Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: Vega_95    05/12/2014    2 recensioni
Questa storia racconta delle avventura dei protagonisti della serie 5D's e di Jessica,la sorellina minore di Yusei,più piccola di lui di 2 anni,apparentemente sembra una normalissima ragazzina ma in realtà dentro di lei è nascosto qualcosa di potente e misterioso di cui nemmeno lei è a conoscenza.
Questa storia inizia due anni prima e termina molti anni dopo la lotta contro i Dark Signer,Yliaster non ci sarà,per un motivo che verrà svelata in seguito.
Ho cercata di renderla più shonen possibile ma per alcune parti non ce l'ho fatta descrivendo diverse scene shojo.
Una furiosa corsa contro il tempo,una disperata lotta contro l'oscirità che da millenni attanaglia l'umanità,amori sbocciati,una famiglia ritrovata,l'illusione di un'Utopia e una disperata ricerca della vendetta... saranno in grado i Predestinati di impedire l'apocalisse che si prepara a sconvolgere il loro mondo?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Altri, Crow Hogan, Jack Atlas, Yusei Fudo
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ripartiamo! ^^
La chiavetta è morta e l'ultimo backup risaliva ad agosto... c'è voluto parecchio per rimettere tutto a posto.
Ma ora si può ripartire!



Ormai sono passate un paio di settimane dal ritorno della vera Jessica e stranamente fino ad ora è andato tutto bene, senza attacchi o ombre assassine in giro per la città; nonostante tutto quello che è accaduto, il loro nemico non ha ancora reagito.
Molte  cose sono cambiate, Crow si è trasferito a vivere con la sua famiglia e, anche se non ufficialmente, anche gli altri passano le giornate e molte notti in quella casa, tutti insieme in attesa di qualche attacco a sorpresa.
La città si è svuotata in quelle settimane, ma ora, dopo giorni e giorni di tranquillità, qualcuno ricomincia a fare ritorno a casa e la città ricomincia a vivere, persino il governo comincia a valutare la possibilità di ritirare lo stato d’allerta e non appena questa voce raggiunge le orecchie dei Predestinati, Jessica va su tutte le furie e si affretta a chiamare Lazar.
«…no….non me ne frega niente….non puoi! La… Lazar sta zitto! Non puoi ritirare lo stato di allerta!.....sono solo due settimane! No! solo due settimane, Yusei ne ha affrontato uno… sì due! Non possiamo abbassare la guardia! È pericoloso!...... NO! non ritirare l’allarme rosso!.....tu sei pazzo! Se ritiri l’allarme rosso ci saranno più possibilità d’attacco e molte più vittime!......d’accordo….sì! vengo, dammi mezz’ora…» è l’unico accordo a cui riesce ad arrivare parlandogli al telefono, ma l’ha fatta talmente infuriare che appena stacca lo sbatte sul bancone della cucina scheggiando lo schermo, ma non le importa, ormai è il terzo cellulare che cambia in nemmeno un mese.
«stai bene? » le domanda Akiza osservandola curva e appoggiata al bancone pallida e con il fiato corto
«sì, è tutto ok» si riprende lei scostandosi il ciuffo nero dal viso
«non sembrava che stessi tanto bene questa mattina quando vomitavi senza tregua» le fa notare Jack osservando il suo viso ancora pallido e gli occhi scavati
«è colpa vostra, comprate troppe schifezze, voi ragazzi non siete capaci di fare la spesa» sbuffa andando a sistemarsi i capelli davanti allo specchio dell’ingresso «prendete meno schifezze e  compratemi il ramen» dice chiedendo di aggiungerlo alla lista della spesa
«da quando mangi ramen» si volta di scatto Yusei che l’aveva sempre vista rifiutare gli spaghetti precotti in brodo, ma lei scrolla le spalle «che c’è? Ne ho voglia»
«sì anch’io! » esclama Ichiru che per poco non si rovescia il latte addosso
« sicura di non essere di nuovo incinta? » è l’ovvia domanda di Jack che la vede così strana
«assolutamente no! » risponde Jessica agguantando un cornetto e fulminando con lo sguardo Crow «non sarebbe proprio il caso, non in un momento come questo» dice azzannando la brioches
«mamma che ha detto Lazar? » domanda il ragazzino
«quell’incosciente vuole ritirare lo stato d’allerta… devo andare alla centrale e convincerlo a non farlo. A quando pare vuole parlarmi a quattr’occhi » sbuffa la ragazza che nel mentre ha già finito di mangiare e si appresta a uscire con la borsa in spalla
«fai il bravo» si raccomanda con il suo bambino a cui bacia la nuca «e tu anche» sorride salutando il suo Crow con un  tenero bacio sulle labbra, dopo di che esce saltando in sella alla sua moto.
 
Hélia osserva scoraggiato il mondo degli umani avvertendo una grande sensazione di vuoto e desolazione, osserva la città riprendere vita, la gente muoversi per le strade e qualche auto tornare a circolare. Charlotte lo raggiunge emergendo dall’oscurità non più con la tuta di pelle, ma con un abito da dama dell’800 rosso con pizzi, ricami e merletto e una collana di perle che le impreziosisce il ricco decolté, ha raccolto i capelli in una coda che le ricade sulle spalle lasciando scoperto l’occhio, prima coperto dalla maschera e ora visibile come la cicatrice che lo solca, una cicatrice che Hélia le procurò moltissimi anni prima in un impeto di rabbia.
«mio signore, voglio entrare in azione» lo prega avvicinandosi a lui
«mia cara Contessa, ormai mi sei rimasta solo tu» sospira l’uomo tenendo lo sguardo fisso sugli umani
«allora permettimi di agire, so di potercela fare, io sono molto più di un demone al tuo servizio e lo sai! » insiste la donna stringendosi al suo braccio
«ormai è tardi,  finita» mormora lui dando un segno di resa, ma è proprio lei a scuoterlo e spingerlo a reagire
«ricordati che hai ancora una freccia al tuo arco! Tu li tieni ancora in pugno e poi hai me, io non ti deluderò mai» sorride Charlotte allontanandosi per farsi vedere bene dal suo signore «ascolta, io posso consegnarti Jessica, anzi posso spingerla a consegnarsi a te di suo spontanea volontà» ghigna riuscendo ad attirare l’attenzione dell’Oscuro «c’è una cosa che la cara Jessica desidera più di ogni cosa e noi gliela daremo, le daremo esattamente ciò che vuole. Noi le daremo una vita normale con la sua famiglia nel mondo che ha sempre desiderato» ghigna la donna che, con i suoi sguardi, riesce a farsi capire alla perfezione dal suo Signore; la porta a se abbracciandola e riacquistando fiducia in se stesso «donami l’Inganno e io ti porterò la sua anima».
Basta un bacio a sugellare quel patto e con cui lui le donò il potere per attuare il suo malefico piano.
 
«…ormai ci conosciamo da molto tempo Lazar e so che non sei così stupido come sembri» dice Jessica appoggiandosi alla scrivania di Lazar che, potendo, avrebbe reagito ad un simile insulto «non puoi ritirare l’allarme rosso! Sarà un massacro! » esclama andando a parare dove voleva. Per l’ometto è difficile mantenere la calma di fronte alla testardaggine della ragazza, ma deve farlo per convincerla «i tuoi poteri sono abbastanza grandi da respingere il nemico ed evitare vittime» risponde lui restando comodamente seduto sulla sua poltrona con le braccia incrociate dietro la testa e i piedi sul tavolo «ho letto gli appunti di Goodwin, dice che volendo, ora  che sei tornata te stessa, potresti ottenere tutto ciò che vuoi»
«smettetela di contare su questi maledetti poteri! Io non posso fare tutto quello che mi passa per la testa, non ne ho la forza! » protesta Jessica che è da un’ora che lo sente blaterare su poteri e magie «magia, magia, magia sapete dire solo questo! »
«sono settimane che non subiamo attacchi e la gente comincia a spazientirsi, è mio dovere riportare la calma e poi so che tu ci proteggerai»
«e chi ti da questa garanzia? »
«ti conosco»
È assurdo, Jessica non ce la fa più, la pressione che Lazar le sta facendo è troppa e non la regge; ancora appoggiata alla scrivania, la vista le si oscura per qualche secondo spingendola a tacere, ma appena riesce a riprendersi reagisce «ho il potere di distrugger questa città, ma non so se sarò in grado di salvarla» cerca di terminare quella discussione abbassando la testa «non ritirare lo stato d’allerta e chiedi a tutti di andarsene il prima possibile. Io farò ciò che posso»
«lo farò, ma alla fine di questa guerra voglio che tu ti presenti qui e prenda il posto che ti spetta come capo di questa città» conclude Lazar, ecco cosa voleva fin dall’inizio, scaricare su di lei il peso del governo di Nuova Città di Domino, ma non per cattiveria, perché crede in lei, come ci credeva Goodwin e come ci credono molte persone.
«questo sarà da vedere, in ogni caso ne riparleremo se vinceremo e riusciremo a uscirne tutti illesi»
«sarà così» sorride Lazar alzandosi in piedi «tu li proteggerai».
Stanca, Jessica si avvia alla porta senza proferire più parola, contano troppo su di lei, credono tutti che ora  che è tornata sarà tutto semplice, ma non è così, non lo è per lei che avverte il peso di una responsabilità che non ha mai voluto e che le è piombato addosso senza che potesse fare niente.
 
