Fin da quando ero piccola desidero partire e visitare ogni angolo della terra ;il poter viaggiare senza limiti e alcuna meta è l 'esperienza che voglio poter provare per tutta la vita.
Forse è per questo che amo i leoni, quei minuscoli fiori che volano al piu piccolo soffio, che volano sensa fermarsi e scoprono luoghi sconosciuti e la fanno nascere una fiamma di speranza

Apro gli occhi e per un momento non so dove mi trovo, confusa cerco di ricordare cosa sia successo e finalmente ricordo che mi trovo in un hotel. 
Improvvisamente il rumore costante di qualcuno che bussa alla porta mi fa alzare. Assonnata vado alla porta, davanti a me,una donna sulla quarantina mi porge un vassoio.

"La sua colazione ,signorina" Il viso della donna mi appare sfocato ma posso notare il suo viso pieno , gli occhi grandi color miele e gentili.

"Grazie...." mormoro,con voce roca. 

Sorridendole chiudo la porta e vado in cucina per fare colazione ,appoggio tutto sul tavolo e mi siedo a mangiare.
Il delizioso odore di croissant mi sveglia completamente, e bevendo il succo sorrido al ricordo che mi da ancora oggi quel semplice dolce. 
la suoneria del cellulare interrompe i miei pensieri. Alzandomi rispondo :
"Pronto?" 

"Pronto, parlo con Melody?” è una voce familiare.

"Si, con chi parlo?"

"Sono io,tuo zio Jeff! Come stai? Mi hanno detto che sei a Seattle! Come sta andando?"


"Me la cavo, ho trovato tanti posti da visitare; Seattle è una citta davvero bella." E sempre un piacere sentire mio zio ma a volte è davvero difficile seguire il filo dei suoi pensieri dato che parla velocemente.

"Ne sono felice! Quando potro rivederti?" 

"Per la fine del mese, credo.." Spero di finire in tempo e riuscire a raggiungerlo a casa. 

" Ah.... ti ho preparato una sorpresa per i tuoi 19 anni! " 

"Grazie zio! Non vedo l 'ora!”sorrido all’idea dei suoi buffi baffi.

“Ora devo andare che mi aspetta molto lavoro."

Guardo l’ora, sono già le 8 cosi decido di farmi una doccia, mentre sono sotto il dolce flusso dell’acqua provo ad immaginarmi un modo per riuscire a dire a mia madre la decisione che ho preso, da quando mio padre se ne è andato di casa lei non fa altro che ignorare quello che le dico e mettermi sotto il naso corsi di legge rifiutando cio che amo veramente. Conosco la sua disapprovazione e il suo odio ma non posso fare a meno di voler fare questo mestiere.

Mi vesto e mi incammino verso la biblioteca, sono alla ricerca di qualche libro da leggre che mi aiuti a dormire dato che in questo periodo mi viene difficile. Persa dal libro  che ho in mano dimentico quello che succede intorno a me e quando alzo gli occhi da quello che ho in mano è gia l’una  di pomeriggio. Decido di prendere qualcosa da mangiare al ristorante vicino. Mi siedo accanto ad una finestra iniziando a sfogliare il menu e alla fine opto per un’insalata e delle patatine. Il cameriere si avvvicina e gli comunico la mia decisone.
 
“Desidera qualcosa da bere?” 

“Dell’acqua gasata andrà bene, grazie”

Mentre mangio una strana sensazione mi percorre tutta la schiena.
Mi sento osservata in modo insistente ,ma la sensazione non se ne va cosi alzo lo sguardo e noto un uomo sulla cinquantina che mi fissa ,infastidita dato che continua mi alzo e vado a parlargli.

"Scusi,non ho potuto fare a meno di notare che mi fissa da un po'."la mia voce suona un po troppo accusatoria.
 
"Devi stare attenta" 

"Prego?" Chiedo sorpresa dalle sue parole.

"Devi combattere."

"Che intende dire?"sbarro gli occhi spaventata dall‘uomo.

"Che non devi mai mollare" risponde l’uomo con fermezza.