Occhio ai sorrisi,a quelli che fanno innamorare. 
One.

Avete presente quei momenti dove tutto va male? Di solito,le cose si aggiustano no? Ma guardate me. Io sono l’esatto esempio di una persona sfortunata,di una persona che non sa neanche chi è se stessa.
Sono Madison, ho 18 anni,abito a Londra e.. No,non ho una vita perfetta rispetto alle altre ragazze. Ho i capelli abbastanza lunghi castani con punte bionde e piccoli occhi marroni. Amo abitare in questo posto,di solito accade che  vivendo sempre nello stesso paese o anche città, ci si annoia e si vuole cambiare vita. Ma qui,qui è diverso,qui tutti sono così simpatici e socievoli e credo che ci siano pochi posti come Londra. Anche se un aspetto negativo c’è, abito da sola in una piccola casetta, perché sola? No,non perché ho 18, ma perché mia madre è morta quando ero ancora molto piccola e mio padre ha deciso di abbandonarmi e trasferirsi in Italia con la sua nuova famiglia. Mi rimane solo lei,la mia migliore amica Jessie, ci conosciamo ormai  dai tempo dell’ asilo, è la mia migliore amica da sempre, sa tutto di me e viceversa, posso dire che non esiste rapporto d’amicizia più bello di quello che abbiamo io e lei.
Amo viaggiare, anche se non ho visitato molti luoghi,ma sarebbe un sogno, ma riesco ad  avere gandi risultati anche viaggiando solo con la mente. Si,so che non è la stessa cosa,ma i sogni sono fatti proprio per questo no? Amo cantare, ma non credo che il mio futuro sia fare la cantante, non ho un genere o un cantante preferito e si,non ho neanche un idolo e mi chiedo cosa si provi ad averne uno.

Non ho un ragazzo,almeno non al momento,sto aspettando solo quello giusto. Ma non ho fretta. Il mio motto? Mai mollare. Se si vuole ottenere qualcosa bisogna non mollare al primo ostacolo, anche se sembra strano sentirlo dire da una come me. Ma  ogni tanto servono dei cambiamenti e serve girare pagina  da quel fottuto libro che chiamiamo Vita. Quindi, tu  che stai leggendo,non mollare mai.
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Ogni mattina inizia sempre così, letto che sembra ci sia passato sopra un carro armato e il cellulare che squilla.
-Madison.
-Jessie,dimmi.
-Sai che ore sono vero?
-Le 9.30
-E sai dove sono?
-Al bar
-E tu sei ancora a dormire.
-Cazzo,il Bar.
-Muoviti dormigliona,ti aspetto.
Si,era tipico di me alzarmi in ritardo anche avendo un appuntamento. Mi alzai velocemente dal letto e optai per uno stile semplice,una felpa nera,un jeans chiaro e le mie adorate Vans nere. Uscì di casa e iniziai a correre nella speranza di aver fatto solo pochi minuti di ritardo.
-Jessie,scusami.
-Dai,è tipico di te. Allora ordiniamo?
-No,io…
-Cameriere, per me un caffè macchiato e per lei la solite cioccolata calda e il cornetto.
-Jessie,non ho fame, porti solo il caffè macchiato, grazie.
Non ero una di quelle ragazze che amava mangiare,ma non ero neanche una di quelle ragazze con un fisico mozzafiato,con gambe da urlo. No,non ero così, m avrei tanto voluto esserlo, ma purtroppo non lo ero e non lo sono.
-Come fai stare così.
-Così come Jessie?
-Lo sai come.
-Jessie,bevi il tuo caffè e andiamocene,perfavore.
Abbassai lo sguardo sul pavimento, mentre Jessie finì di bere il suo caffè e di fumare la sua solita sigaretta. Dopo aver pagato,uscimmo a fare un giro in centro.
-Stasera cosa hai da fare Madison?
-Jessie,cosa posso mai fare?
