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Autore: AyakoSoul    05/12/2014    4 recensioni
Favij sta per provare un nuovo gioco, consigliatogli da un utente anonimo, ma qualcosa va storto: perde misteriosamente la memoria e viene catapultato in uno strano mondo dove le mentalità delle persone si ricreano sotto forma di esseri viventi. L'unico modo per uscirne è andare in un altro mondo parallelo al primo, Nemes, ed affrontare le proprie Nemesi di tutti i giorni. Ma una minaccia per oscuri motivi sta decimando le Nemesi e, senza di loro, le persone che incarnavano nel mondo vero finiscono in coma e non riescono più a risvegliarsi. Riuscirà il ragazzo a non morire in un mondo che non gli appartiene?
Tratto dal capitolo 3:
“..Favij eh? Che bei ricordi hai trovato. Sembri quasi una persona..vera. Mi sa che ci divertiremo insieme.” una voce lontana gli rimbombò nelle orecchie, mentre il mal di testa continuava a fargli pulsare la tempia.
Dal capitolo 5:
I suoi dubbi si stavano insinuando nella sua testa, mentre il ragazzo con la mano fu talmente veloce che riuscì a provocargli un taglio laterale al fianco con la sola mano, facendogli perdere molto sangue e causargli un dolore indicibile.
...possibile che fosse Favij?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Favij, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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«Dove dovremmo andare ora?» chiese Omega, con lo sguardo ancora velato di una pacata tristezza, una tristezza che faceva soffrire pure il ragazzo che la affiancava giù per le scale di una sottospecie di colorato ospedale.

Il ragazzo aveva un piccolo bracciale legato al braccio, su cui c'era un piccolo numero.

Sette.

Sette Nemesi, sette torture.

Il numero stava scendendo sempre di più, e avrebbe dovuto sconfiggerle tutte per poter scoprire chi era.

Si sarebbe dovuto chiedere se ne valeva ancora la pena. Ma erano passati tre giorni da quando Silvestro aveva fermato suo fratello, aveva incominciato a sognare persone, tante, tantissime persone, che si chiedevano dove fosse finito, e quando si svegliava veniva preso dall'ansia e dalla malinconia. Si chiedeva se non fosse qualcosa nascosto nei suoi ricordi, quelli bloccati nei meandri della sua mente.

Aveva anche sognato una ragazza.

Una bella ragazza dal sorriso stupendo, e una domanda aveva continuato ad attraversagli la mente, facendo capolino dal nulla:

“Come ho potuto dimenticare una persona a cui tenevo così tanto?”

Si scompigliò i capelli disordinati con le mani.

Era confuso, non aveva più idea di cosa fare.

«Ehi» la voce gentile di Omega spuntò dal nulla, e lui girò la testa per vederla meglio.

«Ehi» disse pure lui.

«Che hai? Mi sembri un po' giù di morale...» sapeva che se ne sarebbe accorta subito, ma cercava di non farla preoccupare, quindi le sorrise.

«No...sto bene, tranquilla.»

Per un attimo, la ragazza lo guardò. Poi gli afferrò tra indice e pollice la guancia e gliela tirò.

«Ahia! Molla la mia guancia!» esclamò Favij, ma Omega in risposta scosse la testa.

«Mi nascondi qualcosa! Sputa il rospo!»

La guardò per un attimo, esitante. Stava pensando davvero di mollare tutto dopo che quella ragazza aveva rischiato più volte la sua incolumità per lui? Ricordava ancora la brutta cera che aveva dopo essere stata avvelenata dalle Nemesi nella casa, la sua pelle era diventata in poco bianca come la neve candida e il suo respiro aveva iniziato a diventare sempre più sottile, fino a ridursi a un soffio.

Gli veniva l'ansia solo a pensarci.

Stette qualche secondo in silenzio, prima di parlare.

«Ho sognato delle cose...forse erano ricordi.»

Nessuna risposta da parte della ragazza.

Lo sguardo dei suoi occhi vitrei vagava solitario, divincolandosi per le strade.

Non chiese quale sogno avesse fatto.

«Cosa si prova a non ricordare?» fu la sua domanda.

Per qualche attimo, Favi rimase spiazzato. Si era preparato, in quel breve lasso di tempo, a parlarle dei sogni che aveva fatto, di tutta quella gente e di quella ragazza...

Se ne stette zitto per qualche secondo, ma si sbrigò, cercando di spiegarsi come meglio poteva.

