Seduced by Sunlight
By Mistress Lay
*
Continui
a assaporare il dolore quasi credessi che sia miele.
Ma
quando assaporerai il vero miele, smetterai di soffrire?
*
Capitolo II – Differenza tra sogni ed ambizioni
Naruto non era, come invece si aspettava, sottomesso o
timido, tutt’altro: per tutto il tempo che Itachi trascorse con lui, ebbe le
orecchie tartassate di chiacchiere continue, tipiche dei bambini, in un dialogo
misto a commenti ironici e facezie.
Era un bambino pieno di vita, che viveva per pura
ostinazione, si vedeva, e questo faceva sentire Itachi in un modo strano, quasi
dispiaciuto.
Immaginava che quel bambino dai capelli color del grano si
dimostrasse più chiuso agli altri, che li respingesse, che non li tollerasse.
Si aspettava che Naruto chiudesse ogni via di comunicazione con gli altri, se
lo figurava così molto facilmente, eppure, si dovette ricredere.
Era incredibile come Naruto guardasse avanti senza mai
abbassare lo sguardo, come cercasse sempre di non mostrare il suo dolore
qualora qualcuno lo allontanasse o lo ignorasse. Itachi non se ne capacitava,
ma forse derivava dal fatto che Naruto era profondamente diverso da lui,
diverso nel modo di rapportarsi con gli altri, con il mondo. Per qualche strana
ragione, anche se Naruto non piaceva a nessuno, Naruto non odiava il mondo.
Itachi sapeva con certezza che, se si fosse trovato nella
stessa posizione di Naruto, non sarebbe stato così condiscendente, avrebbe
odiato tutti indiscriminatamente... e avrebbe vissuto solo, in un angolo,
amando quella solitudine.
Proprio perchè erano diversi Naruto non accettava la
solitudine, la stornava con sorrisi, risate, scherzi continui. Naruto era così
pieno di vita che rendeva le giornate di Itachi uno sfavillio continuo quando
era in sua compagnia.
Poteva risultare sciocco passare del tempo con un bambino
ma la compagnia di Naruto non era così puerile come sembrava dall'esterno:
sembrava che avesse preso il meglio dall'infanzia, come la spontaneità, la
vivacità, la semplicità.
Non la spensieratezza, però: ogni tanto Itachi vedeva quel
piccolo visino contrarsi e un velo di tristezza passare sugli occhi azzurri.
Erano secondi, ma mostrava a Itachi quello che non si carpiva conoscendolo
superficialmente: era un bambino, ma era solo, senza genitori, senza famiglia,
senza amici se non Itachi. E... Itachi era suo amico?
Glielo chiese una volta, quando si trovarono vicino ad un
corso d'acqua: Naruto era nudo dalla vita in su e piccole gocce imperlavano il
suo petto e la sua schiena, quello strano tatuaggio a forma di spirale segnava
profondamente la sua pancia, catturando spesso lo sguardo di Itachi mentre si
chiedeva silenziosamente cosa fosse, se una cicatrice o un semplice tatuaggio.
- Itachi-san! - lo chiamò il bambino, gli rivolse il
solito sorriso a bocca aperta. Il più grande era seduto con la schiena premuta
contro il tronco un albero di glicine e quei petali svolazzavano ogniqualvolta
il vento sfrondava i rami.
Il moro aveva sollevato il capo a quel richiamo e Naruto
aveva proseguito: - Itachi-san! Tu sei mio amico, vero? -
L'altro lo aveva guardato biecamente per qualche secondo,
vedendo da quella distanza lo sguardo carico di aspettativa di Naruto. Faceva
così quando si aspettava una risposta seria, che avrebbe potuto fargli male, si
allontanava fisicamente, forse sperando che frapponendo fra lui e il suo
interlocutore più distanza possibile, l'altro non vedesse la sua disillusione
qualora fosse ferito.
A Itachi non piaceva quella reazione. Non gli piaceva
nemmeno quella domanda, posta con quel tono che a malapena mascherava la sua
aspettativa.
- Vieni qui - gli ordinò a voce normale ma perfettamente
udibile. Il bambino tentennò, poi con qualche veloce balzo corse da Itachi,
rimanendo di fronte al ragazzo, attendendo - Che cos'hai chiesto? -
Naruto fuggì il suo sguardo qualche secondo per poi
tornare con gli occhi a fissare intensamente Itachi. Forse in un primo momento
fuggiva la delusione, ma faceva lo stesso al confronto diretto, anzi, con alto
il mento, affrontava il problema a faccia aperta, come era tipico del suo
carattere.
