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Autore: shihoshinichi99    02/12/2014    2 recensioni
La solitudine mi colma anche se lui è qui di fianco a me. Sento soltanto una tristezza incomprensibile che mi opprime. Niente può cambiare , Shinichi. Io sarò per sempre da questa parte dove regna il buio, la notte e la morte. Tu dall’altra, quella della luce, del giorno e della vita, che è la cosa più preziosa, una cosa che io non merito di possedere. Chiudo gli occhi non voglio più vederti, ma soltanto sapere che sei felice, questo è quello che mi importa.
by Shihoshinichi99
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Hiroshi Agasa, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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LA NEVE COLOR ROSSO SANGUE
capitolo 6: sii felice, per me, okay?



Riuscivo a malapena a camminare, a salire quelle scale che sembravano poco stabili, inoltre la vista mi si annebbiava spesso per il dolore. Portai la mano alla fronte cercando di non pensare a tutto ciò, ma solo a lei, e così mi accorsi che scottavo. Avevo la febbre.
-Cavolo Shi … - non completai mai quella frase , forse per la sorpresa di chiamarla per nome, o perché me la ritrovai davanti.
Era seduta in cima alle scale, una mano che sfiorava il gradino sotto quello dove era seduta, l’altra sulla gamba e la testa appoggiata al muro. Sembrava scossa. Mi guardò, piangeva, e riabbassò subito lo sguardo. Il suo sguardo mi era sembrato senza nessuna espressione, mi aveva mostrato nulla di come si sentisse. La guardavo da in basso. La guardavo … le tesi la mano.
-Andiamo Haibara … vieni con me?-
-Shinichi, hai mai notato quanto la neve sia candida? Ecco io … io non lo sono! Sarò sempre macchiata da queste colpe, dalla mia vita … come mio padre-
Le vidi stringere la mano sulla gamba a pugno. Doveva soffrire molto, ma io non riuscivo ancora a comprendere quanto.
Iniziai a salire le scale.
-Già, mio padre … l’uomo che … ha fatto … di me … l’artefice della tua sofferenza … scusami-
Si alzò in piede, tenendosi con la mano al muro per sostenersi.
I miei occhi si spalancarono.
-Volevo essere io … almeno a salvarti … ad arrivare a te … e anche se è questo il risultato, ne sono felice- sorrise e io non riuscivo a distogliere gli occhi dalla maglietta nera sporca di sangue.
-Il tuo scudo … volevo esserlo io …-
-Che vai dicendo? Ero io che …-
-DOVEVA SALVARMI?- alzò il viso e continuò con un tono più calmo, ma ancora leggermente arrabbiato -tu non mi devi nulla, Kudo-kun … niente-
Quella frase mi strinse il cuore, che sembrò fermarsi per qualche secondo. Il tempo intorno a noi si era fermato, ma da lontano sentivo le sirene, delle voci e la neve cadere.
Feci un sorrisetto.
-La neve non è candida, da quel giorno … - alzai lo sguardo apposta per incrociare il suo -Tu lo sei molto di più, Shiho-
Sembrava sbalordita che l’avessi chiamata così. Cadde seduta di nuovo sul gradino.
-Non voglio tornare … in un mondo dove la gente mi guarda con quegli occhi … non voglio, Kudo-kun-
-Ma ci sarò io, ti prego, Shiho!-
-NON MI CHIAMARE COSI’! ti prego, non lo fare … non usare il nome scelto da quell’uomo …-
-Da tuo padre?-
-No, …- girò il viso verso il muro, con i capelli che la circondavano ramati e leggeri, che arrivavano al gradino dove era seduta.
-Da chi allora?-
-Da … da … lui!- alzò il braccio e indicò un uomo che si trovava proprio dietro di me. Non lo vedevo bene in faccia essendo avvolto dal buio di quell’angolo …
-Che parole commoventi … Shiho- disse.
-Chi sei?- chiesi subito.
-Io? Beh, sono Gera, lo zio di Sherry …-
-Eh?! Non sapevo avessi uno zio? Haibara?-
Ai si era alzata e guardava quell’uomo con rabbia.
-Vattene, consegnati alla polizia, va!-
-Scherziamo … mai!-
-Bast …- la interruppi.
-Haibara! Spiegatemi qualcosa …-
-Non è tempo di spiegazioni, detective … sono suo zio, ho suggerito io il nome ai suoi genitori e questa ragazza dovrebbe essermi grata … per tutto quello che ho fatto per lei-
-Non hai fatto nulla!- disse Haibara con le mani a pugno.
-Sembri arrabbiata … nipote-
-No! Io non lo sono!- si sedette di colpo e portò le mani alle orecchie.
-Starai di nuovo con me …- stava salendo le scale e si stava dirigendo verso di lei -Subito!- l’aveva afferrata per il braccio e la stava strascinando su per le scale.
Arrivai alla pistola rimasta su un gradino, cercai di correre fino alla svolta delle scale e quando fui lì sparai sfiorando la guancia di Geta che ne rimase sbalordito. Ai gli diede una gomitata sullo stomaco e poi sfilò una pistola da dietro e gliela puntò alla tempia.
-Bastardo! Non mi toccare mai più!- gridò all’uomo che ora era immobile a terra.
Ma in un secondo Genta le aveva afferrato la caviglia e l’aveva gettata a terra. Aveva la pistola di Ai in mano e l’aveva puntata su di me, che stavo cercando di salire le scale. Poi rivolse di nuovo lo sguardo a Haibara e le strinse con la mano le due guancie e disse rabbiosamente.
-Non sei più tanto forte eh?-
La guardava in quel modo, con desiderio e in un secondo si abbassava su di lei. Vidi scendere delle lacrime dagli occhi di Ai.
-Basta!- gridai e in un secondo ero in cima alle scale e lo tenevo al muro col pistola puntata alla sua testa.
Ai era a terra immobile, per la paura e il dolore delle ferite. Chiuse gli occhi.
Geta cercò di liberarsi dalla mia presa, ma subito lo colpii con il retro della pistola alla testa e  presa Ai in braccio, inizia a scendere le scale.
Ai tremava.
Arrivato all’ambulanza ancora fuori, la caricai e ci portarono via.
La neve cadeva ancora, come quella volta.