«Non ricordare è...strano. È come se nella mia mente ci fosse un blocco, e ogni volta che provo a pensare, a ricordare, vedo solo immagini sfocate o suoni attutiti, se mi concentro dopo un po' inizia a farmi male la testa...»

Era come se il suo cervello fosse costretto da delle catene, insomma. Il ché coincideva con quelle strisce nere che tempo prima aveva visto in una visione interna del suo stesso cranio.

Si accorse solo in quel momento che, continuando a camminare durante la conversazione, avevano raggiunto il limitare ci quella città, e davanti a loro ora si trovava una vastissima fetta di terra di un verde smeraldino che confortava la vista: il sole ambrato batteva sui ciuffi d'erba umidi creando sfumature di colore contrastanti che contrastavano anche coi fiori colorati di rosa latteo degli alberi e delle radici posti in fila indiana a formare una sottospecie di paradisiaco vialetto.

Quei fiori, improvvisamente, ricordarono a Omega il fiore che le aveva regalato Lorenzo...lo portava ancora con sé.

Sorrise: si sentiva...felice. E tranquilla, per una volta. Avrebbe voluto che gli attimi innocenti e privi di spargimenti di sangue come quello di poco prima durassero per sempre. Una volta si era sentita disperata, per l'essere rimasta troppo tempo da sola, in quel momento avrebbe voluto rimanere sola, ma insieme a un'unica persona.

Era tutto così bello che avrebbe potuto piangere.

«Bel posto, non trovi?» disse Favij, forse per rompere il fastidioso silenzio che, secondo lui, si stava creando.

Omega fece un sottile risolino. «Dovresti fermarti più spesso ad ammirare la bellezza delle cose.»

Quell'affermazione lo spiazzò di netto, un'altra volta.

Rimase per un attimo ad ammirare quel posto...

Il sole illuminava ogni cosa di quel panorama, che alterava i colori e rendeva l'atmosfera estremamente rilassante.

Non si ricordava come era fatta la Terra...ma era sicuro che un posto magico come quello non l'avrebbe visto da nessun altra parte. Era tutto così semplicemente perfetto, con le novità che poteva offrire un posto come quello...

Fu in quel momento che decise che forse non sarebbe stata una cattiva idea infischiarsene di ciò che era e restare lì per sempre.

E in quello stesso momento sentì un improvviso freddo su tutto il corpo.

Davanti a sé comparvero delle immagini sfocate...nella sua mente...

C'era uno schermo, su una scrivania...

C'era la solita graziosa ragazza davanti ai suoi occhi, che appariva come sfocata...

E c'era tanta...tantissima gente che piangeva....

Subito dopo, nel buio, comparve l'immagine ben focalizzata di una ragazza, piccola, con i capelli a caschetto castani e gli occhi color nocciola, gonfi e lucidi, piena di graffi.

Ma non stava piangendo o singhiozzando, lo guardava in modo insensibile, freddo, lo stesso modo in cui si guarda il cielo carico di pioggia.

«Tu non gli appartieni» disse, senza aggiungere altro.

Poi, Favij si sentì sbilanciato all'indietro, come se stesse cadendo da un posto molto in alto, la stessa sensazione che si prova prima di addormentarsi.

Si sentì come se solo in quel momento fosse tornato in sé, e la mano di Omega sulla propria spalla. Trasse un profondo respiro, sembrava fosse appena stato sott'acqua e fosse riemerso in quel preciso istante.

Si aspettava che Omega, coi suoi soliti occhi vitrei ormai sfumati di color nocciola, lo guardasse preoccupata.

Invece, appena voltò la testa di lato, vide che Omega guardava in un punto imprecisato del posto, oltre quello spettacolo naturale.

«Che hai?» le chiese.

Lei per un po' stette zitta, aspettando che il vento smettesse di soffiare.

«Lo senti anche tu questo fischio...?»

«Questo...fischio?»

La ragazza annuì.

Staccò la mano dalla sua spalla e oltrepassò con passo frettoloso gli alberi, facendoli frusciare pesantemente.

«Omega...? Omega, che hai?»

La seguì, ancora un po' spaesato e rintontito da quei flash nella sua testa.

La ragazza, davanti a lui, continuò a camminare.

Si fermò di colpo, e correndo Favij la raggiunse.

«Ma che succede...?» si bloccò: la faccia di Omega era sconvolta.

«Lo...lo vedi pure tu?» chiese la ragazza, ma il suo compagno sembrava non capire.

«Di....di cosa stai parlando?»

La ragazza alzò la mano, e la strinse.

Sembrava un gesto altamente insensato, ma solo perché Omega era l'unica che aveva gli occhi per vedere.