Chissà che persona meravigliosa sarebbe diventata...
Che peccato che solamente Itachi poteva rendersi conto
della sua specialità...
- Sei mio amico, Itachi-san? -
- Non farmi queste domande - lo rimproverò il moro.
- Perchè? -
- Perchè sono scontate -
Il sorriso di Naruto, se possibile, si allargò al massimo:
- Allora sei mio amico? -
- Solo se ti va bene -
Naruto scoppiò a ridere, abbracciandolo di slancio: - A Naruto
va benissimo se Itachi è con lui! E' felicissimo quando c'è Itachi e se Itachi
è suo amico è ancora più felice! -
Le labbra del moro si piegarono a quel contorto e
ridondante discorso infantile, loro malgrado.
*
Ebbe l'impressione che nella vita di tutti giorni stesse
trascurando un particolare importante della sua vita, anche se non ne capiva
bene la natura: quasi tutto il giorno era impegnato con gli allenamenti,
l'esame jonin era ormai alle porte, come confermava la pressione incredibile
che la sua famiglia stava esercitando su di lui.
A Itachi questa pressione non serviva, sapeva bene quello
che doveva fare, come lo doveva fare e perchè era importante che lo facesse. E
sapeva anche di essere il primo tra i suoi coetanei ad aspirare a una tal alta
pretesa, eppure, sapeva bene a cosa mirava.
Tra poco non gli sarebbe bastato nemmeno il rango jonin.
Ma c'era un appuntamento importante, molto importante, che
non mancava mai, ed era quello con Naruto.
Nemmeno lui comprendeva bene quali sentimenti avrebbe
dovuto provare in proposito, perchè avvertiva lui stesso la stranezza del suo
comportamento, ma Naruto aveva qualcosa in lui che rendeva la vita di Itachi
più briosa, quasi come se si fosse aggiunta una componente aggiuntiva in più e
fosse diventata indispensabile.
Forse derivava dal fatto che quel bambino fosse
completamente diverso da lui, che avesse alle spalle una storia differente e
guardasse al futuro in maniera diversa.
Naruto era la tipica persona che guardava avanti senza
fermarsi ai confini imposti dalle persone, senza vedere un orizzonte.
E il dolore che avrebbe incontrato sarebbe stato un
ostacolo superabile, perchè avrebbe sempre trovato dentro di sè la forza per
affrontarlo. Non era una cosa bella da pensare, ma di certo era una speranza in
positivo.
- Ita-san, sei il migliore! -
Il più grande osservò il bambino strafogarsi -
letteralmente - con dei dango che gli aveva portato. In un impeto di gentilezza
Itachi gli aveva comprato dei dolcetti, immaginando che lui li amasse quanto al
moro dispiacevano. E ora gli rivolgeva un sorrisone enorme, con le labbra tutte
sporche di sciroppo.
Con Naruto aveva imparato quella tecnica che nessuno, in
casa, gli aveva insegnato a sviluppare: il sorriso.
*
A villa Uchiha Itachi
si faceva vedere molto raramente: anche prima il ragazzo passava sempre meno
tempo nella casa paterna, preferendo passare del tempo ad allenarsi nella
foresta in solitudine, la mattina la passava in accademia con il suo team e poi
si faceva vedere solamente alla sera tardi. Così Sasuke aveva cominciato a
svegliare molto presto, solo per poter incontrare il fratello maggiore, visto
che non cenava quasi mai con il resto della famiglia.
Ora la sola persona che davvero gli dava ascolto era la
madre, che era anche l'unica che lo assisteva nei suoi allenamenti con
disponibilità e senza esservi costretta. Ok, i complimenti della mamma erano
benaccetti, ma era l'approvazione del fratello e del padre che voleva. Erano
quelli che per lui contavano.
- ... ma è domenica Itachi... - la voce della madre giunse
alle orecchie di Sasuke e subito si sentì in colpa dopo aver pensato che il
parere dei altri due maschi di famiglia fosse più importante di quella della
genitrice. Allungò il passo e con rammarico notò che Itachi era seduto su un
gradino a mettersi le scarpe per uscire. Il bambino gonfiò le guance, irritato.
