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Autore: Straightandfast    03/12/2014    2 recensioni
Andrea non ha combinato niente della sua vita,come spesso gli rammentano i suoi genitori,ma a lui sta bene così. Ha un lavoro fisso,anche se fa schifo,ed ha la sicurezza di poter chiamare in ogni momento gli stessi tre amici di sempre che nel corso di quegli anni non l’hanno mai abbandonato. I suoi occhi blu non osservano più con curiosità il mondo,ma si limitano a lanciare qualche sguardo del tutto disinteressato ogni tanto,giusto per vedere se qualcosa è cambiato,o se tutto è sempre al suo posto. E’ indifferente praticamente a tutto e a tutti,Andrea. Il suo sguardo impassibile rimane tale in ogni occasione,frutto di un esercizio costante portato avanti negli anni. Non è da tutti,alla fine,riuscire ad anestetizzare il cuore,raggiungere un tale equilibrio delle emozioni. Andrea è arrivato a quella famosa atarassia con cui i filosofi greci lo torturavano al liceo,e non ha nemmeno dovuto sforzarsi tanto.
C'è solo una persona capace di salvarlo. Ma lei non lo sa.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Electric souls.

"Kisses that queen,
her walk is so mean,and every jaw drops when she's in those jeans."
One Direction- Steal my girl

 



Qualche mese  dopo è Settembre,il sole che splende nel cielo,Alice e Luca a fare colazione in un bar con vista sul mare e la serenità di essere una coppia. Lei ha ordinato una crepes alla nutella che straborda brufoli e cellulite da tutti i pori  cosa che l'aveva quasi convinta a prendere una più salutare macedonia,e lui,dopo averla zittita con un bacio e aver incassato il suo schiaffo divertito senza battere ciglio,ha preso una crostata all'albicocca,che alla fine ha finito per mangiare lei. Andrea,per niente disturbato,si è perso a guardarla,irrimediabilmente innamorato,sempre di più;lei ha tirato fuori la sua agendina rossa e sta scrivendo qualcosa che non gli farà mai leggere,mentre mangia distrattamente prima la crepes e poi la crostata che il suo ragazzo,con una generosità che esce fuori solo quando è con lei,ha gentilmente spostato verso la sua forchetta tesa alla ricerca di qualcosa da ingerire. Alice,però, è così persa nella scrittura che non si è nemmeno accorta di aver finito la sua crepe e di aver iniziato il dolce di Andrea;inutile dire che lui la trova estremamente adorabile,per questo.
Con suo grandissimo disappunto,dopo aver lanciato un'occhiata di sbieco all'orologio rosso al polso di Alice,scopre che sono le quattro e trentacinque e lui è quindi in un incredibile ritardo per la sua lezione;avvisa la ragazza,la quale probabilmente non recepisce nemmeno le sue parole,e si dirige verso la cassa per pagare.

La rossa,pur non avendo alzato nemmeno per un secondo lo sguardo dalla sua adorabile agendina molto simile al diario di Tom Riddle,ha percepito con chiarezza le poche parole che Andrea ha pronunciato prima di allontanarsi verso l'interno del bar;con un sospiro,scrive l'ultima parola e ripone la sua fedele compagna di giornate all'interno della sua tracolla di pelle marrone,altrettanto storica. Si abbandona pigramente sulla schiena,allungando le gambe e si accorge solo in quel momento di quanto effettivamente fossero indolenzite;con impazienza lancia un'occhiata alla coda per pagare e con disappunto scopre che Andrea si trova esattamente alla fine di essa,segno che non tornerà da lei per i prossimi dieci minuti. Prende in mano il cellulare,ben decisa a distrarsi nell'attesa guardando qualche foto delle blogger italiane che lei segue su Instagram e per le quali il suo ragazzo prova un odio sconfinato;nel frattempo accende anche una sigaretta,sospirando di nuovo rumorosamente. Si vergogna,si vergogna davvero dello stato in cui la sua mente e il suo corpo si trovano ora che Andrea è lontano;ha passato tanti anni senza considerarlo niente più che un amico -un caro amico,certo,ma solo quello- e adesso che ha scoperto cosa possa significare stare con lui,non può fare a meno di soffrire fisicamente e mentalmente quando lui,per qualche motivo,si trova distante da lei. Anche adesso,pur sapendo perfettamente quanto questa sofferenza sia insensata e irragionevole,dal momento che Andrea è probabilmente a meno di cinque metri da lei,non può fare a meno di sbuffare innervosita. Decide di concentrare tutta la sua attenzione sulla nuova foto che Chiara Biasi ha caricato su Instagram e si diverte un po' nel leggere i commenti sotto di essa;sta ancora ridendo tra se e sè quando qualcuno si ferma esattamente accanto al suo tavolino,coprendole con la propria ombra i raggi del sole che fino a quel momento cadevano sul suo viso. Alice alza lo sguardo,pronta a incrociare gli occhi adoranti di Andrea e a rivolgergli un sorriso altrettanto dolce;è con grande disappunto e sorpresa che scopre che la persona che la sta fissando insistentemente non è Andrea.

