che sei”

Ora aveva capito. Si era innamorata di Roku. D’altronde, lo aveva sospettato da molto tempo, da come passavano il tempo assieme e da come andavano d’accordo. Ne era felice, ora che la ragazza avesse smesso di pensare a lui e avesse deciso di andare avanti.

“Però… io non…” disse Minori ma si bloccò addormentandosi.

 Sfinita, perse l’equilibrio ma fu afferrata da Ryuuji che la prese in braccio e la portò a casa sua. Appena la consegnò ai suoi genitori tornò a casa sua, per riposarsi dalla serata. Ma mentre camminava si fermò. Prese dalla tasca dei jeans il suo portafoglio, dove teneva la foto del festival culturale, che raffigurava lui che vestiva Taiga. Non si staccava mai da quella foto. Nei momenti di solitudine la prendeva sempre e la osservava, sperando che la sua Taiga tornasse da lui, per sempre.

***


“Oh, sì... ciao”

Appena finì la conversazione col fratello Taiga riattaccò il telefono. Era appena uscita da scuola e, vestita con la sua divisa scolastica stava tornando a casa. Da sola. Nei giorni precedenti era quasi sempre seguita da qualche sua compagna, e a volte da un altro suo compagno. Jake Edmunds. Quel ragazzo americano era simpatico, si dimostrava carino e gentile con lei ma da quando lui le confessò il suo amore la ragazza lo respinse. Ma da lì in poi non la smetteva di toglierle di dosso gli occhi, e quel tizio non si arrendeva facilmente. Ma quel giorno era da sola mentre tornava a casa: non c’era nessuna compagna ad accompagnarla, e nemmeno Edmunds a importunarla.

Meglio così pensò.

Quel giorno però era il suo compleanno, e finalmente era diventata maggiorenne. Si fermò alla fermata del pullman e aspettò qualche minuto per poi salire sul bus che l’avrebbe portata a casa. Durante il viaggio non faceva altro che guardare il cellulare che quel giorno era pieno di messaggi. Tutti i suoi vecchi compagni gli avevano fatto gli auguri: la sua amica Minorin, la Chihuahua scema, Kitamura e tutti gli altri. Poi si fermò a guardare un altro messaggio… quello di Ryuuji.

“Auguri Taiga… Mi manchi, non ce la faccio a passare altro tempo senza di te”

In un secondo gli rimbombarono in testa le parole del fratello.

Non sai cosa sta passando lui, ha bisogno di te, e tu hai bisogno di lui.

Fece scendere una lacrima. Gli mancava troppo Ryuuji. Ogni giorno era come un inferno senza averlo al suo fianco, e avrebbe fatto di tutto per rivederlo, per riabbracciarlo. Presa dai suoi pensieri passò un quarto d’ora e arrivò a casa. Appena entrò video soltanto il buio fino a quando…

“SORPRESA!!”

Le luci del salotto si accesero, mostrando davanti a lei tutti i suoi compagni, la madre e suo marito intenti a farle gli auguri. La ragazza sorrise alla vista di tutti quanti.

“Auguri tesoro!” disse la madre che diede un forte abbraccio alla figlia.

“Bene, ora che Taiga è tornata noi ce ne andiamo! Divertitevi ragazzi, e non sfasciate casa” e la donna uscì di casa col marito.

Subito dopo la ragazza e i suoi amici si ritrovarono completamente soli e la festa iniziò. Tutto era stato preparato da giorni ed erano riusciti bene a nasconderglielo. Tra risate e divertimento la festa andò alla grande, fino a quando non suonò il campanello verso le 22.00. Taiga aprì e vide una persona non molto gradita dai compagni: un ragazzo alto, coi capelli castani e aveva uno sguardo arrabbiato e inquietante.

“Jake, Edmunds” disse lei, per niente sorpresa.

“Cosa ci fai qui Edmunds?! Fuori dalle palle!” dissero alcuni compagni completamente incavolati con lui.

“Ahh, allora avete fatto una festa a Taiga senza invitarmi, ma bravi!”

“Smettila di chiamarmi per nome.”

“E TU SMETTILA DI IGNORARMI!!” urlò lui.

La ragazza cercò di chiudere la porta ma fu fermata da quel ragazzo.

“Che intenzioni hai?” chiese lei bruscamente.

“Lo sai Taiga, io ti amo!”

“Te l’ho già detto, non sei il mio tipo”

“Ti farò cambiare idea!” disse lui. Entrò velocemente in casa e strinse un braccio della ragazza.

“Lasciami verme!”

“No! Ti desidero!”

“Te l’avrò detto migliaia di volte: non sei il mio tipo e c’è un altro.”

“Ah sì?! Allora proviamolo: è il tuo compleanno no? Perciò voglio vedere il tuo ragazzo qui, davanti a me, ORA!!” ordinò lui, stavolta riferito agli altri presenti.

L’espressione di Taiga cambiò: da arrabbiata divenne triste.

“Lo sapevo. Tu non hai il ragazzo, vuoi solo evitarmi.”

“Sì invece!  Cosa ti è preso Edmunds? Eri gentile prima, e ora… sei solo uno stronzo.” Disse lei, con le lacrime agli occhi. Quel ragazzo non sapeva quanto l’aveva ferita.

“AH! Magari sei tu la stronza che fingi di avere un ragazzo per allontanarti da me… Oppure è diverso? Sei qui da poco, allora significa che lo hai abbandonato il tuo “ragazzo”, eh?! Urlò lui, continuando a stringere la presa sul suo braccio, a insultarla e a farla arrabbiare. Era troppo: Taiga, fuori di sé, diede un forte schiaffo al ragazzo, che a causa del gesto lasciò il suo braccio. Subito dopo venne scaraventato a terra dalla ragazza, completamente arrabbiata con lui e subì pure un pugno in piena faccia.

“Che ne sai della mia vita?! Di me?! Come ti permetti di giudicarmi?! Tu non sei mai stato con me, al mio fianco, e non sai quello che ho provato! Fuori da casa mia e fuori dalla mia vita!”

I suoi compagni la tolsero da Edmunds, completamente malridotto.

“Non sei il benvenuto qui” disse uno dei compagni a Edmunds che assieme agli altri lo fecero uscire.

“Tutto apposto Aisaka?”

“No, per niente”

Quel tizio aveva rovinato l’ottima atmosfera che si era creata in quella casa. Da lì in poi Taiga rimase completamente zitta per tutta la sera. Tutti gli altri cercarono di farla stare meglio, ovviamente senza successo. Verso le 23 i compagni se ne andarono, dicendole di non pensare a quell’idiota. Appena rimase sola, Taiga si mise il pigiama e andò in camera sua. Si distese nel letto e cercò di dormire, ma invano. Prese dal comodino l’unica foto che la ritraeva con Ryuuji, durante il festival. Quello era l’unico ricordo che aveva di lui. La strinse a sé e senza più trattenersi pianse. Non riusciva più a sopportare quella situazione. Anche se era circondata da compagni che la consideravano, che le volevano bene, non voleva stare più lì.
L’unico posto dove voleva essere in quel momento era tra le braccia del suo Ryuuji.

“Mi manchi anche tu, bastardino mio”
 
   
 
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