A casa, nel mentre, i ragazzi sono rientrati con la spesa e, dopo averla sistemata, si sono riuniti in cucina come ogni giorno per aggiornarsi e pensare a cosa fare, ragionando sulla situazione che stanno vivendo
«…questa è la calma prima della tempesta» borbotta per l’ennesima volta Crow
«mi sorprende che non abbiano ancora attaccato» ripete anche oggi Jack giocando con una scatole di ramen ancora sigillata
«che si sia arreso? »ipotizza, ingenuamente, Carly, ma sa anche lei che non è possibile, Hélia è un uomo troppo determinato per lasciare perdere, sanno tutti molto bene che non si arrenderà finché non avrà avuto giustizia, finché non avrà vendicato il suo bambino, ma anche qui un dubbio alberga nei cuori di tutti
«se la principessa del passato somigliava vagamente alla nostra Jessica, non credo che avrebbe mai ucciso suo figlio, avrebbe rinunciato al potere piuttosto» è l’unica cosa a cui riesce a pensare Akiza che ancora ricorda la disperazione dell’amica quando credette di aver perso il suo bambino e gli altri sono d’accordo con lei, ma non hanno modo per dimostrarlo e le parole non bastano in una situazione del genere.
«tu non ne sai niente? » Yusei si volta verso Leo che, sentendosi tirare in causa si stringe forte il braccio sentendo il peso di quel potere che un tempo invidiava a sua sorella, ma che ora non lo rende poi così contento
«no, è da un po’ che non sento nulla, è come se non dovessi sapere quello che accadrà o qualcuno non volesse farmelo vedere…» cerca di spiegarsi stritolandosi talmente tanto il braccio da farlo diventare rosso e solo il tocco di Luna riesce a calmarlo.
Un silenzio cala in  cucina e viene rotto solo dalla vibrazione del cellulare di Crow  che inizia a girare per il bancone di marmo finché il ragazzo non risponde,  da un momento all’altro il suo viso sbianca e le pupille si restringono per lo spavento. Terminata la chiamata posa delicatamente il cellulare guardando uno ad uno i suoi amici che attendono di sapere cosa l’abbia sconvolto tanto
«Jessica…è…è in ospedale…» mormora abbassando di nuovo lo sguardo verso il cellulare, come a voler controllare che fosse vero.
«cosa?! » scatta in piedi Yusei
«forza andiamo! » esclama Jack senza chiedere né il come né il perché «voi state qui, vi chiamiamo appena sappiamo qualcosa». Pochi minuti dopo i tre corrono per la strada deserta verso l’ospedale.
 
Sull’asfalto freddo, su quella strada deserta, a pochi passi dalla sua moto rossa, Jessica osserva il cielo azzurro con gli occhi semichiusi un’espressione smarrita e una ferita alla fronte. Si sente confusa, non ha ancora capito cosa sta succedendo, ma vede un ombra calare su di lei e un sorriso poco rassicurante
«tutti contano su di te» mormora la Contessa, seduta accanto a lei ad accarezzarle i capelli « ma tu non sei l’eroe che tutti credono, tu sei solo un’orfana, una ragazza madre che vorrebbe solo vivere la sua vita con il suo bambino. Tu non puoi salvarli e lo sai bene, l’hai sempre saputo. Potresti scappare, ma non vuoi abbandonarli… non dovrai più farlo, non dovrai più combattere, un mondo nuovo ti sta aspettando dove il tuo più grande desiderio si potrà avverare. Immaginalo, desideralo e sarà tuo» sorride la donna. Jessica, che non ha idea di trovarsi avvolta nell’abbraccio di Charlotte l’ascolta inconsciamente, ma appena ascoltate le ultime parole, perde completamente conoscenza.
 
Al loro arrivo in ospedale i ragazzi non trovano nessuno che possa dire loro qualcosa, nessuno sa ancora niente sulle condizioni della ragazza e questo li rende molto impazienti. L’unica cosa che hanno saputo è che è stata investita fuori dagli uffici della Sicurezza mentre stava andando a prendere la moto parcheggiata sul lato opposto della strada. Tra tutti e tre non se ne capacitano, la città sta tornando a vivere, ma sono davvero poche le persone che hanno già il coraggio di muoversi in auto e sembra assurdo che proprio una di quelle poche abbia investito la ragazza. All’inizio avevano pensato ad un attacco, ma il guidatore si  è costituito raccontando di aver visto Jessica sbucare all’improvviso e non essere riuscito a frenare o evitarla, eppure i ragazzi hanno capito che nella loro vita le coincidenze non esistono
«per una volta non è stata colpa di nessuno» mormora Jack con le mani incrociate davanti alla bocca
«Lazar ha detto che Jessica era turbata dalla loro conversazione» aggiunge Crow facendo avanti e indietro nel corridoio insieme a Yusei che si muove nel senso opposto restando in silenzio a pensare e capacitarsi di ciò che sta accadendo, potrebbero essere attaccati in qualsiasi momento e ora Jessica è vulnerabile.
È più di un ora che i ragazzi aspettano e ancora nessuno si è avvicinato per dar loro notizie ed ecco che, in un turbine di piume, Ichiru, Akiza, Carly, Leo e Luna li raggiungono apparendo in mezzo al corridoio
«come sta la mamma? »domanda subito il ragazzino
«cosa ci fai qui?! » esclama, preoccupato, Crow.
«non potete tenerci chiusi in casa senza dirci nulla» si lamenta Akiza portandosi le mani ai fianchi
«è il luogo più sicuro» si giustifica Yusei sapendo che quel rimprovero è diretto a lui
«noi vogliamo sapere come sta Jessica! » protesta anche Luna
«dov’è la mamma? come sta? Che le hanno fatto? ». Ichiru è talmente ansioso da essere sul punto di piangere per la paura, ma con molta dolcezza Crow gli posa le mani sulle spalle sorridendogli e tranquillizzandolo« è stato solo un incidente» gli spiega, ma il ragazzino non ci crede, non crede alle coincidenze e nemmeno questa volta, per questo si tira indietro scuotendo la testa «sono stati loro! » urla «se la mamma sta male è per colpa loro! »
«non questa volta» sospira Jack «un idiota l’ha investita, tutto qui»
«se lo credete siete ancora più idioti allora! » protesta Ichiru che viene subito rimproverato dallo zio, più tempestivo di suo padre e che mette fine alla discussione asserendo che per una volta si è trattato di un banale incidente. Ora non possono fare altro che attendere di avere notizie, dopo di che decideranno sul da farsi.
 