E lui che aveva atteso con trepidazione il fine settimana!
Itachi non sarebbe andato in Accademia, papà sarebbe
rimasto a casa... Sasuke poteva finalmente veder loro che cosa era capace di
fare con il suo kunai!
- Esco - tagliò corto Itachi.
Mikoto strinse le labbra in disapprovazione: - Pensavo che
oggi potessi stare con tuo fratello... non ci sei mai e Sasuke ti cerca sempre
-
- Okaa-san, ho delle cose da fare. Si sta avvicinando
l'esame di selezione jonin - spiegò tranquillamente Itachi - Non ho tempo da
perdere con Sasuke -
Sasuke sgonfiò le labbra, le strinse, si morse il labbro
mentre quelle parole gli rimbombavano nella testa.
- Non dire queste cose, Itachi - lo rimproverò Mikoto - E'
normale per Sasuke guardarti, sei il suo modello... non ti sto chiedendo di
rinunciare agli impegni in accademia, ma almeno la domenica potresti trovare un
po' di tempo anche per tuo fratello -
- Non si allena già con te? -
- Non è questo il punto. Preferirebbe farlo con te... -
Itachi scrollò le spalle: - Non posso stare dentro ai
capricci di un bambino -
Sasuke corse nella sua stanza con gli occhi pieni di
lacrime, non gli importava se Itachi e mamma lo avessero sentito, non gli
importava, voleva solo chiudersi in camera e piangere, cancellare quelle ultime
parole che gli aveva rivolto il fratello maggiore.
Mentre girava l'angolo quasi si scontrò con il padre.
Fugaku lo guardò severamente, come sempre, e incombette sulla bassa statura di
Sasuke dall'alto facendo immediatamente sentire il bambino un impiastro.
Sasuke abbassò lo sguardo, colpevole per aver lasciato le
lacrime macchiargli le pozze onice dei suoi occhi e le sue guance diafane.
Quante volte il padre gli aveva detto che un Uchiha non piange?
Ora era diviso tra lo scoppiare a piangere per entrambe le
brutte cose che gli erano capitate nell'arco della stessa mattinata e
l'impedirsi di versare ulteriori lacrime per far cancellare la padre
quell'espressione austera.
Strinse i pugnetti e si prese il labbro tra i denti,
cercando di non farsi sfuggire nemmeno un singulto.
Improvvisamente sentì una mano posarsi tra i suoi capelli,
era grande, forte, rude.
La mano del padre.
- Smettila di piangere, Sasuke - disse, eppure, in quella
voce non c'era traccia di severità, solamente una richiesta quasi gentile.
Quasi.
Sasuke strizzò gli occhi e le parole gli uscirono fuori
dalla bocca prima di rendersene conto: - Itachi mi odia - disse in modo
lamentoso e contrito.
Fugaku pressò più forte la sua grande mano tra i capelli
dei figlio minore, in quel momento sollevando gli occhi vide Mikoto
sopraggiungere, osservò la scena e sospirò, lanciando nel frattempo un'occhiata
supplicante al marito. Lascia da parte l'orgoglio Uchiha, Fugaku,
sembrava dire, hai tuo figlio piangente di fronte a te. Per una volta sii il
padre che vorrebbe Sasuke.
- Itachi non ti odia - asserì Fugaku alla fine - E'
nervoso perchè tra poco ci sarà il suo esame, lo sai, la prova jonin sarà più
difficile di quella chunin... -
Sasuke tirò su con il naso. Avrebbe voluto gridare che non
era giusto che Itachi non gli volesse bene.
- Sono sicuro che finito l'esame sarà di più con te -
seguitò il padre. Non si trovava a suo agio con quei discorsi, un po' perchè
nessuno glieli aveva mai fatti e non ne aveva fatti di simili prima, un po'
perchè li trovava superflui.
Con Itachi non c'erano voluti discorsi del genere. Itachi
non si era mai fatto vedere piangere, non aveva avuto bisogno di essere rassicurato.
Ma Itachi era un genio di ninja, dopotutto quasi all'età che tra poco Sasuke
avrebbe raggiunto, Itachi era diventato chunin.
Fugaku ebbe l'impressione che il figlio minore avrebbe
raggiunto e superato l'età di otto anni senza eguagliare il fratello maggiore.