Aveva appena preso tra le mani un filo che apparentemente sembrava bianco. Ma, osservandolo bene, si poteva notare che erano formati da piccoli codici cangianti che vibravano e cambiavano, sballottando al loro posto. Era uno dei fili fatti di Codici Origine. E non avrebbero dovuto essere visibili a occhio nudo.

Come lo toccò, esso si spezzò. Comparve tutto il resto del filo, per poi sgretolarsi.

Presa dal panico, Omega afferrò la mano di Favij.

«Scappa...»

«Ma...di cosa stai...»

«Corri!! Questo posto sta per scomparire!!»

Ogni filo si scopriva pian piano per poi sgretolarsi, e anche agli occhi del ragazzo, che non riusciva a vedere i Codici Origine, fu mostrato qualcosa di alquanto strano: nello spazio si stavano formando delle crepe che si allargavano, fino a rompersi e lasciare degli spazi bianchi, laddove una volta c'era un magnifico paesaggio.

Lo spazio bianco si espanse sempre più velocemente, e loro si misero a correre, voltandosi, mentre già un grande arco di spazio ora era immacolato.

Favij correva, correva ed era ormai esausto, non si sentiva più le gambe.

Il tempo pareva essersi fermato, e la cassa toracica si alzava e abbassava freneticamente mentre i suoi polmoni imploravano pietà, ed iniziava a sentire un forte dolore anche intorno allo sterno.

Si voltò, ancora lo spazio intorno a loro stava diventando bianco, e intatto rimaneva solo un piccolo spazio, che sembrava scorrere il suo tempo normalmente...

E diventava sempre più sottile...

Ancora....

Non ci vide più, il dolore allo sterno lo assalì, una montagna di potere gli invase il corpo, tanto che non riuscì a contenerlo.

Tese il braccio verso lo strato bianco che avanzava, e dalle sue dita scaturì un'abbagliante luce completamente immacolata, che rese inutilizzabile il campo visivo per qualche attimo.

Favij cadde all'indietro, le orecchie gli fischiavano, il cuore ancora batteva a mille e vedeva tutto bianco.

Ma il dolore allo sterno era sparito.

Credette per un attimo di essere morto, quando il fischio nelle sue orecchie cessò e riuscì ad alzarsi in piedi.

Per un attimo la sua vista rimase sfocata e non riuscì ad aprire completamente gli occhi, poi si stabilizzò, e tornò a vedere con chiarezza.

Pure Omega si rialzava, nel frattempo.

«Tutto bene?» le chiese, dirigendosi verso di lei.

Quella fece cenno di sì con la testa, poi gli intimò con la mano di seguirla e oltrepassò lo spazio bianco, dirigendosi verso quello spazio ancora intatto di paesaggio in cui si rifletteva un unico albero.

Omega, oltre quello, sparì.

Favij esitò un attimo.

Ci mise dentro un braccio: quello sparì, inghiottito dall'immagine in piccole onde che si espandevano.

Poi si sentì afferrare dall'altra parte, e inciampò in avanti.

«No!! Non mi lasciare!» sentì urlare da una voce femminile alle sue spalle.

Si voltò solo per poter vedere l'immagine sfocata di una ragazza che gli tendeva la mano. Poi la sua testa girò, e si ritrovò dall'altra parte, stordito.

Era di nuovo nella radura, cogli alberi che lo circondavano.

Si chiese per un attimo se quella che aveva visto fosse stata un'allucinazione, disteso per terra com'era.

Poi alzò la testa, e si accorse che davanti a lui non c'era niente. Nulla. Solo una specie di enorme rettangolo bianco che bloccava il resto del panorama, come se qualcuno avesse cancellato una parte di un grandissimo disegno.

Omega si mise in ginocchio accanto a lui, esitò un attimo prima di appoggiare la sua testa sulla spalla del compagno. Ammirò per un attimo quello spazio bianco.

«Come hai fatto?» gli chiese.

Lui girò appena la testa per guardarla.

«Fare cosa?»

«Quel lampo di luce...»

In quel momento si ricordò della luce che era scaturita dalla sua mano.

«Ah, quello...non lo so...anzi, non so nemmeno cosa è successo, in effetti...»

«Ah, quello te lo posso spiegare io» Omega gli sorrise, alzando un attimo la testa dalla sua spalla.

«Tu non li hai visti i Codici Origine?»

Favij scosse la testa.