Lentamente Jessica riesce a riprendere conoscenza ritrovandosi stesa su un pavimento freddo, ha un gran mal di testa che la fa desistere dall’aprire gli occhi, lo fa, ma un’ondata di luce la spinge a richiuderli e solo una voce a lei molto familiare la convince a riaprirli trovandosi davanti Crow che le sorride accarezzandole la fronte
«Jessica, stai bene? » le domanda tendendole una mano per aiutarla a rimettersi in piedi; lei l’accetta annuendo e tranquillizzando il ragazzo che le accarezza ancora una volta la testa, come a voler controllare che non avesse ematomi o altri traumi
«dove siamo? »gli domanda guardandosi intorno e trovando l’ambiente piuttosto familiare, ma anche sconosciuto, è tutto bianco e accanto a lei ci sono delle scale «cos’è successo? »
«nulla, sei solo svenuta, come al solito»  continua a sorridere per tranquillizzarla
«ecco… e io dovrei salvare il mondo? » commenta ironicamente ripensando alla conversazione avuta con Lazar, ma poi una risata isterica la spaventa spingendola a voltarsi e solo in quel momento si rende conto di trovarsi a casa sua,  quello è l’ingresso della sua casa, ma il pavimento blu è diventato grigio e le pareti crema di un bianco accecante, mentre nella sala e nella cucina ci sono un sacco di persone che si comportano in modo strano, alcuni ciondolano avanti e indietro, altri hanno gesti convulsi e altri ancora hanno momenti d’isterismo alternati ad altri di depressione.
«ma che sta succedendo qui? cosa ci fa questa gente a casa nostra? » domanda guardandosi nervosamente incontro temendo di trovare qualche demone mischiato tra quelle persone
«sono tuoi amici» le risponde Crow con quel dolce sorriso che comincia a diventare irritante per la ragazza che lo deve subire
«avete fatto rifugiare le persone della città qui scommetto…» capisce, ma ancora i loro comportamenti non la convincono. Non vuole pensarci, al momento sono altre le cose che la preoccupano «Ichiru sta bene? »
Il sorriso di Crow diventa un’espressione perplessa, di colpo il ragazzo comincia a preoccuparsi, come se avesse qualcosa da dirle ma non trovasse il coraggio o non sapesse come dirglielo e Jessica lo capisce all’istante ecco perché si fa avanti fulminandolo con lo sguardo «Crow, se devi dirmi qualcosa fallo. È successo qualcosa a Ichiru? Dimmelo e non ci girare attorno»
Messo alle strette, Crow si sente costretto a confessare ciò che cercava di dirle e non trova giri di parole per dirglielo «Jessica, chi è Ichiru? »
Parole peggiori non potevano uscire dalla bocca di Crow, per Jessica è una pugnalata al cuore, l’amore della sua vita che rinnega il loro bambino, ma ci deve essere senz’altro un errore, un motivo per cui Crow ha detto una cosa del genere
«scherzi vero? Sto parlando di nostro figlio, lo ricordi? Il nostro bambino, quello che abbiamo fatto insieme? » cerca di fargli capire usando tutti i sinonimi che le vengono in mente per spiegarglielo, ma ancora Crow pare perplesso e, preoccupato per lei, la prende per le spalle guardandola negli occhi «Jessica, tesoro, tu non hai figli, non ne hai mai avuti e non con me di certo» aggiunge dandole un’altra mazzata che non le fa perdere di nuovo i sensi per miracolo, ma le gonfia gli occhi di lacrime
«smettila di scherzare Crow, non è divertente… che sta succedendo? come ci sono arrivata a casa? Chi sono queste persone e perché tu sembri un dottore?! » sbotta di colpo trattenendo a stendo le lacrime per la paura che quella situazione le sta mettendo
«Jessica, Jessica devi calmarti» tenta di tenerla ferma vedendola agitare e andare nel panico, ma fatica, la ragazza è fuori di se e si dimena ogni volta che lui cerca di toccarla
«lasciami! Smettila di fare lo scemo e dimmi che sta succedendo! non abbiamo tempo di giocare, se l’Oscuro dovesse decidere di farsi avanti sarebbe la fine! » esclama attirando l’attenzione di molte persone che si lasciano contagiare dal suo isterismo
«ma lui non tornerà più! »l a vuole convincere «il dr.Hélia è stato cacciato e non tornerà più, non ti farà più del male. Grazie a te l’abbiamo smascherato»
«il dr.Hélia? » ripete, incredula Jessica, mentre Crow annuisce aggiungendo ancora qualcosa che la lascia molto perplessa
«ora siamo io e la dottoressa Charlotte a prenderci cura di te »
«prendervi cura di me? » ripete ancora ad eco e quello l’aiuta a capire, le pareti bianche ,la gente che si comporta in modo strano, il camice bianco di Crow e la sua tuta grigia e rossa. Capire la terrorizza ancora di più di quanto non sia e si allontana ancora di più da lui scuotendo più e più volte la testa «no…no… ma che… che mi è successo? Devono essere stati loro, quei pazzi… hanno cambiato le cose…» mormora tenendosi ben lontana da Crow che prova  in ogni modo a calmarla, inutilmente, tant’è che a un certo punto si ribella alzando ancora la voce «smettila! Io non sono pazza! E questo non è il mondo reale! Te lo giuro, chiunque tu sia che non appena Yusei mi troverà e mi libererà io ti prenderò a calci in quelle tue chiappe d’ombra che ti ritrovi bastardo! » urla minacciando seriamente il ragazzo.
«dovevo capirlo che c’è lei dietro questo baccano» dice una donna scendendo le scale, con aria altezzosa e molto scocciata. È alta e magra con un camice bianco da cui sbuca un tubino rosso e porta i capelli biondi legati in uno chignon. La donna ha l’aspetto di Charlotte e solo lì Jessica capisce che era lei la dottoressa menzionata da Crow e ciò la fa agitare ancora di più
«dovevo capirlo che c’eri tu dietro a tutto questo! » sbotta cercando di saltarle addosso e ci vuole tutta la forza di Crow per trattenerla e provare a calmarla «maledetta strega che mi hai fatto? Dove i hai mandata?! » urla protendendo le mani contro di lei, almeno finché Crow non riprende il controllo della situazione strattonandola e riuscendo a calmarla «smettila!! »
«ma lei…» mormora Jessica, terrorizzata da un simile atteggiamento da parte di Crow «Crow che sta succedendo? »
«niente, devi solo calmarti, forza, fai un bel respiro»
«va meglio? » le domanda Charlotte avvicinandosi a lei che si tiene indietro stringendosi a Crow
«se lei non è la Contessa, allora chi è? »
«lei è la dottoressa Charlotte»
«e tu? Tu chi sei? »
«beh non sono un Predestinato, loro non esistono» torna a sorriderle dolcemente «io sono il dr. Hogan, ma tu mi chiami sempre Crow »
«ma Ichiru…»
«non so chi sia»
«Yusei…»
«Jessica, Yusei non esiste! » la rimprovera Charlotte, molto meno paziente del suo collega che continua a dimostrarsi estremamente paziente con lei e cerca di spiegarle ancora la situazione
«Yusei è morto»
Di nuovo il respiro le si blocca in gola, com’è possibile che Yusei sia morto, non riesce a capire cosa sta succedendo
«da quanto tempo sono qui? »
«6 anni. Sei crollata dopo la morte di tuo cugino Kyle» le spiega ancora Crow
«mio cugino… »mormora lei voltandosi e dando le spalle ai due che aspettano una qualunque reazione, ma prima di riceverla, uno specchio la sconvolge ulteriormente, i suoi capelli, quelli che sua madre adorava e pettinava con tanto amore ogni volta che lei andava a trovarla, sono spariti, al loro posto solo un caschetto nero rasente le spalle. Forse è vero, ciò che crede reale era solo una sua fantasia, in effetti è assurdo pensare che una mitica Principessa dai capelli chilometrici che guida un gruppo di ragazzi con strani poteri possa, da sola, sconfiggere delle tenebre che cercano di ferire solo lei. E poi la proposta di Lazar, pensarci in quel momento la fa sentire ancora più male, è assurdo che una qualunque come lei possa essere scelta per governare un intera città. È tutto assurdo, troppo assurdo.
Arresa, Crow la porta nella sua stanza e qui la siede sul suo letto mettendosi accanto a lei per aiutarla a riprendersi.
 
In ospedale, finalmente, i ragazzi riescono ad avere notizie della loro amica che nel mentre è stata portata in una stanza e Ichiru si è gettato al suo capezzale prendendole e stringendole la mano chiamandola e pregandola di risvegliarsi, ma non è possibile, non ancora perché il medico informa tutti loro che l’incidente ha causato un trauma cranico degenerato in un coma e se non dovesse riprendere conoscenza nelle prossime 12 ore, diventerà irreversibile e potrebbe non risvegliarsi mai più
«no…è assurdo…» mormora Yusei avvicinandosi alla sorella, immobile su quel letto con la mano stretta tra quelle di Ichiru. Ancora una volta vede la sua adorata sorellina in bilico tra la vita e la morte e non può fare niente per salvarla, la sta vedendo scivolare dalle sue braccia senza poterla trattenere.
 
Lentamente Jessica sta prendendo coscienza della verità, distinguendo la realtà da una folle fantasia, capendo che ciò che alberga nella sua testa è pura menzogna, eppure c’è ancora qualcosa che la lascia perplessa, non si da pace, non capisce come un sentimento tanto puro, come quello che la lega a Yusei, possa essere solo frutta della sua fantasia. Crow potrà raccontarle quante volte desidera del primo figlio dei Fudo, morto a poche settimane di vita per una malformazione, degli esperimenti di suo padre e dell’incidente che rase al suolo mezza città lasciandola orfana e cagionevole, ma sarebbe ancora insufficiente.
«ma Ichiru… Jack, Akiza, Leo e Luna… loro… io mi ricordo…oggi dovevano fare la spesa, avevo chiesto loro del ramen, perché ne avevo voglia…» mormora passandosi una mano sulla fronte
«tesoro Jack e Akiza sono tuoi amici, te li ricordi? Erano qui con te, ma poi sono guariti e si sono sposati, hanno avuto due gemelli, ricordi? Leo e Luna sono i loro bambini» le fa ricordare con grande naturalezza «e Ichiru… non lo so, credo che sia frutto della tua fantasia»
«il mio bambino non esiste… e noi? » tenta ancora Jessica nel tentativo di cercare una qualche verità nella sua follia
«noi esistiamo, ma nessuno deve saperlo. È contro le regole e finché sarai una paziente noi non potremo stare davvero insieme» le sorride dolcemente accarezzandole i capelli «ti prego Jessica, chiuditi quella porta alle spalle e ricomincia, con me. Io ti resterò sempre accanto e ti proteggerò sempre, saremo felici io, te e il nostro bambino» le promette avvicinandola a se e, tra le lacrime Jessica acconsente lasciandosi baciare
 
