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Autore: FrancyF    06/12/2014    2 recensioni
Raccolta di one-shot che tratta di Cory, Lea e del loro percorso come famiglia. Semplicemente la quotidianità dei Monchele con i loro figli. Piena di amore e tenerezza.
Perchè loro meritavano un finale diverso.
Si accettano proposte per i capitoli.
Continuazione di "Monchele: love is us".
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4 luglio 2024

Lea non avrebbe mai immaginato di festeggiare un 4 luglio così. Quell’anno era volato in fretta. Anche troppo. I suoi genitori erano partiti per le vacanze una settimana prima e tutti gli amici di famiglia erano impegnati, persino Jon era rimasto a Los Angeles con i genitori. Così Ann aveva proposto a Cory e Lea di portare tutta la famiglia a Victoria per festeggiare “un 4 luglio canadese”. Era un po’ insolito ma non era una cattiva idea anticipare le loro vacanze di qualche settimana. Inoltre Lea a casa della madre di Cory poteva finalmente rilassarsi. E poi era la prima volta che Isaac andava in Canada.
La casa dei Monteith era stata ingrandita e ristrutturata nel duemilanove e da allora era rimasta così. All’epoca ci abitavano la mamma di Cory con il fratello e tutti gli zii e i cugini. Oggi invece il primo piano era di Ann mentre nel secondo ci abitavano Shaun con la moglie Beth e i due figli Lexie, di otto anni, e C.J., di cinque anni.  Sarebbero stati tutti un po’ stretti con il loro arrivo, ma a Lea e, soprattutto a Cory, faceva molto piacere che i figli passassero un po’ di tempo nella natura canadese.

La mattina del 4 luglio Lea si alzò e trovò una sorpresa: era già tutti in piedi e stavano facendo colazione. Il loro arrivo aveva messo alla prova la vecchia casa dei Monteith, seduti al tavolo della colazione c’erano solo i ragazzi mentre nonna Ann faceva la spola da un nipote all’altro per versare il latte nelle tazze.
-Ciao Lea cara, hai dormito bene?- la donne le sorrise e, immediatamente, le sottrasse dalle braccia Isaac –come sta il mio piccolo oggi?-.
-Ma che succede?- Lea era esterrefatta: non aveva mai visto tutti i suoi cinque figli seduti a fare colazione assieme alle otto del mattino. Di solito, in vacanza, si svegliavano tutti a orari sconnessi fra le nove e le undici; Cory compreso. E invece anche lui era lì, appoggiato al bancone della cucina che osservava con Shaun una mappa del territorio. 
-Facciamo una gita amore- le rispose lui allegramente –a Sombrio Beach. Voglio portare tutti i ragazzi lì-.
Lea sapeva che, per suo marito, non esisteva altro posto migliore di Sombrio Beach.
-Ma è il 4 luglio. Bisogna festeggiare fare la grigliata, i fuochi-
-Porteremo il barbecue lì- spiegò Shaun.
-Si abbiamo preso una macchina nuova- si affrettò a dire Beth –ci sta tutto dentro e inoltre i fuochi li compreremo per strada-.
-Ah- la brunetta si sedette e prese una frittella.
-Devi solo rilassarti amore- Cory la baciò sulla guancia –penserò a tutto io vedrai-.
Lei bevve un sorso d’aranciata e sorrise, ma, per qualche strana ragione c’era una piccola parte di lei che le ripeteva di non stare troppo tranquilla.

Sombrio Beach per Cory era l’emblema del paradiso terreste. Era una grande baia di ciottoli sabbiosi immersa nel verde e l’acqua del mare era relativamente calda rispetto al resto delle acque canadesi. O almeno era l’unica spiaggia in cui anche Lea non era riluttante a fare il bagno.
Lea respirò a pieni polmoni l’aria di mare.
Era sdraiata sullo sdraio, con gli occhiali da sole e il costume e l’unica cosa che voleva fare era rilassarsi.
Beth sfogliava una rivista seduta sullo sdraio, accanto a lei, Shaun stava accendendo il barbecue, Cory stava giocando con la sabbia assieme a Isaac e tutti i ragazzi stavano giocando in acqua.
Forse Cory aveva ragione, doveva solo rilassarsi
-Papà! Papà!- C.J. schizzò fuori dall’acqua –un pesce mi ha morso!-
-Che vuol dire un pesce ti ha morso? I pesci non mordono mica!- Shaun si avvicinò al figlio e lo scrutò:il tallone del piede destro era molto gonfio.
-Ma che diavolo hai combinato?-
-Morirò!- il bambino era già in preda al panico.
-Non morirai, ma forse è meglio portarti al pronto soccorso. Non ho idea di cosa sia quel gonfiore…-
-Si ma cosa facciamo con Lexie?- Beth lanciò uno sguardo nel madre, dove la figlia stava schizzando Joy –non possiamo mica lasciarla qua! In macchina di Lea e Cory non c’è più posto!-
-Be’… ehi… Lexie! LEXIE! Esci dall’acqua forza! Dobbiamo portare tuo fratello al pronto soccorso!-
-Ma NOOO!-
-Alexandra Ann Monteith forza fuori!-
Lexie arrancò sul bagnasciuga sbuffando.
-Siete proprio sicuri di non volerla lasciare qua?- Lea li sorrise.
-No grazie. Non sappiamo neanche quanto tempo dovremmo restarci dal medico. Voi godetevi la giornata, davvero- Beth caricò i figli in macchina e partirono in tutta fretta.
-Va bene- Cory lasciò Isaac a Lea e andò a occuparsi del barbecue.
Stava sistemando la carne e le verdure quando sentì una goccia di pioggia. Non disse niente, diavolo non potevano essere così sfortunati le previsioni davano sole per tutto il giorno!
-Ho sentito una goccia di pioggia- disse Lea, dopo circa dieci secondi.
-Si be’ è solo una goccia- Cory cercò di non darci peso, ma tre secondi dopo iniziò a diluviare. Per fortuna i bambini erano in acqua perché Cory urlò una parola che loro non avrebbero dovuto mai sentire.

