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Autore: LaMappaDellaMiaFaccia    04/12/2014    0 recensioni
Una persona qualsiasi si risveglia in un posto che non riconosce
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apro gli occhi e vedo un'accecante luce bianca, non riconosco il posto in cui mi trovo, ma a differenza di quello che presumibilmente sarebbe normale, no, in mente ho solo una persona. La vedo, come se fosse davanti a me, mi fisso sui suoi occhi nocciola, uguali a miliardi di altri, eppure così speciali, li guarderei per ore, nulla come quelle 2 macchie lucide e marroni mi hanno mai fatto sentire così in pace con me stesso. Il senso della vita? Per me è quello, quello sguardo così dolce e vispo che mi riempe il colpo di nacalda nebbia soffice. Ma d'un tratto quegli occhi scomparvero, di fronte a me il vuoto, e non solo di fronte a me quella calda nebbia si è trasformata in un'aria gelida. Questa persona non c'è più, e non la riavrò mai. La mia vita può continuare così? Con questo continuo senso di vuoto? E soprattutto perchè questo dannato senso di vuoto? Perchè la mia felicità deve dipendere da una un'altra persona? Sono semplicemente una bambola, che deve esser tirata fuori dalla scatola ed usata da qualcuno per avere uno scopo? Si, penso che sia così.Tocco il mio collo e sento un dolore terribile, simile ad un'ustione, un uomo sulla cinquantina, camice bianco e una cintura spezzata in mano. "È grazie a questa cintura da 2 soldi che adesso possiamo parlare, sa?" Accenno un sorriso, respirare mi faceva davvero male, non volevo neanche pensare a cosa avrei provato parlando. "Posso chiderti perchè l'hai fatto?" Io risposi con un no, noto che parlare fa meno male del previsto e quindi continuo "so già come funziona qua, avremo parecchio tempo per parlarne giusto?". Lui ride con un cenno di malinconia, come se cose del genere neavesse viste già tropoe e mi indica l'infermiera, io la salutai e gli chiesi se potevo portarmi le sigarette, lei disse di si, ma che gli accendini erano vietati, mi accesi la sigaretta e buttai l'accendino in un cassonetto, mentre mi scorta al "reparto dei pazzi"mi gusto la mia Gauloise lentamente con tiri lunghi ma leggeri, davvero buona. Sento una voce chiamarmi, è quella di mia nonna, subito butto la sigaretta , perchè diavolo mi importa ancora non farmi vedere fumare da mia nonna? Boh. Si avvicina a me, mi abbraccia. In quella faccia rugosa, scolpita da anni di lavoro e sacrifici vedo tutta la mia vita, se dovessi dare un volto a Dio gli darei esattamente quello, rimasi semplicemente senza parole. Davvero sono una persona così debole e insulsa da avere necessariamente bisogno di qualcuno per andare avanti? In questo momento purtroppo si, e la visione di mia nonna me lo confermò. Son contento di essere ancora vivo? Non lo so, sicuramente mi sarei perso quella visione, sicuramente per la mia perdita soffrirò ancora e tanto. Questione di punti di vista. Ma io non ne ho, io son solo una bambola
   
 
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