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Autore: PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST    03/11/2008    10 recensioni
Fred.
Lui era suo fratello gemello, il suo migliore amico, il suo confidente più fidato, il suo compagnio di giochi quand'erano piccoli e il suo socio in affari una volta cresciuti. Il suo compagnio di scherzi, sempre.
Fred era stata la sua prima parola, così come George era stata quella di Fred.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Autore: PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST
Titolo: Per sempre?
Personaggi: Fred e George Weasley
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, altrimenti non avrei fatto una carneficina proprio all'ultimo :(
Note: a casa dei Weasley subito dopo la morte di Fred.
Altre note a fine capitolo.


--*---*--*---*--*---*--*---*--


Gli gira la testa, gli viene da vomitare.
Qualcuno gli porta una tazza di latte caldo. Dovrebbero sapere che a lui fa schifo il latte. Così come a Fred.
Fred, Fred, Fred, Fred.
George sbianca e si porta le mani allo stomaco. Viene assalito da i conati di vomito. Anzi vomita sul pavimento.
Qualcuno accorre, un tizio gli regge la fronte e un altro gli dice qualcosa che suona come -Va tutto bene.-
Si certo.
Non vede chi gli sta intorno, ne riconosce chi gli sta parlando, perchè ha gli occhi offuscati dalle lacrime. Anzi non gliene frega proprio niente.
Si piega sulle ginocchia, riggettando bile.
-Ti senti male? Perchè vomiti?- chiede qualche parente, uno dei tanti che ha invaso la Tana, con la stupida pretesa di rendersi utile.
E' la prospettiva di una vita senza Fred. Ecco cos'ho. Vorrebbe rispondere George, ma gli costa solo un altro conato.
Fred.
Lui era suo fratello gemello, il suo migliore amico, il suo confidente più fidato, il suo compagnio di giochi quand'erano piccoli e il suo socio in affari una volta cresciuti. Il suo compagnio di scherzi, sempre.
Fred era stata la sua prima parola, così come George era stata quella di Fred.


I gemelli si giravano la lettera di Hogwarts tra le mani. Una settimana e sarebbero andati alla più grande scuola di magia della Gran Bretagna, e forse del mondo. -Fantastico, George.-
-Straordinario Fred.-
-Dobbiamo festeggiare.-
esclamarono all'unisono.
Corsero di fuori in giardino.
-Giochiamo a Quiddich?- chiese Fred saltando, indicando le scope di Charlie e Percy.
-Sicuro.-
Ovviamente non chiesero il permesso, sapendo che gli sarebbe stato negato. Respingevano la Pluffa fingendo che fosse un bolide, usando come mazze due pezzi di legna. -Dobbiamo entrare nella squadra di quiddich a Hogwarts!- urlò George.
-Come battitori!-
-Ovvio.-

Con un colpo maldestro George mandò la Pluffa lontanissima oltre il boschetto.
-Cavolo George!-
-Me l'hai passata male tu!-

Scesero dalle scope, correndo verso il sentiero che portava nel boschetto.
-Cerchiamola sennò Percy ci uccide.- disse George con un mezzo sorriso.
Risero all'immagine del mite Percy infiammarsi per un palla.
-Sbrighiamoci, sennò ci uccide mamma se sa che siamo andati nel bosco.- disse Fred smettendo di ridere.
Molly aveva severamente vietato ai gemelli a Ron e a Ginny di andare per il sentiero, perchè secondo lei erano troppo piccoli per avere un senso dell'orientamento ben sviluppato, e di conseguenza credeva che si sarebbero persi.
-Ok, allora sbrighiamoci.-
-Tu di qua io di la.-
detto questo Fred si tuffò tra gli alberi.

Qualche ora dopo Fred tornò nel cortile della tana. Ormai era buio e di George neanche l'ombra. Corse come una furia in cucina sperando di trovarlo li. Invece c'era solo la madre intenta a cucinare.
Salì le scale tre a tre e entrò in camera loro. Neanche li.
Lo stomaco cominciò a bruciare per l'ansia.
Bill gli aveva raccontato dei lupi mannari una volta.
Il bambino corse in cucina e senza fiato urlò -Mamma George si è perso!-
Cominciò a tremare e gli si inondarono gli occhi di lacrime.
Molly si girò con le mani su i fianchi e un espressione che non prometteva niente di buono. -Frederick, se questo è uno scherzo...-
Non finì la frase che il bambino scoppiò in lacrime, pestando i piedi a terra.
-E' colpa mia! Dovevamo rimanere insieme!-
Tutti i Weasley accorsero alle urla del ragazzino. Era raro vedere uno dei gemelli piangere.
-Papà ti prego riportami George!- diventò bianco e si inginocchiò per terra.
Non era da lui, da loro, pensare al peggio, ma se gli fosse successo qualcosa...
Al solo pensiero ebbe un brivido e rigettò sul pavimento.
-Fred calmati.- Arthur lo prese in braccio e lo fece sedere sl divano. -Io Bill e Charlie lo andremo a cercare.-

Molly accarezzava i capelli rossi del bambino. Non si era calmato neanche un po'.
-Eccoci a casa!- annunciò il capofamiglia. Teneva per mano un George con gli occhi rossi e gonfi, segno che aveva pianto, e con la Pluffa stretta al petto.
Fred schizzò in direzione del gemello e lo abbracciò con tutta la forza che aveva.
Molly sorrise e pensò di comprare quell'orologio che aveva visto una settimana prima a Diagon Alley. Almeno quando qualcuno usciva di casa, nessun'altro si sarebbe preoccupato. Pensò anche che i gemelli si erano presi un bello spavento, ma per loro le punizioni non erano mai poche.
-Non pensate di cavarvela così. In camera vostra, senza cena! E riuscirete di casa solo quando dovrete prendere il treno per Hogwarts.-