Ormai è tardi, è sera e ancora Jessica non ha riaperto gli occhi
«ragazzi, dovreste andare a casa» dice Yusei avvicinandosi al nipote e la sorella «resto io stanotte con lei»
«non voglio lasciare la mamma! » si oppone immediatamente Ichiru
«no, nemmeno io! » si aggiunge Crow, ma per tanto così resterebbero tutti, ma è chiaro che sono esausti e hanno tutti un gran bisogno di riprendersi
«potrebbero attaccare e la mamma sarebbe vulnerabile! Non le avrebbero fatto questo se no! »
«Ichiru, nessuno ha fatto qualcosa a tua madre» ripete Crow cercando di calmarlo «è stato solo un incidente»
Discutere oltre sarebbe solo inutile, per questo Jack si fa avanti dando una soluzione definitiva «il marmocchio ed io rimaniamo qui. Faremo dei turni, voi andate a casa, siete a pezzi »
Quella di Jack sembra una buona soluzione e i ragazzi sono davvero troppo stanchi per ribattere e fare polemiche, così lasciano Ichiru con Jack e tornano a casa a riposare un paio d’ore.
Il ragazzino torna al capezzale della madre stringendole ancora  la mano chiamandola e pregandola di risvegliarsi e Jack glielo lascia fare per un po’, dando di tanto in tanto un’occhiata in corridoio perché non arrivi nessuno, poi, dopo mezz’ora decide di agire «ok ragazzino, diamoci una mossa. Non resta molto tempo a tua madre, cos’hai in mente? »
Ichiru si volta di scatto, sorpreso, non credeva che Jack gli avrebbe creduto, ma non è il momento di perdersi in chiacchiere, il tempo stringe.
«potrei entrare nella sua testa e capire cosa sta succedendo, ma questo ci renderà vulnerabili ad attacchi esterni»
«se avessero voluto attaccarci l’avrebbero già fatto» borbotta Jack «vogliono lei e se non facciamo qualcosa l’avranno»
Convinto, Ichiru tende una mano a Jack perché la prenda e crei un collegamento tra loro tre. I segni cominciano a brillare e in un attimo vengono risucchiati nella testa di Jessica, entrando nel suo mondo.
 
Non appena Jack riapre gli occhi, si ritrova in mezzo ad una strada e per poco non rischia di essere investito. Salta su un marciapiede continuando a guardarsi intorno stupito, è Domino quella che vede, eppure è diversa, è vecchia, sembra la vecchia Domino prima dell’incidente, palazzi in pietra, cemento armato, infrastrutture, auto a benzina e diesel, cellulari di una volta con schermi in plastica e tasti, gente che corre da una parte all’altra freneticamente
«ma in che razza di posto siamo finiti? » domanda Jack guardandosi alle spalle e solo in quel momento si rende conto di essere solo, Ichiru non c’è e chissà dov’è finito, ma non fa in tempo a domandarselo che una donna con tre buste della spesa, un cappotto rosso e un caschetto nero gli passa davanti dall’altro lato della strada spingendolo ad attraversare pericolosamente la strada per raggiungerla
«Jessica! » la chiama spingendola a voltarsi, è lei e lo saluta con un dolce sorriso
«ciao Jack! Come stai? »
«ah…bene» muove nervosamente la testa lui non sapendo esattamente cosa rispondere
«e Akiza? »
«cosa? »
« i bambini? » finisce la domanda la ragazza continuando a sorridergli ,davvero felice di vederlo, come si è felici di vedere un vecchio amico che non si vede da molto tempo
«stanno bene» mormora Jack che ancora ricorda l’ultima raccomandazione di Ichiru, ovvero di non stravolgere il mondo in cui giungeranno, qualsiasi trauma improvviso o anomalia potrebbe uccidere la ragazza, per cui lui deve stare al gioco.
«mi fa piacere» annuisce lei voltandosi leggermente di lato mostrando così a Jack un grosso pancione di 8 mesi che lo fa sussultare
«ma tu…»
«sì, sono incinta»
«ma hai mangiato un pianeta? »
«no Jack, sono incinta»
«ma sei enorme! Accidenti è…»
«aspetto un bambino»
«sì ma…. Cavolo! Davvero sei gigantesca! »continua a esclamare, ma poi riesce a calmarsi « Ma sei incinta? » le domanda alla fine facendo cadere le borse della spesa alla donna, che gli lancia un’occhiata si sufficienza
«sì Jack, sono incinta» gli ripete per l’ennesima volta riprendendosi le borse della spesa in cui c’era una scatola di uova andate ora in pezzi.
«cavolo…wow…. » non sa che dire lui  «ed è di…» il dubbio più stupido che potesse farsi venire conoscendo solo da una vita la ragazza
«è di Crow, certo! » lo trova ovvio lei che per poco non fa cadere di nuovo la spesa
«ah wow… e… vi siete sposati» intuisce dall’anello al suo dito
Lentamente le cose cominciano a formarsi nella testa di Jack che capisce i legami distrutti e quelli falsi creati in quel mondo per poi passare a pensare al suo ruolo e a quello del suo piccolo amico
Ecco dov’eri finito, marmocchio. Pensa tra se, un po’ infastidito dal dover fare tutto da solo. Come se l’avesse sentito, Ichiru tira un bel calcio al fegato della madre che lascia di nuovo andare la spesa rompendo anche il barattolo dei sott‘aceti facendo così una bella frittata nella borsa e piegandosi in due per il male costringendo Jack a prenderla e aiutarla a stare in piedi
« questo bimbo è una vera peste» ride rimettendosi in piedi
«non sai quanto…» mormora Jack senza farsi sentire mentre raccoglie la spesa «dai, ti accompagno a casa»
«grazie» sorride lei incamminandosi e tenendosi al braccio dell’amico
«e.. di un po’, Yusei è felice di diventare zio? » ridacchia ingenuamente Jack, ma a quelle parole la reazione di Jessica è alquanto strana, pare scossa e infastidita da quella domanda, si sente come se l’amico la stesse prendendo in giro.
«non sei divertente, ormai l’ho passato quel periodo, so perfettamente che Yusei non esiste» si fa molto seria rimproverandolo per quello che lei crede uno scherzo
«non esiste…» ripete stupito Jack
«ormai l’ho capito, mi sono rassegnata al fatto che mio fratello sia morto e non mi pare il caso che tu giochi con me in questo modo! » esclama allontanandosi da lui, ma per evitare di perderla di vista, Jack è costretto a scusarsi, capendo ulteriormente ciò che hanno creato attorno a lei per renderla vulnerabile.
Proseguono per qualche altro metro tornando a parlare serenamente
«… quanto manca? » le domanda tra le tante  cose osservando il suo piccolo amico comodo e al calduccio nella pancia di sua madre, mentre a lui tocca tutto il lavoro sporco
«6 settimane» sorride Jessica accarezzandosi la pancia «non vedo l’ora di stringere il mio dolce Ichiru tra le mie braccia»
 
Esausta, pallida e sudata con gli occhi scavati e il fiato corto, Jessica nel suo letto osserva la luce fioca che penetra dalla finestra mentre Crow le si avvicina con un dolcissimo frugoletto tra le braccia che le porge «sei stata bravissima» le sorride osservando suo figlio dormire beatamente e con il visino ancora arrossato
«benvenuto in questo mondo amore mio» sussurra baciandogli delicatamente la fronte.
 
