Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: FreDrachen    04/12/2014    5 recensioni
Cosa potrebbe mai accadere se un Angelo si innamorasse di un Demone? E se il Demone ricambiasse?
Non è impossibile.
A Gabriele e Lilith è successo. E sono disposti a tutto per proteggere il loro amore proibito.
Anche a costo della vita.
Saranno messi a dura prova dagli Inferi e il Paradiso.
Il loro amore riuscirà a scalfire le avversità e perdurare in eterno? O sarà sconfitto condannandoli a un'eterna divisione?
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Heaven & Hell'
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CAPITOLO 41

«I would want a newspaper»disse James nel suo inglese impeccabile.
Insomma, era o non era americano doc?
Il giornalaio gli scoccò un'occhiata dubbiosa.
"Italiani"pensò con una punta di sarcasmo. Facevano sempre a pugni con la sua lingua, ora la più importante su scala nazionale.
Tirò fuori dal taschino un frasario d'italiano. A mali estremi, estremi rimedi.
«Vorrei un giornale»scandì bene le parole.
L'uomo annuì illuminandosi, e porgendogli una copia della Repubblica.
«Thank you»rispose, suscitando nuovamente quell'espressione persa.
Alzò gli occhi al cielo esasperato.
Aprì la prima pagina del giornale, su cui spiccava la foto di un politico a lui ignoto. Con sorpresa si ritrovò a leggere in italiano.
Accidenti. Doveva specificare che voleva un quotidiano in inglese.
Fece per tornare indietro a cambiarlo, quando fu attirato dalla data.
19 Dicembre 2012
Lui appassionato di thriller e romanzi apocalittici, sapeva perfettamente che i Maya avevano stimato la fine del mondo il giorno dopo.
Deglutì, preso da un oscuro pensiero.
A grandi falciate raggiunse Rebecca intenta a fotografare l'obelisco Flaminio,un enorme blocco di granito che Augusto portò a Roma posizionandolo nel Circo Massimo poi spostato da Sisto V in quella piazza.
«È magnifico,non trovi Jam?»gli occhi della ragazza scintillavano di felicità.
James gettò un'occhiata all'obelisco. Certo,era carino ma non era paragonabile alla porta che avevano attraversato per accedere alla piazza. La porta Flaminia,concepita inizialmente come arco di trionfo,fu rielaborata da Bernini.
«Già, spettacolare»tagliò corto.«Guarda la data».
Becca gettò un'occhiata fugace alla pagina.
«Allora?»
«Allora cosa? Domani finirà il mondo secondo le profezie Maya».
La ragazza scoppiò in una gaia risata.«Credi su serio a queste dicerie Jam?»
James borbottò qualcosa a mezza voce.
«Su, su. Non fare il difficile. Domani non crollerà il mondo. Adesso pensa solo a rilassarti e goditi Roma. Perché quando mai ci ricapiterà il piacere di visitarla?»
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, ma seguì il consiglio della fidanzata.
Con in mano una copia di Angeli e Demoni di Dan Brown in mano curioso raggiunse laCappella Chigi nella chiesa di Santa Maria del Popolo. Era lì, che nel suo thriller preferito, era stato trovato, da Robert Langdon,  Monsignor Ebner,la prima vittima degli Illuminati, marchiato dall'ambigramma : Earth.
La voce di Rebecca lo riportò alla realtà.«Forza Jam andiamo. Abbiamo ancora molto da vedere».
Con un sospiro, si scompigliò i riccioli ribelli.«Arrivo».
Rebecca era già pronta armata di digitale a immortalare un nuovo monumento.
Presero via del Corso, un rettilineo lungo quasi un chilometro e mezzo su cui si affacciavano monumenti famosi che resero celebre quella strada. Famoso era senz'altro Palazzo Doria Pamphilj che accoglieva nelle sue mura celebri opere quali il Doppio Ritratto di Raffaello, o il Riposo durante la fuga in Egitto di Caravaggio. Palazzo Bonaparte, abitato per un periodo di tempo dalla madre di Napoleone Bonaparte.
Tornando indietro dopo aver ammirato i due palazzi, Imbucarono piccole viuzze fino a raggiungere finalmente la Fontana di Trevi.
Il tema dell’intera composizione è il mare. Era inserita in un’ampia piscina rettangolare dagli angoli arrotondati, circondata da un camminamento che la percorre da un lato all’altro, racchiuso a sua volta entro una breve scalinata poco al di sotto del livello stradale della piazza, caratterizzato da un parapetto per delimitare la strada, parzialmente coperto da rocce, su una delle quali è scolpito uno stemma Cardinalizio raffigurante un leone rampante.
La scenografia era dominata da una scogliera rocciosa che occupava tutta la parte inferiore del palazzo, al cui centro, sotto una grande nicchia delimitata da colonne che la faceva risaltare come fosse sotto un arco di trionfo, una grande statua di Oceano che guida un cocchio a forma di conchiglia trainato da due cavalli alati, a loro volta guidati da altrettanti tritoni. Ai lati della grande nicchia centrale altre due nicchie, più piccole, occupate dalle statue della Salubrità e dell'Abbondanza. Le tre nicchie erano delimitate da quattro grosse colonne.
Quell'opera risaliva ai tempi dell'Impero romano. E i romani ci passeggiavano davanti incuranti della sua straordinaria bellezza.
Se a Wilmington ci fosse stata una fontana così l'avrebbero dovuto trascinare lontano a forza.
Sbadigliò stiracchiandosi. Erano lì da poche ore, giusto il tempo di posare la valigie in hotel, e via, già in tour per la città.
«Becca, torniamo in albergo? Sto crollando dal sonno».
La ragazza mise su un falso broncio. Alla fine sorrise con aria compassionevole di fronte all'espressione da pesce bollito del fidanzato.
«Andiamo»rispose prendendolo per mano e conducendolo dolcemente tra le persone verso l'hotel.
Hotel Marcella, così si chiamava distava pochi minuti dalla stazione centrale di Roma Termini, in via Veneto.
Era un edificio d'un carinissimo rosso corallo con quattro piani escludendo la terrazza sul tetto.
L'inserviente li salutò cordialmente con un timido Buongiorno, a cui Rebecca rispose con un sorriso.
James si limitò a scuotere il capo, troppo stanco per proferire parola.
La loro stanza era la 45. Becca aprì la porta inserendo nella serratura incastrata nel pomello, una piccola chiave dorata. Dentro l'arredamento era piuttosto semplice:un letto matrimoniale con rete in legno robusto, una cabina armadio, una cassettiera munita di specchiera, una graziosa TV e una piccola porticina che conduceva ai un bagnetto privato.
James si buttò di peso sul letto facendo scricchiolare la rete.
Rebecca scoppiò a ridere.«Sei così stanco?»
La risposta fu un semplice mugugno.
«Non hai neanche la forza di mangiare?»
James socchiuse uno dei suoi occhi castani.«Sbaglio, o hai detto mangiare?»
Saltò giù dal letto con l'eleganza e la grazia di un elefante.«Perché non me l'hai detto prima? Forza, scendiamo giù al ristornate».
 
