Serie TV > In the flesh
Segui la storia  |       
Autore: Sebs    05/12/2014    2 recensioni
In The Flesh AU!
Kieren è un ragazzo comune, che lavora in una piccola libreria impolverata e ignorata di Roarton. Le sue giornate sono scandite dal lavoro, la lettura e la pittura.
Fino a quando un ragazzo con un leggero accento irlandese, un fuggitivo secondo Kieren, arriva nella piccola città.
E, come prima cosa, entra nella più piccola ed impolverata libreria di Roarton
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Amy Dyer, Kieren Walker, Simon Monroe, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La casa
Simon Monroe aveva nostalgia di casa.
Non era arrivato a Roarton direttamente da casa sua, anzi, non vedeva casa sua da tanto tempo.
Il parco di Roarton era deserto. C'erano un paio di ragazzini che giocavano a calcio, ma per il resto, non c'era nessuno.
Era disteso sul terreno spelacchiato, con il cappotto che gli faceva da cuscino, e leggeva i suoi due nuovi vecchi libri. I suoi nuovi vecchi libri che portavano il suo nome. Non avrebbero mai potuto prendere il posto dei libri che aveva lasciato a casa sua, ma erano dei buoni supplenti. Supplenti, perché non appena avesse avuto abbastanza coraggio da tornare a casa, avrebbe potuto sfogliarli di nuovo.
Sbuffò, girando pagina. Doveva comprare una matita, e rendere quei libri più suoi. Loro e i pochi vestiti che aveva nello zaino erano le poche cose che aveva.
-Ciao, sconosciuto!
Alzò la testa dal libro, e scorse il viso, capovolto, di Amy. Sorridente. Si chiese se la faccia le facesse male, a forza di sorridere sempre.
-Oh, stai leggendo. Scusami.
-Tranquilla, so già come va a finire. Siediti con me.
Simon prese il suo cappotto e lo stese, a mo' di tappeto. Tese la mano ad Amy, che la prese come se fosse una signora di una casata importante con un grande e bellissimo vestito.
Si sedette, si sistemò la gonna, e fece un inchino con il capo, a cui Simon rispose. Amy scoppiò a ridere, e Simon sorrise, istintivamente.
-Non c'è Toby oggi?
-No, ho appena finito il turno, sono tutti nelle loro cuccette pronti a fare la nanna. Tu sei ancora in giro? Dov'è il tuo zaino?
-Sì, mi piace la sera. C'è tranquillità, soprattutto qui. Lo zaino è all'albergo.
-Albergo,- disse Amy, facendo le virgolette con le dita. -Chissà da quanto tempo non vengono occupate quelle stanze.
 -Da un bel po'. C'è polvere dappertutto.
Amy si alzò di scatto in piedi. Ricordò il suo personaggio di pochi minuti prima, e tese la mano a Simon.
Simon inclinò la testa, perplesso. Cosa aveva in mente quella ragazza?
-Ho un'idea folle che ti piacerà. Avanti!
Simon prese la sua mano, e Amy lo tirò su. Simon si chiese se tutta quella forza le era venuta rincorrendo i suoi amati cani, o se fosse solo parte di lei, della forza della natura chiamata Amy.
 
Kieren chiuse lo zaino, e lo appoggiò sul bancone. Spense la radio e stava per spegnere anche le luci, quando il telefono squillò.
Sospirò, sperando che non fosse la madre di qualcuno che chiedeva se il libro di suo figlio che aveva ordinato per la scuola era arrivato.
-Pronto, libreria...
-Indovina chi è a casa mia?
-Hai adottato Toby, alla fine?
-No, sciocco. Lui sarà il prossimo randagio che adotterò. Senza offesa, eh!
Kieren sentì dei mormorii e Amy ridere. Non stava parlando con lui, nell'ultima parte.
-Allora, indovina!
-Ehm... Non lo so. Devo preoccuparmi?
-No, è innocuo. Anche se, a dir la verità, mi ricorda più un gatto che un cane. Non è un difetto, è solo una... come si dice?
Kieren intervenne nella conversazione tra Amy e lo sconosciuto:-Constatazione?
-Sì, come dice lui. Kieren, non imbarazzarmi davanti agli ospiti. Tu e la tua laurea in letteratura. Io ho altro a cui pensare, oltre la grammatica!
-Volevo aiutarti, Amy. Chi hai adottato?
-Lo vedrai quando verrai qui!
Il telefono iniziò a suonare libero, e Kieren capì che Amy aveva chiuso. Sospirò. Se aveva portato a casa un altro barbone di passaggio a Roarton, o un ubriaco che aveva trovato su una panchina...
Kieren si immobilizzò.
Non il ragazzo irlandese, pensò.
 
