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Autore: Akeryana    06/12/2014    1 recensioni
Conosciamo la storia di Leon e Violetta, ma quella di Jorge e Martina è sempre stata un mistero. Ma tutti i segreti saranno svelati.
[Dal prologo]
Leon e Violetta sono dal medico per via dei dolori al ventre della donna e a badare al piccolo Jorge c’è il nonno, Jorge.
< Nonno come vi siete conosciuti tu e la nonna? >
< Piccolo mio è una storia lunga >
< Abbiamo tutto il giorno >
Paring: Leonetta, Jortini e sorpresa
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tu eres mi sueno mas lindo'
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La prova

<<    Il maestro Crumbs è molto buono, vero?    >>   chiese il bambino.
<<   Si e ti accompagnerà nel tuo percorso di sovrano   >>   spiegò il sovrano.
I due erano di nuovo nella sala del trono, Jorge sedeva sul trono mentre sulle gambe saltellava come un canguro il piccolo Jorge.
<<   Ma ora sta fermo piccolo, così mi fai male   >>    ridacchiò il nonno.
<<   Scusa nonno.   >>   si scusò sedendosi per bene sulle gambe del nonno    <<   Ora continua, ti prego. Cosa ha fatto il bis nonno?    >>  
Il nonno rise alla curiosità del nipotino   <<    Tutti gli occhi erano puntati su mio padre, quando quest’ultimo si alzò dal trono e...applaudì    >>   
 
 
Gli ospiti ne rimasero scioccati dalla risposta del sovrano, ma Crumbs e Stephi no. Anzi ne erano per sino...felici.
<<   Caro figliolo, cara Martina. Perdonatemi per questo orribile scherzo ma volevo "misurare" il vostro amore, con questa piccola prova    >>    spiegò l'uomo con un sorriso a trentadue denti.
<<    Padre di cosa parlate?   >>   chiese Jorge guardando prima Tini e poi l'uomo, che rise di gusto.
<<    La principessa Stephi non è innamorata di te, figlio mio, e tutto questo è un test per misurare l'amore tuo e di Tini. E ti dico con orgoglio che l'avete superato, entrambi    >>  
<<   Si principe Jorge. Vostro padre mi aveva chiesto di partecipare a questa specie di scherzo e io ho voluto accettare. Spero di non avervi infastidito troppo, ma era quella la mia parte   >>   spiegò la principessa Stephi andando di fronte i due amati che erano ancora l'una tra le braccia del altro.
<<   Quindi, mio sire, io e Jorge possiamo stare insieme?   >>   chiese Tini e l'uomo andando verso di lei, che si era separata dall'amato, per poi andare tra le braccia del re che la strinsero e tutti applaudirono, mentre Jorge era al settimo cielo.
 
 
<<    Ma allora era uno scherzo? E che fine fece la principessa Stephi?    >>     chiese il bambino.
<<   Il giorno seguente lei...     >>  
 
 
<<   Dovete andare di già principessa?   >>   chiese Tini malinconica.
Le due erano nel giardino l'una di fronte all'altra e dietro la principessa c'era una carrozza con i suoi bagagli che l'avrebbero riportata al castello.
<<   Si, Tini. Ma ti ho già spiegato che devi chiamarmi Stephi.    >>   rispose lei gentilmente e anche lei con un filo di tristezza.
<<   No, principessa. Come le ho già detto sono solo una serva del palazzo e non posso darvi del tu e chiamarvi per nome     >>   
Stephi le prese le mani e le sorrise    <<    Anche se non te ne accorgi ti comporti come una principessa. Principessa si nasce no si diventa e tu cara lo sei. Sei una principessa e non lo penso solo io...    >>   disse guardando dietro la ragazza, che girò anche lei lo sguardo e vide...Jorge che l'attendeva. Lui e la principessa si erano già salutati prima.
Tini guardò la principessa imbarazzata dalle sue parole, ma le strinse le mani e le disse   <<   Per qualsiasi cosa conta su di me...Stephi    >>    e si abbracciarono.
Stephi partì e lei e Tini continuarono a tenersi in contatto tramite lettere.
 