Jack, si ritrova in un luogo buio con solo una striscia luminosa davanti ai suoi occhi da cui non riesce a vedere niente e nemmeno a capire dove si trova, almeno finché una mano non gli accarezza la spalla attirando la sua attenzione sulla donna dai capelli rossi che lo osserva preoccupata «Jack, caro stai bene? » gli domanda Akiza prendendolo un po’ in contropiede, vedendola poi con una bimba di 5 anni appena dai capelli legati in due teneri codini verdi, mentre alla sua sinistra un maschietto lo strattona per attirare la sua attenzione «andiamo papà! Io voglio vedere Ichiru! » protesta il piccolo Leo spaventando ancora di più Jack sentendosi chiamare ‘papà’ dal ragazzino che nel suo mondo è un amico pestifero. Poco dopo Crow apre loro la porta invitandoli ad entrare e avvicinarsi alla neomamma sfinita, ma felicissima. I bambini sono entusiasti di vedere Ichiru e anche Akiza resta estasiata, mentre Jack si spaventa ancora di più, solo pochi minuti prima era incinta e lui la stava aiutando con la spesa e ora è lì con il bambino in braccio, sorridente che si comporta come se niente fosse, come tutti del resto,  solo lui l’ha percepito, ma forse solo perché è estraneo.
«è un bambino bellissimo» si complimenta Akiza, mentre Crow va a sedersi accanto a sua moglie avvolgendole un braccio attorno alle spalle
«è bello come sua madre» sorride baciando prima lei e poi il piccolo che fa una piccola smorfia e lamentandosi un pochino, come se quel gesto lo avesse infastidito.
«che bello, allora potremo giocare insieme adesso! » esclama Leo nella sua ingenuità di bambino, facendo scoppiare a ridere gli adulti
«ma Leo, è troppo piccolo per giocare» gli fa capire sua madre scompigliandogli il caschetto verde
«quando comincerà a camminare, allora potrete giocare » sorride Jessica immaginando il giorno in cui Ichiru avrebbe imparato a camminare, ed ecco che, di nuovo, il tempo inizia a scorrere più velocemente e Jack, stavolta, lo percepisce chiaramente vedendosi scorrere davanti eventi e fatti per lui incomprensibili, fino ad arrivare in una stanza, simile a quella in cui era poco prima, ma con un lettino, dei disegni sui muri e tanti giocattoli sparsi per il pavimento
«vieni da me! » esclama una donna con un abito bianco e i capelli legati in una coda spalancando le braccia al bimbo che sta zampettando verso di lei ridendo e tendendo le manine «ancora pochi passi! » sorride e dopo pochi passi il piccolo Ichiru le si getta tra le braccia ridendo ancora più forte. Felice, Jessica lo prende in braccio gioendo e volteggiando per la stanza osservata da Jack, nascosto dietro la porta. Nel suo mondo non l’ha mai vista così felice e gioiosa e per un istante crede che restare lì non le avrebbe fatto male, ma poi ricorda che quel mondo è una prigione in cui l’hanno intrappolata per renderla vulnerabile e si decide a farsi avanti entrando e salutando
«Jack! Ciao, che bello vederti! » sorride la donna
«sei sola? »le domanda, schietto
«sì, Crow è a lavoro, tornerà tra un paio d’ore» dice Jessica invitandolo a sedersi con lei sul divano nella stanza del bambino «allora? Come vanno le cose? »
«bene, ma non mi va di parlarne, c’è una cosa molto più importante di cui devo discutere con te» si fa subito serio preoccupandola non poco
«credo che tu non te ne renda conto, ma tutto questo è falso. Noi pochi minuti fa eravamo in mezzo alla strada, eri incinta e ti stavo accompagnando, poi d’un tratto è nato Ichiru e solo pochi secondi più tardi ha imparato a camminare»
«ma di che stai parlando? » scoppia a ridere Jessica facendo saltellare il piccolo sulle ginocchia
«parlo di quello che ti ha fatto Hélia! Possibile che non te ne renda conto? Tutto questo è falso! »
«Jack mi stai spaventando, smettila» Jessica scatta in piedi stringendo Ichiru a se e allontanandosi da quell’uomo tanto spaventoso «Hélia sta marcendo in prigione per quello che ha fatto a e a molte altre pazienti…»
«svegliati! Ti stanno facendo credere in qualcosa che non esiste! Ichiru è nato già da tempo e tu e Crow non vi siete mai sposati e io… io non sto con Akiza! Lei è la ragazza di Yusei e Leo e Luna non sono figli di nessuno di noi! Andiamo, non lo trovi assurdo? »
Anche se terrorizzata, Jessica cerca di farsi coraggio «Jack, devi calmarti, Crow sarà qui a breve, lui potrà aiutarti» cerca di mantenere la calma, ma la voce le trema
«probabilmente anche lui è dalla loro parte, un Crow malvagio che ti tiene d’occhio e ti controlla»
«devi stare tranquillo, è solo una ricaduta, andrà tutto bene» cerca di calmarlo, ma in realtà vuole calmare e proteggere se stessa e il suo bambino
«Jessica siamo in guerra e loro ti hanno causato un incidente per indebolire tutti noi e attaccarci, tu sei in coma e se non ti svegli subito, sarà troppo tardi»
«smettila! Perché mi dici queste cose? Perché vuoi spaventarmi?! » esclama lei che davvero non ce la fa più, aveva capito che i Predestinati e Yusei erano solo un brutto sogno e ora Jack le  vuole ricordare quel periodo oscuro della sua vita terrorizzandola a morte. Anche Ichiru comincia a piangere, ma non per causa di Jack, quanto più per l’ostilità di sua madre nel negare l’evidenza, tanto piccolo e ancora incapace di parlare, è il suo unico modo per comunicare.
« Ti stanno facendo credere in qualcosa che non esiste! Questo posto, questo mondo, è un riflesso dei tuoi desideri. Quando abbiamo parlato con Lazar ci ha detto che tu hai più volte mostrato ostilità verso i tuoi poteri e loro hanno giocato su questo! » capisce finalmente« questo è il tuo mondo, il mondo dei tuoi sogni che loro stanno cercando di controllare, ma non possono! Sei tu a muovere i fili di tutto. Ricordi quando ti stavo accompagnando a casa? Hai detto di volerlo stringere tra le braccia e il tuo desiderio si è avverato e quando è nato hai immaginato il giorno in cui avrebbe imparato a camminare e guardalo! È cresciuto in pochi secondi»
«non è vero, io mi ricordo ogni momento della sua vita! »
«solo perché riesci a immaginarlo, ma non è mai accaduto, tu non hai mai potuto stringere tuo figlio quando era piccolo perché l’hanno rapito e tu ne hai sofferto, ma poi ti sei ribellata e hai lottato per lui. A costo di risvegliare la Strega del Satellite, l’hai salvato! »
«non è vero stai mentendo! »
«e come lo sai? »
«perché mi fido di Crow »
«forse di quello vero, ma questo che vive con te è malvagio! È un ombra! »
«non ti credo! »
«devi farlo! »perde la pazienza il ragazza afferrandola per le braccia e strattonandola «svegliati! ». succede sotto ai loro occhi, Ichiru scompare riapparendo nel suo lettino, al sicuro. Probabilmente è stato il desiderio di Jessica quando ha visto Jack avventarsi su di lei, proteggere il suo bambino ad ogni costo.
«hai visto? » si calma il ragazzo lasciandola
«no… io lo so, l’ho messo nel lettino e poi abbiamo continuato a discutere» cerca di darsi una spiegazione tornando a sedersi sul divano, scossa e d’un tratto estremamente debole
«non è vero e lo sai » si calma Jack inginocchiandosi davanti a lei «ti prego reagisci, non lasciarti andare così, combatti e salvaci ancora una volta ti scongiuro Jessy » arriva a implorarla tenendole le mani tra le sue
«tu non mi hai mai chiamata Jessy »si sorprende Jessica fissandolo stupefatta, quello lo ricordava molto bene, non le aveva mai dato il diminutivo con cui tutti adoravano chiamarla
«tu sei la mia principessa, noi abbiamo stretto un patto, ti prego non infrangere quella promessa. Io mi fido di te» gli costa molto dirlo, non ne aveva mai avuto il coraggio, però è così e finalmente è riuscito a dirlo.
«il patto…»
«lo ricordi? È cominciato tutto quella notte, quando eravamo dei bambini, quando persi i miei genitori»
«erano passati 5 anni dal disastro» comincia a ricordare Jessica « e io avevo avvertito qualcosa quella notte…»
La situazione al Satellite era molto grave, chi poteva viveva in rifugi di fortuna e baracche costruite tra le macerie, ma il denaro che circolava era ben poco e chi l’aveva se lo teneva ben stretto, procurarsi del cibo era davvero un impresa. Molti pur di sfamare se stessi e la propria famiglia furono costretti a chiedere prestiti a strozzini e gente di malaffare, proprio come accadde ai genitori di Jack che per sfamare il loro bambino s’indebitarono enormemente e certo chi aveva concesso loro il prestito non fu magnanimo, dopo innumerevoli ritardi nella restituzione del denaro i creditori passarono all’attacco. Quella notte si presentarono nella casa di Jack, sapevano che non avrebbero ottenuto nulla, per questo cominciarono a distruggere tutto e, non soddisfatti, diedero fuoco all’abitazione, ignorando la presenza della famiglia all’interno. La situazione era disperata, Jack piangeva, stretto a sua madre che lo abbracciava e tentava di non fargli respirare il fumo, suo padre cercò invano una via di fuga se non per loro, almeno per il bambino, ma non la trovò. Si sentivano spacciati, quando, in un gesto disperato, il padre di Jack lo avvolse in una coperta e tenendolo stretto si lanciò nel fuoco riuscendo a salvarlo. Le urla dei suoi genitori che bruciavano in quell’inferno restarono impresse nella mente del bambino che pianse tutta la notte, gli agenti della Sicurezza che accorsero non riuscirono a calmarlo. Ma si calmò qualche minuto quando intravide nella notte una bambina che lo osservava, mentre l’aria della notte le scostava i lunghissimi capelli e la fioca luce dei fari delle auto le illuminava gli occhi.
Poi arrivò il giorno del patto, il giorno in cui morì la Strega.
«ti dono il potere di proteggere le persone, non perderai mai più nessuno» promise e l’idea attirò subito Jack che accettò all’istante il segno del drago, se questo gli avrebbe permesso di non perdere mai più nessuno.
«era solo un sogno…» mormora Jessica, ancora scossa dall’idea di aver vissuto per tutto quel tempo in una menzogna, mentre la realtà che tutti si sono impegnati a negare è il mondo reale
«Jessy ti prego, non è mai stato così importante che tu ti fidassi di me. Ti scongiuro, devi farlo. Credi in me, perché io credo in te»
«ma perché…» singhiozza, sconvolta, ma la risposta è ovvia anche per lei e non c’è bisogno di ricevere una risposta
«ehi la ricordi? Quella duel runner che costruimmo tutti insieme partendo da quella vecchia moto della sicurezza? Di quanto ci divertimmo? Vecchia e nuova e di quel blu intenso che somigliava solo ai tuoi occhi e a quelli di Yusei. Lo ricordi Yusei, vero? Tuo fratello, quello che ti ha sempre protetta e difesa, con cui ne hai passate di tutti i colori. Voi due insieme, sempre» l’aiuta a ricordare
«ma perché? Io ricordo tutto così bene questi ultimi due anni sembravano così veri…»
«non sono due anni, sono solo poche ore»
«ma io lo ricordo bene, la clinica, il matrimonio. Io lo ricordo, ero così felice…»
 