"Ciao!Hai bisogno di qualcosa?"Chiede incerta al ragazzo di fronte a lei,squadrando con curiosità i suoi lineamenti duri e i suoi occhi scuri,alla ricerca di qualche dettaglio che le possa far capire chi diavolo è.
"Ciao!E' da un po' che ti guardo dal mio tavolino laggiù e non ho potuto fare a meno di notare che sei davvero molto bella."Esclama lui,facendola inarcare ancora di più il sopraccigglio e rendendo,se possibile,la sua espressione ancora più perplessa.
"Grazie,sei molto gentile." E sfacciato e poco originale,senza contare che non me ne può fregar di meno di quello che tu abbia notato o non abbia notato.. Pensa tra sè e sè Alice,mentre continua a fissare il ragazzo davanti a lei,che non sembra per nulla infastidito nè reso meno coraggioso dal tono sbrigativo e noncurante con cui lei lo sta liquidando.
"E' quasi ora di pranzo,potremmo mangiare qualcosa insieme,che ne dici?"Incalza lui,continuando a sorriderle in un modo a dir poco plastificato,mentre lei si deve trattenere con tutta se stessa per non alzare gli occhi al cielo.
"Ho già mangiato,grazie di nuovo."Afferma con decisione,indicando con la mano i piatti che si trovano di fronte a lei;lancia un'occhiata alla coda di fronte alla cassa,cercando con i suoi occhi la figura di Andrea. Lo trova poco dopo,mentre porge i soldi alla cassiera e risponde con un sorriso tirato a qualcosa che lei sta dicendo;anche a questa distanza,Alice percepisce chiaramente il suo nervosismo,sottolineato dalla sua gamba che si muove nervosamente e dalla mascella contratta. Non ha bisogno di sforzarsi troppo per capire quale sia la causa dell'improvviso nervosismo del riccio;in pochi secondi si alza,raccoglie le sue cose e squadra per un ultima volta il ragazzo impertinente in piedi di fronte a lei.
"Ora,ti chiedo scusa ma devo proprio scappare. Il mio ragazzo mi sta aspettando."Non si preoccupa di non lasciar trapelare il nervosismo che si è impossessato di lei;muove un passo fuori da quella situazione scomoda,ma il ragazzo la ferma gentilmente,stringendole il braccio con una mano. Lei sbuffa,ormai completamente noncurante di apparire maleducata,mentre tutto il suo corpo scalpita,troppo impaziente di stare di nuovo accanto ad Andrea.
"Nel caso cambiassi idea,questo è il mio numero."Le sussurra nell'orecchio,risultando ancora più sgradevole di quanto già non fosse stato,mentre le porge un foglietto stropicciato su cui sono scribacchiati dei numeri a cui Alice non presterà mai alcuna attenzione. La rossa,infatti,si libera con uno scatto nervoso dalla presa in cui lui l'ha rinchiusa e gli volta le spalle,mentre appallottola con rabbia il foglietto che lui le ha dato. In quell'istante viene raggiunta da Andrea che incenerisce con lo sguardo il ragazzo alle sue spalle e la strattona con violenza per toglierla dal campo visivo di quel potenziale nemico.