Sasuke era ancora piccolo, gli diceva Mikoto. A Fugaku sembrava che Sasuke
fosse troppo sensibile e basta.
Sapeva che l'erede del clan Nara era un genio in strategia
anche se aveva la pecca di essere pigro. Se soltanto Sasuke avesse avuto la
mente pronta come Itachi, la sua velocità, la sua agilità, la sua forza, la sua
determinazione... se Sasuke fosse come Itachi...
Si riscosse da quei pensieri o la moglie li avrebbe
intuiti, spostò la mano dalla testa del bambino alla sua spalla: - Ti va di
allenarci insieme oggi? -
Sasuke quasi sobbalzò, sollevò il viso rigato di lacrime
incredulo a quella proposta inaspettata.
- Certo, otousan! -
Mikoto sorrise.
*
Naruto saltellava raggiante lungo la strada per tornare a
casa, sentendosi felice come non mai. Erano passati alcuni mesi da quando
Itachi lo aveva raccolto in mezzo al bosco e curato le sue ferite, e da quel
momento non era passato giorno senza che il moro lo venisse a visitare.
Non si era reso conto di quanto fosse bella la vita di
Konoha fino a che Itachi non era diventato suo amico.
Fino ad allora Naruto era stato denigrato ed angariato dai
suoi coetanei, guardato male da ciascun adulto cui era entrato in contatto,
anche sconosciuti. Viveva solo, senza nessuno ad aspettarlo a casa, senza mamma
o papà, senza fratelli, senza amici.
Osservava le quattro facce scolpite nella rocca degli
hokage e se ne sentiva sopraffatto. Loro sì che erano ammirati... con
quell'atteggiamento fiero dominavano Konoha, con i loro occhi di pietra
osservavano dall'alto la vita di tutti i giorni degli abitanti sotto di loro,
con la loro gloriosa storia irradiavano speranza e orgoglio e Naruto amava
osservarli.
Desiderava essere come loro, ammirato da tutti, dove
finalmente qualcuno si rendeva conto di quanto valesse.
Sarebbe diventato un grande ninja, se lo era ripromesso, e
un ninja manteneva sempre le sue promesse.
Si bloccò a metà di un grandino, vedendo Itachi seduto di
fronte alla porta di casa sua: - Itachi! - strillò felice andando subito dal
più grande - Non dovevi andare ad allenarti? -
L'altro si alzò in piedi: - In realtà pensavo di allenarmi
con te, che dici, ti andrebbe? - domandò con un ghigno sghembo.
Il sorriso di Naruto valse più di mille parole.
Quando il bambino, stremato dall'allenamento intenso, si
gettò prono sull'erba soffice, Itachi si sedette accanto a lui: non si era reso
conto di quanto fosse tardi fino a quel momento quando il sole stava
cominciando a rosseggiare il cielo morendo e l'aria diventava sempre più fresca
con l'avvento delle ombre della sera.
L'entusiasmo di Naruto sprizzava da tutti i pori del suo
corpo, non solo dal viso, e aveva contagiato Itachi.
Gli aveva persino spiegato cosa fosse una tecnica
speciale, lo sharingan, ma la spiegazione aveva catturato l'attenzione di
Naruto per quanto concerneva il suo utilizzo e aveva stressato Itachi
sull'insegnarglielo, aveva lasciato perdere la questione quando aveva scoperto
che era ereditaria e nessun altro poteva imparare ad usarlo che non fosse un
Uchiha.
"Com'è essere Uchiha, Itachi?" gli
aveva domandato Naruto.
Itachi aveva aggrottato un sopracciglio, sorpreso da
quella domanda apparentemente senza molto senso.
L'altro gli aveva spiegato: "Ovunque tu vada le
persone ti sorridono e tendono la mano... vorrei sapere come fosse essere te..."
"Naruto... un giorno tutti si accorgeranno di quanto
grande sia il tuo valore..."
Chissà perchè trovava così facile comprendere Naruto e
consolarlo... in fondo non l'aveva mai fatto con nessun altro, nemmeno con Sasuke.
La riposta era semplice: Naruto aveva qualcosa che lo rendeva speciale agli
occhi di Itachi, cosa fosse, non lo sapeva nemmeno lui.