Pensa così ardentemente a quel giorno che il suo desiderio prende forma e lei torna indietro a quel giorno. Si ritrova nel parco di Domino, nel bel mezzo del ricevimento. I tavoli sono sparsi davanti a lei che siede all’unico di forma rettangolare, mentre gli altri sono tondi e coperti da finissime tovaglie bianche. Tutti mangiano, parlano e si divertono, compresi i novelli sposi, questo almeno finché Jessica non intravede in lontananza una figura che somigliava molto a Jack e che la spinge a scattare in piedi
«Jessica, è tutto a posto? » si preoccupa Crow vedendola tanto sconvolta, ma tempo per lei di guardare il marito e poi rialzare lo sguardo e il biondo è scomparso. Quando si risiede nota sul tavolo una scatola che attira la sua attenzione, è una regalo di nozze per lei e subito lo apre trovandovi all’interno un medaglione d’oro a forma di cuore, è vecchio e logoro, consumato dal tempo e in parte annerito
«cos’è? »
«un regalo»  lo trova ovvio il ragazzo
«ma perché? Da chi ? e perché a me? »
«beh conosci l’usanza per la sposa, devi avere qualcosa di vecchio…» mormora Crow osservandola sempre più turbata
Vecchia e nuova… e blu. Sente nella sua testa. Resta a lungo a fissare quella scatola mentre le lacrime cominciano a scivolargli lungo le guance.
Arriva il momento del discorso degli sposi, ma viste le condizioni di Jessica, solo Crow si alza per parlare. Ha appena cominciato, quando finalmente la ragazza capisce e vuole reagire
«sta’ zitto Crow! » esclama, ma visto quando è stata brusca si scusa prima di andare avanti «manca una persona, una persona importante, una persona molto, molto importate» si sente come se quella cosa la disperasse, si stringe il velo tra le mani prima di scuotere la testa sconvolta. Nessuno capisce, eppure Crow, Akiza, Leo, Luna Charlotte e pochi altri tengono lo sguardo fisso su di lei, come a volerle tappare la bocca da un momento all’altro.
«scusatemi, scasatemi tutti» prosegue la sposa schiarendosi la voce« una volta aveva un fratello, un fratello maggiore, si chiamava Yusei »sorride ricordandosi di lui
«oh cielo…» sospira Akiza
«sta avendo una ricaduta» mormora Charlotte lanciando occhiate a Crow che cerca di intervenire
«Jessica tesoro, ne abbiamo parlato molte volte. Yusei è morto» tenta ancora di convincerla pregandola di sedersi e smetterla con quel delirio, ma lei si tira indietro insistendo «no! Ora basta negare la verità! Yusei esiste e mi ha cresciuta! Non era un sogno, era tutto reale, i Predestinati, il Drago Cremisi, l’Inversione Zero, era tutto  vero! » urla alzando sempre di più il tono spaventando i presenti «ora ricordo! Io non posso sbagliarmi! Avete creato un mondo che esaudisca i miei desideri, ma si è trasformato in una prigione per tenermi lontana da te! Yusei io desidero che tu esista! Posso spostarmi nel tempo, posso farti tornare! Ascoltami! Folle ragazzo dagli occhi blu ascoltami! Io mi ricordo di te! » urla ancora più forte sbattendo le mani sul tavolo facendolo tremare e cadere anche qualche bicchiere. Ormai non c’è più nessuno in grado di fermarla e con tutta la sua determinazione si sforza di dare vita al suo ultimo desiderio «… e sei in Assurdo ritardo al mio Matrimonio! » strilla ancora stringendo tra le mani il ciondolo a cuore che ormai sa le appartiene. La terra comincia a tremare spaventando i presenti, molti semplici marionette mosse dai desideri di Jessica
«un antico legame consolidato nei secoli per giungere a noi, nuove creature della Vita dagli occhi blu come il mare e destinati a sconfiggere le ombre. Io, Principessa della Fenice te lo ordino Predestinato, mostrati a me! »
Un’energia micidiale inizia a vorticare per tutta la zona condensandosi davanti al tavolo a cui sono seduti gli sposi, appare un bagliore cremisi che s’ingrandisce generando un vortice da cui emerge la figura alta e snella del Predestinato Yusei Fudo richiamato nel mondo dei desideri della sorella, dal mondo reale. In un certo senso percepisce cosa stia succedendo e anche quando Jessica scavalca il tavolo correndogli incontro, resta abbastanza tranquillo sorridendole «ecco dov’eri finita» scherza anche
«questa volta ti ho stupito, non è vero? »
«oh sì! Sono davvero molto stupito, ti faccio i miei complimenti»
«no! È assurdo! Tu non esisti! » sbotta Crow lanciandosi contro di loro. I due fratelli si toccano prendendosi per mano, basta quello a rendere reale anche lì il loro potere e con un semplice fascio di luce scaccia le ombre che avevano cercato di corrompere la ragazza e contaminare il suo mondo
«io lo sapevo! » esclama ,entusiasta, Jack raggiungendola e lo segue Ichiru che finalmente può muoversi liberamente e correre ad abbracciare la mamma.
«dobbiamo tornare» si fa serio Yusei
«sbrigatevi» si raccomanda Jack.
 
