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Autore: Dakota Blood    02/12/2014    0 recensioni
[Altri attori/telefilm]
Una ragazza diversa da tutte quelle che si incontrano ogni giorno. Improvvisamente la sua vita cambia, si ritrova catapultata in un mix di sensazioni talmente travolgenti da non lasciarle un attimo di respiro. Un uomo, il suo unico, grande desiderio. Un sogno fin troppo grande. Destino, fortuna, amore, fato benevolo. Insomma, a volte per far sì che un sogno si avveri, basta solo volerlo con tutto il cuore.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-Signorina, signorina, si svegli!-  
Robin è vicinissimo al mio viso, posso sentire il suo respiro sul mio collo, sta quasi sorridendo ne sono sicura. Vedo una rosa rossa che se ne sta sola sul letto, penso che sia per me. Che uomo romantico! Mi pizzicano gli occhi, sento le lacrime mentre cercano di farsi spazio, lentamente, quasi come succede nei film. La sua voce è dolce, ride come un ragazzino che finalmente è riuscito a portar fuori la ragazzetta dei suoi sogni... Dio, è bellissimo! Svengo, non ce la posso proprio fare, è più forte di me. Uno scossone improvviso mi fa quasi tremare, sto forse morendo? Un terremoto, un incidente, che cos'è? Poi ricordo il viaggio, l'aereo... Oddio, non è che per caso mi ritroverò nel bel mezzo dell'oceano circondata da un branco di squali martello?? Spalanco gli occhi, stavo solo sognando... e che sogno! Il respiro si fa regolare, mi giro a destra e vedo l'anziano mentre mi scuote, mentre cerca in tutti i modi di farmi tornare alla realtà. Ma chi vuole tornarci! Non capisco nemmeno dove mi trovo, ah si, Roma, la mia città, poi il viaggio a New York. Ok, Robin. Un sorrisetto malizioso inizia a sorgere sulle mie labbra, come un sole malvagio in una fredda mattina di Dicembre. Il mio amato non è poi così irraggiungibile. Cos'è che diceva Walt Disney? Se puoi sognarlo puoi farlo. Bene, caro Disney, sappi che sono assolutamente d'accordo con te. Ho il sedere addormentato, lo stomaco che brontola, un leggero capogiro e un mal di testa assurdo. Eppure mi sento dannatamente felice. Forse sarà colpa dell'amore? Oddio è pur sempre un amore platonico, ma non significa che non sia un amor vero, di quelli che ti tolgono il respiro. 
-Signorina, si sente bene? Vuole che chiami il pilota?-
Il pilota? E chi lo vuole vedere! Non ho bisogno di nessuno, voglio solo raggiungere il mio albergo e incontrare l'uomo dei miei sogni, della mia vita.
Prendo il telefono, anche se non cerco minimamente di accenderlo. Mi guardo intorno per assicurarmi di non aver lasciato niente sul sedile e poi abbozzo un mezzo sorriso.
-Lei è molto gentile, ma non deve preoccuparsi. Sa, sono solo molto stressata!  è un periodo un po' particolare, troppe emozioni assieme, tutte in una volta... anche se sono giovane, a volte è proprio difficile riuscire a gestire troppe cose assieme-
Mi guarda distrattamente, accartoccia il giornale e lo lascia sul sedile.
-Beh che fa, lo lascia lì?-
-Era solo uno stupido passatempo per non pensare alle cose che ho lasciato andando via da Roma-
Un colpo al cuore. Ma guarda che tenerezza! E io che pensavo si trattasse del classico anzianotto che pensa ventiquattro su ventiquattro alla formula 1, al calcio, alle macchine e non è capace di provare veri sentimenti. Mi fa' quasi tenerezza.
-Se non sono troppo indiscreta... si tratta di problemi di cuore?-
-Una ragazza saggia e fin troppo intelligente, sarai mica una di quelle giornaliste a cui non si può mai mentire?-
Mi lascia di sasso. 
-Ha proprio indovinato. Comunque se non se la sente di parlare, la capisco. Non vorrei sembrarle un'impicciona, e sopratutto stia tranquillo, non scriverò un articolo sulla sua vita privata, per fortuna mi interesso solo ai personaggi famosi, a meno che lei non sia un Robert De Niro che è sfuggito al resto del mondo!-
Ride di gusto e si appoggia al bastone.
