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Autore: ILoveDiana    06/12/2014    1 recensioni
Diana, ragazza di 17 anni, lascia famiglia e amicizie per viaggiare alla scoperta del mondo e su una delle isole più belle incontra dei ragazzi... 5 ragazzi che le cambieranno la vita, uno in particolare...
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sentii chiamare dal piano inferiore così stoppo la musica, spengo il computer e scendo le scale che portano al salotto.
Mi dirigo verso la voce che mi ha chiamato alcuni minuti prima ed entro in cucina dove trovo mia madre che sta lavando i piatti, mi schiarisco la voce per avvertirla della mia presenza, lei si sciacqua le mani e mentre se le asciuga si gira verso di me con aria severa, dato che un'ora fa abbiamo litigato, va verso il tavolo, si siede e  mi invita a fare lo stesso, mi avvicino al tavolo con cautela e mi siedo un po' distante da lei.
Si passa una mano tra i capelli e sulla faccia, poi alza lo guardo su di me e mi lancia un altro sguardo severo ma poi cambia totalmente espressione e mi sorride, io sono confusa, insomma prima ci stavamo quasi per scannare e adesso mi sorride come se non fosse successo nulla, lei si alza e mi abbraccia, mi alzo anche io e ricambio ancora in confusione, ci stacchiamo e finalmente prende parola.
 
"Mi dispiace di aver alzato la voce prima, ma capiscimi, sei la mia bambina e sentirti dire che vuoi girare il mondo in lungo e in largo, non fraintenedermi è una cosa bellissima, però pensare che non girerai più per la casa, non aver una persona con cui parlare liberamente come facciamo noi due, insomma lasciare tutto e tutti qui per una meta sconosciuta, ci ho riflettuto e anche se mi fa star male -si ferma e spospira profondamente e con gli occhi ludici continua il discorso- ho deciso che ti lascerò andare dove vuoi, è la tua vita ed è giusto che tu faccia le tue scelte per il futuro che desideri" conclude scoppiando a piangere.
 
L'abbraccio più forte che posso per rassicurarla, mi distrugge veder mia madre piangere, ma stiamo parlando del mio futuro, del mio destino e di quello che voglio diventare crescendo... mi asciugo con il dorso della mano alcune lacrime che sono scese, faccio un profondo respiro e inizio a parlare anche io.
 
"Dispiace anche a me mamma, lasciare tutte le persone a me care qui, ma come ho detto prima voglio realizzare il mio sogno o almeno provarci, se va male?? Pazienza, mi rialzerò e combatterò di nuovo! Ma non voglio che pensi che hai sbagliato nel ruolo della mamma, tu sei stata bravissima e non desidero madre migliore, ma come tu hai deciso la tua via, io voglio decidere la mia" appena finisco di parlare mi abbraccia di nuovo e restiamo così per alcuni minuti senza proferir parola e lasciamo che siano le nostre lacrime e i nostri singhiozzi a farlo per noi.
 
Sono quasi le 19 e babbo sta per tornare da lavoro, così mi preparo mentalmente il discorso che devo fargli per convincere anche lui a farmi viaggiare per il mondo.
Proprio quando ho finito scrivere ciò che devo dire all'uomo che mi ha messo al mondo suona il campanello, così scendo le scale e vado ad aprire.
 
"Babboo!!" dico saltandogli addosso.
"Ciao tesoro! Come stai?" mi domanda allegramente ignaro di quello che gli dirò mentre saremo a tavola.
"Non male, a te com'è andata a lavoro?" chiedo.
"Benissimo! Ho vinto un'altra ''battaglia''! " Risponde entusiasta l'avvocato.
 
"Venite a mangiare che è pronto!" ci urla mamma dalla cucina, io e babbo ci guardiamo e iniziamo a correre
 
"L'ultimo che arrivo lava i piatti" lo informo mentre lo supero.
 
 
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"Non è giusto, hai barato!>
"No amore, non ho barato, ti ho semplicemente superato all'ultimo"
"Grazie, hai detto a  Johnny di fermarmi sennò non gli davi la macchina!"
"Dettagli piccola!" conclude l'anziano facendomi l'occhiolino.
"Sei cattivo" gli dico mettendo il broncio
"Ti voglio bene anche io" dice avvicinandosi e lasciandomi un bacio sulla tempia.
"Smettetela di litigare e mangiate che sennò diventa tutto freddo!" ci rimprovera mamma che aveva preparato un quintale di cibo.
"Signor sì signora" dicemmo insieme, come i militari, io e mio padre; mamma alzò gli occhi al cielo ma sorrise, insomma era una scena piuttosto comica la nostra, vedere un padre di quarantasei anni giocare e bisticciare con la figlia di diciassette come se entrambi ne avessero cinque.
 