-Casa mia non è grandissima, ma ci staremo bene in due. Puoi stare quanto tempo vuoi. Non te ne andrai tanto presto, vero?
-No, non penso, ora che ho un posto dove stare.
Amy gioì per un attimo, evitando di saltellare come faceva di solito quando era felice, e aprì la porta della villetta dove aveva vissuto da quando era bambina con sua nonna.
-Questa è la sala, c'è la tv e il computer, e oltre quella tendina c'è la cucina. Al piano di sopra ci sono tre camere, ma in una non si può entrare, ci tengo le cose per il lavoro. L'altra è la mia camera, e la terza è degli ospiti, ovvero la tua. Se vuoi mangiare qualcosa in particolare, o hai qualcosa in particolare che fai o di cui hai bisogno, puoi dirmelo tranquillamente. So che può essere difficile ammetterlo, ma, per esempio, una volta sono andata in campeggio e non avevo il broncodilatatore a portata di mano e stavo per morire. Sarebbe stato un vero peccato. Comunque, non lo sapevano, ma menomale la maestra ne aveva uno per le emergenze e mi ha salvato la vita. Quindi, se devo sapere qualcosa, dillo pure.
A Simon ci volle un minuto per assimilare tutta la storia. -No, non prendo nulla, tranne quando sono malato.
-Bene, ho comunque una bella scorta di sciroppo per la tosse eccetera.
-Sono in buone mani, allora.
Amy si sentì arrossire, e si girò. -Grazie.
Simon entrò nella piccola camera spoglia e poggiò lo zaino.
-Vuoi una mano per sistemare le cose?
-No, non fa niente... Ma un po' di compagnia non mi dispiacerebbe.
Amy si sentì come se qualcuno le avesse portato un nuovo cucciolo di cui prendersi cura: dapprima triste per ciò che gli era successo, ma felice di avere un nuovo bimbo di cui occuparsi.
-Va bene. Mi siederò qui e ti farò compagnia. Se vuoi appendere qualcosa alle pareti, non preoccuparti e fai pure. Così se vuoi fare qualunque cosa.
Simon lasciò un maglione sul cassettone e andò verso di lei. Amy si sistemò istintivamente la gonna.
-Grazie, Amy. Sei davvero gentile. Davvero una cara amica.
-Ma ti pare. Ci si sente soli in una città così piccola, soprattutto se non si conosce nessuno. Mi fa piacere che siamo diventati amici.
Simon sorrise, e Amy per un attimo sentì le ginocchia sciogliersi.
-Fa piacere anche a me.
Amy cercò di darsi un tono. Si alzò in piedi, quasi travolgendo Simon, come se non fosse molto importante, e andò al telefono.
-Sai chi dovremmo avvisare? Kieren! Sarà bellissimo quando noi tre saremo amici per la vita!




Angolo della autrice -
Ce l'ho fatta a caricare il nuovo capitolo, dopo alcune settimane un bel po' complicate!
Ringrazio sempre di più chiunque la legga e soprattutto chi esprime il suo supporto (e il loro amore, spero!), mi incorraggiate tantissimo!
Non mi resta che salutarvi e sperare che continuiate a seguirmi!
Al prossimo capitolo!
Sebs

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > In the flesh / Vai alla pagina dell'autore: Sebs