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Autore: _Fedra_    02/12/2014    3 recensioni
"Voldemort si voltò verso la ragazza. Nonostante fosse completamente paralizzata dalla paura, Jane riuscì a sostenere il suo sguardo. Finalmente avrebbe avuto le risposte che cercava. Quelle risposte che non aveva mai trovato il coraggio di ammettere.
–Sì sono stata io! – rispose decisa. – E non mi importa minimamente di chi sia Edmund!
–Oh, ne sei proprio sicura, piccola Mezzosangue? – chiese Voldemort con un ghigno. – Nemmeno se ti dicessi che è mio figlio?"
Finalmente, il terribile mistero che avvolge le origini di Edmund avrà tutte le risposte. La battaglia finale si avvicina e Jane Potter si ritrova a un bivio dal quale non potrà tornare indietro: continuare a combattere al fianco di suo fratello o restare accanto al ragazzo che ama.
L'unica speranza è celata nella misteriosa profezia pronunciata dalla Cooman molti anni prima, che potrebbe cambiare completamente il corso della Storia.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Edmund Pevensie, Susan Pevensie
Note: Cross-over, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La profezia dell'Erede'
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Capitolo 23


LA CAMERA DEI SEGRETI
~

 

 
 
 
 
−Allora, fratello, qual è la prossima mossa? – domandò Jane trepidante mentre lei, Edmund, Susan, Neville, Luna, Ron e Hermione si stringevano attorno a Harry.
−Dobbiamo distruggere la coppa di Tassorosso e trovare l’ultimo Horcrux appartenuto ai fondatori – rispose lui nervosamente.
−E tutto questo in meno di un’ora. Fantastico.
−Potremmo dividerci i compiti – propose Edmund.
−Prego? – fece Harry esterrefatto.
−Oh, andiamo!
−E va bene. Voi non sapete come si distrugge un Hocrux, vero?
−Certo, non facciamo altro dalla mattina alla sera!
−Non è il momento, Jane! Serve qualcosa di potente. Una è la spada di Grifondoro e quella ce l’ho qui con me – proseguì Harry indicando la borsetta stregata di Hermione. – Un altro metodo sono i denti di Basilisco.
−Stai dicendo che qualcuno di noi deve entrare nella Camera dei Segreti? – esclamò Jane.
−Suppongo che il cadavere sia ancora lì. Con l’Erede di Serpeverde al seguito, non credo che tu abbia problemi.
Edmund assentì nervosamente.
−D’accordo – disse Jane. – Allora io ed Ed penseremo alla coppa. Voi cercate quell’altro.
−Ora sì che riconosco mia sorella! – esclamò Harry accennandole un sorriso.
−Muoviamoci, però. Il tempo passa – li avvertì Hermione.
Attorno a loro fervevano i preparativi per la battaglia.
Fiumi di studenti accorrevano verso i dormitori, cercando riparo.
I professori erano tutti riuniti nel cortile, intenti a elevare una potente barriera protettiva che avvolse il castello come una gigantesca bolla argentea.
−Hai idea di come si fa a entrare nella Camera dei Segreti? – domandò Edmund mentre rincorreva Jane per i corridoi ormai semideserti.
−Oh, è semplicissimo! Io e Harry ci siamo già stati in secondo anno, ricordi?
−E avete ucciso il Basilisco.
−Sì. Almeno la parte di affrontare il serpente gigante te l’abbiamo risparmiata.
−Molto gentile da parte vostra.
I due ragazzi si intrufolarono in un bagno fuori servizio del secondo piano.
Da dentro un cubicolo provenivano i singhiozzi sommessi di una ragazza.
−Tranquillo, è solo Mirtilla Malcontenta – lo rassicurò Jane proseguendo verso i lavandini. – È stata uccisa da…be’, hai capito.
Nell’udire la sua voce, l’occhialuto fantasma smise all’istante di singhiozzare, uscendo allo scoperto.