Sono passati giorni. Gin, Geta, il boss, e tutti gli altri sono stati arrestati e condannati.
I giornali ne parlano ancora.
E riguardo me e Ai, stiamo bene. Io devo camminare con la stampella, ma almeno sto in piedi.
LEI …
-Shiho!-
Entrai nella sua stanza e la vidi alla finestra, con le braccia che circondavano le ginocchia, la guancia appoggiata su di esse e i capelli che scendevano vaporosi sulla schiena. Si voltò e mi sorrise: -Buongiorno Kudo-kun …-
-Vedo che stai meglio …-
-Sto bene da l’altro ieri, ma non mi lascino uscire … odio l’odore degli ospedali- fece un smorfia di disgusto e sorriso ancora chiudendo gli occhi.
-Aiiiiii!!!- Ayumi era appena entrata nella camera con tutto il suo buon umore e dietro a lei Genta, Mitsuhiko e il professore, ancora sconvolto per quanto successo e per non essersi accorto di nulla.
Poco dopo entrarono anche Heiji con Kazuha, che per fortuna stava bene, e di seguito Ran.
-Ah! Scienzatina! Vedo che stai bene!- si vide uno schiaffo volare. Era stata Kazuha un po’ offesa dal comportamento del suo fidanzato, ma infondo ci era abituata.
-Ciao Shiho …- disse Ran. Mi prese la mano e mi fece segno che doveva parlarmi.
-Torniamo subito- concluse poi.
Uscimmo e mi misi appoggiato al muro, non volevo ascoltarla.
-Shinichi … dimmi come stanno le cose- aveva le braccia incrociate e ciò rendeva ancora più difficile il tutto.
-Ecco … non so … -
La porta si apri e mi stupii nel vedere quella ragazza dai capelli ramati spuntare fuori.
-Ti spiego io, va bene?-
-Certo … - rispose tranquillamente Ran, anche se infondo un po’ la odiava.
-Congratulazioni per il vostro matrimonio, sono invitata vero?-
Rimasi sbalordito da quella domanda. Avevo la bocca aperta e anche Ran.
-Ehm … sì … ecco … certo ….- disse Ran non sicura di cosa rispondere.
-Kudo-kun, sono felice per te! Io sto bene e andrò in America a finire gli studi. Statemi bene, okay?- sorrise così dolcemente che …
-No! Non puoi comportarti come una bambina Shiho!- disse scocciata Ran.
-Lo so, ma cosa dovrei dire? Che amo Kudo-kun e che voglio restare per sempre con lui? Non voglio rovinare ciò che avete creato in questi anni, ne tornerò fuori, come lo ero una volta-
-Shiho …- dissi entrando finalmente nella conversazione -Non riesco a pensare a una vita senza i tuoi sorrisi… -
-Smettila! Pensaci Kudo-kun … per chi sei tornato quello che sei? Chi volevi sempre vedere? A chi hai chiesto di sposarti?-
- … sei sleale, Shiho -
-Ti amo, Shinichi - disse Ai in quel momento - Sii felice, per me, okay?-
La vidi correre via per il corridoio. I suoi capelli che si muovevano lenti e che creavano un’immagine meravigliosa con la luce del tramonto.
-Shinichi … - mi voltai e mi sbalordii di ciò che mi chiese Ran -Tu mi ami?-
“Mi ami?!?” --------- “Sii felice, per me, okay?”
-Certo Ran …- ha ragione Ai, lei è solo la mia Irene Adler, una partner con cui condividere i brutti e bei momenti.
-Per sempre Ran …- un lacrima mi scese -Per te, okay?-
Ran sorrise e mi prese la mano e ce ne tornammo a casa.
-Lo so, sono sleale, Shinichi … GRAZIE!- sentii Shiho dire da dietro il pilastro dove si era nascosta.
-Per sempre-

THE END

*************angolo************
"per me, okay?"
E' finita :( beh dai, spero che vi sia piaciuta questa serie ... e spero di leggere le vostre recensioni anche nelle prossime ff che farò, o terminerò >_>
Ditemi che ne pensate e spero di leggere molte recensioni,ditemi se ci sono errori, se ho tempo correggerò, e se non è il finale che vi aspettavate, SORRY :)

P.S. per quanto riguarda Geta, il nuovo personaggio, non c'entra molto con la storia, ma non sapevo terminare la sessione "scale" XD no dai! volevo inserire un particolare nuovo, che non c'entra con la vera storia (cioè non c'è davvero un tizio, zio di Ai, che le da il nome di Shiho), ma mi sembrava interessante dare una prospettiva di quanto, secondo me, sia stata brutta la sua infanzia ... Sorry Shiho :)
Comunque essendo bollino verde non sapevo come descrivere le varie motivazioni delle azioni, spero che si capisca cosa intendo, cosa ho formato nela mia testa...
Ah! Basta! ho scritto troppo :)

BYE BYE
Alla prossima
Shihoshinichi99 :-*

 

  
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