-Non sono altro che un povero pensionato con il cuore spezzato. Mia moglie mi ha tradito con un ragazzino, sa, uno di quei toyboy che vanno tanto di moda al giorno d'oggi. Ci pensa? Cinquant'anni di matrimonio buttati al vento per un modello che ha il cervello più piccolo di una nocciolina-
-Oddio, mi dispiace da morire!-
Non so che dire, provo un'imbarazzo incredibile. Ok, sono una giornalista, ne sento di tutti i colori, scrivo articoli di ogni genere, ma quando si tratta della realtà, quando i protagonisti sono persone comuni, uomini e donne che si incontrano quotidianamente, al supermercato, sotto casa, in aereo, in treno... beh inizio a sentirmi piccola e indifesa, e capisco che il lavoro è ben diverso dalla vita di tutti i giorni.
-Non si dispiaccia, io ci ho messo una pietra sopra. Sto andando a New York dai miei figli. Anzi, dalle mie figlie, per la precisione. Marlene e Darline. Sono le mie piccole bambine di cinquant'anni-
Trema mentre ne parla. Il bastone oscilla lentamente e intanto senza nemmeno rendercene conto siamo scesi dall'aereo in un batter d'occhio. Che tenerezza e quanto amore! Magari avessi avuto io un nonno simile! L'avrei stretto a me come si fa da piccoli con il pupazzo del cuore, gli avrei detto che accanto a me non avrebbe mai dovuto temere la morte o la sofferenza, o la fine di un grande amore. Come saranno fortunati i nipoti!
Sospiro mentre il vento inizia a farmi lacrimare. Proprio adesso che mi ero ripromessa di non piangere!
Lui se ne accorge e scuote la testa con forza.
-Non pianga per me, ormai ciò che è andato non tornerà più. Pensi a lei, a quanto è bella e fortunata. Sa che cosa le dico? Che lei avrà proprio una vita fortunata! Glielo leggo negli occhi, ha quell'animo nobile e puro delle ragazze dolci e tristi... perennemente innamorate.-
Vedo che cerca qualcosa, inizia a frugare nelle enormi tasche della giacca a vento ( color militare) ed estrae un amuleto rosso. Molto, molto carino.
-E questo cos'è?-
-è un portafortuna, un semplice amuleto. Ma puoi chiamarlo anche con questo nome ' Il mio gioiello'  Me lo regalò mia moglie, che a sua volta lo ricevette in dono da una maga che credeva ciecamente nell'amore, conosceva tante di quelle pozioni, tanti di quegli intrugli, sai quelle cose particolari... oh scusa, posso darti del tu vero?-
-Ma si figuri, certo!-
-Bene, prendilo, ti porterà fortuna. Leggo nei tuoi occhi qualcosa di profondo... so che credi molto nei tuoi sogni, che non ti abbatti facilmente. Sei molto determinata, ragazza. Credi in te, in questo gioiello e riuscirai ad esaudire il tuo più grande desiderio. Ora mi devi scusare, ma il treno mi aspetta. Aereo, treno,  autobus, insomma... avrò anche ottant'anni ma non mi ferma proprio nessuno. Ancora buona fortuna, bella giornalista!-
Gira i tacchi e se ne va, con quel suo modo di camminare un po' strano, quasi fiabesco. Mi ricorda il Bianconiglio della favola di Alice nel paese delle meraviglie, e infatti poco dopo controlla l'orologio quasi fosse sempre in ritardo, anche se non è proprio identico a quello che indossava il coniglio. 
E mi ritrovo così, senza parole, immersa in questo vento impetuoso che mi scompiglia i capelli e l'anima. Mi ritrovo con la testa improvvisamente leggera e folle, mi ritrovo a stringere fra le mani un rubino che solo pochi attimi prima dormiva nelle tasche di un uomo che pensavo fosse un antipatico musone. 
è proprio vero quel che si dice, i viaggi ci insegnano a vivere e ad amare.
Penso alla statua della Libertà, penso alle strade affollate da milioni di persone, ai taxi gialli che  avanzano nonostante il caos assurdo della città, penso ai cuori delle persone che battono al'unisono quasi inseguendo il rintocco delle campane, penso alla donna che ha abbandonato un uomo meraviglioso per uno stupido ragazzotto e poi penso a me, al fatto che solo qualche ora fa non ero altro che una ragazza come tante altre e ora invece mi sento la persona più fortunata del mondo.
Sorrido al cielo e il sole mi bacia la fronte, come un padre amorevole.




   
 
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