"Chi cazzo era quello?E che cazzo voleva?"Alice sospira piano,aggredita con violenza da Andrea,reso completamente pazzo da ciò che ha visto poco prima. Sa benissimo che trattare la sua ragazza in questo modo non risolverà niente e che,probabilmente,ha travisato ciò che ha visto come fa sempre,ma non ci riesce,non ci riesce proprio a calmarsi.
"Era solo un coglione..adesso andiamo,arriverai in ritardo a lezione.."Mormora lei,intimidita dalle saette che sembrano uscire dagli occhi blu del ragazzo;spera di riuscire a distrarlo con la scusa dell'università,sapendo perfettamente quanto lui ci tenga a seguire ogni lezione dall'inizio alla fine. Da quando lo ha convinto ad iscriversi alla facoltà di architettura,il suo ragazzo non si perde un'ora di università,e lei non può che essere felice di averlo aiutato a trovare la sua strada.Il suo tentativo di distrarlo,però,fallisce miseramente,dal momento che Andrea rimane immobile con lo sguardo adirato fisso su di lei.
"Ti stava guardando nella scollatura." Le parole fuoriscono con rabbia dalle labbra del ragazzo,mentre lui con una mano indica la canottiera nera attillata che Alice ha indossato quella mattina:è così perfetta,con quel pezzetto di stoffa che le risalta le curve,i pantaloni modello boyfriend larghi e strappati e i sandali ai piedi che Andrea davvero non può sopportare che qualcun altro posi lo sguardo su di lei.
"Te l'ho detto,era solo un coglione."Prova ancora a convincerlo lei,avviandosi verso la moto del riccio mentre gli prende dolcemente la mano con la sua. Lui,però,si libera con uno scatto dalla sua presa,sciogliendo l'intreccio di mani che lei aveva creato.
"E tu permetti che un "coglione" ti guardi le tette e il culo senza dire niente?"Le chiede,infuriato,alzando la voce ben più del dovuto. "Scommetto che ti è anche piaciuto,vedere come lui ti guardava,vero?Cos'è,ti sei sentita bella?Ha risolto i tuoi stupidi problemi di autostima essere guardata in quel modo?"
Ha esagerato,e lo sa.
Lo sa ancora prima che gli occhi di Alice diventino lucidi di lacrime,che il suo sguardo deciso cominci a vacillare e che lei inizi a tirare su con il naso,in un gesto di tristezza che lui conosce bene. Lo sa ancora prima che lei lo guardi con degli occhi feriti e la bocca tremante,e lo sa ancora prima che lei mormori "sei proprio un coglione" e si allontani da lui. 
Ha esagerato e lo sa,perchè l'ha visto anche lui il modo in cui Alice ha guardato quel coglione non appena lui si è avvicinato a lei,perchè si è accorto delle occhiate dolci che rivolgeva nella sua direzione anche mentre quello le parlava,perchè ha visto che lei ha appallotolato il foglietto che lui le ha offerto. Lo sa perchè è geloso,geloso marcio,ma questo non lo giustifica dall'averla ferita così profondamente. Mettere in dubbio la buona fede di Alice non è stata già di per sè una gran bella idea,ma addirittura far leva su quei problemi di autostima di cui lei così tanto spesso gli ha parlato,deve essere stato per lei come ricevere una pugnalata,e Andrea lo sa.
Con una rabbia che rivolge con violenza a se stesso,sale sulla sua moto e si dirige verso il centro della città,sperando che la lezione riesca a risolvere il labirinto formatosi nella sua mente intricata;il suo intento,però,non ha successo e tre ore dopo,quando il professore di architettura ha finito di parlare il suo foglio di appunti è completamente bianco e la sua attenzione è ancora disastrosamente concentrata su Alice e sui suoi occhi feriti di qualche ora prima.Fuma una sigaretta insieme ai suoi compagni di corso,ma il nervosismo riesce a offuscargli completamente la mente,e allora proprio non è in grado di vedere i loro volti,sentire i loro discorsi,intervenire,addirrittura. Così,li saluta velocemente e si dirige a passo svelto verso la sua moto;dopo pochi minuti arriva sotto casa di Alice. 

Non ha nessun discorso preparato,nessuna scaletta da seguire;sa solo che vuole scacciare via dal suo viso quell'espressione ferita e riportare quella luce sbarazzina nei suoi occhi.  Deve suonare il campanello tre volte,prima che la porta si apra e riveli la figura di Alice;la ragazza ha i capelli raccolti in una coda scarmigliata,una maglietta orribile con disegnato sopra un cane,dei pantaloni della tuta con una macchia di caffè in bella vista e gli occhiali storti sul naso. Andrea non ha bisogno di arrivare ai suoi occhi lucidi,per capire quanto la situazione sia grave;Alice è una di quelle ragazze a cui piace vestirsi carine anche quando sono sole in casa da giorni,e vederla con addosso la maglietta più terribile del suo armadio è abbastanza esplicativo di come si debba sentire.
Andrea la guarda negli occhi per un periodo di tempo infinito,cercando di esprimere con essi tutto ciò che è incapace a dire ad alta voce;Alice,però,non è disposta a perdonarlo così facilmente e sostiene il suo sguardo con un'aria di sfida così sconfitta che costringe Andrea a guardare altrove.

