Buio.
Una fetida brezza scorreva per una lurida ed isolata cittā dalle fredde mura.
Solo la fioca luce di una lampadina illuminava la via sporca e polverosa dove sostava qualcosa di aberrante a vedersi.
Era nient'altro che una gamba con tutte suture sul corpo, aveva una grossa gengiva carnosa con denti storti, che usciva da una strana bocca che a fatica si poteva ritenere tale e sul capo qualche ciuffo di capelli unti e due grosse orecchie. 
Quel mostro aveva ucciso un pover uomo, il cui sangue ancora sgorgava dalla sua gola mozzata brutalmente. 
Quel corpo nudo accasciato sulla polvere, faceva la gioia di quell'orribilante mostro che grugniva di fronte al cadavere, pronunciando lentamente parole incomprensibili.
Impossibile capirne il senso, cosa volesse mai dire ad un cadavere? Si sarebbe aspettato una risposta?
Il suo alito fetido sembrava voler rendere il cadavere pių appetibile al suo pasto.
Mentre con le dita del piede accarezzava il corpo sanguinante e pallido della sua coscia, un ruggito gutturale che avrebbe fatto sbiancare chiunque, uscii da quella orribilante bocca bavosa. ​
Quel mostro, emise dei grugniti da maiale, prima di divorare impacciato la povera vittima ormai ignara di qualsiasi abuso fisico subito. 
Ma poi...
Un rumore improvviso.
Quello era il segnale, una campana, l'annuncio del sole che sarebbe giunto di lė a poco. 
La bestia spaventata si ritirō lentamente nell'ombra, lasciando la carcassa della povera vittima ad ammuffire sotto lo sciame di mosche fameliche, sparendo assieme all'eco del suo orribile lamento demoniaco. Tutto si fece buio e della bestia, nemmeno l'ombra.
...
Ecco cos' ho immaginato ascoltando "Moisissure". 
Non provatelo di notte.
Con affetto, 
la vittima



* E visto che voglio bene a tutti, anche stavolta ho voluto deliziarvi con una piccola animazione.
https://www.youtube.com/watch?v=p2_ICz9XfU4&list=UUfBUGbPaHf_qrs5i9qZt6iA