 
 
<<    Nonno tu non avevi amici?   >>   chiese il bimbo.
<<   Si, avevo il migliore amico che si potesse desiderare e una settimana dopo la partenza della principessa Stephi mi fece una sorpresa a palazzo     >>  
 
 
 
Jorge dormiva beatamente nel suo letto, facendo il sogno che ogni notte lo teneva stretto affettuosamente: lui e Tini erano in una foresta di notte, lei spaventata gli stringeva il braccio mentre lui camminava a passo lento con i sensi attenti a ogni minimo spostamento in quel luogo tetro.
Quando, alla fine della foresta, trovano la luna ad illuminarli e di fronte a loro un campo pieno di fiori e di lucciole che svolazzano. Tini gli lasciò il braccio per iniziare a rincorrere le lucciole nel tentativo di prenderle, come una bambina, mentre lui la fissava ridacchiando. Fino a quando non la vide a terra, in ginocchio, con le mani unite come una cupola al petto. Lui le andò vicino temendo che si fosse fatta male, appena le se inginocchiò a fianco lei lo guardò sorridendo e aprì la mano dalla quale uscirono due lucciole. Una volta rivisti i due insetti iniziarono a svolazzare da una parte all'altra del cielo come se fosse una danza. In quel momento al principe venne un idea. Si alzò, porse la mano a Tini, che senza esitare accettò facendosi aiutare ad alzarsi. Lui fece un inchino chiedendole formalmente di ballare e lei, ridacchiò e fece un inchino poco aggraziato per poi accettare. I due iniziarono a ballare un valzer tra i fiori mentre le lucciole volteggiavano attorno a loro rendendo più romantico il momento. Ma lei improvvisamente si fermò, cosa che non era mai successa, lo guardò e gli disse sorridendo   <<   Jorge...devi svegliarti    >>   gentilmente.
<<   Cosa?   >>   chiese lui confuso.
Dopo l'espressione dolce e gentile sul viso di Tini svanì e ne comparve una infuriata e infastidita e anche la sua voce angelica scappò   <<   JORGE BLANCO DEVI ALZARTI IMMEDIATAMENTE! SCANZAFATICHE!   >>  
Jorge si svegliò di colpo e di fronte a se vide il viso del suo migliore amico che lo fissava con il suo solito sguardo da "So a che pensi".
<<   Cosa ci fai qui Xabi?    >>    chiese Jorge infastidito.
<<    Questo è il ringraziamento della visita dopo otto ore di viaggio?! Io me ne vado!    >>   disse fingendosi offeso e alzandosi dal letto, ma il principe lo prese per il polso fermandolo.
Il suo nome era Xabiani Ponce de Leon. Aveva i capelli castano scuro e il ciuffo tirato indietro per non cadergli degli occhi per quanto erano lunghi. Gli occhi castano scuro, come i capelli, la pelle bianca come la neve. Indossava una maglia bianca strappata, dei pantaloni neri e delle scarpe marroni mal ridotte.
<<   Smettila di fare il buffone, sai che sono felice di vederti, ma sai anche che odio essere svegliato mentre faccio un bel sogno    >>    spiegò alzandosi e togliendosi la camicia del pigiama con l’intento di mettersi degli abiti più adatti per la giornata che lo aspettava. Non provava vergogna a cambiarsi di fronte a Xabi, erano cresciuti insieme e si erano visti in qualsiasi circostanza. Non aveva motivo di avere vergogna.
<<   Fammi indovinare sognavi una certa Tini?    >>    chiese lui con il suo solito sguardo da so tutto io.
<<   Come fai a saperlo?   >>   chiese il principe ormai in intimo e con le guance rosse per l'imbarazzo. Come faceva a sapere di lei? Non gli aveva ancora detto nulla.
<<   Lo sai che parli nel sonno?    >>   ah ecco    <<    E non facevi altro che dire "Ti amo Tini" o "Non mi lasciare Tini"      >>   cercando di imitare la sua voce per prenderlo in giro.
Il principe fece una risata ironica e disse    <<   Sai avevo intenzione di fartela conoscere ma dopo questo non ho più intenzione di farlo    >>   con un sorriso di vittoria sulle labbra, credendo di averlo battuto ma invece non fu così.
<<   Non c'è bisogno, l'ho già incontrata    >>    ribatté strappando il sorriso di vittoria al amico per poi prenderselo lui.
<<   Cosa?! Come?! Quando?!     >>   chiese lui mentre si metteva i panatoli neri.
<<    Avevo bussato alla porta della cucina e lei mi ha aperto, era sporca di farina.   >>   a quella frase il principe rise    <<    Mi ha chiesto chi ero e le ho detto che ero il tuo migliore amico    >>   
<<   Modesto, come sempre    >>   disse sarcastico mentre si abbottonava i bottoni della camicia a scacchi azzurra e bianca.
<<    Perché non lo sono?    >>   chiese e Jorge rispose ridendo.   <<   Comunque, dopo chiesi a lei chi fosse, essendo che non l'avevo mai vista, e mi rispose dicendo che era la vice cuoca e anche una tua amica.    >>   
<<   E ti ha detto il suo nome chiedendoti di chiamarla Tini, vero?     >>   chiese e Xabi fece cenno di si con la testa. Il principe sorrise. Lei era fatta così. Era gentile con tutti, ma a volte quell'uguaglianza gli faceva male.
 