«Bhe, ti ricordi cosa sono, no? Loro compongono UaY, e questo mondo. E sono tutti simili, se un Codice compie un'azione, allora anche quello accanto lo farà, e così via fino all'infinito...e così...se uno si spezza o sgretola, succederà lo stesso anche agli altri...e loro scompongono ogni atomo presente nello spazio, erodono ogni tipo di materia che li circonda...»

Il ragazzo ebbe un po' paura di quella affermazione. Quindi, Omega gli stava dicendo che avevano visto il mondo sfaldarsi davanti a loro.

«...e non rimane nulla. Solo il vuoto assoluto» concluse la ragazza.

«Ma...come ha fatto a sgretolarsi, il Codice?»

Gli occhi vitrei screziati di color nocciola della ragazza si rabbuiarono un attimo.

«Questa è una cosa che mi sfugge...non lo so...»

Poco lontano da loro passò una specie di enorme gigante di pietra, probabilmente la Nemesi di qualcuno.

La ragazza si stiracchiò, tirando in alto le mani.

Poi si distese a terra, e osservò il cielo sopra le loro stelle, coi loro colori che variavano dal celeste all'arancione ambrato.

«È un bel mondo, Lorenzo.»

Favij sorrise, e si distese sull'erba esattamente accanto a lei. Si porto le mani sotto la testa e si stirò le braccia.

«Come mai questo improvviso cambiamento di nomi?» chiese ridacchiando.

L'altra fece spallucce, muovendosi in modo da far frusciare i ciuffi d'erba.

«Ti sta bene, questo nome.»

«Bhe...posso dire di trovarmici bene...»

Tutti i dubbi che lo assalivano vennero a galla d'un colpo. Si sentì schiacciato da quei pesi, che gli aggravavano il cuore, e pensò di averne passate abbastanza con Omega da potersi confidare con lei.

«Senti...è possibile che qualcuno particolarmente legato a me di cui non mi ricordo stia provando ad entrare in questo mondo o...qualcosa del genere?» balbettò.

«Bhe, sì. Dopotutto questo è una specie di mondo dei sogni. Parte del suo subconscio potrebbe essere entrata qui sotto forma di spirito, perché?»

«Ecco, vedi...a volte sogno una persona, che credo essere legata a me in qualche modo.»

Omega si girò su un fianco, inspirando a pieno l'odore dell'erba fresca.

«Bhe...se vuoi scoprirlo, non ti resta che tornare, no? Io sono con te.»

La ragazza gli scompigliò i capelli con la mano.

Ma non sapeva se era la scelta migliore per lei. Continuava ad avere un costante nodo alla gola che si sforzava di chiudere, benché le facesse molto male.

Sorrisero entrambi, così vicini che quasi i loro nasi si sfiorarono.

L'ambiente era calmo, il tempo sembrava essersi fermato lì intorno, anche se un leggero venticello scuoteva i ciuffi d'erba.

Rimasero lì a parlare di cose stupide ed altro per qualche tempo, finché non si addormentarono.
Sembrò quasi di finire in una dolce tenebra, uno spazio nero che non finiva mai, ma che rassicurava...
Era come cadere da un posto molto in alto e non atterrare mai.
E intanto l'oblio avanzava...ancora e ancora....

 

«Ma che carini che siete» disse una voce tagliente quanto sarcastica, sibilando vicino all'orecchio di Omega.

Quella si svegliò con un balzo, e davanti si ritrovò i lineamenti di un ragazzo che non riuscì a identificare per bene a causa del buio lì intorno.

Si alzò in piedi di scatto, e la figura misteriosa fece qualche indietro per poi avvicinarsi.

«Chi...chi sei?!» cercò di minacciarlo.

«Io...sono Doppelganger» disse, poi fulmineamente afferrò per le spalle la ragazza e le affondò una lama sopra lo stomaco.
Il dolore dal suo diaframma si espanse in tutto il corpo, facendole venire la neusea e la voglia di svenire.

 

Lo vide sorridere.

«Sono qui per uccidere te e Favij.»


..................Messaggio dell'autrice........................
*Spunta fuori dal nulla* No, non sono morta, sono semplicemente soffocata dai compiti per casa! :D
Ommioddio...insomma che bel mondo è Nemes, dove non puoi startene un po' distesa sull'erba senza che qualcuno tenti di ucciderti! XD
Omega: Taci, sudicia creatura, torna a mangiare pane e Nutella....
Comunque, non so se qualcuno si ricorda di Doppelganger...compare in Scribblenauts Unmasked!
Ho cercato il suo nome su internet, ma ho lo stesso paura di averlo scritto sbagliato....aiut...*si sente idiota*
A presto!

AyakoSoul

 

  
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