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Autore: La_Ragazza_Anonima    06/12/2014    1 recensioni
Harry e Louis si sono lasciati dall'estate.
Harry è dimagrito spaventosamente.
Louis sta uno schifo.
Ma ritorna alla panchina, la loro panchina
Aggiunta d personaggio inutile lmao
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una fredda serata di dicembre.

Sono ubriaco, ma ancora mi sentivo uno schifo.

Cammino per una delle tante strade di... Dove abito? Al momento l'informazione mi sfugge. 

Mi guardo in giro, non riconoscendo niente.

Come se non fossi nato qui.

Butto la bottiglia del liquido alcolico, imprecando per la rabbia che mi picchia forte il petto.


Barcollo ad ogni passo, con le lacrime agli occhi.

Sono solo, di nuovo.

Avevo conosciuto Harry proprio in quel giorno, di quattro anni prima, e la situazione non è diversa da allora.

Il giorno del mio compleanno ero ubriaco, ma felice, giovane.

Avevo solo diciotto anni e lui era seduto sulla panchina.

Mi passo una mano fra i capelli bagnati dalla neve sciolta.

Lascio che i miei piedi mi portassero dove vogliono, alla panchina.

Infondo lo sapevo che sarebbe successo.

Lo sapevo che un giorno mi sarei riseduto su quella panchina come facevamo io e lui, sapevo che avrei improvvisato la nostra prima conversazione.

Lo sapevo.

E lo faccio, mentre le lacrime scendono copiose sulle mie guance e i singhiozzi mi scuotono, facendomi balbettare le parole.

"Ehi" dico, aspettando la risposta.

E sento la sua presenza, sento la sua voce, diversa dalla prima volta, più roca, più matura.

Sorrido leggermente, girandomi verso di lui, vedendolo.

"Sei ubriaco" mi prende in giro ridendo.

"E tu sei un ragazzino" ghigno, facendolo ridere più forte.

"E tu sei solo" sorride dolcemente, e sento la sua mano accarezzarmi la guancia bagnata.

"Anche tu" replico, con una smorfia triste sul volto.

Annuisce, abbassando poi il volto.

L'orologio fa il suo suono per segnare la mezzanotte.

Lo guardo negli occhi, che vengono pervasi da sorpresa e imbarazzo.

"Dovresti baciarmi" ghigno.

"Dovresti farlo anche tu" sussurra, avvicinandosi al mio viso.

Le sue mani mi prendono le guance, per non farmi scappare.

Anche se non l'avrei mai fatto.

Il petto sembra volermi esplodere, mentre deglutisco a vuoto e chiudo gli occhi.

Faccio appena in tempo a sentire le sue labbra sfiorare le mie che scompare, lasciandomi solo.

E lo devo ammettere, mi si stringe il petto.

E io mi ritrovo a risentire i suoi capelli, che aveva lasciato crescere, tra le dita, mentre mi sdraio sulla fredda panchina.

Mi ritrovo a pensare ai nostri corpi uniti, come a volerne formere uno solo.

Mi ritrovo a pensare ai nostri tatuaggi che si completavano, al suo odore mischiato al mio, al suo dolce viso appena sveglio, ai nostri piani per il futuro, alle nostre litigate, alle nostre risate, a noi.

Apro gli occhi guardando le poche stelle visibili, mentre i fiocchi di neve mi solleticano il viso.

Sospiro. Una figura mi guarda con fare curioso.

E per un momento mi illudo sia lui.

Alzo una mano, a mo' di saluto, cercando di fare un sorriso.

"Serata di merda?" mi chiede, mentre si siede sulla neve che c'è sull'erba accanto alla nostra panchina.

"Non immagini quanto" singhiozzo, mentre mi accorgo di star ancora piangendo.

Restiamo in silenzio.

Rivoglio il silenzio di me e Harry.

Rivoglio lui.

"Lo rivoglio così tanto" singhiozzo, coprendomi il viso con le mani.

"Allora riprenditelo" dice sicura, accarezzandosi i capelli tinti di un azzurro a dir poco bizzarro.

Ci rifletto.

Mi alzo, battendo le mani sui vestiti per rimuovere la neve fredda.

"Tieniti la nostra panchina, qui troverai qualcuno di speciale, ragazza" le lascio il mio numero, voglio sapere se succederà e scappo verso casa nostra.

Quella da cui mi aveva cacciato mesi prima.

Appena arrivo, con il fiato irregolare come i battiti del cuore, perdo tutto il coraggio e sto per andarmene, se lui non fosse davanti a me, che mi guarda, mentre piange.

Restiamo in silenzio, con i fiati irregolari.

Mi si lancia contro, appoggiando le sue labbra sulle mie, annullando tutto, cancellando il mondo.

Le nostre labbra si muovono insieme e le nostre lingue fameliche si cercano, facendo l'amore, come lo facevamo noi.

Dopo istanti che mi sembrano un'intera vita perfetta, ci stacchiamo col fiato corto.

"La ragazza tinta di azzurro ci deve la vita, Haz" rido, accarezzandogli il fianco dimagrito.

"Non voglio spiegazioni, Lou. Entra solo in casa, riscaldiamoci" mi sussurra all'orecchio, facendomi intendere di voler fare l'amore.

E come potevo rifiutare qualcosa a Harry Edward Styles?
***

Mi sveglio contro il corpo caldo di Harry, sentendo il cellulare squittire per un messaggio.

E lo sentivo che era il messaggio della ragazza e non ne rimasi stranito, quando lo scoprii.

"Marika, mi chiamo. Ragazzo, non so nemmeno come ti chiami ma porta il tuo bellissimo culo alla caffetteria accanto al cinema e porta il tuo fidanzato, ti devo ringraziare" risi leggendo il messaggio, contagiando il riccio che stava bevendo una tazza di tè, assonnato ma felice.

"Andiamo, dai" sorrido, coprendo il corpo nudo con i suoi vestiti, portandolo a fare lo stesso dopo aver finito di bere.


 
   
 
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