-Andiamo ad una festa.
-Io non vengo.
Non ero neanche quella tipica ragazza da feste, odiavo l’alcool,la musica troppo alta e troppa gente in un solo posto.
-Madison, ascoltami. Devi incominciare a fare qualcosa di diverso.
-Diverso non vuol dire andare ad una festa.
Mi prese per la mano e mi portò in un negozio con lunghe pareti viola scuro e pavimento lucido bianco, circondate da centinaia e centinaia di vestiti. Jessie ne scelse alcuni da farmi provare, ma nessuno di quelli era adatto al mio stile.
-Non mi piacciono.
-Madison, se non ti piacciono questi allora non ti piace nessuno.
Uscimmo dal negozio e Jessie si fermò a salutare un ragazzo biondo con occhi color ghiaccio.
-Niall- lo baciò sulla guancia.
-Jessie- poi lui guardò me.
-E tu devi essere Madison giusto? Parla molto di te.
Poi capì che Niall era il ragazzo con cui Jessie parlava ogni sera,era il ragazzo di cui non voleva dirmi mai niente per paura che non mi piacesse come persona.
-Si,sono io.Piacere Madison-
-Stasera venite alla festa?
-Se Madison decide cosa mettersi si.
-Beh,allora vi aspetto.
Ci salutò e incominciò ad incamminarsi.
-Ah però, mmh,primo giudizio, niente male.
Incominciammo a ridere ed andare verso casa. Una volte arrivate,aprì il mio armadio e prese due vestiti,uno lungo nero e uno bianco panna corto.
-Quello nero.
-Allora io prendo quello bianco. Tacchi bianchi o argento?
-Tacchi?
-Si Madison,tacchi,non li hai per bellezza no?
-Decidi tu quelli che stanno meglio.
-Argento. Allora Madison,la festa inizia alle 21.30, io passo a prenderti per le 21.00 . Fatti trovare pronta e guai se fai tardi.
Prese il vestito bianco da sopra al letto e iniziò ad avvicinarsi alla porta.
-Grazie per il vestito.
E chiuse.
Fatte le 21.00,Jessie non si vedeva ancora,presi il cellulare e la chiamai.
-Jessie,dove sei?
-Sono fuori casa tua,muoviti.
Aprì la porta, ed eccola con la sua macchina, la fortuna che aveva questa ragazza superava ogni cosa. Dopo 15 minuti di guida, eccoci arrivate di fronte ad una villa,posammo la macchina e entrammo.
Un ragazzo con “lunghi” capelli tendenti al riccio,ci diede il benvenuto.
-Harry.
-Jessie, tu sei Madison giusto?
-Si,sono io.
-Venite.vi porto da Zayn.
Zayn a quanto capito, era la persona che aveva deciso di organizzare questa festa. Un ragazzo con capelli abbastanza lunghi e occhi color cioccolato.
-Jessie,Madison.
-Zayn. Ti lascio un attimo Madison.
La presi per braccio e la portai di qualche passo più lontano.
-Jessie,cosa stai facendo.
-Dai,ti piacerà,devo andare da Niall.
-Ma Jessie.
-Ci vediamo dopo.
Zayn iniziò ad avvicinarsi..
-Non ti mangio tranquilla,vuoi qualcosa da bere?
-No,non bevo.
-Scusami,vieni ti faccio vedere la casa.
Mi prese per pochi secondi la mano,fino a condurmi alla porta per entrare all’interno nella villa.
-Non ti vedo molto a tuo agio,non ti piacciono le feste?
-In realtà è stata Jessie che ha deciso di venire, non sono la ragazza da feste.
-Beh, non eri costretta a venire.
-Lo so, ma chissà forse potrebbe essere una bella serata.
-Con una persona così bella.
-Co..cosa?
-Scusa,non volevo metterti in imbarazzo.
-No,tranquillo.
Mi prese di nuovo per la mano fino ad arrivare in una stanza che..