Nel frattempo Johnny e Ashton ci guardano e manca poco che muoiono dalle risate... appena siamo tutti tornati in noi ed abbiamo smesso di ridere, iniziamo a mangiare e tra una chiacchera ed un'altra penso che sia arrivato il momento di dire tutto a babbo, così prendo coraggio ed inizio a parlare.
 
"Ehm, babbo dovrei chiederti un cosa - inizio titubante – ormai ho quasi diciotto anni ed io ho delle aspirazioni e desideri che vorrei esaudire, ma per far questo dovrei andarmene e continuare la mia vita da sola, fuori da questa casa, da questa città, da questo stato, vorrei girare il mondo in lungo e in largo, imparare molte lingue, conoscere molte persone di religioni differenti e quindi ti vorrei chiedere, puoi lasciar andare tua figlia e far sì che impari a volare da sola?" detto questo cala completamente il silenzio, ormai non mangia più nessuno, tutti mi stanno guardando, mamma mi fa un sorriso di incoraggiamento, Ashton ha lo sguardo basso, Johnny fissa nostro padre e babbo mi guarda dritto negli occhi, come ha fatto durante tutto il mio discorso, e non dice nulla; forse non era il momento giusto per parlarne o forse ho basgliato parole, fatto sta che adesso mi sento in colpa, così decido che è meglio se ne me vado su.
Mi alzo da tavola e salgo le scale che portano al piano di sopra ed entro in camera mia, chiudo la porta e mi stendo sul letto, mi metto le cuffie ed accendo la musica che in questo momento è la mia unica salvezza, fisso il soffitto e con la melodia di sottofondo mi metto a pensare alla mia vita, a tutte le cose che ho fatto, alle vacanze che ho trascorso con la mia famiglia, alle risate che ci siamo fatti quando Ashton aveva cinque anni e cadde nel water oppure quando Johnny era alla prime lezioni di guida e invece che andare avanti mise la retromarcia, accellerò e andò a sbattere contro la staccionata, ai pianti di felicità quando nacque Ashton, ai litigi da bambini tra me, Johnny e Ashton per chi doveva salire sulla schiena di papà.. chiusi gli occhi e poco dopo alcune lacrime mi stavano rigando il viso, decisi di asciugarle, così con gli occhi ancora chiusi tastavo il comodino in cerca di un pacchetto di fazzoletti.
 
'Eppure sono qui, eri ne ho usato uno e ho lasciato il pacchetto in camera'  pensai tra me e me, spostai di nuovo la mano e lo trovai, ma appena ne estrassi uno, le mie lacrime vennero sciugate da qualcun'altro.. aprii gli occhi per vedere chi fosse insieme a me e mi ritrovai mio padre davanti, così pensi la musica e tolsi le cuffie che appoggiai al mio fianco, tornai a guardare mio padre che ne frattempo si era seduto difronte a me.
 
"E' davvero quello che vuoi? Vuoi lasciarci qui senza la nostra casinista preferita?" mi chiese mi padre con gli occhi lucidi.
"Babbo, credimi, non è così facile lasciarvi, ma stiamo parlando di me e del mio futuro, e io voglio conoscere il mondo con i miei occhi, non con gli occhi di qualcun'altro, non sto dicendo che non tornerò mai più a casa, ma sento la necessità di esaudire i miei desideri, non fraintendermi, non voglio essere egoista e pensare solo a me, ma è la mia vita , perfavore lasciami andare" lo imploro e vedo che delle lacrime scendono dai suoi bellissimi occhi.
"Va bene amore mio, fa che i tuoi desideri si avverino tutti, visita ogni parte del mondo e ogni tanto pensaci, perchè noi lo faremo sempre!" conclude.
"Non smetterò di farlo nemmeno per un secondo!" e detto questo lo abbraccio fortissimo.
"Ok, adesso dimmi, quando hai intenzione di partire?" mi chiese sciogliendo l'abbraccio e guardandomi con una leggera paura della risposta.
"Tranquillo non partirò domani, compiuti i diciotto deciderò!" gli risposi con un sorriso
"Allora ti posso torturare ancora per tre lunghi mesi!" afferma con sorriso furbo e poco dopo mi inizia a fare il solletico.
 
Non so per quanto ho implorato mio padre di smetterla di farmi il solletico fatto sta che dieci minuti fa ha smesso, mi ha dato il bacio della buona notte ed è andato in camera sua e della mamma.
Adesso sono nel mio lettone, coperta fino alla testa a pensare quale potrebbe essere la mia prima tappa: Londra, New York, Miami, Las Angeles, Dublino, Berlino, Monaco, Parigi, Marsiglia, Madrid, Barcellona, Ginevra e moltre altre, bhè domani farò dei bigliettini e estrarrò a sorte, adesso è meglio dormire..
  
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