Nel vedere Jane da sola, la sua espressione carica di speranza mutò in puro disappunto, che aumentò spaventosamente nel momento in cui notò Edmund.
Tu! – esclamò puntandogli contro il dito. – Ora ti riconosco, dopo cinquant’anni qui dentro!
−Calma, Mirtilla! Non è stato lui a ucciderti! – cercò di riparare Jane.
Edmund chinò il capo, profondamente a disagio.
−Ti chiedo scusa a suo nome. Io…lo conosco bene – disse piano.
−Certo che lo conosci! Siete come due gocce d’acqua! – ululò Mirtilla.  
−No, su questo non possiamo proprio darti ragione! – tagliò corto Jane trascinando Edmund verso i lavandini.
–Si entra da qui – disse indicando un piccolo serpente a rilievo nascosto su un rubinetto. – Devi dirgli di aprirsi in serpentese.
Edmund inspirò nervosamente, fissando il serpente.
Apriti – sussurrò.
La sua voce gli proruppe dalla gola come un sibilo sordo, facendo rabbrividire Jane.
Ci fu un tonfo, poi il lavandino si ritrasse di lato, svelando un lungo scivolo buio nascosto nella parete.
−Dobbiamo saltare – disse Jane facendo per inerpicarsi sull’apertura.
−No. Vado prima io – la bloccò Edmund.
Jane gli abbozzò un debole sorriso mentre lui si issava sullo scivolo e si lasciava cadere giù.
Le sue urla riempirono l’intero condotto, fino a quando non si udì un tonfo sordo molti metri più in basso.
−Via libera! – gridò la voce di Edmund nell’oscurità.
Con un sospiro di sollievo, Jane lo seguì.
La sua discesa fu così rapida che non riuscì a frenarsi in tempo, travolgendo letteralmente il ragazzo.
Entrambi ruzzolarono su una catasta di ossa abbandonate lì da secoli.
−Che schifo! – ululò Edmund balzando in piedi.
−Scusami – mormorò Jane imbarazzata.
−Da che parte si va?
−Seguimi.
I due ragazzi presero ad arrampicarsi lungo lo stretto tunnel scavato nella roccia, le luci delle bacchette che danzavano tremule davanti a loro.
Superarono la frana crollata anni prima a causa di un incantesimo andato male e arrivarono di fronte a una grande porta di bronzo fermata da un intrico di serpi aggrovigliate.
Questa volta non ci fu bisogno di dire a Edmund cosa dovesse fare.
Apriti – sibilò.
Le serpi sciolsero il loro groviglio e la porta si aprì.
Il ragazzo cercò d’istinto le dita di Jane, che gli strinsero la mano con dolcezza.
Stavano per entrare nel luogo in cui erano iniziati tutti i loro problemi.
Davanti a loro, una lunga stanza sotterranea grande come una cattedrale si apriva a perdita d’occhio fino a raggiungere un gigantesco volto barbuto scolpito nella roccia.
−Salazar Serpeverde – spiegò Jane mentre si avvicinavano.
−Non mi somiglia – si affrettò a commentare Edmund in tono sbrigativo.
Da qualche parte a centinaia di metri sopra le loro teste si udì un tremendo boato, che fece vibrare minacciosamente le pareti.
Frammenti di pietra si staccarono dal soffitto.
−È cominciata – disse Jane con un brivido. – Dobbiamo sbrigarci.
I due avanzarono fino ai piedi della scultura.
Lì, l’intero pavimento era ingombro di uno scheletro lungo più di dodici metri.
Nonostante il Basilisco fosse morto da anni, i suoi resti facevano ancora paura.
Jane ricordava come fosse ieri la terribile battaglia che Harry aveva dato contro il serpente mostruoso, rischiando di venire ucciso.
−Dobbiamo prendergli i denti – disse Jane inginocchiandosi accanto alla carcassa. – Attento a non ferirti.
Con uno strappo deciso, la ragazza staccò di netto una delle tante zanne affilate come sciabole.
Edmund la imitò.
A quel punto, Jane estrasse la coppa di Tosca Tassorosso dalla bisaccia che portava al collo.
L’Horcrux dovette capire quello che stava succedendo, perché prese a ticchettare e ad agitarsi con violenza.
