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Autore: crazyfrog95    05/12/2014    15 recensioni
Naruto è partito con Jiraiya per il suo viaggio di apprendimento, e i due si dirigono alle rovine del Villaggio del Vortice, dove potranno scoprire il segreto dello sterminio del clan Uzumaki. Nel frattempo, Hinata e Sakura hanno continuato ad allenarsi per conto loro: mentre Tsunade addestra Sakura ad essere un ninja medico, Kakashi allena Hinata e la trasforma in una guerriera di prim'ordine. Cosa accadrà alle ragazze durante questo lungo addestramento? Quale straordinaria abilità svilupperà Hinata? E cosa sta succedendo, nel frattempo, a Sasuke, che ha seguito Orochimaru?
Scopritelo con me, nel sequel di "Rikudou Legacy - Fratelli Non di Sangue". Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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- Questa storia fa parte della serie 'Rikudou Legacy - Gli Eredi delle Sei Vie'
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Viaggio Nella Foresta


 

L'autunno si avvicinava, e il vento era abbastanza forte da scuotere le chiome degli alberi fino a far spezzare alcuni rami.
Stava scendendo la notte, e benchè fosse ancora Settembre si cominciava ad avvertire il freddo dovuto al cambio di stagione. Il Paese dell'Acqua era un luogo abitabile solo nei pressi della capitale, il Villaggio della Nebbia, poichè il resto del suo territorio, anche se libero dalla nebbia, era inospitale come un deserto, a causa degli enormi pericoli che lo infestavano.


Nelle profondità delle foreste che segnavano il confine est del Paese, oltre i quali si entrava nel Paese del Vortice, Uzu, due figure si erano accampate per passare la notte. Entrambi sedevano accanto a un fuoco, acceso su una radura al riparo dal vento grazie ad una parete rocciosa, a mangiare ciò che avevano cacciato nei giorni precedenti.
«Ero-Sennin, quanto manca per arrivare? Ormai sono quasi tre mesi che siamo partiti, dovremmo esserci.»
L'uomo dai lunghi capelli bianchi ingoiò il boccone di carne che stava masticando, e rispose al giovane dai capelli biondi e gli occhi azzurri che lo aveva interpellato.

«Non avere tutta questa fretta di raggiungere il Villaggio del Vortice, Naruto. Era un luogo inospitale anche quando il villaggio era all'apice del suo splendore, ora che è disabitato da decenni sarà diventato ancora più pericoloso.
Comunque, non dovrebbe mancare molto. Se i miei calcoli sono giusti, entro una settimana dovremmo arrivare.
Ma non credere che una volta a destinazione potrai riposarti: dovremmo metterci alla ricerca di informazioni, e dovrai sempre guardarti le spalle, perchè ogni passo ti esporrà a nuovi pericoli. Non ti sei accorto dell'aria che si respira in questo luogo, per esempio? Non noti nulla di strano?»


Naruto allora fece attenzione, chiudendo gli occhi, e si mise in ascolto di qualsiasi rumore proveniente dal fitto della vegetazione. Sentiva il rumore del vento che scuoteva i rami, il fruscio delle foglie, lo scorrere di un ruscello lì vicino... e basta.
Ma certo, ora capiva...
«È strano, finora non abbiamo incontrato quasi nessun animale...»
Jiraiya sorrise compiaciuto.
«Te ne sei accorto, allora. Si, l'assenza di animali è un fattore indicativo della pericolosità di questo luogo. In realtà gli animali ci sono, solo che siamo stati abbastanza fortunati da non incontrarne nessuno ostile, esclusi quelli che abbiamo cacciato.»

Naruto assunse un'espressione interrogativa.
«Perchè? Noi siamo ninja, perchè mai dovremmo aver paura di qualche animale?»
Un lieve ghigno increspò il volto del bianco.
«Perchè gli animali che abitano questi luoghi non hanno niente a che vedere con quelli che popolano le Cinque Terre. Te ne accorgerai quando ne incontreremo uno, e allora capirai.»


Fece una pausa, chiudendo un attimo gli occhi, mentre faceva mente locale.
Erano partiti dal Villaggio della Foglia circa due mesi e mezzo prima, e avevano percorso svariate miglia attraverso il Paese del Fuoco e quello dell'Acqua, senza fretta.
Durante il viaggio, Naruto si allenava seguendo le direttive del Sannin, trascorrendo i pomeriggi ad allenarsi nel Rasengan, nel Raijin Volante, nel Mokuton e nel Kawazu Kumite, che nonostante i vari anni di pratica non aveva ancora perfezionato. La mattina invece si spostavano, per evitare di essere bersaglio di briganti o nukenin.
Con questo ritmo di viaggio, nel primo mese avevano percorso tutto il Paese del Fuoco, e nel secondo avevano attraversato quello dell'Acqua. Erano entrati nel territorio di Uzu solamente da un paio di settimane, ma percepivano chiaramente la differenza di ambiente che c'era tra quella terra selvaggia e il mondo a loro conosciuto.

Anche Naruto si era reso conto del cambio di ambiente. Guardandosi intorno, riusciva quasi a sentire la vita che scorreva attraverso il legno di quegli alberi secolari.
Forse era dovuto al Mokuton, ma sentiva di avere un legame particolare con quegli antichi abitanti di quella terra tanto inospitale. Percepiva quasi come se i loro rami raccontassero storie di un passato dimenticato, rimasto scolpito nella loro linfa e nelle loro radici per secoli.
La voce del suo maestro lo riscosse da quei pensieri.