- Mi sono divertito tanto, Ita-san - gli disse di punto in
bianco il biondo - Mi hai insegnato un sacco di cose che faranno invidia a
tutti in accademia! - scoppiò a ridere. Nessuno lo calcolava in accademia,
nessuno gli chiedeva di giocare con lui, nessuno gli rivolgeva un sorriso,
neppure Iruka-sensei, che era sempre così gentile con tutti.
Poi sembrò non resistere più e domandò: - Hai un fratello,
vero? Della mia età? -
- Sì -
- Perchè non me lo presenti? -
- Non è molto interessante -
… e io ti voglio tenere per me…
Solo per me…
Voglio che tu guardi verso di me e non veda nient’altro.
- Itachi? -
- Uhm? -
- Tu hai un sogno? -
Occhi onice si posarono sul visetto paffuto di Naruto.
Svelare la sua debolezza più intima?
- No - rispose alla fine - non ancora -
- Io cel'ho, Ita-san! - balzò a sedere il biondo - Lo vuoi
sapere? Eh? Eh? -
Non aspettò risposta, troppo entusiasta: - Diventerò
hokage, Ita-san! Ho deciso che un giorno sarò hokage! - proclamò determinato.
Itachi sbattè le palpebre a quella risposta, ma non si
scompose più di tanto, considerando che tutti i bambini a quell'età vogliono
diventare hokage.
- Voglio diventare hokage e fare a vedere a tutti quanto
valgo! -
- Perchè proprio Hokage? Perchè difendere un villaggio che
ti non ha mai donato un gesto gentile? -
Il piccolo volto di Naruto si accartocciò per la
determinazione: - Perchè hokage è la persona più rispettata del villaggio!
Perchè voglio fare vedere a tutti quanto valgo! –
Occhi azzurri lo fissarono, da sotto in su.
Un battito di ciglia, un pensiero sottinteso.
Voglio essere forte come te.
- Ti piace il mio sogno, Itachi? -
- Sì, ma sappi che sarà un percorso molto lungo, Naruto, e
molto difficile -
Una piccola testa bionda venne scossa in segno di diniego:
- Lo so, ma io voglio dimostrare quanto forte sono! -
Itachi gli premette l'indice contro la fronte: - Tu sei
forte, Naruto -
- Non voglio che me lo dica solamente tu - fece una
smorfia Naruto.
Senza pensare oltre, Itachi lo attirò in un abbraccio
rude, in modo che i loro visi fossero a pochi centimetri di distanza: - Non
t'interessa sapere che per me sei forte? -
- Certo! Ma voglio che lo sappiano tutti! Così quando
camminiamo vicini la gente non mi guarda male! - si giustificò Naruto.
Itachi lo guardò attentamente, colpito da quella risposta.
Allora era così che si sentiva Naruto?
Perché gli altri non vedono il sole che cammina vicino a
me?
- Non ti deve interessare quello che pensa la gente! - gli
disse - Tu per me sei speciale -
Naruto si illuminò: - Davvero? Allora per Itachi sono
importante? –
Un secondo di silenzio, e poi la verità spinse tra le
labbra di Itachi per uscire fuori: - Più importante di chiunque –
Di chiunque, sempre.
Un giorno, ci avrebbe fatto i conti.
Ma non adesso, non adesso.
TBC
Noticina a piè pagina:
Grazie, grazie, grazie per le molteplici lusinghiere
recensioni che mi avete lasciato al primo capitolo, sono letteralmente
commossa! *___*
Spero davvero di non deludere le vostre aspettative, mi
impegnerò affinché questo non succeda! *sguardo determinato*
Alla prossima settimana con un nuovo aggiornamento!
Grazie a coloro che hanno inserito questa fic tra i loro
preferiti (O_O) e coloro che hanno recensito:
Nami_ Phoenix, capolavoro, adesso, non ti sembra
di esagerare? U.U Comunque grazie per la fiducia carissima, mi fa davvero
piacere rileggere le tue recensioni! Bax
bax!
Naiad26, tesoro, sai come la penso sui paring,
no? Ormai… XD Bax bax!
