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Autore: Red Wind    07/12/2014    4 recensioni
Prima classificata al contest a turni "Hunger Games Contest" di Triz93.
E' il passato a fare di noi quello che siamo e quello di Sinuhe è pieno di ombre. Una rivoltosa dell'Antico Egitto, perseguitata dal passato, incapace di cercare un futuro.
La protagonista è Sinuhe, della long fantasy "Aegyptus - Il risveglio di Seth", ma, poiché la raccolta tratta del suo passato, si possono leggere entrambe separatamente.
Il secondo capitolo partecipa al contest "Lies a warrior" indetto da Fra.EFP.
Genere: Angst, Malinconico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Aegyptus'
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Nome (su EFP e sul Forum): Red Wind (su tutti e due)
Titolo: Memorie di una ribelle (storia), Kawab (capitolo).
Fandom: Originale
Genere: Storico (angst, avventura, azione)
Avvertimenti: /
Gruppo: i combattenti
Eventuali notte dell’autore*: Sinuhe è una delle protagoniste della mia long fantasy ambientata nell'Antico Egitto, però questa raccolta riguarda il suo passato (dove non c'era nulla di fantasy), per cui è nella sezione Storico. La ragazza fa parte di un gruppo di rivoltosi che intende togliere il potere al faraone, in quanto lo considerano un tiranno.

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Il vano, e probabilmente infantile, tentativo di Sinhue di rompere il legame con quell'uomo le riportò alla memoria un ricordo giaciuto intoccato a lungo.
Tutto iniziava con il suo desiderio di vendetta, come molte cose nella sua vita. Era giovanissima e i comandanti dei ribelli non contemplavano minimamente l'idea di farla combattere. Niente vendetta. Poi era riuscita a convincere Kawab, puntando sulla sua crescente abilità e insistendo per mesi. Così ebbe inizio la sua prima vera missione: liberare alcuni compagni prigionieri, combattere contro i soldati che si sarebbero opposti. Tutti, compresa lei, si stupirono di quanto fosse agile, veloce, abile e, per una ragazzina di quell'età, anche forte. I ribelli erano una decina in tutto, sotto il comando di Kawab stesso. L'adrenalina, la libertà e la voglia di vendetta riempirono Sinuhe, relegando il suo buon senso e la sua razionalità in un angolo del suo animo. Divenne una macchina da guerra, senza freno né mente. Dimenticò gli ordini, alla ricerca di nemici in cui sfogare, finalmente, quella rabbia. Invece di seguire gli altri nella liberazione dei prigionieri, si ritrovò da sola contro i soldati. Si difese, ne ferì un paio, schivò i colpi degli altri, ma erano troppi. Non riuscì più a tenere testa a tutti, perse coordinazione, fu presa dal panico. Il colpo arrivò veloce, al fianco. Sinuhe riuscì appena a spostarsi, scongiurando il rischio di una ferita mortale, ma senza evitare che la lama penetrasse nella carne. Il soldato reale subito apparve stizzito, ma si ricredette quando si accorse che la ragazza sanguinava copiosamente ed era istantaneamente sbiancata. Sinuhe rimase senza fiato, incapace di reagire, mentre sentiva chiaramente la vita scorrere via attraverso quel taglio.


Mentre, con gli altri, liberava i prigionieri, Kawab si rese conto che Sinuhe non era nei paraggi. Lasciò il comando al primo sottoposto e tornò immediatamente indietro a cercarla, maledicendosi per averla presa di vista. Quando la trovò, sanguinante ma viva, riprese a respirare e non perse tempo: le passò un braccio intorno alla vita, premendo con la mano sulla ferita. Il soldato, che aveva già caricato il colpo di grazia, rimase un attimo interdetto e, prima che potesse fare qualcosa, i rivoltosi tornarono portando appresso i prigionieri liberati. Kawab uscì portando con sé Sinuhe.

I ribelli tornarono alla base, vittoriosi, portando appresso solo qualche ferita e nessuna perdita. Sinuhe, invece, soffrendo per la ferita, per la consapevolezza dell'errore e per il silenzio di Kawab, al quale avrebbe preferito una sonora ramanzina, camminava tremante aggrappata al maestro. Kawab la portò immediatamente in infermeria, specificando la gravità della sua situazione, sollevandola di peso la depose sul giaciglio destinato ai feriti. Dopo aver dato uno sguardo al sangue che gocciolava dalla propria mano destra, guardò la ragazza negli occhi.


-Mi hai deluso, Sinuhe. Sei il peggior combattente che io abbia avuto la sfortuna di avere sotto il mio comando-

Non alzò la voce, cosicché quella calma potesse dimostrare la sua lucidità, poi uscì.
Sinuhe chiuse gli occhi, mentre calde lacrime scivolavano lentamente sulle sue guance.

[500 parole]



Rieccomi!
Continuano i ricordi di Sinuhe, spero che si capisca almeno un po' al situazione ^^"
Questa volta invece di una drabble si tratta di una flash-fic, vi aspetto il prossimo mese con un'altra drabble ;)
Baci!
Red Wind
   
 
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