Serie TV > Il Segreto
Segui la storia  |       
Autore: Lellaofgreengables    05/12/2014    2 recensioni
E Se Martin fosse cresciuto a Puente Viejo? E se Pepa non fosse morta? Come sarebbe cambiata la grande storia d'amore tra Maria e Martin?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Castañeda, Martin Castro
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Maria era seduta sul suo letto nel salone del Jaral. Si sentiva triste e pensierosa. Una lacrima stava cadendo sulla sua guancia lasciandovi impressa una piccola scia argentea. In quel momento giunse Martin con un vassoio in mano e un sorriso sulle labbra.

“Un po' di zuppa da parte della nonna Rosario per l'eroina di Puente Viejo, la signorina che è riuscita a procurare ai malati una buona scorta di medicine. Grazie a te nessuno morirà.” Le parole del ragazzo erano sincere e il suo sollievo talmente grande che in un primo momento non si rese nemmeno conto degli occhi lucidi e arrossati di Maria.

La Castaneda finse che nulla fosse accaduto, tentando di forzare un sorriso e asciugandosi precipitosamente le lacrime.

“Cosa ti è successo? Dovresti eruttare gioia di vivere e soddisfazione come un piccolo vulcano ed invece ...” Martin si sedette accanto alla ragazza e le prese una mano tra le sue. Subito Maria smise di tremare e piena di imbarazzo balbettò: “Crederai che sono una sciocca, ora. Stavo pensando a tua madre e ad Aurora. Sono così unite e Pepa per proteggerla l'ha spedita a Madrid senza permetterle un secondo di protestare. La mia invece non si è lamentata minimamente quando le ho comunicato la mia decisione di restare qui, dopo aver finto la malattia. Eppure sapeva che mi stavo esponendo ad un contagio. Mi manca avere una famiglia come la tua, come la vostra, per quanto io ami la mia madrina e con lei mi senta sicura e protetta.” Le lacrime ripresero a scorrere sul volto di Maria che non fece nulla per trattenerle.

Martin non sopportava di vederla soffrire ed istintivamente allungò la mano per poter accarezzare il volto di lei. Aveva una pelle così morbida... Con il polpastrello raccolse una lacrima e per un attimo desiderò ripetere quello stesso gesto con le labbra. Fece fatica a ricordare che infondo quella giovane era la figlia dei suoi zii e che stava correndo un po' troppo oltre con i suoi pensieri.

Non riusciva però a staccare i propri occhi da quelli di lei, che un poco arrossati per le lacrime, gli sembravano allo stesso tempo più luminosi che mai.

“ Tua madre ti ama e ha fiducia in te, per questo ti ha lasciata qui. Ha rispettato la tua decisione.” spiegò non smettendo di asciugarle le lacrime con le dita.

“Non riesco a capire perché mi abbiano portato a vivere alla Villa, perché non mi abbiano lasciato nella mia casa. Per quanto mi sforzi io non riesco a ricordarle nulla che possa fornirmi una spiegazione e mia madre si è sempre rifiutata di parlarmene. So solo che i miei incubi sono iniziati in quel periodo. Mi tenevano sveglia la notte ed io... Non riuscivo mai a dormire serena. Se non ci fossero state la mia madrina e la zia Mariana non sarei riuscita a sopravvivere a quei sogni terribili. Ancora oggi mi tormentano” . Maria sembrava a Martin talmente disperata, che non riuscì a trattenersi dal confortarla offrendole il suo aiuto. “Hai anche me, non dimenticarlo mai”. Affermò mentre i suoi occhi si perdevano in quelli della ragazza, le sue labbra si avvicinavano a quelle di lei, le palpebre si abbassavano. Anche Maria attendeva quel bacio con ansia, il suo primo bacio... Per un momento si dimenticarono di essere nel salone de El Jaral, in una situazione di piena emergenza con i malati di febbre spagnola raccolti nelle stalle.

Una dolce voce però interruppe l'incanto. “Un po' di dolcetti al miele e frittelle allo zenzero anche per voi”. Era Candela che era appena entrata nel salone. La donna aveva un animo gentile e non avrebbe mai rinunciato ad aiutare il prossimo. Quindi aveva rifornito tutti gli ammalati di pane e tutti gli infermieri di dolci sin dal primo giorno in cui El Jaral si era trasformato in un ospedale da campo.