Il ristorante si trovava al piano strada dell'albergo.
Si sistemarono comodamente a un tavolo con una tovaglia rossa accesa e rischiarata da una candela.
«Romantico»commentò Rebecca con un sorriso.
James non ascoltò neppure. Il suo stomaco non faceva altro che brontolare e reclamare cibo.
Aprì il menù, ritrovandosi a non conoscere nessuno dei piatti citati. L'unica cosa che conosceva era la pizza di Joes. Nient'altro.
E adesso che mangiava?
Antipasti:
-Insalata russa variopinta
-Crostini filanti alle alici
-Canapés caldi al gorgonzola
-Mozzarella in carrozza
Primi piatti:
-Spaghetti alla carbonara
-Zite alla romanesca
-Polenta sulla spianatora
-Spaghetti alla carrettiera
Secondi piatti:
-Razza al burro nero
-Alici in scapece
-Omelette auxfinesherbes
-Uova in cocotte
-Saltimbocca alla romana
-Carne alla griglia maître d'hôtel
-Zucchini trifolati
-Insalata di lattuga e ravanelli…
James arricciò le labbra. Un nome normale non c'era in quel menù?
«Buonasera». Un cameriere si materializzò al loro fianco reggendo un taccuino a spirale e una Bic.
«Cosa posso servirvi?»
«Qualcosa di normale l'avete?»borbottò in inglese.
«Ma certo Signore»gli rispose il cameriere, scomparendo tra i tavoli.
James tamburellò con le dita sul tavolo impaziente, mentre Becca cominciò a guardare i visi curiosi degli altri clienti.
Il cameriere ritornò pochi minuti dopo spingendo un enorme carrello pieno di piatti.
Lo stomaco di James si contorse per la fame.
«Ecco delle mozzarelle di bufala»disse indicando le piccole massette bianche.«Salame, rosette e qualsiasi cosa vogliate». Con un cenno si congedò, dirigendosi a un altro tavolo per prendere le ordinazioni di altri clienti.
Gli occhi di James si dilatarono di fronte a tante prelibatezze.
«Bè, buon appetito»disse prima di gettarsi a capofitto sul cibo. Rebecca sorrise di fronte a tanta voracità, e lasciandosi influenzare lo seguì a ruota.
Dopo molte rosette col salame e mozzarelline, si ritirarono in camera.
James accese la TV per aggiornarsi sui fatti, pur non capendo un'acca di ciò che il giornalista stesse dicendo, mentre Becca aprì la guida turistica della città.
«Bene. Domani visiteremo il Colosseo, un tocca e fuggi ai fori imperiali, e poi torniamo indietro dal Pantheon, Piazza Navona, Castel Sant'Angelo e per finire San Pietro. ti piace come tour?»
James fece una smorfia.«Sto male solo a pensarci becca»
La ragazza gli lanciò un cuscino come segno di protesta, a cui James rispose con una beffa.
 
 
 
Angolino dell''autrice:eccomi qui con i nostri due umani preferiti(credo) :P
Questa è solo la prima parte della loro vacanza…vedrete che combinerò XD
Ringrazio tutti voi che seguite la storia :D
 
 
Ah…vi ricordo che esiste un gruppo su Facebook che si chiama proprio Forbidden Love che ho creato apposta per la storia…se vi va potete passarci ;)
   
 
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