"Sono un coglione,e ti chiedo scusa."Mormora alla fine. Lei rimane immobile,il suo sguardo non si addolcisce nemmeno per un istante. "Sono geloso marcio e il modo in cui quello ti stava guardando mi ha mandato in pappa il cervello. E lo so che è assurdo,che non posso rinchiuderti in una prigione solo perchè sei bellissima e tutti vorrebbero portarti a letto. Ma..immagino di essere come un neonato,ho bisogno di avere sempre delle conferme della tua presenza,del fatto che vuoi stare con me,del fatto che tu mi.." Andrea si blocca all'improvviso,consapevole di aver parlato troppo e di aver esplicitato ad alta voce quale sia il vero problema della faccenda.
"Tu sei insicuro perchè io non ti ho ancora detto ti amo."Esclama Alice,inarcando un sopracciglio mentre la rabbia e la tristezza sul suo viso lasciano il posto alla sorpresa. In un attimo la consapevolezza di quale sia il motivo del malumore che ha investito Andrea negli ultimi giorni si manifesta sul volto della ragazza;lui continua a fissarla,cercando in tutti i modi di rimanere impassibile e non lasciar trasparire nessuna delle emozioni provocate dalle parole di Alice.
"Senti,Ali,ascoltami.."Inizia piano,ben deciso a proseguire e a risolvere la situazione tra di loro.
"No,adesso stai zitto e mi ascolti tu. Devi smettere di mettere in dubbio i miei sentimenti,okay? Mi manda in bestia questa cosa,proprio non riesco a sopportarla..sembra che solo perchè hai provato dei sentimenti per me per così tanto tempo e mi hai detto -ti amo-,tu abbia il diritto di mettere in dubbio quello che provo io,o addirittura la mia fedeltà.Sono tua cazzo,andrea. E lo so che per sette anni non lo sono stata,e dio solo sa quanto mi senta in colpa per averti fatto soffrire per così tanto tempo ma,cazzo!,non puoi aprire gli occhi un attimo e vedere che tutto è cambiato,che sono tua? Sono qui,ora,e sono tua. Dovresti davvero smettere di guardare quello che non è successo per anni,e vedere quello che sta succedendo ora. Sono tua,Andrea,e provo dei sentimenti davvero forti verso di te,non importa se le parole che possano definirli non sono ancora uscite dalle mie labbra,ci sono punto e basta. E non è carino da parte tua continuare a paragonarli con ciò che provi te,metterli in dubbio o spingere perchè io li esprima ad alta voce. Ti ci sono voluti sette anni per dirmi ciò che provavi,non credi che potresti concedere un po' di tempo anche a me?"
E non è la rassegnazione che emerge dal tono della sua voce,nè la tristezza delle lacrime che scorrono sul suo volto a far capire ad Andrea che sì,forse ha ragione lei,come sempre;è la stanchezza che emerge da ogni suo movimento,la dolcezza con cui lo guarda e la sincerità che esprimono i suoi occhi.

"Tutto il tempo che vuoi." Mormora lui piano,avvicinandosi a lei e guardandola con dolcezza;e non importa se Alice si era ripromessa di non cedere troppo facilmente,non importa se ha appuntamento con Giulia fra dieci minuti e rischia di arrivare in ritardo. Non importa niente,perchè Andrea l'ha presa in braccio,le ha cosparso il viso di baci dolcissimi,le ha messo una mano sul fondoschiena e l'ha trascinata in camera da letto. Alice si lascia spogliare,sentendosi sciogliere sotto lo sguardo blu del suo ragazzo,che riesce a farla sentire bella e desiderata come non mai;lui continua a baciarla da tutte le parti,alternando ad ogni bacio uno "scusa" sussurrato,che ripara tutte le ferite apertesi quel giorno a causa delle sue parole.
Alice si abbandona senza ritegno alle coccole di Andrea e mentre fa l'amore con lui pensa,tra se e se,che sarebbe proprio il momento di tirare fuori quelle due paroline che stanno facendo penare entrambi allo stesso modo;apre la bocca per dirle ad alta voce,tira fuori il coraggio e si sente quasi pronta. Poi però Andrea la guarda negli occhi senza paura e mormora il "ti amo" più dolce del mondo,e Alice ancora una volta pensa che no,non ce la farà mai a dire ad alta voce che sì,un po' lo ama anche lei.
Allora gli dice altre tre parole,che magari sono meno difficili da dire ma non meno importanti. 

"Sono solo tua",sussurra nell'orecchio di lui. E anche se nella sua mente sono altre le parole che avrebbe voluto pronunciare,con un po' di coraggio in più,sente comunque Andrea sorridere contro la sua spalla. Non gli ha ancora detto "ti amo",ma è solo sua. E questo,ad Andrea,basta.

 
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Ciao dolcezze!
Non ho molto tempo,perciò il mio spazio autrice sarà brevissimi,almeno per una volta.
Eccovi il nuovo capitolo,è il penultimo della storia,perciò godetevelo,
la prossima settimana arriveremo già alla fine :(
Spero vi piaccia,davvero,
e vi ringrazio infinitamente per tutto l'appoggio e l'affetto che mi date,siete fantastiche :3
Un bacio enorme,
Chiara
  
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