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Autore: AnnaGiulia    05/12/2014    0 recensioni
A volte bisogna abbandonare il luogo dove si è cresciuti e dove si sono vissuti i momenti migliori e peggiori della nostra infanzia e adolescenza per poter capire meglio noi stessi e cominciare così una nuova vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo appena finito di fare le valigie quando mia sorella di 12 anni entrò.
"Non voglio che vai via."
Mi guardava con i suoi occhi grandi azzurri.Lei era la fotocopia di mio padre mentre io quella di mia madre.Lei occhi azzurri,guance un po' scavate,labbra sottili,naso aquilino,ciglia lunghe,capelli biondi scuro un po' ricci e fisico slanciato da diventare sicuramente una possibile modella.Io mi ritrovavo con occhi verdi,labbra un po' carnose,naso piccolo,guance un po' paffute,capelli scuri e mossi delle volte e ricci un'altra (non ho mai capito il motivo),fisico magro ma con le giuste curve,ma poco slanciato.Infatti non superavo il metro e sessantatre.
Osservandola mi venne quasi da piangere,ricordando quando la portavo sulle giostre al parco vicino a casa nostra,a quando l'ho scoperta con il mio rossetto tutto spappolato e il mio vestito che a lei piaceva piu di tutti e delle mie scarpe col tacco 12 fingendo di essere una modella e io non mi ero arrabbiata anzi ero scoppiata a ridere e le ho fatto un set fotografico per poi incorniciare qualche foto.
"Cecy,vieni qui." le dissi in modo materno.
Lei si avvicinò quasi correndo stritolandomi.Ero seduta a bordo del letto e la feci sedere sulle mie ginocchia.Appoggiò la testa al mio petto e la circondai con le mie braccia acarezandole i lunghi capelli biondi,un gesto che la confortava e calmava sempre.
"Verrò a trovarti ogni mese, amore mio,mi potrai chiamare ogni volta che tu vorrai e qualche volta verrai da me per qualche giorno,va bene?"
"Io vorrei stare sempre con te,ma so che non è possibile.Quindi va bene,accetto il fatto che stai per partire, però promettemi una cosa.."
Rimasi un pò senza parole per la sua risposta,sapevo che era sempre stata una buona bambina e anche comprensiva,ma mi stupivo sempre ogni qual volta ne usciva con frasi da ragazza matura.
"Certo,tutto quello che vuoi."
Sentivo il suo battito che accelerava sempre di più,come se stesse portando a galla qualcosa che forse mi avrebbe spaventato o avrebbe spaventato lei.Si scostò dal mio petto e alzando la testa,mi guardò con quei suoi occhi color cielo,pieni di bontà e amore.Rimasi a guardarla aspettando la domanda,che arrivò dopo poco.
"Non dimenticarti di me,non dimenticarti di venirmi a trovare,se non ti chiamo un giorno,prometti di chiamarmi tu,prometti di venirmi a trovare almeno ogni due settimane.Prometti.."
C'era un desiderio così grande dietro i suoi occhi che mi ci sarei persa e forse mi avrebbero trattenuta a casa.Ma non potevo,dovevo andarmene da lì,dovevo lasciare quel posto e se avessi potuto avrei portato con me anche mia sorella.
"Non potrei mai dimenticarmi di te,Cecy,sei la mia gioia,sei la mia sorellina,sei la luce che mi spinge ad andare sempre avanti,sei ciò di cui ho avuto bisogno per amare veramente.Ti verrò a trovare anche 4-5 volte ogni mese,ti chiamerò ogni giorno."
"Promettilo!"
"Te lo prometto."
Le diedi un bacio sulla fronte e si rilassò.Rimanemmo abracciate per un po',poi si alzò e prese una borsa che avevo riempito di creme e robe varie.Mi guardò e mi sorrise con quella sua aria da bambina a cui si saerebbe addolcito anche un cuore vissuto solo nell'odio.
"Dai,ti aiuto a portarle di sotto." disse e uscì dalla camera con la mia borsa.Rimasi un po' seduta,poi presi un respiro profondo e mi alzai.Afferrai la valigia enorme con dentro una buona quantità di vestiti e scesi le scale.Trovai mio padre in fondo alle scale che mi guardava e mi aiutò a portare giù la valigia e mi chiese se ce ne fossero ancora.Gli dissi di no,ma avevo lasciato la borsa a tracolla sul letto e me la andò a prendere senza dire niente.Arrivò mia madre dalla cucina e si fermò a due metri di distanza,osservandomi con una certa intensità.Non potei non notare che ci assomigliavamo davvero molto.Stava per piangere,le vedevo gli occhi lucidi.Mi avvicinai e la abbracciai forte e lei ricambiò.Poi sentì che si era unita anche mia sorella e dopo un minuto sentì anche mio padre.Eravamo avvinghiati tutti insieme,quasi fossimo una cosa sola e in effetti lo eravamo diventati,dopo aver combattuto molto.Rimanemmo così per chissà quanto.Appena liberata dalla stretta mortale,presi un bel respiro profondo e dissi:
"Bene,ci siamo." e aprì la porta di casa dirigendomi alla mia auto,una mini cooper azzurra,con la mia borsa da spiaggia,seguita da mio padre con la mia valigia enorme e mia sorella con la mia borsa di creme e mia madre con un cesto che prima non avevo visto.Posai la borsa e quella che aveva Cecy nel sedile del passeggero davanti e mio padre posò la valigia nel bagagliaio.
"Mamma,che cos'hai in mano?"chiesi,un po' sorpresa e curiosa.Lei mi si avvicinò e mi posò il cesto in mano,da cui fuoriuscì un profumo di muffin,i miei preferiti.La guardai con amore e,dopo aver posto vicino alle borse anche il cesto,la abbracciai,ringraziandola.
"Non voglio ti stanchi troppo durante il viaggio,hai bisogno di zuccheri."
Le sorrisi e le dissi grazie.Salutai ancora mio padre che mi baciò forte la fronte e poi mia sorella che mi saltò in braccio stringendomi forte,dopodichè salii in auto e partii,rendendomi conto solo dopo un kilometro che davanti a me si stava aprendo un nuovo capitolo di una nuova storia della mia vita.
   
 
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