Quando Jack e Ichiru riaprono gli occhi, si ritrovano soli nella stanza, Jessica è sparita, probabilmente si è svegliata prima di loro.
«vado a cercarla, tu aspetta gli altri» .poi Jack comincia a correre nel corridoio cercando di avvertire la sua presenza attraverso il segno. Corre a perdifiato su per le scale fino ad arrivare al tetto e qui la trova, i piedi nudi le gambe leggermente divaricate per trovare un po’ di equilibrio e la camicia da notte bianca dell’ospedale e davanti a lei Charlotte nel suo abito ottocentesco rosso e nero
«ben arrivato Jack! » ghigna la donna
«ve la farò pagare per quello che avete fatto a mio figlio! » sbotta Jessica perdendo per un momento l’equilibrio, ma riacquistandolo all’istante. È debole, si vede, continua a strisciare i piedi a terra per non far vedere le ginocchia tremanti e la ferita sulla fronte continua a sanguinare cominciando a circondarsi di un alone violaceo
«fidati, ti abbiamo fatto un favore»
«e in che modo»
«stai perdendo colpi cara, non sei più in grado di rigenerarti» cambia discorso la donna osservando il taglio alla testa
«basta! Mettiamo fine a questa storia! » grida indicandola con la mano, vuole combattere e la Contessa accetta la sfida, entrambe evocano al loro braccio il dueling disk preparandosi a lottare.
«e dopo di te farò a pezzi quel mostro che tu adori come un dio caduto in terra» sibila la giovane dai capelli corvini determinata a vincere e mettere la parola fine a quella storia
«o forse sarò io a fare a pezzi te e il tuo ridicolo gruppo di eroi da strapazzo»
«combattiamo! »
Il duello ha inizio, 4000 lifepoints a testa e cinque carte ciascuna, pronte, Charlotte si prende il diritto di aprire le danze «evoco dalla mia mano SweetRozen Rosa di Cristallo (atk 1600 l.3) ». Una bambola dai lunghi capelli bianchi, un abito rosato pieno di fronzoli e una rosa al posto dell’occhio destro fa il suo ingresso sul terreno di gioco incantando e spaventando Jessica che torna indietro a quando collezionava bambole vive.
Terminato il suo turno con una semplice mossa, tocca ora a Jessica « attivo la carta magia Richiamo della Notte! » annuncia la predestinata « ora posso evocare 5 mostri di tipo oscurità con attacco pari o inferiore a 1500 punti» detto questo un esercito di vampiri si schiera di fronte a lei che grazie al loro potere speciale diventano a turno non-tuner aggiudicandosi il diritto a sincronizzarsi tra di loro« Soave canto che illumini le stelle della notte, potente creatura dei boschi! (2+2=4) Evocazione Synchro! vieni a me Lupo Grigio(atk 800) » ora, con due vampiri in meno, Jessica evoca il suo caro lupo dal manto grigio e gli occhi color ghiaccio, ma non è ancora finita, con altri due mostri d livello due, la qualità del gioco si alza
«Signora della notte che canti alla luna la tua preghiera di salvezza, ti affido il mio cuore, conducimi alla luce! (4+4+2=8) Evocazione synchro! Mostrati in tutto il tuo splendore Principessa Licantropo (atk 2500 l.8)
«grande! » esulta Jack laniando un pugno in aria come un ragazzino allo stadio.
«ma che brava, hai effettuato due evocazioni synchro concatenate» ridacchia Sissi osservando la creatura dall’abito nero acquisire nuova forza dalla presenza di Lupo Grigio nel cimitero facendola arrivare a 3300 atk
«Principessa Licantropo, attacca! » ordina Jessica. in un attimo la creatura della notte parte all’attacco facendo a pezzi la bambola che si distrugge in mille schegge togliendole un considerevole numero di lifepoints he la fanno scendere a 2300, ma non è finita ,perché ora attacca Emmet, il 5’ mostro vampiro evocato che le infligge un danno diretto pari a 1500 punti.
«posiziono una carta coperta e termino il mio turno»
«sei brava, lo ammetto, ma è giunto il momento di restituirti tutte le umiliazioni che mi hai inflitto! » esclama tenendo tra le dita una carta «e con questa potrò farlo! » apre lo scomparto per le magie terreno, attivandola
«Jack allontanati! » si preoccupa subito la ragazza voltandosi di scatto mentre il cerchio verde si forma attorno a loro alzando la barriera che scaraventa Jack a terra
«accidenti…»
«che c’è? Credevo fossi abituata a chiuderti nel sigillo » ghigna la donna «o ti da fastidio essere dall’altra parte? » la istiga scoppiando a ridere di gusto
«speravo di non rivederlo mai più…» borbotta
«non dovrai vederlo a lungo, presto decreterà la tua sconfitta! Ah non ti ho detto che se SweetRozen Rosa di Cristallo viene distrutta in battaglia, posso evocare specialmente la sua copia SweetRozen Rosa di Vetro(atk 1400 l.2) » la nuova bambola comparsa somiglia molto alla precedente anche se il suo abito è lilla e sull’occhio non ha una rosa, ma una benda con ricamato il fiore, in più il potere del sigillo s’imprime su di lei aumentando la sua forza di 500 punti «e grazie al suo potere speciale, SweetRozen Rosa di Cristallo può tornare in gioco diminuendo di uno il suo livello (atk 2100 l.2). Evoco SweetRozen Dama delle Rose( atk 1500 l.2) e con 3 bambole in campo, l’arrivo di SweetRozen Piccola Fragola (atk 1500 l.2) è inevitabile»
«cosa vuoi fare con quelle 4 cose? » si preoccupa Jack
«attivo la carta magia Holie che trasforma Dama delle Rose in un mostro tuner. Andiamo! SweetRozen! Dama delle Rose di livello 2, Piccola Fragola di livello 2, Rosa di Cristallo di livello2 e Rosa di Vetro di livello 2! Sincronizzazione! (2+2+2=6) Evocazione Synchro! Sorgi SweetRozen Fenice Oscura(atk ? l.6)»
La bambola synchro fa il suo ingresso in scena annunciata da un turbine di piume nere come pece e un abito scuro, mentre i capelli, bianchi come la neve intonati alla carnagione cadaverica del mostro.
Mentre Jessica fissa il campo di battaglia, rigida e immobile, nel tentativo di restare lucida mentre le gambe non smettono di tremarle, aspetta di sapere il perché di quel ‘?’ per l’attacco di Fenice Oscura. Jack invece lo domanda a gran voce pretendendo una risposta che arriva in fretta
«Fenice Oscura guadagna 1000 punti d’attacco per ogni SweetRozen nel mio cimitero e avendone 3, i suoi punti d’attacco salgono a 3000 e per ogni bambola anche il suo livello aumenta». Inoltre, il sigillo regala altri 500 punti che la fanno salire a 3500 punti d’attacco e sale al livello 9 «e può attaccare tante volte, quante le bambole nel cimitero. Addio Jessica! Fenice Oscura annientala! Fai a pezzi il suo vampiro! »
Le ali della bambola diventano un immenso dragone con gli occhi di un viola spaventoso che travolge Emmet facendo perdere alla ragazza 200 lifepoints
«e uno è andato, ora vai e distruggi Principessa Licantropo! » ordina ancora
«non lo farai. Carta trappola attivazione! » reagisce Jessica «Inganno Notturno. Rimuovo dal terreno Principessa Licantropo e annullo il tuo attacco! »
«ma io ho ancora due attacchi dalla mia parte» le ricorda la Contessa facendo ondeggiare l’ampia gonna attorno ai fianchi
«e io attivo il potere speciale di Bella» si oppone ancora una volta Jessica «se nel mio cimitero perché usata come mostro materiale synchro, si attiva il suo effetto e una volta per turno, mandando una carta al cimitero mi è consentito impedire l’attivazione dell’effetto di una carta»
Charlotte, furiosa, non si arrende, ha ancora un attacco a disposizione, Rosa di Cristallo può ancora attaccare e con un danno diretto di 2100 punti, Jessica non avrà scampo. Un solo ordine e la bambola parte all’attacco scagliando sulla ragazza una pioggia di petali di cristallo costringendola a difendersi nell’unico modo possibile «attivo il potere speciale di Arcidemone del Crepuscolo! Se Principessa Licantropo viene rimossa dal gioco per l’effetto di una carta, durante la fase di battaglia mi è permesso evocare Arcidemone del Crepuscolo in posizione di difesa, ma la differenza del danno viene sottratta ai miei lifepoints»
I cristalli colpiscono il lupo rosso facendolo a pezzi, ma travolgono anche la ragazza travolgendola e ferendola riducendo i suoi punti a 50 e scaraventandola contro la barriera , sbatte violentamene ricadendo poi a terra, immobile apparentemente priva di sensi con la ferita alla fronte ancora aperta che sanguina e pulsa
«no!! » si spaventa Jack correndo contro la barriera battendo i pugni e chiamandola. Con un grande sforzo, Jessica è rimasta cosciente, ma è talmente debole da non riuscire a rialzarsi
«lasciami prendere il tuo posto»
«scordatelo» mormora cercando di sollevarsi, ma le braccia non la reggono e lei ricade a terra, mentre Charlotte non smette di ridere di lei
«Jessy per favore! » cerca di convincerla, ma pare inutile, è troppo testarda e orgogliosa per ritirarsi senza contare che vertigini e nausea la travolgono dall’inizio del duello.
È sconvolto, Jack non sa che fare, deve aiutarla, ma non sa in che modo e quella ragazza è troppo testarda per ammettere di non farcela.
«devo farcela…» con uno sforzo immenso, la principessa riesce a rialzarsi, ma le sue braccia non ne vogliono sapere di reggere il dueling disk e ricadono verso il passo come un’appendice estranea a lei, la vista le si appanna, non riesce più ad avere il controllo di se stessa e, stremata ricade perdendo gradualmente i sensi, ciò decreterebbe la fine del duello dando la vittoria automaticamente a Charlotte.
«no…Jessy! »strilla Jack. Non può arrendersi, non deve, lui deve aiutarla, come fece lei, gli donò il potere per proteggere chi amava perché sapeva, sapeva cosa c’era nel suo piccolo cuore, era lì quella notte, la notte in cui morirono i suoi genitori, quando la vide avvicinarsi e tendergli una mano sorridendogli dolcemente «andrà tutto bene» gli disse quella notte
«lei ha sorriso» ricorda finalmente il ragazzo «la mia…principessa…»
Un forte bruciore pervade il suo petto, un’anima fiammeggiante comincia a brillare dentro di lui, il suo segno reagisce e per un momento gli occhi lilla del ragazzo assumono una colorazione cremisi. Salvarla. Salvare la sua principessa. Questa è l’unica cosa a cui pensa. Proteggerla.
Un’aura di fuoco lo avvolge e in un momento lo scudo dell’Orichalcos va in pezzi permettendogli di passare, si ricompone un attimo dopo, ma nel frattempo Jack ha già raggiunto e preso con se la ragazza che apre gli occhi giusto in tempo per vedere quelle fiamme svanire
«non è possibile!! » si oppone Charlotte che credeva quella barriera invincibile
«cosa fai Jack… devi andartene! Se perdo il duello tu verrai risucchiato con me…» si spaventa Jessica, talmente frastornata da non riuscire nemmeno a vederlo chiaramente
«perché per un volta non ti fidi di me? Anzi no, perché non ti fidi di te stessa»
«fidarmi di una strega? Non lo faresti nemmeno tu»
«beh io ci credo invece, credo in te, credo nella bambina che mi ha salvato quella notte e che mi ha dato la possibilità di proteggere chi amo. Per cui se non vuoi credere in te stessa,  Credi in me, perché io Credo in te» furono le parole del ragazzo che la guardò negli occhi riuscendo a passargli una scarica di energia con esse «lotterò sempre al tuo fianco, non potrai mai separarci! Io lotterò sempre per la mia Principessa! »
Raramente la chiamava così e ancora più raro era sentirglielo dire seriamente, non l’aveva mai riconosciuta come legittima Principessa del Drago Cremisi, eppure stavolta l’ha fatto e ciò la stupì
«scusa se ci ho messo tanto» le sorride aiutandola a stare in piedi avvolgendole un braccio attorno alla vita, mentre lei mette il suo attorno al suo collo
«riprendiamo! » esclama Jack.
 
Yusei e gli altri sono arrivati in ospedale e hanno raggiunto Ichiru che ora li guida su per le scale fino a raggiungere il tetto, ma qui lo scudo del sigillo d Orichalcos blocca la porta impedendo loro di entrare, chiamano e gridano per attirare l’attenzione dei loro amici, ma tutto ciò che sentono sono solo gli schiamazzi di Jack e i suoni del duello. Ichiru prova più volte a smaterializzarsi, ma ogni volta viene respinto dal sigillo che lo fa tornare al punto di partenza.
«almeno non è sola…» mormora Crow, preoccupato e terrorizzato per le sorti della ragazza e dell’amico.
 