La zanna tremò con veemenza tra le dita di Jane.
−Faccio io – disse Edmund risoluto.
−No, Ed! È tuo padre!
−Lo chiami padre uno che ha permesso tutto questo? – ribatté lui, mentre un altro boato scuoteva il soffitto.
−Insieme?
−Insieme.
Edmund pose la mano su quella di Jane; poi affondarono il colpo.
Un urlo spaventoso proruppe dalla coppa, scagliandoli a terra, le dita sporche di sangue che schizzava copioso dallo squarcio che avevano aperto sulla sua superficie.
La coppa continuava a urlare e a sanguinare, fino a quando la versione diciottenne e dilaniata di Tom Riddle non si erse al centro della stanza, tendendo le mani verso di loro.
La sua somiglianza con Edmund era spaventosa.
Un’orribile ferita gli squarciava il torace, schizzando sangue ovunque.
Jane rivide come se stesse accadendo di nuovo il ferimento di Edmund, le interiora sparpagliate sul prato, l’odore del sangue che sembrava penetrato nelle ossa…
Con un urlo selvaggio, la ragazza affondò un altro colpo sulla coppa.
Riddle urlò ed esplose.
Nella Camera dei Segreti tornò il silenzio.
Edmund fissava Jane terrorizzato, il cuore che sembrava dovesse schizzargli fuori dalle orbite.
La ragazza si voltò verso di lui e, senza pensarci, lo baciò.
−Ehi, ma ti sembra il momento? – esclamò il ragazzo, sconvolto.
−Avevo bisogno di assicurarmi che fossi quello giusto – si scusò lei.
Nonostante stesse cercando di dissimulare lo shock, la voce e le gambe le tremavano in maniera incontrollata.
Edmund le circondò le spalle con un braccio.
−Tu sei troppo coraggiosa – mormorò stringendola a sé.
Jane affondò le dita nella felpa di lui.
Faceva fatica perfino a stare in piedi.
−Te la senti di camminare? – domandò Edmund piano.
−Sì…Per favore, torniamo dagli altri!
Il ragazzo la scortò fuori dalla Camera dei Segreti; poi, prima di uscire, si voltò un’ultima volta verso il suo interno.
−Cosa fai? – domandò Jane notando che il ragazzo aveva sollevato la bacchetta.
−Voglio accertarmi che nessuno in futuro ripeta gli errori dei miei avi – rispose lui. – Diffindo maximus!
Ci fu un tremendo boato; poi l’intera Camera dei Segreti crollò su se stessa.
Edmund trascinò via Jane appena un attimo prima di venire travolti da un cumulo di macerie.
Si rialzarono dopo minuti che parvero ore, ricoperti di polvere e di sangue.
−Andiamo – tossì Edmund tendendole la mano. – Harry ha bisogno di noi.




Angolo Me

Buongiorno e bentrovati :)
Ve l'aspettavate questa visita nella Camera dei Segreti da parte di Edmund e Jane?
Senza nulla togliere a Ron e Hermione, * il cui bacio secondo me sarebbe venuto dieci volte meglio in occasione del salvataggio degli elfi domestici * non vedevo proprio l'ora di scrivere questa scena!
Spero solo che vi sia piaciuta, per quanto abbia un po' stravolto le cose...
Mi spiace dirlo, ma siamo arrivati al terzultimo capitolo * la mia vita non ha più senso! *
Se avete comunque voglia di cimentarvi nella lettura di qualche altra mia creazione, sono lieta di informarvi che sul fandom di "Lady Oscar" è appena uscita una nuova storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2925275
Per tutti gli avvisi, anteprime e aggiornamenti, invece, potete farmi visita sulla mia pagina Facebook: https://www.facebook.com/LeStorieDiFedra?fref=photo
"L'ultimo Erede" tornerà come sempre martedì prossimo.
Un bacio e grazie a tutti voi per le vostre bellissime recensioni, i consigli e, specie in questo periodo un po' particolare, il sostegno.
Un abbraccio :)

F.

 
 
 
   
 
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