Laggiù, all’orizzonte ci sono le nuvole che si diradano, come un sipario che si apre perché entri in scena il primo attore, il Sole, che inizia timidamente a fare capolino da sotto il mare, lo stesso mare che il traghetto sta fendendo, generando continue onde. La luce gialla del sole si riflette sulla spuma di quelle onde che, infrangendosi le une contro le altre, danno vita ad una pioggia di minuscole stelle dorate.
In quei momenti pensava a quando fosse insignificante la sua vita, cosa può un piccolo essere umano contro la bellezza e la pace che questi spettacoli naturali trasmettono? In quei momenti, pensava, non servono parole, o musica, o profumi particolari, quando ogni fibra del tuo corpo è pervasa dalla luce che lo travolge, l’unica musica adatta è lo sciabordio regolare delle onde che si infrangono contro il traghetto e l’unico profumo che percepisci è quello di salsedine, e tanto è sufficiente, non c’è bisogno di altro.
Certo, in quei momenti si sentiva completa, eppure qualcosa mancava, le mancava qualcuno con cui condividere quelle emozioni, perché in fin dei conti è di questo che si tratta no? Perché se ti abbandoni a spettacoli del genere, poi chi ti protegge dal mondo?
Ed era ironico che l’unica persona con cui avrebbe voluto condividere quel momento era proprio quella da cui era appena scappata. Sperava che lasciandosi invadere dalla regolarità, dalla simmetria della natura sarebbe riuscita a dare un senso a tutto ciò che le passava per la testa.
Note:
Ho provato a scrivere alcuni pensieri che mi frullavano in testa da un po’. Potrebbe diventare una storia, ma non ne sono sicura, secondo voi può avere un senso?
Spero che abbiate gradito queste poche parole, comunque.