«ora Principessa Licantropo torna in gioco» annuncia Jack osservando la creatura notturna tornare in gioco. All’inizio non capiva perché Jessica si fosse fatta causare un danno del genere se poteva usare fin da subito l’effetto di Arcidemone, ma osservando i punti d’attacco del mostro aumentare, ci arriva anche lui «con un secondo lupo al cimitero il potere di Principessa Licantropo aumenta»
«esatto». Ora il mostro di Jessica ha 4100 punti d’attacco, ben superiori a quelli di Fenice Oscura. Con uno sguardo d’intesa, Jack manda la creatura all’attacco di Rosa di Cristallo.
«attivo la carta magia MeiMei! Questa carta cambia il bersaglio del tuo attacco da Rosa di Cristallo a Fenice Oscura»
Questo le permette di ricevere un danno di soli 600 punti e in più la bambola nera tornerà in campo alla fine del turno
«posiziono due carte coperte» mormora Jessica indicandole con la testa a Jack, le carte da posizionare.
Ora che il turno è concluso Fenice Oscura ritorna e assieme a lei anche un’altra bambola dai lunghissimi capelli castani, l’abito verde e gli occhi di due colori ben distinti, rosso e smeraldo.
«SweetRozen Pietra di Giada (atk 1700 l.2) »è il suo nome « e grazie al suo effetto, la sua sorella gemella accorre a sostenere Pietra di Giada nella  battaglia. Vieni avanti SweetRozen Pietra di Lapislazzuli (atk1700 l.2) ! » la seconda bambola ha il viso della prima, ma un abito maschile blu e un cilindro che le copre i capelli corti e castani. «e con la carta magia Sogno di Giada, Pietra di Giada viene mandata al cimitero regalando i suoi punti d’attacco alla sorella gemella Pietra di Lapislazzuli (atk 3400). Ovviamente con 4 SweetRozen nel cimitero i punti di Fenice Oscura aumentano e anche il suo livello sale a 10»
siamo alle fasi finali Jessica  ghigna la donna osservandola tremare
«andrà tutto bene» le mormora Jack all’orecchio
«lo so, io credo in te» sorride lei stringendogli la mano che le sta cingendo la vita. Un legame indissolubile che entrambi hanno nascosto per anni ora sta emergendo «quella notte, io sognai un bambino, un bambino che piangeva» racconta
«e quando un bambino piange, bisogna agire» sorride il Predestinato che in realtà le è molto grato per ciò che fece quella notte.
«ora basta! » li interrompe Charlotte «Fenice Oscura all’attacco! » indirizza ancora una volta la bambola demoniaca su Principessa Licantropo, ma, forti del loro legame, Jessica e Jack reagiscono
«Carta Trappola Attivazione! » gridano all’unisono «Scudo Fire Rose! » una barriera i fiamme e petali rosati che non bruciano li avvolge proteggendoli «Scudo Fire Rose annulla un tuo attacco sottraendo ai punti dei suoi mostri il danno che avremmo dovuto subire» è la spiegazione corale dei due ragazzi che ormai si muovono in perfetta sincronia lasciando la Contessa senza parole. Lo scudo si scompone in un serpente di fuoco che abbandona i propri evocatori, ormai in salvo e va a circondare le bambole togliendo ad ognuna delle creature 400 punti d’attacco
«l’effetto di questa carta resterà attivo per l’intero turno. Decidi, vuoi attivare l’effetto di Fenice Oscura? » è la minaccia di Jessica. Loro non se ne resero conto, ma Charlotte lo vide, un’aura infuocata che avvolse i due ragazzi e guarì il taglio di Jessica donandole nuova energia
«no, termino il mio turno» sbuffa la donna
«Charlotte» la chiama Jessica allontanandosi da Jack e osservando la donna che un tempo era una sua compagna di scuola «cosa ti spinge davvero a proseguire questa follia? Credi davvero che sia giusto vedere il mondo sprofondare nelle tenebre? »
«certo che lo è! »
«no, non è vero, è solo quello che ti hanno messo in testa, ma tu davvero cosa vuoi? Non sei stanca di servire un uomo che ti considera solo una sottoposta? Non sei stanca di guerre e morti? »
«io lo amo! »
«ma lui non ama te. Lui amerà per sempre Crimson e per quanto brami la vendetta contro di lei, il suo cuore non smetterà mai di battere per lei»
«lo so, ma lei è morta. A me basta restare al suo fianco»
«anche se ciò ti obbliga a uccidere? Tu non sei un’assassina»
«io farò di tutto per compiacerlo! » scoppia a piangere la donna che si sente, improvvisamente, vacillare «smettila di confondermi! »
«io mi ricordo una piccola contessa, snob e altezzosa, ma con un’anima, dei principi, lei mi irritava, ma la apprezzavo perché sapeva distinguere il giusto dal sbagliato»
«era solo una recita»
«o era la vera te» s’intromette Jack «tu sapevi cos’era male, sapevi quando facevi la cosa sbagliata»
«no… io…. io non…» le ombre che albergano in lei cominciano a vacillare, non è più sicura di volerle tenere in se e in un momento di sconforto si lascia cadere a terra, il suo stato influisce anche sul sigillo che inizia a tremare
«Sissi! » esclama Jessica vedendo la sua aura oscura dissolversi poco a poco
«non posso abbandonarlo! »
«pensa al tuo bene. Fallo di nuovo. Come allora, quando prendesti la decisione di andartene, di pensare al tuo bene, ma non lasciarti confondere di nuovo. Tu li hai abbandonati, ma i tuoi genitori non si sono mai perdonati di averti persa»
«e tu che ne sai?! » urla, in lacrime
«lo so, perché smossero l’intera contea e quelle circostanti per trovarti, basta che tu vada a cercare negli annali dell’epoca, eri la figlia perduta. Loro capirono di averti fatto del male»
«e io li ho uccisi…» resta scioccata
«solo perché Hélia ti aveva contagiata con il suo potere»
«gliel’ho chiesto io…»
È troppo sconvolta per capire e Jessica decide di passare ai fatti avvicinandosi lentamente a lei e tendendole una mano «Sissi, dammi la mano» le sorrise
«Jessica, tu…»
«io credo in te e come dice Jack, se non hai la forza di credere in te stessa, allora credi in me perché io credo in te». Ha imparato la lezione e l’amico ne è davvero contento, non è più una bambina, è la sua Principessa
«Jessica » mormora ancora Sissi osservandola e tornado se stessa dopo moltissimi anni. Anche gli occhi perdono quella colorazione verde smeraldo tornando di un bel color nocciola.
«vieni qui, amica mia» Jessica apre le braccia per abbracciarla e Sissi si muove verso di lei inciampando un po’ nell’abito, ma restando in piedi, finché non si blocca e il respiro le si mozza in gola
«Sissi! » si spaventa la principessa osservandola impallidire e accasciarsi a terra. L’abito nero e rosso impedisce di vederlo, ma una copiosa quantità di sangue le sgorga dal ventre a causa di una lama che dalla schiena l’ha trafitta da parte a parte e quella lama appartiene proprio al ragazzino dai capelli corvini e gli occhi bicolore che, riuscendo a materializzarsi, vide Charlotte protendersi verso Jessica, si spaventò e decise di agire, inconsapevole di ciò che era mutato nel frattempo
«mamma! » urla Ichiru vedendola madre osservarlo allibita
«no.. Ichiru…» sussurra osservandolo indietreggiare per la paura di quegli occhi pieni di rimprovero e paura, cerca di riprendersi e soccorrere la donna «Charlotte! Charlotte riprenditi! Avanti! » la incoraggia, ma non c’è nulla da fare, la ferita è molto grave, la precisione assassina del ragazzino, coltivata dai suoi rapitori è impressionante.
«ti prego non arrenderti! » scoppia a piangere Jessica stringendola forte e macchiandosi con il suo sangue
«Jessica, continua a lottare e salva il mondo. Solo tu puoi farlo. E, ti prego, salva anche lui» mormora la Contessa lasciandosi scappare ancora qualche lacrima «tu sei stata davvero mia amica, mi dispiace davvero per il male che ti ho fatto»
«non arrenderti, andrà tutto bene » cerca di calmarla lei, ma il panico sta assalendo la ragazza che, stringendo forte l’amica comincia a strillare «Yusei… dov’è Yusei? Yusei!! ».
Con grande fatica, i ragazzi riescono a buttare giù la porta raggiungendoli di corsa, spaventati dalle urla di Jessica, ma quando Yusei le raggiunge, c’è ben poco da fare, ormai Charlotte si è spenta. Immobile tra le braccia di Jessica sorride dolcemente stringendo tra le mani un anello fatto con sottilissimi rametti di legno, un oggetto molto prezioso per lei che Jessica prende infilandoglielo nel dito. Torna poi ad abbracciarla e piangere.
 
 
 TO BE CONTINUED...
   
 
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