-Lo sapevo!- esclamò Lea, mentre avvolgeva Isaac in un asciugamano per tenerlo al caldo.
-Cosa?- scattò Cory –non vedevi l’ora di dirlo Lea cavolo!-
-Papà non ti arrabbiare dai…- Faith gli tirò la manica della maglietta e gli sorrise.
-Non sono arrabbiato!- borbottò il canadese, mentre osservava tristemente la pioggia incessante.
-Si che lo sei!- puntualizzò la moglie –e non sei l’unico a cui è stata rovinata la giornata mi sembra. Era già iniziata male: prima il pranzo dimenticato, poi quel pesce che morde C.J., e adesso siamo tutti e sette sotto delle querce per ripararci dalla pioggia! E tutto perché tu sei dannatamente fissato con questa stupida spiaggia!- solo dopo Lea si accorse di aver usato un tono troppo lamentoso.
Suo marito aveva uno sguardo davvero abbattuto.
-Oh dai amore…- addolcì il tono e baciò sulla guancia Cory, sbattendo le ciglia.
Lui grugnì.
-Volevo solo che fosse una giornata speciale in un posto speciale e invece è stata un disastro- bofonchiò, abbassando lo sguardo.
-Ma è stata speciale- lo consolò Lea – quando mai ci capiterà una cosa del genere? E’ un aneddoto in più da raccontare ai miei parenti-.
-Si!- Andy salì sulle spalle del padre e lo fece sorridere –e prima che C.J. stesse per morire la battaglia in acqua è stata una delle cose più divertenti che io abbia mai fatto in vita mia! Non sapevo che fossi ancora in grado di prendermi sulle spalle… credevo che fossi troppo vecchio-.
Cory rise.
-Tuo cugino poi non è morto ma è stato solo ferito da un pesce. In ospedale lo cureranno in un baleno vedrai. E grazie per la fiducia-.
-E io e Faith abbiamo raccolto delle conchiglie molto belle. Possiamo fare delle collane quando arriviamo a casa- aggiunse Jocelyn.
-Si e ci facciamo aiutare da zia Beth e dalla nonna. Possiamo farne una a C.J. come regalo di pronta guarigione- aggiunse Faith, sorridendo raggiante.
-Davvero vi siete divertiti?-
-Certo- Finn mise una mano fuori dalla querce e la bagnò di pioggia.
Aveva uno sguardo strano.
-Corriamo alla macchina mentre piove?-.
Cory aprì la bocca per parlare ma si fermò subito. Chi era lui per dire no a suo figlio? Diavolo, ci rifletté un attimo. Non era mica una cattiva idea e, inoltre, non aveva neanche niente da perdere. Avevano già bagnato il pranzo… non sarebbe stato un delitto inzupparsi un po’ di più…
Lanciò un rapido sguardo a Lea, che lo guardava in tralice.
-Non pensarci neanche Monteith… non…-
Ma al grido di “pronti e via!” Cory, Andy, Finn, Faith e Jocelyn si erano già precipitati fuori dal loro rifugio e correvano sulla spiaggia, sotto la pioggia, ridendo,
in direzione della macchina.

La brunetta rivolse uno sguardo speranzoso all’ultimogenito, stretto a lei.
-Hai un papà davvero pazzo Isaac, credimi. Ti prego, almeno tu, cerca di ereditare la saggezza di mamma va bene?-.

-Non posso credere che l’abbiate fatto! Vi prenderete un raffreddore tutti quanti!- Lea allacciò la cintura a Isaac e chiuse la portiera, mentre suo marito e il resto della prole si asciugavano meglio che potevano.
-Mamma ma è stato divertente!- Faith non la smetteva di ridere.
-Si ma la mamma non è divertente come papà- puntualizzò Finn, beccandosi un’occhiataccia materna.
-Non è vero! Posso essere anch’io divertente se lo voglio!-
-No che non puoi- Cory gli regalò uno dei suoi mezzi sorrisi –ma mi hai sposato perché ti facevo ridere giusto?-
-Giusto- Lea lo baciò –ora portami a casa Monteith o ci ritroveremo con cinque ragazzini influenzati e morti di freddo-.


Il Natale si avvicina sempre di più! Chi di voi, come me, ha iniziato a sentire i canti natalizi di "Glee"?
Prossimo capitolo sabato 13 DIC.
Ringrazio chi segue e recensisce la storia... che sta diventado sempre più infinita! ;)
FrancyF

   
 
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