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Autore: M a r t    05/12/2014    3 recensioni
[MinaKura is the way] [raiting giallo -provvisorio(?)] [amateli come li amo io, perché solo grazie a questo grande amore per loro sto scrivendo questa long -o almeno ci provo]
Sicuramente Angela era la cosa migliore che gli fosse capitata e magari avrebbe ‘abusato’ della sua situazione economica e sociale per qualche altro anno, almeno prima di andare al college.
[...] Eppure quando la ragazza si staccò da lui indicando un ragazzino bassino, con la carnagione scura e i capelli azzurri che gli coprivano un occhio, spiegandogli che quello era suo cugino e che sarebbe rimasto a vivere da lei per qualche settimana, Minamisawa dovette trattenersi dal mostrare una smorfia contrariata.

Ci si becca dentro magari ^^
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kurama Norihito, Minamisawa Atsushi, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L'ultima ora passò velocemente, fin troppo velocemente per Kurama che non voleva far altro che morire su quel banco di scuola sul quale aveva già lasciato i segni del suo passaggio, quali scarabocchi e disegni vari.
Se la bidella avesse scoperto la sua identità lo avrebbe di sicuro perseguitato per i corridoi dell'edificio scolastico facendogli passare la voglia di imbrattare i beni pubblici della scuola, facendolo arrestare per vandalismo. Ok, magari era esagerato pensarla così, magari si sarebbe preso solo una ramanzina di dieci o quindici minuti.
E Kurama cominciò a prendere davvero in considerazione di andare dalla bassa e grassoccia signora seduta nel corridoio, rivelandole i suoi "peccati" e accettando la punizione che meritava pur di perdere tempo e arrivare a casa tardi, giusto in tempo per la cena e per fare i compiti, filando a dormire evitando di doversi recare nella camera di Minamisawa.
Era un buon piano. Un ottimo piano. Se non fosse andato nella camera del viola, allora niente imbarazzo, niente problemi, niente baci, niente pippe mentali che torturavano il suo sonno, niente...

« Se non verrai tu verrò io...

Giusto. Minamisawa aveva preso in considerazione la sua codardia, togliendogli quella sua unica piccola ma al tempo stesso immensa speranza di salvezza da un attacco di cuore.
Merda.
Sarebbe morto, poco ma sicuro.


Sbuffò pesantemente, spalmandosi sul banco e sbattendoci lievemente la fronte bronzea, sperando di farsi male, magari qualcosa di non troppo grave, giusto un graffietto per impressionare Hayami, così da essere portato urgentemente in infermeria dove la signorina che ci lavorava era talmente paranoica che l'avrebbe portato al pronto soccorso d'urgenza, pensando ad una commozione celebrale o robe del genere.
Stava cominciando a diventare masochista, brutto segno. Decise di fermarsi dopo aver dato un colpo più forte rispetto agli altri e sentendo un dolore fastidioso attraversagli le tempie, facendogli emettere un gemito. Non sopportava proprio il dolore, quindi decise di cambiare nuovamente piano per ritardare il suo ritorno a casa.
Quindi, ricapitoliamo: no alla galera, no al pronto soccorso... Devo pensare a qualcosa di più semplice o finirò tra giri di droga o in Francia a fare il mimo-ladro d'opere d'arte.

Una mano calda e goffa si posò sulla sua spalla, facendolo sussultare prima di voltare il capo abbastanza da vedere il volto contratto in una smorfia di confusione e preoccupazione di Hamano che lo fece stupire: mai visto il moro così serio.

« Che c'è? 
Chiese cercando di apparire più naturale possibile, e non come se dovesse andare al patibolo, o più comunemente chiamato "casa".

Hamano lo fissò intensamente, mordendosi un labbro, per poi voltarsi verso Hayami poggiato allo stipite della porta della classe con le mani a stringere la tracolla della borsa e lo sguardo perso nel vuoto, tornando su di lui poco dopo. Sembrava strano: era davvero troppo serio per i gusti dell'azzurro che alzò un sopracciglio, come a ripetere la domanda appena fatta.
Vide il moro sospirare, passarsi una mano tra i capelli per poi fissarlo di nuovo, questa volta con l'intento di parlare.