«Sai, Naruto, trascorrere del tempo in queste foreste potrebbe farti capire come si sentivano i tuoi antenati, primo tra tutti Hashirama Senju, il Primo Hokage, quando dovevano combattere ogni giorno per sopravvivere, sia alle insidie del mondo che agli assalti dei clan rivali.»
L'espressione del biondo, al suono di quel nome, si fece più attenta.
«Cosa c'entra questo luogo con il Primo Hokage?»


Jiraiya sorrise, e iniziò a parlare.
«Vedi, Naruto, al tempo in cui visse Hashirama Senju non esistevano i villaggi, il mondo era in uno stato di guerra continua, combattuta tra i vari clan di ninja. I due clan più potenti erano i Senju e gli Uchiha, ed erano nemici giurati.
Solo in seguito, con il patto stretto tra i leader dei due clan, Hashirama Senju e Madara Uchiha, e la conseguente fondazione del Villaggio della Foglia a cui seguì la diffusione dell'ordinamento per villaggi, le cose iniziarono a cambiare.
I ninja di ogni villaggio si occupavano della sicurezza degli abitanti, e la vita divenne sempre più difficile per gli animali predatori, tanto che non se ne vedono da molti anni nelle terre civilizzate.
Qui è diverso: gli abitanti di Uzu vivevano in un villaggio che era una specie di fortezza, e non erano abbastanza per sterminare gli animali che rendevano pericolosa la foresta, potevano solamente respingerli per difendersi.»

«Ma questo cos'ha a che fare con il Primo Hokage? Lui dopotutto viveva nel Paese del Fuoco, non qui.»
Naruto alzò un sopracciglio, senza capire dove il maestro Jiraiya voleva andare a parare.
«È vero, ma a quel tempo non c'era molta differenza tra quelle terre e questa foresta. Anzi, è proprio con un'impresa in una foresta di questo tipo che Hashirama ottenne il ruolo di capoclan.»
«Davvero?»


Jiraiya prese un respiro e riprese, ricordando con piacere quella leggenda che il suo maestro, Hiruzen Sarutobi, aveva raccontato a lui, Tsunade e Orochimaru quando erano poco più che dodicenni.
«Prima della fondazione dei villaggi, durante quella che oggi viene chiamata "Epoca Sengoku", i clan avevano particolari leggi, diverse da clan a clan, per determinare chi dovesse assumerne la guida alla morte del leader.
Nel clan Senju, il ruolo di capo era in parte ereditario, in parte ottenuto tramite il merito.
In altre parole, la successione spettava a uno dei figli del capoclan, ma non era necessariamente il maggiore a ereditare la leadership. I vari fratelli dovevano affrontare una prova, e chi la superava otteneva il ruolo di comando.
Nel caso di Hashirama Senju, si trattò di catturare e sottomettere un orso senza nessuna arma o tecnica ninja.»

«Non mi sembra poi così difficile...» Obiettò l'Uzumaki.
«Certo, perchè l'idea che tu hai di un orso è quella di un animale moderno. Ma a quell'epoca gli animali erano estremamente più grandi e forti di quelli che ci sono ora. Pensa che all'epoca un semplice lupo aveva le dimensioni di un orso attuale. Un orso medio, a quel tempo, era grosso il doppio di un elefante. Inoltre il loro corpo era così robusto da resistere non solo alle ferite delle armi, ma addirittura agli attacchi a base di chakra. Puoi immaginare quindi quanto fossero temibili.»

Il biondo rabbrividì a quel pensiero. Adesso capiva perchè lo Shodaime era considerato così potente. Jiraiya continuò.
«Durante quella prova, che vide contrapposti i tre fratelli Senju, perse la vita il minore dei tre, Itama, poichè aveva sottovalutato la potenza dell'avversario. Tobirama, colui che poi divenne il Secondo Hokage, si salvò per miracolo, e Hashirama riuscì a catturare l'orso usando l'astuzia: fece in modo che con una zampata finisse intrappolato un un groviglio di rovi, e provocò una frana di massi su di lui, che lo fece svenire. Mentre era privo di sensi, fabbricò con il Mokuton delle catene che usò per immobilizzarlo, e al suo risveglio l'animale non fu in grado di muoversi. Grazie a quella prova di abilità, Hashirama divenne capoclan dei Senju.»

Jiraiya a quel punto sbadigliò, imitato pochi secondi dopo dall'allievo.
«Adesso è meglio che ci mettiamo a dormire. Non serve che uno dei due monti la guardia, se c'è qualche pericolo le mie tecniche di allarme ci svegliaranno.»
L'eremita aveva, infatti, piazzato una fitta rete di tecniche sensoriali intorno a loro, in modo che li avvertissero in caso di avvicinamento di nemici o animali.
E così i due si misero a dormire, e per quella notte nessuno li disturbò.


Passarono altri sei giorni, prima che i due giungessero al limite della foresta. Quando emersero dalla fitta boscaglia, davanti ai loro occhi si presentava uno spettacolo bello e inquietante allo stesso tempo: un'enorme distesa di rovine, perlopiù case di pietra, sulle quali crescevano edera e rampicanti di ogni tipo.

Se la vista di quella desolazione dava l'idea che al suo massimo splendore fosse un luogo in cui vivevano guerrieri invincibili, l'immagine della sua rovina faceva comprendere che qualcosa era stato capace di spezzare quel potere, e ridurre a ruderi quelle abitazioni un tempo inaccessibili. Un brivido corse sulla schiena di Naruto a quel pensiero.
Dopo un minuto di riflessione, i due si incamminarono verso quello che, un tempo, era stato il Villaggio del Vortice...




 

   
 
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