“Ops. Scusatemi, non volevo disturbarvi.” sorrise Candela imbarazzata, stringendo al braccio un cesto colmo di dolci, che iniziarono a invadere l'ambiente con il loro profumo invitante.

Martin e Maria si scostarono l'uno dall'altra e finsero che tra loro non stesse accadendo nulla e che nulla era stato interrotto.

Entrambi ringraziarono Candela e poi dopo aver preso distrattamente un dolce (per la prima volta la loro golosità era passata in secondo piano), attenti a non sfiorarsi, erano scomparsi dalla sala per dirigersi nelle stalle. La zuppa di Rosario giaceva dimenticata sul tavolo.

Candela rimase solo pochi istanti sola nel salone. Impiegò quel tempo ricordando cosa provava una ragazza davanti al suo primo amore. Augurava a Maria fortuna e sorte e sapeva che con un bravo giovane come Martin sarebbe stata felice.

Poi nel salone giunse Pepa, visibilmente stanca per la lunga veglia ai malati. La Castro – Balmes si avvicinò alla sua amica, la abbracciò e poi le rubò un dolcetto. “Mi tenti Candela, con i tuoi dolci mi farai perdere quella linea che Tristan adora.” sorrise Pepa, guardando la pasticcera con affetto.

“Pensavo che Martin avesse finito già tutti i tuoi dolci, in compagnia di quella golosa di Maria.”Pepa parlò con affetto del figlio e della nipote.

“In realtà credo che quei due abbiano altro per la testa in questo momento” sorrise Candela.

“Hai notato anche tu che tra mio figlio e Maria sembra esserci del tenero o comunque qualcosa di più del rapporto tra due semplici cugini?” domandò la levatrice.

“Temo di aver interrotto un loro bacio, anzi ad occhio direi, di essere entrata in questa stanza proprio quando stavano per scambiarsene il primo. Sono piombata qui come un elefante in un negozio di porcellana.” spiegò la donna con imbarazzo.

“Chi mi preoccupa è Francisca. So che quella donna non conosce limiti. Ha rovinato la mia vita e quella di Tristan e temo che voglia fare lo stesso con mio figlio e con la sua stessa figlioccia. Tanta crudeltà non conosce freni. Maria è la luce dei suoi occhi e Martin è il figlio della donna che più detesta in questo mondo.” Pepa aveva paura, molta paura per quei due ragazzi.

“Amica mia” mentre parlava con dolcezza, Candela offrì alla sua levatrice una frittella “tu puoi fare una sola cosa: aiutarli e appoggiare ogni decisione di Martin. Maria è una ragazza meravigliosa, la nuora che tutte noi desidereremmo e credo che renderà tuo figlio felice.”

“Sei così dolce, Candela. Non so cosa farei senza i tuoi saggi consigli e i tuoi dolci. In un secondo la frittella che la levatrice teneva tra le mani era scomparsa.

 

A Torino un ragazzo stava preparando dei bagli. Era il giovane e affascinante, Francesco Sormani. Aveva risolto ogni problema alla fabbrica tessile ed era pronto a partire per Puente Viejo con la sua automobile. Amava la velocità e il rischio, le auto e il suo lavoro . Per diventare ingegnere aveva studiato tanto. Definire Francesco un bel ragazzo era riduttivo. Aveva un fisico asciutto e muscoloso, spalle larghe ed era altissimo. Il suo sorriso era sincero e cordiale, i denti erano bianchi e i lineamenti del viso perfetti e delicati. L'azzurro dei suoi occhi , incorniciati da ciglia perfette, faceva innamorare molte donne. Tutto questo era accompagnato da un carattere amabile, un amore per il progresso, uno spiccato senso di giustizia e una onesta innati. Il partito ideale per ogni donna. Peccato che al momento lui non fosse interessato a nessuna, preso come era dalla sua fabbrica e dal benessere dei suoi operai. Il giovane era nella sua stanza. Aveva appena terminato di preparare la sua valigia quando il pensiero di Maria Castaneda lo fece sorridere. Lei, la sua vecchia amica da bambina aveva mostrato un certo interesse per l'ingegneria e prima di chiudere il bagaglio, Francesco si avvicinò alla libreria e prese un suo vecchio volume universitario. Il ricordo della piccola Maria lo faceva sentire bene e sorrise di nuovo. Era certo che alla ragazza quel libro avrebbe fatto piacere.

 

Fine settima puntata.

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Segreto / Vai alla pagina dell'autore: Lellaofgreengables