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Autore: Arya Tata Montrose    05/12/2014    2 recensioni
Naruto non è sempre scemo come si crede. Ha architettato qualcosa per svelarle i suoi sentimenti.
***
Prima NaruHina. Una fic senza pretese che spero possa piacere a voi quanto è piaciuta a me.
(Già, faccio schifo con le introduzioni)
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Study Afternoon



«Allora a lunedì!» li aveva salutati Sakura, raggiante, mentre si avviava verso casa. 
 
Hinata e Naruto, si ritrovarono da soli, sul marciapiede che veniva spezzato dalla linea dell'orizzonte e dal sole arancione sullo sfondo. 
Hinata prese ad avviarsi, col capo chino dall'imbarazzo, e il ragazzo si affrettò a raggiungerla. 
 
«Allora... Con cosa cominciamo?» le chiese, grattandosi la nuca.
Dati i pessimi voti di Naruto, quel pomeriggio, Hinata si era offerta di aiutarlo a studiare. 
Si era avvicinato a lei, così che potesse riscuoterla da eventuali pensieri. 
 
La ragazza si fermò di colpo, il viso color del sole. Era troppo vicino. 
Balbettò qualche monosillabo agitato e poi riprese a camminare, più svelta di prima. 
Il cuore le batteva all'impazzata nel petto e per un attimo temette che perfino il prosperoso seno non potesse fermarlo nella sua corsa.
 
Cominciò a rallentare l'andatura e a prendere lunghi respiri, tentando di calmarsi. Naruto faceva fatica a tenere quel passo così veloce e si fermò poco prima di lei, ansimando per la forte corsa. 
«Hi-Hinata-chan, io… Ho fatto qualcosa di sbagliato? Gomen, Gomen!»
 
«Dimmi... Cominciamo co-con quello che preferisci!» balbettò nuovamente. 
Lui rise: « Va bene! Allora cominceremo con diritto; sono un disastro!»
 
Hinata acconsentì col capo e poi ripresero a camminare mentre Naruto parlava di mille e mille cose, sorridendo più luminoso del sole sullo sfondo. 
 
Arrivarono nel piccolo appartamento di Naruto quando già il sole era quasi scomparso. Ad Hinata piaceva molto quella casa, ricolma di ricordi delle feste della loro compagnia delle superiori. 
Spesso si trovavano in quella casupola un po' trasandata e ballavano, bevevano e facevano le più grandi cazzate che la mente di quegli scalmanati dei loro amici partorivano. 
 
«Eccoci qui, Hina-chan!» sorrise. 
Hinata annuì e sorrise di rimando. Naruto cercò le chiavi e le girò nella toppa, aprendo la porta alla corvina con galanteria. Entro anche lui e di tiro la porta dietro, facendo si che la serratura difettosa scattasse e serrasse la porta da sé. 
 
Hinata, nel frattempo, si era già tolta le scarpe e si era seduta al basso tavolino nel salotto, collegato alla cucina. Prese il libro e gli appunti dettati dal professore e iniziò pazientemente a spiegarli a Naruto, con la voce bassa e calma. Ogni tanto, il ragazzo si dilettava in qualche battuta e lei ridacchiava, tornando però subito all’argomento.
 
Ad oramai pomeriggio inoltrato, Naruto si alzò e andò a prendere da mangiare. La sera prima si era fatto procurare da Sakura dei pasticcini, sapendo che Hinata avrebbe sicuramente accettato la sua richiesta. Sorrise nel sentire quell’adorabile e tenue voce che a stento arrivava alle sue orecchie e che lo chiamava.
 
Tornò in salotto e appena Hinata lo vide si affrettò a spostare i libri.
«Arigatou!»
«Li ho presi apposta per te!» sorrise mentre li posava sul tavolino «Spero di averli scelti bene»
 
Hinata sbarrò gli occhi, sorpresa e commossa. Mai e mai si sarebbe aspettata un gesto simile proprio da lui. Sorrise dolcemente e l’altro non potè fare a meno che rimanere incantato davanti a quegli occhi rilucenti di gioia.
 
Prese un cannoncino e gli diede un morso, sorridendo ancora di più. Naruto glielo rubò ridendo e trascinando anche lei. 
Scordandosi completamente dello studio, Naruto cominciò a parlare e piano piano anche lei si sciolse e rise di quella risata che al ragazzo piaceva tanto: sincera, delicata e gioiosa.
 
Presto il telefono di Hinata squillò e quando lo mise giù si scusò dicendo che doveva andare. 
«Ti accompagno, dai!» le disse non ammettendo repliche e infilandosi il cappotto. Prese anche la lunga sciarpa rossa che la ragazza gli aveva regalato all’inizio di quel gelido novembre strappandole l’ennesimo sorriso.
 
Quando giunsero al portone dell’enorme Villa Hyuuga venne il momento di salutarsi.
«Sono stata bene, questo pomeriggio, Naruto-kun» bisbigliò con una nuvoletta di condensa che le si spandeva dalle labbra. Labbra piene e rosee, che aveva sempre guardato fantasticandoci anche per ore. Non resistette oltre a quella dolce tentazione e si sporse su di lei, unendo le labbra in un bacio veloce e casto.
 
Hinata arrossì all’istante, sbarrando gli occhi e fissandolo come se gli fossero spuntate le ali. E in effetti, per lei era così: il suo angelo biondo, dal sorriso che faceva impallidire il sole, l’aveva baciata.
 
«Io… Ecco, io… Gomenasai!» Anche Naruto era arrossito fino alle punte delle orecchie. Gli pareva che le sue guance stessero andando a fuoco, così calde contro l’aria fredda e pungente.
Alzò gli occhi pronto a ricevere un ceffone sonante; tutto ciò che i suoi occhi riuscirono a scorgere, invece, fu un sorriso candido e delle guance infiammate quanto le sue. 
 
Hinata gli si buttò addosso, avvolgendolo in uno strettissimo abbraccio. 
«T-Ti amo, Naruto-kun» 
Per tutta risposta, ottenne un altro bacio, stavolta più lungo e appassionato. Si staccarono e cominciarono un gioco di sguardi luminosi e felici. I loro cuori pompavano sangue come matti mentre i loro respiri erano affannati; a nessuno dei due importava. 
 
All’improvviso il cellulare della ragazza si mise a squillare insistentemente e furono costretti a lasciarsi. Le promise che il giorno dopo si sarebbero visti, sebbene non ci fosse scuola o altresì ritrovo della compagnia. Lei sorrise e si avviò felice come non era mai stata.



Angolo autrice
Ecco a voi la mia primissima NaruHina! 
Sebbene sia una coppia che ami, non sono mai riuscita a scrivere, su di loro. Dunque mi sono fatta dare un prompt (toootalmente evaso) e ho deciso di scrivere questa cortissima One-shot.
Non è bellissima, ma spero che possa comunque piacere.

Jaa ne!

 
   
 
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