Kurachan, non sai quanto adori questa
coppia e quanto, purtroppo, esistano poche fic su di loro che mi abbiamo emozionato…
ç_ç una vera croce… spero di deludere le tue aspettative! >.< Bax bax!
nixy, ciao! Che piacere ricevere un tuo commento fuori
dal fandom di HP! ^^ E dire che pensavo che la gente si fosse dimenticata di me…
XD
Non ti saprei dire di sicuro se Naruto abbia vissuto da
solo o meno, io ho sempre pensato di sì, ed è questa l’idea che segue questa
fic… Bax bax!
Ilove sasunaru, grazie! Dici che è originale? Allora
sono proprio soddisfatta! XD bax
bax!
Vampire_and_Witch (em), - /////
- ma non ti sei ancora dimenticata? Comunque grazie per il bentornato entusiasta!
XD Bax bax!
Noctumbrial, ma certo cara! Bax bax!
yayachan, ah, io adoro un sacco di paring
alternativi alla SasuNaru… anche perché Sasuke non mi è mai piaciuto, adesso
più che mai… ma le SasuNaru sono così adorabili!!! *_* Ho un debole anche per
loro, confesso… U.U
Hai trovato Itachi IC, PHEW… non sai che sollievo! ^^ Ho sempre
il terrore di rendere OOC i personaggi, e Itachi lo trovo particolarmente
difficile da rendere, perché ho sempre paura di sbilanciarmi in un senso o nell’altro…
Vero, Kishimoto non esplora molto il passato di Naruto antecedente al primo
volume, per questo la mia fantasia malata è così a briglia sciolta! XD
Per la maggior parte mi ricollegherò alla trama originale,
ma non dirò altro! XD E… non dirmi niente sulla fine di Itachi, mi commuovo
facilmente su questo punto… sniff… Bax bax!
kagchan, che bello ritrovarti su
Naruto! Per fortuna anche tu l’hai trovata IC… *_* non sai quanto sono
contenta!
Grazie per la fiducia, purtroppo ho proprio perso la
voglia di scrivere in quella sezione, non tanto l’ispirazione e non so
sinceramente quando mi ritornerà… per ora sfrutto Naruto, ma chissà… ç_ç Bax bax!
trihn89, ehilà! ^^ In realtà questa
doveva essere una semplice shot, ma poi, conoscendomi bene, sarei mai riuscita
a terminarla e resistere all’impulso di scrivere un sequel? XD Mi sono arresa e
l’ho resa fin da subito una long (e come ti dicevo ieri l’idea iniziale era
mooooolto più corposa dell’attuale)…
Ho incentrato la fic proprio sul fatto che fosse solo
Naruto a scuotere Itachi, perché lo trovavo più divertente (dal mio punto di
vista, ovvio, Sasuke mi sta cercando per farmela pagare!) ma anche se non
sembra da questi primi due capitoli, Itachi vuole bene al fratellino. L’interesse
per Naruto l’ha solo sviato un po’ e, devo dire, definitivamente.
Ma vedrai in seguito! XD
Grazie per avermi fatto notare l’errore nei tempi verbali:
in realtà la prima stesura accettava solo un tempo presente, poi, però prendeva
una piega che non mi piaceva per niente, perciò ho cambiato in un passato
remoto, solo che alcuni tempi non sono riuscita a cambiarli… >.< Bax bax!
Astaroth, tesoro, grazie! *____* sono
commossa! Non so che cosa dire se non… ç________ç grascie grascie, ma mi fai
troppi complimenti! Non li merito!
Vampire_and_Witch (baby), grazie
per il bentornato e come si dice… buon pro mi faccia! XD Bax bax!
gokychan, KOHAI ADORATA! *_* Che piacere! Mi fai sempre morire
dalle risate con le tue recensioni! *Miss scompiglia affettuosamente i capelli della
sua kohai*
Sono felice che questa ficcyna ti piaccia! Altrimenti mi sarei
fatta harakiri! Ç_ç
Davvero ti piacciono le Naruto/Kakashi? Io personalmente
Sasuke lo vedo solo con Naruto, ma per il biondino… XD Sai come la penso, vero?
Ehm-ehm, come hai fatto a capire che Sasuke qui combinerà un
sacco di disastri? (forse conoscendoti? Ndgokychan) (ottima osservazione
ndMiss) Fare la brava e non torturarli? Uhmmm… si può fare… credo… forse…
ehmmmm…
Ecco, sì, darò retta alla mia vena sadica! XD Ti adoro
kohai!
Commentate, commentate!
Miss