« Ti ho- anzi, ti abbiamo visto strano in questi giorni... Io e Hayami intendo.
Si fermò, grattandosi una guancia e puntando nuovamente lo sguardo sul rosso, che questa volta ricambiò, solo per pochi secondi, prima di arrossire appena voltandosi a guardare fuori dall'aula.

« Quindi... Umh... Si insomma, se ci sono problemi sai che puoi parlarcene e che noi ci saremo sempre anche se abbiamo fatto amicizia da poco e probabilmente penserai che non dobbiamo impicciarci nella tua vita privata, ma vedi, ecco... 
Hamano cominciò ad arrossire, allentandosi il colletto della divisa in cerca d'aria e spostando lo sguardo nervosamente da una parte all'altra della stanza. Sembrava imbarazzato, probabilmente non era abituato a fare certi discorsi con Hayami, dato che per quanto ne sapeva lui quei due comunicavano con lo sguardo, e tutto ciò fece sorridere genuinamente Kurama, felice che l'amico si stesse sforzando così tanto per aiutarlo.

« Ho capito. 
Disse ridacchiando.

« S-sul serio? 

« Si, certo. In realtà c'è una cosa che mi turba ultimamente ma è ancora tutto troppo confuso... Ve ne parlerò, siete miei amici e non voglio avere segreti con voi, ma al momento non me la sento di parlare di qualcosa di cui non so ancora se preoccuparmi o meno. 

« Capiamo perfettamente. Sappi solo che se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, noi ci siamo e ci saremo, non ti giudicheremo e ascolteremo tutto ciò che vorrai dirci.
Hayami si era avvicinato, sussurrando quelle parole come se fosse un loro segreto, un qualcosa di intimo e personale, magico quasi.
Era il loro patto: si sarebbero sempre detti tutto, e Kurama sorrise a quel pensiero, sentendosi fortunato ad avere due amici così.

« Anche io ci sarò per voi, se vorrete confidarmi qualcosa.
Disse sorridendo, mentre gli altri due annuirono con il capo sorridendo dolcemente.

« Ah, a proposito di confidenze e segreti... Voi due non nascondete nulla? Tipo una relazione?
Chiese alzandosi dalla sedia, mettendo la tracolla in spalla e avviandosi verso la porta ridacchiando davanti alle facce rosse di Hamano e Hayami.

Bingo.


***



Salì gli scalini che lo separavano dall'ingresso di casa, cercando distrattamente le chiavi nella borsa. Era andato a casa di Hamano per fare i compiti, approfittando della presenza di Hayami che si era unito a loro dopo essere stato convinto dal broncio di un Kaiji più iper attivo del normale.
Non era mai stato a casa del moro prima, così quest'ultimo gli aveva mostrato ogni singolo angolo della sua dolce dimora.
La casa di Hamano non era molto grande, ma giusta per tre persone e molto accogliente, anche se la camera da letto dell'amico lo aveva leggermente traumatizzato. Non si aspettava di certo che fosse ordinata e pulita, ma ritrovarsi con un piede immerso nel mucchio dove Hamano buttava la biancheria sporca non poteva essere definita con il termine di "esperienza piacevole".

Quando riuscì ad afferrare le chiavi di casa le infilò nella toppa della porta e dopo averla aperta entrò silenziosamente, sperando di non trovare Minamisawa ad aspettarlo lì seduto vicino all'attaccapanni in legno chiaro.
Ovviamente il viola non c'era, così sospirando si tolse le scarpe e il cappotto trascinandosi lungo le scale.
Che cosa mi aspettavo? Sto diventando patetico...