 
 
<<     Dopo cos'è successo?    >>    chiese il bambino.
<<    Non l'ho saputo subito, ma quella notte mio padre, mio fratello e il maestro Crumbs si erano incontrati nella sala del trono mentre tutti dormivano ma uno lì sentì...     >>  
 
 
<<    Ma padre non è giusto!    >>   gridò Felipe infuriato.
<<   Oh giusto è morto da un pezzo. Riposi in pace   >>   si intromise Crumbs in piedi, vicino al trono dove sedeva il re.
<<   Crumbs non intrometterti   >>    gridò il principe.
In quel momento passò Xabi, che stava andando in cucina a mangiare per il suo solito spuntino di mezza notte, ma sentendo la discussione non poté fare a meno di restare a sentire, dietro la porta.
<<   Quindi è così che tratti l'uomo che ti è sempre stato vicino in questi anni?   >>   chiese il sovrano riferendosi al consigliere.
<<   E che mi ha poi tradito per schierarsi dalla parte di mio fratello minore    >>    continuò lui offeso dal comportamento del padre.
<<    Non prendertela con tuo fratello perché ho scelto lui   >>    
<<  Ah no? E con chi allora?     >>   chiese gridando    <<    Ah giusto, Jorge adesso è "l'intoccabile" perché sta per diventare il sovrano. Ruolo che spettava a me     >>      disse con tono più basso, ma che fece rabbrividire Xabi.
<<   Adesso basta, Felipe. Io ho scelto Jorge, se vuoi prendertela con qualcuno, prenditela con me    >>    gridò il sovrano alzandosi dal trono.
<<   Ma...mio sire....    >>   cercò di fermarlo il mastro.
<<    Ditemi solo una cosa: perché? Perché avete scelto Jorge, invece di me che sono il maggiore? A me spettava di diritto il trono e invece l'avete dato a lui     >>     chiese stringendo i pugni.
<<    Perché Jorge ha qualcosa che tu non hai e che non puoi prendere con la forza   >>     spiegò l'uomo andando verso il figlio con passo lento   <<   L'amore, ma non mi riferisco a quello di una donna, ma a quello del popolo. Jorge ama il popolo e il popolo ama lui. E questo non potrai mai portarglielo via    >>    i due erano faccia a faccia.
<<   Non ne sarei così sicuro   >>   disse con un ghigno che fece rabbrividire i due uomini.
Poi si diresse verso l'uscita e si trovò Xabi davanti, che pensava che stessero ancora discutendo.
<<   Xabi non sai che non si origliano le conversazioni degli altri?   >>    chiese scettico Felipe.
<<    Non ha importanza, piuttosto dimmi cosa vuoi fare ad Jorge. Vuoi vendicarti perché lui diventerà re al posto tuo vero?     >>    chiese il ragazzo tentando di non far vedere la paura che provava per quell'uomo.
Ma lui non gli rispose e si diresse verso la propria camera con un sorrise che il ragazzo ritenne malefico e si ripromise di proteggere Jorge. Nessuno gli avrebbe mai fatto del male in sua presenza o fino a che sarebbe stato in vita. Era una promessa.
 
 
Nota autore: Salve a tutti, vi ho sorpresi vero? Non ve lo aspettavate che era una prova? Poi cosa ne pensate dell'arrivo di Xabi? E delle parole di Felipe? Ditemi che ne pensate. Un beso.
  
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