-George dove eri finito?-
-A cercarti. Ero tornato ma visto che non c'eri... mi sono spaventato e ti sono venuto a cercare.-
-La mamma pensava che scherzavo. Era così arrabbiata che mi ha chiamato Frederick.-

Scoppiarono a ridere. Ma poi ripensarono a quello che era successo quel pomeriggio. -George, ti prometto che staremo sempre insieme.-
-Sempre sempre?-
-Sempre sempre.-



George si alza da terra. Corre in bagno dove nessuno entrerebbe vedendo la porta chiusa a chiave. Si imbatte nello specchio sul lavandino.
-Fred, sei un bugiardo!- urla dando un pugno allo specchio, mandandolo in frantumi. Guarda gli ultimi frammenti rimasti intatti. -Te ne sei andato, senza di me.- sussurra mentre il sangue gli sciovola tra le dita.
Riapre la porta del bagno e va nella camera che ormai è solo sua. Prende la scopa e vola dalla finestra, dirigendosi verso Londra, verso il ministero della magia.


"Ufficio misteri" annuncia l'ascensore. George comincia a correre verso la porta che sa l'avrebbe portato verso L'arcata. Ne aveva sentito parlare da Ron, Harry e Luna.
Ed eccola li, l'arcata che chiunque non avesse visto la morte e il dolore avrebbe visto vuota.
Il rosso si avvicina, sentendo tante voci, risate, bisbigli.
-FREEED!!!- urla. -FREEED! Sto venendo da te!-
I bisbigli, il vociferare si placano. Solo una voce risuona sotto l'arcata. -George.-
Il ragazzo viene scosso da un brivido. Non è passato neanche un giorno, eppure quanto gli manca. Fissa il velo argentato, sperando di vedere qualcosa, qualunque cosa. -Fred.- dice trattenendo un singhiozzo e facendo un passo avanti.
-George fermati ti prego.-
George si ferma e lascia cadere le lacrime sulle guance. -Me l'avevi promesso.-
Dall'altra parte nessuna risposta, ma George sa che il fratello ha capito perfettamente a cosa si riferisce.
-Lo so. Non è stata colpa mia. Ti prego non piangere.-
-Non posso.-
-Puoi. Porca miseria sei George Weasley! Il re della risata!-

Questa cosa strappa un mezzo sorriso a George, ma solo per un attimo. -Ti sbagli. Fred e George erano i re della risata. Io non sono niente senza te.-
-Io sono morto ridendo almeno.-
e l'anima invisibile di Fred comincia a ridere, come non fosse successo nulla. >-Non è divertente Fred.-
-Si che è divertente. A me fa ridere.-

George sorride continuando a guardare dentro l'arcata. -Fred voglio venire da te.-
-No. Pensa alla mamma, pensa a Percy poverino, come farà poi a non essere più preso in giro?-
-E io come faccio senza di te?-
George ha di nuovo gli occhi pieni di lacrime.
-Ogni volta che hai bisogno di me guardati allo specchio e sorridi. Io ci sarò sempre, lo giuro. Ma te devi giurarmi che andrai avanti.-
George annuisce e si inginocchia a terra. Di nuovo quella fitta allo stomaco, che i gemelli conoscono perfettemente.
-George che cosa mi giuri?- incalza Fred.
George alza la testa come se lo stesse guardando davvero. Si schiarisce le voce e piega le labbra in un sorriso. -Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.-
L'anima di Fred scoppia a ridere seguita da George.
-Grazie George.-
George non ha bisogno di chiedere il perchè di quel grazie.
Lo sa.
Sa che Fred lo sta ringraziando perchè gli ha dato la possibilità di ridere per l' ultima volta insieme. Ridere di una battutta come avevano sempre fatto.
-Devo andare.-
-Dove?-
George guarda il velo e ha voglia di squarciarlo e far uscire il suo Fred.
-Non posso rimanere qui in eterno. Devo continuare il viaggio.-
-Sai saresti stato carino come fantasma. Avresti tenuto testa a Pix.-
-Caro fratellino, io sono molto meglio di Pix.-

George allunga una mano verso il velo, cercando un contatto, una minima cosa.
-No George!-
Il ragazzo ritira la mano come se si fosse scottato.
-Fred, se te ne vai, non potrò più parlarti?-
-No.-
George giura di aver sentito un singhiozzo dall'altra parte. -Ma ti prometto una cosa. Quando sarà il momento ti verrò a prendere, ti porterò per mano e staremo insieme per sempre.-
-Sempre sempre?-
-Sempre sempre.-

Un sorriso illumina il viso di George. E sa che questa volta il fratello avrebbe mantenuto la promessa.


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Salve a tutti!
Sono nuova in questo Fandom per cui è la prima volta che scrivo una fic su Harry Potter.
Dato che non ne ho neache mai lette, se involontariamente ho copiato qualcuno ditemelo così rimedio ^^

Non ne ho mai scritte ne lette perchè sono rimasta malissimo per la morte di Fred.
Solamente sabato sera mi sono imabattutta nel film di Harry Potter che davano su italia 1 e ho avuto un moto di nostalgia. :°°°(
Detto questo se vi è piaciuta (ma ho forti dubbi al riguardo ^^) lasciate un commentino.
  
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