Sbuffò esausto, grato del fatto che avesse finito tutti i compiti per il giorno seguente potendosi riposare sul suo comodo e profumato letto.
Continuò a trascinarsi, stavolta lungo il corridoio del piano superiore, fino alla sua stanza senza fare troppo caso alla musica proveniente dal bagno, sicuro che fosse semplicemente Angela che stava facendo un bagno caldo.
Le note di "I'm on fire" di Bruce Springsteen risuonavano ovattate, attutite dalle pareti spesse e dal suono strascicante della doccia. Kurama sorrise, adorava quella canzone, lo rilassava, e pensò che dall'ultima volta che si erano visti, sua cugina avesse mantenuto i suoi buoni gusti musicali, una delle poche cose che l'azzurro riusciva veramente ad apprezzare di lei.
Aveva le palpebre pesanti e l'unica cosa che voleva fare era buttarsi sul letto di pancia e recuperare le ore di sonno perse sotto il calore delle coperte calde e confortevoli.
Aprì la porta della sua camera, entrandovi e buttando la cartella in un lato della stanza per poi lanciarsi letteralmente sul letto, inspirando un dolce quanto familiare profumo di pesca.
Decise di non badarci troppo, accoccolandosi maggiormente al morbido piumone.
Stava per addormentarsi, stretto tra le accoglienti braccia di Morfeo, quando sentì la porta aprirsi facendo entrare l'aria fredda proveniente dal corridoio.
Qualcuno era entrato nella sua stanza e Kurama era sicuro che quel qualcuno stesse ghignando in un modo davvero da definire illegale.

« Quando ti ho detto di venire in camera mia davo per scontato che non avremmo solo dormito, Norihito~
La melodiosa voce di Minamisawa Atsushi, leggermente roca, rimbombò tra le pareti della camera insinuandosi prepotentemente nelle sue orecchie facendogli rizzare i capelli.

Il minore si mise seduto di scatto, perdendo l'equilibrio subito dopo data una certa confusione sul come stare dritti, probabilmente a causa dell'assopimento.
Posò lo sguardo sul viola che lo guardava con un sopracciglio alzato, appoggiato allo stipite della porta a braccia incrociate e con quel sorriso capace di uccidere.
Indossava dei pantaloni del pigiama grigi e il petto era nudo, i capelli resi leggermente umidi dalla doccia appena fatta. Minamisawa aveva un fisico asciutto, incredibilmente bello ed elegante, ma Kurama cercò di non fissarcisi troppo.

« Coglione.
Minamisawa ridacchiò appena, staccandosi dallo stipite e cominciando ad avvicinarsi all'azzurro con passo lento e cadenzato.

« Comunque, che diamine dici?! Questa è la mia stanza razza di spilungone, vedi di sloggiare!

« Oh ti prego, non inventare scuse. - rise ancora, facendo un gesto teatrale con la mano - Potrei comprarti un paio di occhiali però, dato che questa é la mia stanza. E non preoccuparti, non ho intenzione di farti andare via se il mio letto ti piace così tanto~
Minamisawa si avvicinò ancor di più, inginocchiandosi tra le gambe del minore così da poter arrivare alla sua altezza.

« Pensandoci bene, saresti davvero bello con degli occhiali...
Sussurrò il maggiore, prima di posare delicatamente le labbra su quelle di Kurama che sorpreso e stordito non riuscì a scansarlo.

Il viola era dolce, lo baciò lentamente, in un modo da far cariare i denti, e l'azzurro non poté far altro che volerne di più, di desiderare maggiore contatto fra le loro bocche.
Esitò prima di circondare il collo del più alto con le sue braccia magre coperte ancora dalla divisa scolastica.
Era strano. Kurama non aveva mai baciato nessuno come baciava Minamisawa, non gli era mai capitato di sentire il cuore scoppiargli nel petto quasi minacciasse di uscire per andarsi a fare un giro e il rossore invadergli le guance fino alle punte delle orecchie.
Sarebbe potuto rimanere per ore a baciare le labbra morbide del viola, anche solo in un contatto casto come quello, nella più completa tranquillità dell'enorme casa di cui erano ospiti.
La consapevolezza che Angela vivesse sotto il loro stesso tetto e potesse scoprirli anche in quel momento lo eccitava da morire facendolo vergognare, e lo spaventava al tempo stesso.

Si staccarono per guardarsi negli occhi. Kurama carezzò i capelli ancora bagnati del maggiore senza staccare lo sguardo da quello magnetico del compagno, pensando che si dovesse sbrigare ad asciugarli invece di stare lì a baciarlo, perché altrimenti si sarebbe preso un malanno, e intanto sulle sue guance il rossore non diminuiva.
Atsushi le baciò entrambe con estrema dolcezza, sorridendo in un modo del tutto nuovo, completamente spontaneo, felice.

« Mi piaci quando arrossisci.
Gli carezzò uno zigomo con il pollice, facendogli distogliere lo sguardo e umettare le labbra imbarazzato.

« C-che cosa... Che cosa stiamo facendo?
Domandò in un sussurro strozzato, ricevendo un silenzio come risposta. Non se ne aspettava una in realtà, ma comunque ci sperava un po'. Non volle far morire la conversazione così, quindi continuò prima che il silenzio cominciasse a diventare deprimente.

« Non possiamo fare qualcosa del genere ad Angela... N-non puoi fare una cosa del genere alla persona che ami, lei-
Gli veniva da piangere, la voce uscì strozzata e lo sguardo vagò per la stanza senza trovare un punto dove posarsi, prima che Minamisawa lo interrompesse scoccandogli un bacio a fior di labbra costringendolo a guardarlo.

« Io non la amo.

Le sue parole gli rimbombarono in testa facendolo ammutolire. Sbatté le palpebre sorpreso, aprendo e chiudendo la bocca diverse volte, non trovando le parole giuste per esprimersi.
Poi Minamisawa lo baciò ancora e ancora, facendolo sdraiare sul suo letto, coprendolo con le coperte e stringendolo al suo petto ancora nudo, i capelli ancora umidi.
Riuscì a parlare solo per dirgli di asciugarseli per non ammalarsi il giorno dopo, costringendolo ad alzarsi per andare a prendere un asciugamano.

Quando il viola tornò indossava una maglietta e sorrideva sornione, strofinando l'asciugamano sulla sua chioma scura. Si avvicinò al letto, infilandocisi dentro e catturando nuovamente il minore tra le sue braccia cominciò ad addormentarsi, stanco e sorprendentemente contento.
Kurama si strinse maggiormente al suo petto, infossandovici il volto ancora rosso per l'imbarazzo e con un nodo allo stomaco.
Si sentiva un vero schifo, pensando a quando si fosse sentito felice alle parole del maggiore. Angela era insopportabile ma non si meritava una cosa del genere, tuttavia sapere che il cuore di Minamisawa fosse libero da ogni legame di quel tipo lo faceva sentire sollevato.

Che cugino di merda che sono.
















Dovute spiegazioni di una castagna:

Aloha bei saltimbanchi colorati~

Siete felici di questo aggiornamento improvviso? Eheh
Credo che possiamo definirlo un capitolo abbastanza lungo sbilanciamoci su e quindi potete anche regalarmi torte ora(?), inoltre possiamo vedere che la HamaHaya è presente come in ogni degna fanfiction MinaKura~ disperatevi perché saranno l'unica coppia gay di sfondo, dato che basandoci su un mondo comune e reale per la maggior parte alle superiori regnano coppie het. Eh si, lo so, è dura.

Ma parlando d'altro... Avete visto quanto fluff tra Kurama e Minamisawa?! :33 solo per voi, si~
La friendship del trio bassotti Hamano, Hayami e Kurama si lega ancor di più e io sono così felice perché li amo *piang*
Spero non ci siano errori e se ci dovessero essere perdonatemi ÇoÇ
Lo so che ad alcune di voi l'assenza di Kuramada in questo capitolo avrà fatto ballare la macarena, ma io sono malvagia e amo quell'ammasso si muscoli poco cresciuto(?) quindi lo vedrete presto, credo...

Nel caso lasciatemi un commentino che non ci muore nessuno ;D cercherò di rispondere alle recensioni il prima possibile!

Saludo ~

happy chestnuts ☂ piove çvç

   
 
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